Kageyasu ricevette la lettera ufficiale dell'Accademia di Konoha, in risposta alla sua domanda d'iscrizione. In questa, vi era scritto l'orario e la locazione del primo allenamento.
Il ragazzo fu sorpreso al notare il nome del Sensei...
Kaworu Aburame...Kageyasu era piuttosto restio alle abitudini degli altri ninja... Ma non riusciva a capacitarsi proprio di come uno shinobi possa cooperare con degli insetti...
Kageyasu non era in disarmonia con il Clan Aburame, però l'idea di entrare in contatto con quei coleotteri lo disgustava alquanto... Probabilmente tutto questo era causato dalla sua terribile avversione nei confronti degli insetti.
Sob...Ironia della sorte Pensò tra sè e sè il giovane Kageyasu.
In questi ultimi anni, i pensieri di Kageyasu non erano più offuscati dall'ambizione di vendetta che provava originariamente, anzi, l'idea della sua rivalsa, ora, era più moderata.
Eppure, quel giorno, all'arrivo della lettera, nella mente del ragazzo, riaffiorava quel senso cupo e vuoto del suo sogno... Era giunto il tempo, della sua vendetta!
Kageyasu, in un attimo si fiondò per le strette vie di Konoha, in direzione del campo dove giornalmente si allenava, in preparazione all'Accademia.
Qui vi passava ore ed ore per affinare le tecniche con gli Shuriken, con i Kunai o più semplicemente nelle Arti Marziali e nelle Arti Magiche del ninja.
E anche oggi, Kageyasu non fece eccezione, posizionò il manichino di legno in mezzo al terreno e si esercitò nel lancio degli Shuriken.
Passarono ben 4 ore, dall'inizio della pratica, e Kageyasu decise saggiamente di interrompere l'intenso sforzo, e di conservare le forze per il vero allenamento il giorno seguente...
Raccolse ordinatamente i suoi affetti e si mise lentamente in cammino verso la dimora dei Noburo.
Oramai, sul nobile villaggio della Foglia, erano calate le tenebre, e la mente di Kageyasu, come in quasi tutte le notti passate, era assalita e contorta da terrificanti incubi, che ricreavano l'amara morte del genitore a lui caro, Hitoshi.
Kageyasu si destò improvvisamente tra ansimi e dolore. Si alzò dal letto e nervosamente gettò dal comodino, la sveglia che precedentemente era stata impostata per le ore 7:00.
Essa, in un tonfo fragoroso, si disperse in centinaia di frammenti argentei.
Per l'eccessivo nervosismo, Kageyasu, non riuscì a riaddormentarsi... Così, decise di prendere una boccata d'aria, all'aperto, e di visitare la tomba del padre, nel cimitero del Villaggio.
Proprio davanti alla lapide di Hitoshi, Kageyasu si soffermò...
L'epitaffi splendeva orgogliosa: "Al Ninja che nelle difficoltà ha saputo difendere i compagni, e la gloria della Foglia", questo, recitava in brevi righe la scritta tombale.
Oh padre... Mi hai insegnato i veri valori della vita, hai colmato il vuoto della figura materna per me... Eppure io devo assolutamente uccidere i tuoi assassini... quei... maledetti! La pagheranno cara.... La notte pieceva particolarmente a Kageyasu, regnava la pace e il silenzio assoluto nel villaggio, la luna quella sera trionfava leggiadra nel cielo, offuscata in parte da piccoli nembi scuri.
Kageyasu dopo aver ben sistemato e annaffiato i fiori sulla tomba del padre, fece per tornare a casa.
Erano le 6:00 del mattino, Kageyasu aveva passato l'intera notte in bianco, ma oramai ci aveva fatto l'abitudine.
Mancavano ancora due ore all'inizio del suo corso all'Accademia, e Kageyasu non sapeva proprio cosa fare sino ad allora...
Si sedette quindi sotto l'ombra di un alto pino, e la sua mente iniziò a vagare da pensiero a pensiero.
Chissà come sarà il sensei... Dei miei compagni mi interessa poco o nulla, comunque il maestro dev'essere alquanto abile, credo sia di livello Jonin, anzi ne sono sicuro... Magari, è addirittura un componente della squadra medica o assassina degli ANBU... Spero solo di trarre profitto da questo mio allenamento... . La brezza che accarezzava il viso di Kageyasu aiutò al sonno di sopraggiungere...
Ed ecco che Kageyasu, si addormentò pian piano.....
Erano le 7:57 e Kageyasu, poltriva avidamente all'ombra del pino. Fortunatamente una pigna, pregna di resina, si staccò dal ramo, e andò a colpire senza pietà il giovane ragazzo.
Fu una vera fortuna, Kageyasu si svegliò.
Controllando l'orario, impallidì disumanamente
COOOOOOSAAAAAA????? SONO GIà LE 7:58!?!?!?!?Incredibile, lo stesso ragazzo che ogni notte era assalito da fantomatici incubi, ora, quando proprio non doveva appisolarsi, ecco che Kageyasu dormiva come un ghiro...
Devo sbrigarmi! Devo sbrigarmi!!!Il ragazzo si alzò di scatto e iniziò a correre a perdifiato per le vie del borgo, nel vano tentativo di arrivare all'Accademia nella massima puntualità...
E quandò arrivo dinnanzi al grande portone dell'Ateneo, notò con gran piacere, che non era ancora arrivato nessuno...
Kageyasu, allora dopo aver tirato un sospiro di sollievo, si appoggiò spavaldo al portone, in attesa di un prossimo arrivo da parte del Sensei...
Edited by Master_ArCeuS - 21/3/2008, 20:26