Corso U-1

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• F í z s •
view post Posted on 18/9/2009, 22:28








.:Corso Accademico Universale U-1:.


Partecipanti

▪ Ishimaru Hyuga ▪• Kernax «Promoted
▪ Sabaku no Gaara ▪Alexander BlackRetired
▪ Sen Uchiha ▪¬ S e nRetired
▪ Daiki Hyuga ▪Kiba2092Promoted
▪ Hallow Rei ▪Riku 7.0Retired
▪ Asami Normalce ▪• iriDessaH •Promoted
▪ Shin Hyuga ▪[XxX...Shin...XxX]Promoted
--- Corso Terminato ---


Sensei
Kaimetsu Hyuga (• F í z s •)





Benvenuti nell'Accademia del Naruto Shippuuden GDR.
Prima di cominciare sappiate che qui si viene per imparare, e non per passare l'esame. Cercare di cogliere i suggerimenti e di postare tranquilli, socializzando soprattutto con gli altri Studenti per cominciare a tessere la tela dell'esistenza del vostro PG. Ricordate che il combattimento è solo una piccolissima parte di quello che farete, poiché il vostro Personaggio è in tutto e per tutto un vostro Alter Ego che "vive" in una realtà virtuale. Per tanto potrete fargli fare qualsiasi altra cosa oltre che le banali sfide, come ad esempio trovargli un/una partner, accordarsi per formare team, costruire piani diabolici contro altri PG, etc. etc.
Oltre che qui, avete la possibilità di ruolare contemporaneamente nel Naruto World.
Non perdete occasioni, il GDR aspetta solo voi ;D



Queste sono le regole da rispettare:

1. Leggete, prima di postare o prima di chiedere qualsiasi cosa agli Staffer, i Regolamenti del GDR. Li potete trovare tutti nei Rotoli del Cielo. Consiglio la "Guida al Gdr", "Livelli del chakra", "Gradi Ninja & Consumi", "Combattimenti".
2. L'autoconclusività è il peggiore errore che potreste fare. Consiste nel manovrare nel vostro post un Pg altrui, e non è possibile farlo in alcun modo. Per capirci, potete esprimervi con il condizionale, ma mai con il presente quando parlate di attacchi. Nelle difese è naturale parlare al presente, perché siete sempre voi a dover descrivere la difesa. Avete anche la possibilità di gestire e descrivere altri personaggi inventati da voi stessi, ma mai PG di altri utenti.
3. Scrivete sempre in italiano corretto, vi consiglio di utilizzare un editor di testo come word in cui poter usare il controllo ortografico e grammaticale.
4. Ogni post non potrà essere inferiore alle 15 righe.
5. Inserite sempre, all'inizio di ogni vostro post, una legenda in cui indicate il modo in cui scrivete il narrato, il pensato, il parlato, etc. messa come Quote o Spoiler.
6. Il limite temporale per poter rispondere dopo un mio post è di 3 giorni esatti, passati i quali avrò la possibilità di postare e di eliminare dal corso chi non ha risposto prima. Non sarò sempre puntuale, ma se tarderò per molto potrete chiamare anche un altro sensei per farmi termporaneamente sostituire.


Questo è il regolamento della Modalità che potrò usare io:

Modalità Off-Gdr
Si scriverà tutto in QUOTE. Il sensei sarà l'unico a poter usare questa modalità e in essa avrà il potere di:

- Bocciare e promuovere direttamente.
- Dare giudizi e consigli sui post.
- Linkare nel forum altri post utili per migliorare le spiegazione.
- Narrare brevemente le azioni del suo PG.
- Dare dei compiti a ciascuno studente.
- Modificare l'ambiente, l'ora, la posizione e qualsiasi condizione dei PG degli studenti e del suo, e quant'altro possa servire per massimizzare l'approccio alle lacune degli studenti. Il sensei sarà quindi Dio ò_ò. Non dovrà necessariamente esistere un filo logico e una storia, e il corso sarà completamente senza Bg se il sensei lo desidera. In questo modo si perderanno totalmente le relazioni tra gli studenti e la "purezza" della storia di ognuno di loro, ma aumenteranno esponenzialmente le possibilità di insegnamento.


L'impostazione del corso è leggermente particolare. Innanzitutto questa accademia è indipendente dai Paesi e Villaggi ninja, per tanto dovrete dire che vi ci iscrivono come se fosse un'organismo di formazione altamente specializzato, che comporta il riconoscimento immediato del grado ricevuto in tutti i villaggi d'appartenenza dell'iscritto. Il territorio è neutrale, ma il sensei (non ancora dichiarato Kage, bensì semplice Sp.Jonin, per voi Jonin) è stato scelto a sorteggio tra altri candidati di altri villaggi. E' tenuto a rispettare un giuramento che gli vieta di manipolare in alcun modo in favore di Konoha gli insegnamenti, quindi potete stare tranquilli. Gli studenti, d'altro canto, non possono manifestare comportamenti aggressivi con gli altri studenti e col sensei, pena l'esplulsione immediata.


L'ordine da rispettare, se non preventivamente specificato, non esisterà, ed ognuno potrà postare quando lo desidera.

Il primo post spetta a voi, l'appuntamento per il corso è nell'unico campo di allenamento dell'Accademia Indipendente G.Cramer. Si tratta di una zona pianeggiante, con alberi di medio fusto e zone erbose, con un fiumiciattolo nel mezzo. Appena giunti parlate di voi, presentate a me e agli altri il vostro carattere e la vostra storia.


PER CHI VOLESSE ISCRIVERSI ANCHE SE IL CORSO E' GIA' COMINCIATO, POSTI PURE DICENDO CHE HA AVUTO UN CONTRATTEMPO ED E' ARRIVATO IN RITARDO. Leggete bene se nel corso si è arrivati ad un giorno diverso dal primo, poiché dovrete avere innanzitutto cognizione del tempo trascorso (no? ._.) per dare una giustificazione plausibile.


Che la Forza sia con voi, e con il vostro spirito, Amen.


Edited by • F í z s • - 16/10/2009, 12:26
 
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• Kernax «
view post Posted on 21/9/2009, 16:17




Narrato
-Parlato-
§Pensato§
-Parlato del Padre-

Quella mattina, una leggera brezza accarezzò il viso di Ishimaru che fu svegliato dal cigolio della finestra ormai rotta da tempo
§Uno di questi giorni dovrei riparare quella finestra, non posso continuare a svegliarmi cosi§
Si alzò, andò in bagno per lavarsi la faccia e si vesti con una maglietta verde e dei pantaloni bianchi poi scese di sotto e si preparò la colazione, un semplice caffè. Appena pronto, andò fuori a prendere la posta e, sorseggiando il caffè, la sfogliò; non c'era niente di importante, apparte una strana lettera da parte dell'accademia in cui c'era scritto:
CITAZIONE
La sua richiesta di partecipazione ai corsi per diventare Genin è stata accolta e dovrà trovarsi nel Paese del The, in un piccolo villaggio nei pressi della costa meridionale chiamato Taitsunada.

Allora Ishimaru fece un urlo di gioia, non vedeva l'ora di sapere chi sarebbe stato il suo sensei e i suoi nuovi compagni ma soprattutto, non vedeva l'ora di diventare un ninja ma i suoi pensieri furono interrotti da un altro urlo
-Ishimaru vieni qua, aiutami a rimettere a posto la cantina-
Era suo padre, di cui Ishimaru aveva il terrore perciò fu costretto ad aiutarlo
-Ora vengo un attimo, fammi finire di mettere apposto-
Appena finito andò da lui e mentre ripulivano la cantina da cianfrusaglie varie il padre disse
-E cosi, inizierai l'accademia? bravo, sono fiero di te-
Ishimaru, sorpreso da ciò che il padre gli aveva detto seguitò
-Si, ma come fai a saperlo?-
Allora il padre con un ghigno rispose
-Prima ti si sentiva urlare come un pazzo, l ho capito subito di cosa si trattava, forza aiutami a mettere a posto che prima finiamo e prima potrai andare ad allenarti-
Il tempo passava, ormai erano passati tre giorni da quando Ishimaru ricevette la lettera d'ammissione all'accademia e finalmente, il giorno era arrivato. Come sempre Ishimaru dormiva, ma quel giorno stranamente, si svegliò prima del solito, non era da lui svegliarsi così presto, ma quello era un giorno speciale, avrebbe iniziato il corso dell'accademia ninja, allora come al solito si lavò la faccia, si vestì, fece colazione in fretta e furia e parti verso il luogo prestabilito, era agitato, la strada che separava casa sua da Taitsunada sembrava non finire mai e Ishimaru pensava a come sarebbe stata la sua vita se fosse diventato un ninja, forse la gente lo rispetterebbe e magari si farebbe degli amici.
Arrivò al luogo pretabilito e non c'era ancora nessuno, allora si sedette su una roccia ed aspettò, ancora non sapeva che tipo dio prove lo aspettavano o che tipo di sensei, sapeva solo che ce l'avrebbe messa tutta per diventare un grande ninja.


Edited by • Kernax « - 21/9/2009, 17:33
 
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Alexander Black
view post Posted on 21/9/2009, 21:04




SPOILER (click to view)
Parlato Gaara
Pensato Gaara
Parlato Altrui

~ Ore: 20:30 del Pre-Sogno
Gaara a quell'ora si trovava steso sul letto tranquillo a leggere qualche rivista in attese che la madre lo chiamasse per la cena,quando ad'un tratto la quiete della famiglia,venne scossa da un "Toc-Toc" proveniente dalla porta principale
Mamma vado io!
disse Gaara scendendo lentamente le scale,nessuno mai aveva bussato in quella casa a quell'ora
chissà chi è?
pensò Gaara mentre percorreva ogni passo che lo divideva dalla porta sempre più lentamente,appena,arrivò davanti alla porta,prese un lungo respiro ed aprendo leggermenta la porta si ritrovò davanti il ninja-postino che disse:
sono qui da parte del nostro Kage che lo informa che la sua iscrizione all'accademia è stata accettata deve farsi trovare domani mattina alle 7:55 davanti all'accademia dove terrà la sua parte teorica dell'esame
Gaara ascoltò emozionato le parole del postino che dopo aver finito scomparve in un'istante,ancora non ci credeva aveva mandato l'iscrizione all'accademia e l'ha aveva accettata,Gaara ancora un pò stordito e scioccato dalla situazione salì su per le scale tranquillizzando la madre che stava cucinando
non ti preoccupare mamma era il postino che mi doveva consegnare una lettera
chissà che non quelle parole la mamma di Gaara aveva capito tutto,il ragazzo salì le scale che lo portavano nella sua stanza appena varcò la porta si buttò nel letto dall'emozione
grazie papà
esclamò il ragazzo baciando la collana che gli aveva regalato e che teneva sempre con sè
è pronto!
enunciò la madre di Gaara che dalle urla che sentiva provenire dalla sua stanza aveva intuito tutto,il ragazzo scese le scale a due a due,in uno scalino stava quasi cadendo,appena arrivò davanti la porta della cucina esclamò alla mamma e hai due fratellini
sono stato ammesso all'accademia di ninja
dopo queste parole abbracciò madre e fratellini e incominciò a mangiare,dopo aver finito di cenare,si alzò allegramente dalla tavola e disse alla madre
Mamma io vado a dormire perchè domani alle 6 o anche prima mi devo alzare per prepararmi e andare all'accademia
dopo aver congedato mamma e fratellini,salì le scale verso la stanza e dopo aver sistemato lo zaino per il giorno,si stese sul letto e prese subito sonno,l'indomani avrebbe vissuto il sogno della sua vita:L'accademia.

~ Ore: 6:00 Girno del Sogno
Gaara quella notte riuscì a dormire ben poco,attendeva il giorno dopo per avverare il suo sogno di tutta una vita: essere ammesso all'accademia. Quella notte lui la sfruttò pensando a strategie di combatitmento e pensieri di chi e coche cosa lo avrebbe atteso.Alle 6:00 Gaara si sveglia dopo quell'ora,ora e mezza di sonno,prese lo zaino contente tutto quello che avevo preparato il giorno prima,fece colazioen veloce,salutò tutti e baciando la medaglietta di suo padre si avviò verso l'Accademia.

~Ore: 7:30 Arrivo All'accademia
Gaara era in perfetto orario,vide in lontananza l'accademia,appen arrivò davanti ad essa,fece un sospiro di sollievo e varcò la grand eporta d'ingresso,si avvicinò al Ninja lì vicino e chiese informazioni
Mi scusi,io sono Sabaku No Gaara sono qui per il corso per diventare Genin dove posso trovare le classi?
Gaara chiese gentilmente aiuto al ninja lì vicino che con fredezza indicò senza neanche parlare le classi per diventare Genin
Molte Grazie!
esclamò il ragazzo dirigendosi spedito verso le classi indicate,nella lettera non c'era classe specifica quindi vide che la prima era già occupata,optò per la seconda,deserta e ben soleggiata
Ok sceglierò questa classe,se qualcuno verrà a lamentarsi cambierò classe
disse Gaara mentre lentamente entrava nella classe deserta,aveva due grandi finestre di fornte e una cattedra al lato destro della classe con vari banchi in quello sinistro,Gaara posò lo zainetto contenente spuntini vari e acqua,lui era un ragazzo che si disidratava molto facilmente,poi con quel caldo,posò zainetto in un banco e Gaara sedendosi nel banco vicino a quello dove aveva posato lo zaino attense impaziente l'arrivo del Sensei.
 
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¬ S e n
view post Posted on 22/9/2009, 18:03




CITAZIONE
Lo dico ora per il futuro, non inserirò una leggenda poichè e facile far distinsione, almeno nei miei post, tra narrato e parlato..

Erano appena le 7:00 del mattino, non ero riuscito a dormire a lungo, pensavo a cosa sarei andato incontro, chi avrei conosciuto, che tipo fosse il mio sensei e molto altro mi rendeva impaziente.. Sino a quel giorno mio padre mi aveva sottoposto ad intensi allenamenti, avevo fatto un pò di pratica con i kunai, avevo messo a dura prova il mio fisico, affinchè rendesse al massimo, ma insomma non ero esattamente uno "sprovveduto"..
Provai ad aprire gli occhi, ed a più tempi mettere a fuoco, portai un mano sul letto con l'altra mi diedi equilibrio cercando di stare in piedi, e magari muovere qualche passo nonostante fossi ancora dominato dal sonno, mi recai in cucina, poi misi in forno una porzione di ramen in scatola, attesi appena 2 minuti, giusto il tempo di cuocersi, così una volta pronto lo rovesciai su un piatto ed iniziai la mia colazione. Pochi minuti dopo avevo già terminato: finalmente ero pronto per iniziare la mia giovane carriera da shinobi, e un giorno realizzare il mio sogno, quale diventare Anbu.
Il primo passo sarebbe stato recarsi al punto d'incontro per assistere alla mia prima lezione ufficiale, sapevo poco su quel luogo, dato che era la prima volta che mi ci recavo, sapevo per certo che fosse una zona neutrale, una zona libera senza alcuna restrizione di territorio, l'ideale probabilmente per incontrare studenti di altri paesi, altrettanto vogliosi di apprendere.. Ero a conoscenza del nome del mio sensei: Kaimetsu Hyuga. Hyuga! Doveva essere dello stesso clan di appartenza di quello di mia madre, vorra dire che chiederò a mia madre di lui, potrebbe farmi sapere di più sul suo conto..
Lasciai un biglietto scritto, per avvisare mio padre e mia madre della partenza, proprio così, anche perchè questa cosiddetta "Zona Neutrale" non era esattamente a pochi metri da Konoha, per questa ragione bisognava prepararsi la mattina presto, questo almeno per chi abbia interesse ad arrivare puntuale..
Dunque alle 7:30 puntuale, mi misi in cammino, con l'intenzione di arrivare al luogo prestabilito in tempo e presentarmi al sensei..
Finalmente giunto di fronte alla struttura mi soffermai a bere dell'acqua nei pressi del fiume, il viaggio da Konoha a quel luogo era stato decisamente stancante e chi come me non avrebbe voluto abbeverarsi?
Alcuni istanti dopo penetrai all'interno della struttura, vi era un addetto di turno intento a compilare alcuni documenti, indiscreto mossi dei passi lenti verso di lui, con aria cupa, davanti a lui assunsi la mia classica espressione intimoritrice, parve terrorizzato da me, dalla mia persona, dunque avevo fatto effetto..
Gli porsi una semplice domanda:


- Salve, Saprebbe indicarmi l'aula adibita agli esami dei Genin? -

Potei osservarlo divorato dalla paura, ma allo stesso tempo stupito di come un semplice ragazzo potesse causare tanto spavento, glielo leggevo negli occhi, era a causa del mio sguardo, in quell'istante i miei occhi nero tenebra lo terrorizzarono, lui ne fu preda e ne rimase stregato..
L'addetto alzò il braccio dalla mano tremolante, per portarla in seguito all'altezza del viso, mi fece scorgere un'aula, la porta era serrata dunque mi diressi nella suddetta direzione.


- La ringrazio.. -

Misi le mani dentro le tasche, con lo sguardo fisso nel vuoto proseguii in aula, poi giunto al centro di essa feci cenno di saluto con la mano, accennai un rapido sorriso, di conseguenza mia presentai:

- Salve sensei, il mio nome è Sen Uchiha. E sarei felice di prendere parte all'esame dei genin.. -

Detto questo presi posto e mi misi a sedere in una delle tante sedie disponibili, proprio accanto ad uno Hyuga, semplice dedurlo dai suoi occhi, e poi accanto ad uno come lui mi sarei sentito più a mio agio, a casa per meglio dire..


 
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Kiba2092
view post Posted on 23/9/2009, 16:01




PENSATO
PARLATO
NARRATO

>>>7.00 Davanti all'accademia<<<

Ero davanti all'accademia, avevo in testa mille pensieri e in mezzo a tutti quei pensieri mi si faceva avanti una sensazione, quasi come se mi fossi dimenticato qualcosa, ma ero certo di avere tutto con me, la sera prima avrò controllato la borsa una decina di volte e c'era tutto, però quella sensazione non se ne andava ad un certo punto pensai:

Ma sarà solo una mia sensazione alla fine sto per cominciare l'accadamia è normale che io sia cosi agitato

Ad un certo punto andai a toccarmi il collo e li capì cos'era quella sensazione, avevo dimenticato a casa la collana porta fortuna che mi aveva regalato Fukaku(padre adottivo) allora urlai:

ACCIDENTI IL PORTA FORTUNA!!

Cominciai a correre verso casa, e per la fretta di arrivare a casa caddi piu volte.
una volta arrivato a casa cominciai a cercare il porta fortuna e intanto si erano fatte le 7.20 e li pensai:

è TARDI

Trovai il porta fortuna e uscì velocemente di casa sbattendo la porta, tornai all'accademia, ormai le classi erano state fatte, allora chiesi ad un signore che si trovava dietro ad un tavolo all'entrata dell'accademia:

Scusi sà in che classe hann inserito Hyuga Daiki??

E lui rispose:

Si la classe è la U-1

Ringraziai il signore e mi catapultai in classe. Al mio arrivo erano gia tutti lì, mi vergognai un pò però il pensiero di cominciare l'accademia era grande da non farmici fare tanto caso cosi dissi:

Buon giorno a tutti scusate il ritardo il mio nome è Daiki Hyuga piacere di conoscervi

Una volta fatte le presentazioni mi misi a sedere in un banco libero, non avevo vicini di banco però pensai:

Non mi interessa farò subito conoscienza

Così iniziò il mio primo giorno in accademia


 
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Riku 7.0
view post Posted on 23/9/2009, 16:38




Narrato
Pensato
Parlato


Il cielo era costellato di puntini luccicanti, piccoli e splendenti, tanti quanti i caduti in missione; Hallow immaginava come si sarebbero dovuti sentire i familiari dei suddetti ninja... invece lo sapeva perfettamente. A differenza degli altri il ragazzo aveva accettato con una certa leggerezza la morte dei genitori, nonostante fossero caduti in modo particolarmente cruento, davanti ai suoi occhi per di più. Lui era fermamente convinto di dover guardare solo avanti e proseguire per la carriera di shinobi, come i suoi genitori avrebbero voluto del resto. A discapito di questi lutti passati, tutto andava per il meglio: aveva conosciuto Gabrisame, simpatico Genin del suo stesso villaggio, aveva risolto il problema della casa trovando un appartamento in centro con due sexy coinquiline, Patty e Liz, ma nonostante fosse entrato da un bel po’ nel periodo dall’adolescenza ad Hallow non interessavano più di tanto; lui aveva altri obbiettivi... infine era stato finalmente richiamato per frequentare l’Accademia Ninja, però in un luogo inusuale: per la prima volta nella storia si sarebbe eseguito un corso comune, che accettasse ninja di qualsiasi. Ciò era dovuto probabilmente alla carenza di Sensei disponibili. Il corso avrebbe avuto luogo nel Paese del Thé, in modo da essere raggiungibile da tutti i villaggi; ad Hallow conveniva muoversi la sera prima, in modo da essere presente per un orario attendibile. Il luogo da raggiungere era l’Accademia Indipendente G. Cramer, dove lo avrebbe atteso Kaimetsu Hyuga, che di lì a breve sarebbe stato eletto Hokage. Chissà, forse avrebbe incontrato anche qualche Uchiha... coloro che Hallow odiava. Con i loro occhi da bei tenebrosi squadrano la gente credendo di poter prevedere tutto, ma in realtà sono solo dei bastardi senza dio. Se ne avesse incontrato uno... solo uno sarebbe bastato a fargli perdere la ragione ed a farlo agire violentemente. Non era il momento di gingillarsi, era ora di partire. Oltre all’attrezzatura ordinaria che uno shinobi dovrebbe avere sempre indosso, Hallow si portò una leggera tracolla in cuoio chiaro, con una grande x marrone cucita a mano dalla nonna, che non credeva gli sarebbe mai tornata utile, contenente tre panini della grandezza di un pugno e una mela. Appena uscito dal Paese del Vento si fece buio, ma il ragazzo non faceva fatica a seguire il sentiero appena sopra la costa rocciosa del Paese del Fuoco, quello che portava al Paese del Thé. Stando a quanto gli era stato riferito avrebbe dovuto raggiungere il piccolo villaggio di Taitsunada, sulla costa meridionale; a dire il vero non era mai uscito dal suo paese e questa nuova esperienza lo rendeva come un po’ più sicuro di sé. All’improvviso gli balenò in mente un’idea riguardante lo Sharingan. Una volta membro del corso non ci sarebbero stati problemi ad informarsi sulle abilità altrui, così avrebbe potuto elaborare una strategia per fronteggiare i fantomatici occhi rossi. Oramai Hallow era preso dai suoi pensieri e senza accorgersene era già nei pressi dell’Accademia; purtroppo per lui non era stato conscio della velocità alla quale andava e nei pressi della struttura iniziarono a gemergli le gambe e per non rischiare di collassate si sedette, appoggiandosi ad un albero. Caduto tra le braccia di Morfeo, passò lì la bellezza di cinque ore, per poi iniziare a sentire altre voci verso le sette del mattino.

 
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• F í z s •
view post Posted on 23/9/2009, 18:39




   
 
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 International people
 
 
 
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Una buona idea quella di, per così dire, avanzare di categoria. Fosse stato merito suo, sarebbe ancora a Konoha. Comunque una gran cosa quella di costituire un'Accademia neutrale, un evento forse storico, che sperava non venisse presto cestinato da una guerra troppo profonda. Ma di fronte alle necessità comuni tutte le guerre cessano, almeno quelle dei poveri insulsi esseri umani. Una civiltà ancora retrograda, asfissiata dalle continue lotte. Se la gente pensasse senza essere attanagliata dal potere e dal possesso, ma soltanto dalla gioia di essere in vita e di poter usare uno strumento potentissimo chiamato cervello, l'umanità avrebbe sconfitto le malattie, la fame, e forse anche la morte?


Aveva già raggiunto la penisola di Degarashi una settimana prima dell'inizio del suo primo corso. Era stato convocato preventivamente per l'aggiornamento della regolamentazione, ed aveva dovuto sostenere anche un test con tanto di simulazione, per far rendere conto ai dirigenti quanto la sua influenza Konohiana avrebbe agito sugli studenti. E tutto questo non sarebbe di certo bastato: la scuola disponeva anche di osservatori, o meglio di vere e proprie "spie" addestrate, per tenere sotto controllo l'operato del sensei. Ma dire che aveva ricevuto moltissime ostruzioni era un eufemismo. Un Ex-Daimyo in quella scuola era come una bomba che non si sapeva con assoluta certezza se potesse esplodere o meno. Fortuna che lo Hyuga aveva esperienza da vendere, e il suo curriculum non era così scarno da far pensare ad così scontato suicidio professionale per una motivazione di così poco valore.
Il tempo quindi era passato senza lasciare molti spazi liberi. Il fatidico giorno si presentò in uno dei pochi campi di allenamento e attese, andando qua e là a conoscere qualche altra gente, che la classe di riempisse. Tornato vide cinque ragazzi, all'apparenza abbastanza svegli, che lo stavano aspettando.


« Salve a tutti, come già sapete questa è l'Accademia Indipendente, forse l'unica così.. "stabile", per così dire, di tutto.. il mondo? Sì diciamo così. Sono il Jonin Kaimetsu Hyuga, suppongo immaginiate di dove sono, quindi credo possiamo saltare già i convenevoli e darci dentro. Vorrei innanzitutto che vi presentiate meglio e diceste a tutti, a voce alta possibilmente, il motivo per il quale siete qui, forse a centinaia di chilometri dalle vostre case, per stare a sentire uno come me. »


Il sensei, parlando, faceva qualche passo andando a destra e a sinistra, gesticolando anche con le mani. Lo sguardo si spostava da una parte all'altra, non era fermo, e sembrava più un professore che un ninja. All'ultimo però cominciò a guardare i ragazzi senza dar troppa importanza ad ognuno in attesa che qualcuno si facesse avanti, in modo da non provocargli troppa ansia. Voleva instaurare un rapporto più cordiale invece di sembrare un caporale di un esercito con il frustino in mano.
Dopo averli ascoltati gli avrebbe fatto fare dieci giri di campo e tutto l'allenamento fisico che avrebbero voluto per prepararsi ad un possibile scontro.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Legend
Narrato
« Pensato »
« Parlato »
Informations
Ishimaru Hyuga: Ok, ottimo post, l'unica cosa da segnalare è il fatto che impiegheresti quasi tre o quattro giorni per arrivare.

Sabaku no Gaara: Bene, anche se un po' banale. Cerca di immedesimarti meglio nel PG per estrarre di più il suo vero carattere.

Sen Uchiha: Post ben fatto, anche se scarno. Non hai scritto niente del tuo carattere o della tua storia, spero renderai meglio l'idea più in là. Come detto a Ishimaru, la durata del percorso non è così corta, ed inoltre evita di fare il superiore dicendo che un adetto ha paura di te. Davvero ridicolo se parli di uno che vede studenti e soprattutto sensei di tutto il mondo. Non sei l'Anticristo =D

Daiki Hyuga: Al limite della sufficienza, puoi fare molto molto di più, impara dai tuoi compagni.

Hallow Rei: Ottimo, apparte l'aura di perfezione che circonda il PG per me abbastanza fuori dal normale. E' solo poi una mia opinione però, quindi non influente sul giudizio ;

 
   
 
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• Kernax «
view post Posted on 23/9/2009, 19:16




Narrato
Parlato
Parlato Altrui

Ishimaru rimase sopra quella roccia ad aspettare per pochi minuti, quando all'improvviso arrivarono i suoi compagni di squadra Sabaku no Gaara, Sen Uchiha, Daiki Hyuga e Hallow Rei, ninja provenienti alcuni da altri paesi e non da Konoha, proprio perchè questa era la prima Accademia Indipendente del Mondo, o almeno, cosi disse il sensei, Kaimetsu Hyuga.
Infatti dopo non molto arrivò anche che quest'ultimo, che inizio subito a parlare ai suoi studenti, presentandosi e spiegando la situazione

Salve a tutti, come già sapete questa è l'Accademia Indipendente, forse l'unica così.. "stabile", per così dire, di tutto.. il mondo? Sì diciamo così. Sono il Jonin Kaimetsu Hyuga, suppongo immaginiate di dove sono, quindi credo possiamo saltare già i convenevoli e darci dentro. Vorrei innanzitutto che vi presentiate meglio e diceste a tutti, a voce alta possibilmente, il motivo per il quale siete qui, forse a centinaia di chilometri dalle vostre case, per stare a sentire uno come me.
Queste furono le parole pronunciate dal sensei, il qualche ci chiese di presentarci, allora Ishimaru si fece avanti, era il primo tra i suoi compagni a parlare e disse
Salve Sensei, sono Ishimaru Hyuga, appartenente alla casate principale del mio clan, sono qui per imparare ad essere un ninja valoroso ed un giorno essere utile al mio villaggio per missioni e guerre, spero che lei possa aiutarmi nel mio intento.
Detto questo Ishimaru, come ordinato dal Sensei, iniziò a fare i 10 giri di campo, la zona era abbastanza ampia, ma questo non era un problema per lo Hyuga, che completò il riscaldamento senza fatica grazie alla sua voglia di imparare e specialmente non vedeva l'ora di passae agli scontri con gli altri compagni, in modo da confrontarsi con altri studenti che, come lui, avevano deciso di intraprendere la carriera di ninja.


Edited by • Kernax « - 23/9/2009, 22:36
 
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Kiba2092
view post Posted on 25/9/2009, 08:48




NARRATO
PARLATO
PENSATO

Subito dopo la presentazione di Ishimaru Daiki pensò:
Ok ora tocca a me presentarmi
Guardando il sensei neglio occhi, prese coraggio e disse:
Mi chiamo Daiki Hyuga, come Ishimaru faccio parte della casata principale degli Hyuga solo che i miei genitorni sono stati uccisi da un mukenin quando ero piccolo, ho avuto un padre adottivo che si chiama Fukaku solo che è partito per una missione e non è piu tornato, io voglio diventare un ninja per andare a cercare Fukaku e diventare un grande guerriero per il mio villaggio
Daiki finita la presentazione si sentiva un pò piu sicuro adesso che tutti sapevano chi era avrebbe fatto amicizia piu velocemente.
Il sensei annuì e con un cenno della testa diede il via a Daiki per fare i 10 giri di campo.
Daiki partì e intanto pensò:

Finalmente si comincia ora non mi posso piu tirare indietro...ce la posso fare
Fatti i 10 giri di campo Daiki si mise di fianco a Ishimaru (che li aveva già finiti) e insieme aspettarno la presentazione degli altri compagni, e li Daiki pensò:
Ishimaru come me è della casata principale degli Hyuga, vuoi vedere che siamo cugini, vabbè non è il momento di chiederglielo, gli parlerò dopo quando finiremo l'allenamento
Così ebbe inizio l'avventura di Daiki nel mondo dei ninja
 
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Alexander Black
view post Posted on 25/9/2009, 13:30




~Ore: 8:00 Inizio dell'Accademia
Gaara non attese molto seduto nell'aula che subito davanti a sè vide spuntarsi una ragazza,si chiamava Kaimetsu Hyuga,si presentò molto felicemente,il buon umore della sensei poteva essere un puto a favore di Gaara? Chi lo sà.Gaara stando seduto al suo posto che non avrebbe lasciato molto facilmente si presentò
Buongiorno Sensei! Io sono Gaara No Sabaku
disse il ragazzo con un sorriso stampato sulla faccia,era un ragazzo solare anche se aveva passato non un'infanzia molto facile,come la maggior parte dei Ninja aspiranti Genin in quella Accademia,dopo aver parlato il ragazzo guardò la classe che aveva colpito la sensei non era male,quelle quattro mura avrebbero visto la crescita da uno Studente a un Genin,infine,ascoltò la prima domanda posta da Kaimetsu hce gli chiedeva che gli parlassi di me,Gaara prese un respiro e incominciò a raccontare
Bhè io sono Gaara No Sabaku,stuente di Suna,derivo dal ramo Principiale della mia casata,ho passato un'infanzia non molto felice,non vorrei ricordare se per lei va bene quei momenti,da quando sono nato il mio desiderio è diventare un giorno Kage,però nella vita mi sono predisposto alcuni punti di progresso,il primo era quello di diventare studente e lo superato ora il prossimo e quello di diventare Genin e spero che lei Kaimetsu mi aiuti a superarlo
dopo essersi espresso spostò leggermente la testa verso la finestra e guardò il territorio dove era situata l'accademia dall'alto,la città era spettacolare,chissà se un giorno sarebbe stato lui a difenderla.
 
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• iriDessaH •
view post Posted on 25/9/2009, 13:30




CITAZIONE
Narrato.
Pensato.
Parlato

Un'accecante luce bianca avvolgeva il corpo della ragazza disteso, inerte, su una soffice superfice. Piacevole al tatto, davvero comda. Non sapeva, esattamente, dove si trovava ma era quasi certa di essere sveglia. Si, quasi. Non ne era del tutto sicura, c'era qualcosa che non la convinceva, forse la stanchezza della prima mattina, il suo corpo ancora intorpidito dal sonno, gli arti che non rispondevano alla sua volontà. No, probabilmente non era affatto sveglia. Stava ancora dormendo, e per giunta profondamente. Non immaginava che giorno era quello, o forse non lo ricordava. Eppure quella sera...si era addormentata con quell'idea che le martellava il cervello, possibile che se ne era già dimenticata del tutto. Si, è incorreggibile Asami. Ma ecco che par cominciare a destarsi, un rumore comincia a pulsarle nel cervello, qualcosa di simile ad un martello che batte violentemente su un'incudine, forgiando una spada, o un qualsiasi utensile. Quasi di scatto i suoi occhi si aprono e si mette seduta sul letto con la schiena ben eretta. Si guarda attorno, la finestra era spalancata e la stanza era inondata di luce, forse per quello stava sognando di trovarsi in un posto completamente bianco. I suoi occhi scorrono su tutto ciò che la circonda, per un attimo le sue sopracciglia si corrugano. Non è la sua stanza quella! Il cuore le accelera i battiti, ma subito si tranquillizza. Non si è ricordata di essersi trasferita dalla nonna, che abita fuori Kiri, per seguire i corsi dell'Accademia esterna. Aperta agli studenti di tutti i Villaggi. Un suono insistente aveva trocanto il suo sonno tranquillo. Gli occhi si voltano verso il comodino, li, al centro, troneggiava un piccolo orologetto bianco le cui lancette segnavano ormai un'ora abbastanza tarda. Proprio da questo proveniva quel suono insistente. Sospira, Asami, e la destrorsa viene allungata per far tacere l'aggeggio urlante, istintivamente gli occhi si soffermano sul quadrante, ed ecco che sul volto della piccoletta si dipinge un'espressione terrorizzata, al posto di quella pacifica che si poteva leggere prima.

Oh no!

Le labbra di Asami si aprono e dalla sua gola fuoriesce un urlo straziato, come se le stessero staccando entrambe le braccia. Proprio quest'ultime ora vengono alzate e le mani vengono intrecciate tra i capelli. Lo stato di Asami è a dir poco pietoso. Non avrebbe fatto mai in tempo, neanche se avesse evitato di mangiare e di pettinarsi. Fa volare di scatto il lenzuolo che, fino a pochi attimi prima, aveva dolcemente avvolto il corpo della ragazza. Questo si accascia ai piedi del letto con un leggero fruscio, praticamente impercettibile.

Nonna! Perchè non mi hai svegliato?!

E' decisamente in preda al panico, non sa da cosa cominciare, si fionda in bagno. La nonna non le risponde.

E ora dove si è cacciata? Speriamo almeno che la colazione sia pronta, non ce la faccio ad uscire senza prima mettere qualcosa nello stomaco.

A quel pensiero la sua pancia inizia a lagnarsi.

Oh, non mettertici anche tu eh, stamattina non so davvero come fare!

La porta del piccolo bagno viene chiusa, riesce a lavarsi in fretta e furia anche se i capelli non ne vogliono proprio sapere di stare al loro posto. E va bene, ci avrebbe pensato per strada. Di corsa arriva in cucina, la nonna non è neanche li e sul tavolo...non c'è nulla di pronto! Gli occhi di Asami si socchiudono in un'espressione arrabbiata. Non ha il tempo materiale per mettersi addirittura a preparare la colazione. Sarebbe uscita a stomaco vuoto. Corre per i viottoli del paesino e dopo qualche minuto cominciano a delinearsi i piacevoli contorni dell'Accademia ninja. Sospira, e solo quando arriva davanti al cancello d'ingresso della scuola si ferma cercando di riprendere fiato. Le brucia la gola per il fiatone e i muscoli delle gambe, per aver corso a freddo, le prudono.

Che sensazione...

Fa una smorfia di disgusto e le mani cercano di sistemare alcune ciocche ribelli che le sono ricadute davanti ai profondi occhi bluastri. Oltrepassa il cancello ed entra nell'Accademia, incrocia subito lo sguardo con la giusta classe. Sorride tra se ed apre silenziosa la porta. Ad una prima occhiata vede già alcuni ragazzi all'interno, ma non sa specificarne esattamente il numero. Subito i suoi occhi vanno al Sensei. Entra e parla a voce bassa scusandosi per il ritardo e presentandosi alla classe.

Salve Sensei, mi scusi per il ritardo...ma...

Breve pausa durante la quale prende fiato, prima di ricominciare a parlare. Le braccia si stringono al petto, incrociandole.

...si sembra banale come scusa, ma non ho sentito la sveglia suonare...

La sua espressione e scocciata e la sua voce è in perfetta sintonia con essa. Mai incoerente, la piccoletta.

Io sono Asami, Asami Normalce.

Si preseta, avrebbe dovuto dire altro? Forse, ma sicuramente non era quello il momento. Doveva prima accertarsi che il Sensei la facesse entrare in classe, e poi, il suo passato, non era certamente una cosa di dominio pubblico. Probabilmente, se ce ne fosse stato stretto bisogno, avrebbe detto una marea di fandonie. Facendosi grande. Rimane immobile, davanti alla porta dell'aula, rischiando di cadere a terra se qualcuno l'avesse aperta all'improvviso.

Edited by • iriDessaH • - 25/9/2009, 19:24
 
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Riku 7.0
view post Posted on 25/9/2009, 21:26




Narrato
Pensato
Parlato


Nonostante il profondo senso di relax che il prato accompagnato da gracili alberelli ispirava, il paesaggio non era dei migliori completamente pianeggiante fino ai primi colli si scorgevano solamente all’orizzonte; nel mezzo un ruscello scorreva grazie ad una forza di gravità a noi ancora ignota, vista la non presenza di discesa o simili. Hallow preferiva interessarsi a queste piccolezze, invece di socializzare con i compagni di corso. A dire il vero solleticava l’idea di conoscere gli sventurati, ma appena alzato non aveva voglia di complicarsi la vita. Si limitò a squadrarli: un ragazzino di spalle dai capelli argentei, uno dai capelli rossicci e gli occhi di ghiaccio, un ragazzo dal volto coperto e gli occhi rabbiosi e un ultimo che rispondeva perfettamente ai requisiti dell’Uchiha. Ci scommetto la faccia che questo é un Uchiha... viso da bel tenebroso, occhi penetranti; vorrei spaccargli la faccia... Lo destò l’arrivo del sensei, all’apparenza un moro ventenne dagli occhi chiarissimi, come quelli degli Hyuga. Hallow pensò di dare una brutta impressione con la faccia abbioccata che si ritrovava in quel momento, perciò si bagnò il viso con l’acqua del ruscello e cercò di mantenere un’espressione sveglia, ma apparentemente disinteressata. Appena arrivato, evitando i convenevoli si presentò e nel giro di poche parole arrivò alla prima richiesta: una descrizione personale. Hallow dedusse che da questa il maestro avrebbe acquisito informazioni che sarebbero probabilmente arrivate alle orecchie dei piani alti di Konoha, per quanto insignificanti, quindi gli conveniva metterla sul generico. Non fu il primo a presentarsi, lo precedette il ragazzino dallo stano ciuffo; disse di chiamarsi Ishimaru Hyuga, ma un nome così il nostro eroe non se lo sarebbe ricordato... così lo abbinò a colore dei capelli. Era un Hyuga come il ragazzo dal volto incazzoso, un certo Daiki. Infine parlò un Sunese come lui, che astutamente andò anch’egli sul generico con le origini, spiegò solo gli obbiettivi ed i traguardi. Il presunto Uchiha non si decideva a parlare, ma Hallow non ci fece caso poiché stava cercando qualcosa intorno a sé. Sono certo che qualcosa o qualcuno ci stava osservando, ma in un attimo é sparito. Forse era solo frutto della mia immaginazione... Nel frattempo una ragazza fece irruzione nel campo d’allenamento e da come si scusò con il sensei Hallow capì che non gliene fregava molto di essere arrivata in ritardo. Ormai era il suo turno e il ragazzo doveva necessariamente mettere insieme mentalmente un discorso da esporre. Io sono Hallow Rei, proveniente da Suna; non sono un ragazzo geniale, conosco varie tecniche e le mie abilità adempiono più o meno a quelle richieste per essere un Genin di basso o medio livello. Spero che questa mia descrizione vi soddisfi, sensei. Ah, per la cronaca mi piacciono ordine e equilibrio ed odio caos e gli Uchiha...


Edited by Riku 7.0 - 27/9/2009, 15:04
 
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• iriDessaH •
view post Posted on 26/9/2009, 05:28




CITAZIONE
Narrato.
Pensato.
Parlato.

Rimane immobile nei pressi del Sensei. Dentro di se sperava che non la cacciasse, beh si, non era arrivata certamente in orario, per non parlare di arrivare in anticipo, ma non era di certo una situazione così tragica, insomma ce ne sono di peggiori, no? Gli occhi blu della ragazza solo allora cominciarono a girovagare catturando i mille particolari di quella bizzarra accademia. Non si trattava di una normale accademia in stile edificio, bensì era più un qualcosa di simile ad un campo di allenamento. Come mai avevano scelto proprio quella zona? Non sarebbe stato più comodo costruire una vera e propria accademia? In effetti era una grossa distesa d’erba fine, gli alberi erano pochi e quei rari che si riuscivano a trovare erano mingherlini. Si immaginò di vederli piegarsi fino a terra sotto violente raffiche di vento invernale. Immaginò prendessero fuoco colpiti da un fulmine durante un forte temporale. Oddio, sempre tragica Asami. Lo sguardo venne voltato appena alle sue orecchie giunse il rumore dell’acqua. Cascata? Fiume? Ruscello? Appena gli occhi incrociarono la fonte di quel rumore fu costretta a eliminare entrambe le ipotesi. Non si trattava né di un ruscello, né di un fiume e ne, tantomeno, di una cascata. Un fiumiciattolo striminzito scorreva pacato e annoiato davanti a loro. Le braccia rimasero incrociate al petto mentre ora le iridi puntarono lontano, verso l’orizzonte dove si potevano intravedere dolci pendii di colline non troppo elevate. Solo un attimo, prima di tornare a guardare il Sensei e i suoi compagni di “classe”. Si soffermarono su un ragazzo in particolare. Uno che iniziò a parlare a voce non troppo alta ma ben udibile. Lo squadrò da capo a piedi. Un ragazzo a grosso modo della sua età, con scuri capelli corvini, tanto neri da essere iridescenti. Riflettevano, addirittura, le debole luce solare di quella mattina. I suoi, talmente biondi da risultare quasi bianchi alla luce del sole, quel giorno erano veramente disastrati. Una lunga ciocca le si appoggiava soffice al volto, per niente in ordine. Gli altri erano legati, a fatica, in una coda alta, che aveva cercato di fare correndo fino a li. Certo, non era il massimo, ma perlomeno era presentabile. Sembrava che avesse messo le dita dentro una presa di corrente, quelli erano gli effetti collaterali
.
Odia gli Uchiha, eh?

Lo sguardo venne abbassato fino a guardarsi le punte dei piedi, e sul suo volto, solitamente apatico, si dipinse un ghigno. Bene, avevano già qualcosa in comunque quei due.

E chi non li odia…gli Uchiha?

Certo, magari non era una cosa da dire così, con leggerezza, avrebbe fatto meglio a tenersela per se, una cosa del genere. Avrebbe creato problemi con il Sensei? E poi come mai aveva detto di odiare gli Uchiha? Per caso dentro quella “classe” ce n’era qualcuno? Il ghigno permase sul volto della ragazza che alzò la testa per squadrare tutti gli altri. Semplici ragazzini. In effetti era proprio questo ragazzo, che l’attirava in modo particolare. Sembrava più adulto, di tutti gli altri. Le sembrava di guardarsi allo specchio. Mosse qualche passo in sua direzione mentre il ghigno man mano che cammina si va indebolendo facendo tornare quella pacata espressione che c’era sino a pochi attimi prima. Si siede a terra, con un gesto fluido e sinuoso, e appoggia la schiena alla dura roccia. Le gambe si distesero e in seguito una viene appoggiata sull’altra. Le braccia tornano incrociate al petto, ben strette e gli occhi fissano il Sensei. Aveva ascoltato il ragazzo, ebbene si, dovevano presentarsi e sarebbe toccato anche a lei. Non poteva fuggire.

Io sono Asami, sono di Kiri, il villaggio della Nebbia. Sono qui perché…mio padre è un grande ninja e ho intenzione di divenire esattamente come lui. Breve pausa. A qualsiasi costo!

All’ultima frase gli occhi cercarono, inconsciamente, lo sguardo del ragazzo che aveva parlato prima di lei.

Il mio sogno sarebbe quello di diventare Anbu.

Confessò, non l’aveva mai detto a nessuno. Addirittura nemmeno il padre conosceva l’esistenza di quel piccolo sogno nel cassetto di Asami. Gli occhi si abbassarono a guardare la soffice erbetta. Un braccio sciolse lo stretto incrocio al petto per andare ad intrecciare le dita della mancina tra i fili leggermente umidi. Le iridi rimasero basse, non parlò, aspettava che qualcun altro si presentasse. Sarebbe arrivato il fatidico Uchiha, prima o poi?

Edited by • iriDessaH • - 26/9/2009, 17:14
 
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[XxX...Shin...XxX]
view post Posted on 26/9/2009, 14:51




SPOILER (click to view)
Pensato
Parlato
Gridato
Descrizione



Le fronde degli alberi restavano inermi di fronte al nulla. Non c'era un solo movimento ad animare le strade, quel giorno.
Una brezza leggera di vento smosse di un po' la solitudine di un arbusto segnato dagli anni, che, anch'esso immobile, osservava dall'alto la situazione. Sull'attenti, supervisionava ciò ch'era ai suoi piedi...finchè la giocosa raffica di vento non gli mosse un po' il suo folto cappello. Una foglia, un po' ansiosa, si staccò dal resto delle altre e vorticosamente calma, cadeva giù, in un baratro sempre più vicino. Cullandosi nell'etere, neanche se ne accorgesse, stava per arrivare alla sua destinazione. Ma qualcosa, in lontananza, stava per turbare il suo equilibrio. Ed ecco, uno spostamento d'aria deviò la sua rotta.

Uno, due. Uno, due. Uno due.

Più veloce!

UnoDue,UnoDue,Unodue.

La stanca e ferma aria d'un giorno di mattina,venne improvvisamente sconquassata da un esserino che, affannato, raggiungeva un luogo imprecisato. Il ritmo in accellerazione presumeva una vitalità immane del giovane, che, dopo una breve ed ultima carica, rallentò in vista di "cose animate", che sbucavano dal nulla.

Ci sono.

Shin Hyuuga, Studente dell'accademia ninja di Konoha, era finalmente arrivato al luogo in cui avrebbe cominciato la sua carriera di Shinobi.
Il capelli dorati riflettevano i raggi del sole, illuminandone il volto. Con decisione, spinse i suoi ultimi passi verso quelle persone, a lui finora ignote.

Era partito da Konoha pochi giorni prima, raggiungendo un luogo abbastanza remoto, nella sua ridotta conoscenza geografica, per usufruire di una scuola che si trovava proprio lì. E proprio il primo giorno faceva già ritardo. Però.

Ehm...salve. Scusate il ritardo...sono un aspirante allievo...sono di Konoha. Mi chiamo Shin. Shin Hyuuga.

Mah, come presentazione era piuttosto mediocre. Ma andava bene così. Guardò gli altri allievi con leggero stupore, e poi si voltò verso quello che sembrava essere il sensei. Era l'unico col coprifronte. Ed era di Konoha. Mmh.

Diventare ninja è uno scopo. Come lo è battere un record, avere una ragazza, o semplicemente riuscire nel prorprio intento. Ci sono cose da vedere, da udire, da fare...ebbene, il mio obbiettivo è diventare un ninja per abbattere i miei limiti, ed andare sempre oltre.

Detto ciò, alzò i tacchi e fece un paio di giri di corsa intorno al campo in cui stavano. Non era una cosa difficile, dopo tutto...ma l'affaticamento accumuato mentre veniva si faceva sentire. A metà del terzo giro rallentò, si asciugò le goccie di sudore e prese fiato, fino a fermarsi. Non ce la faceva più...il suo fisico non avrebbe retto ancora per molto.

Edited by [XxX...Shin...XxX] - 26/9/2009, 17:15
 
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• F í z s •
view post Posted on 26/9/2009, 20:21




   
 
 ⋙  ۞  ⋘ 
 Move.
 
 
 
N
e
u
t
r
a
l
!
Kai ascoltò le parole dei ragazzi con molta attenzione, malgrado mantenesse la sua espressione distaccata. Purtroppo non fu molto sorpreso da quel che dissero, né particolarmente curioso di scavare più a fondo. Sembravano delle reclute standard, come in una delle sue tante classi standard. Come al solito cercò di ricordarsi i nomi di tutti, e di scordarsi i cognomi. Un po' in ritardo arrivò poi anche un'altra ragazza, che fece automaticamente la sua presentazione e quant'altro. A quel punto sapeva soltanto che era meglio cominciare, prima che il sonno mattutino facesse effetto. Rifacendosi alle ultime parole della ragazza, diede inizio alle danze.


« ..e io quello di andare sulla Luna. Allora, lasciate che vi lavi un po' la faccia, visto che tra poco inizieremo: state con i piedi per terra, fare il ninja non è come fare un lavoro ed essere promosso al grado "Manager". Qui si mette in gioco la VITA. Quindi mi aspetto sacrificio, coraggio, e soprattutto cervello. Poi ultima cosa, Hallow.. giusto? Oppure Rei, non so quale sia il nome o il cognome. Fammi un piacere, lascia il tuo "odio" razzista fuori da questo campo o ti smeriglio personalmente la lingua. Parlo con lui ma il discorso vale per tutti. Accennate ad un minimo segno di non cooperazione con gli altri e sapete già dove vi rispedirò. »


Nell'ultimo periodo del suo piccolo discorso il sensei fece un falso sorriso per enfatizzare ancora di più il suo dissenso. Per poter fare bene il suo lavoro non poteva fare a meno di essere un minimo duro, d'altronde se c'era qualcuno che non era davvero sicuro di andare fino in fondo, aveva l'obbligo morale di individuarlo e di buttarlo fuori di lì. Non si può sprecare una vita umana costringendola a combattere, ci si può solo sacrificare per proteggere qualcuno o qualcosa.
Uno dei ragazzi sembrò essere ipnotizzato forse, dato che non disse niente. Si limitò a guardarlo in modo stranito, come per dire "vuoi farti due orette di sonno che intanto ti vado a prendere il cappuccino e la ciambellina?". Non si curò di dover per forza far aspettare gli altri, ognuno fa quel che vuole, tanto dopo si tiran le somme. Ma non era l'unico a comportarsi in modo strano, anche alcuni ragazzi non si muovevano nel fare l'allenamento descritto poc'anzi. Forse il Paese del Té non gli aveva dato la giusta carica.


« Allora, VI MUOVETE UN PO'?? »


Arrivò anche un altro ragazzo, un po' in ritardo ma sempre in tempo per continuare. Anch'egli si presentò e disse quel che voleva sentire anche dagli altri, e cominciò già a correre. Gli sembrò almeno meno zombie degli altri.
Dopo che tutti ebbero finito i ragazzi erano sparpagliati per il campo, in attesa di ascoltarlo. Non sembravano provati dal riscaldamento, il che era un bene, dato che ci si aspettava da loro che avessero una minima preparazione atletica.
Kai cominciò a pensare al prossimo esercizio ancor prima che i ragazzi iniziassero a correre, quindi era già pronto dopo la mezz'oretta della loro prima prova.


« Adesso faremo un esercizio abbastanza semplice. Dovete andare in giro per il campo alla ricerca di un bersaglio adatto, in modo tale da eseguire su di esso una delle vostre tecniche. Dovete ripetere l'esercizio fino a quando avrete eseguito tutte le vostre tecniche, cambiando di volta in volta bersaglio. Se avrete per forza bisogno di un bersaglio umano, colpite pure me. »


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Legend
Narrato
« Pensato »
« Parlato »
Informations
Ishimaru Hyuga: Bene, anche se non hai descritto niente dell'allenamento.

Sabaku no Gaara: Dovrei ritenermi un po' offeso. Cioè, il mio PG sarebbe una DONNA? Spero che l'avatar non ti abbia fatto pensare che lo sono anch'io, cribbio xD La cosa più grave è che probabilmente il mio post non l'hai neanche minimamente letto se non per la frase che dico. Quindi direi LEGGI. Il post è scarno come l'altro, ed inoltre l'allenamento l'hai saltato in pieno, nel prossimo devi descriverlo, insieme alle altre cose naturalmente.

Sen Uchiha: Puoi rifarti nell'altro post, scrivendo però tutto sia di questo che dovevi fare e sia di quel che dovrai fare dopo.

Daiki Hyuga: Prova a fare discorsi più lunghi, mettendo più particolari. Bene comunque, anche se pure te nell'allenamento niente.

Hallow Rei: Riku.. e l'allenamento? °-° Non me lo sarei aspettato da teh. Per il resto ho solo da dire una cosa che dovevo scrivere nell'altro giudizio: tu non puoi minimamente sapere che io sarò il prossimo Kage, perché se leggi il mio post nel topic in cui se ne parla, nemmeno io so niente. Per il resto tutto ok, well done. Ovviamente nel prossimo post fai l'allenamento.

Asami Normalce: Rivelazione dell'anno, davvero brava. Si vede che hai voglia di scrivere soprattutto, e che non è il tuo primo gdr. Continua così mi raccomando, però presta più attenzione a quel che dico, ho parlato 2 volte anche in OT dell'allenamento che dovevate fare, come hai fatto a non leggerlo non lo so. Nel prossimo post anche tu quindi fallo, insieme a tutto il resto.

Asami Normalce: Rivelazione dell'anno, davvero brava. Si vede che hai voglia di scrivere soprattutto, e che non è il tuo primo gdr. Continua così mi raccomando, però presta più attenzione a quel che dico, ho parlato 2 volte anche in OT dell'allenamento che dovevate fare, come hai fatto a non leggerlo non lo so. Nel prossimo post anche tu quindi fallo, insieme a tutto il resto.

Shin Hyuga: Post ottimo, niente da dire apparte l'introduzione assente. Come per incanto sei già lì? Potevi descrivere il viaggio, la tua "storia", come ho precisato nel post iniziale del corso. Alla fine però penso sia più dovuto a disattenzione, non a "menefreghismo", o almeno spero..

 
   
 
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38 replies since 18/9/2009, 22:28   836 views
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