Gruppo K-16, Sensei: Nara Ryou

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Vaalin
view post Posted on 3/2/2008, 21:25




SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
"Parole scritte"
-Parlato (PNG)-


CITAZIONE
image
Sensei: Nara Ryou
Età: ???
Sesso: Maschio
Altezza: 178 cm
Peso: 65 Kg
Grado: Jounin/Daimyo
Energia: Viola

 AlunnoEsito 
 Uchiha Anakin Testing
 Hatake Uchiha  Obito Testing
 Uchiha Akate Rejected
 Uchiha Goku Rejected
 Hyuga Jiraiya Testing

Per cominciare, benvenuti nel corso K-16 ^^! Qui è dove cercherò di insegnarvi a giocare di ruolo in un forum come questo, quindi prestate attenzione ai miei giudizi e consigli ^^
Naturalmente se sapete già giocare di ruolo tanto meglio! Renderete più fluido e piacevole il corso ^^
In ogni caso ricordate che l' Accademia è un momento fondamentale, se fatta bene i suoi frutti vi accompagneranno ogni qualvolta giocherete di ruolo.

Ma bando alle ciance! Iniziamo con un paio di cose che è bene sappiate prima di postare:
-Per quanto sia gentile cercherò di essere molto duro nelle valutazioni, visto che per il vostro bene è meglio un Sensei severo piuttosto che uno indulgente.
-Non accetterò post eccessivamente corti. Pongo come numero minimo di righe cinquanta (lo dico per voi, visto che per giocare di ruolo è fondamentale saper scrivere e che così quando posterete all' infuori dell' accademia vi risulterà tutto più semplice).
-Cercate di essere molto descrittivi.
-Abbiate pazienza con me, sono un po' svampito e, spesso, molto lento. Inoltre è il secondo (e il primo si è interrotto al secondo post) corso che faccio, quindi se le prove non sono accattivanti abbiate, nuovamente, pazienza.

Regole generali per un sereno proseguimento:
-Mettete, almeno nel primo post, una legenda come quella che ho usato io. Con questo non intendo dire che dobbiate copiare quella, ma che è importante, ogni volta che si interviene in un topic, far sapere agli altri come interpretare i post. Senza legenda è difficile capire se quanto scritto è detto, pensato o narrato...
-Tenete in conto ai fini della narrazione anche i post dei compagni.
-Siate realistici (per quanto si possa esserlo in un mondo fatto di tecniche ninja °°"...).
-NO all' auto-conclusività. Ricordate, NON si possono descrivere al posto di altri le reazioni di un personaggio, quali che siano.
-Generalmente dovete postare entro tre giorni dal momento in cui inizia il vostro turno, ma, con previa richiesta, si può ottenere un periodo di proroga.
-Per postare seguiamo un certo ordine. Il primo turno (dopo il mio, ovviamente) andrà a chi posterà per primo dopo questo mio messaggio, il secondo a chi posterà dopo il primo e così via. A meno che io non lo dica espressamente o non lo lasci intendere l' ordine rimarrà sempre quello.
-Io non ho limite di tempo (bello essere il Sensei XQ____), ma se tardo più di tre giorni potete farmelo notare con Mp o post per uppare la discussione.
-Cercate di evitare il più possibile errori grammaticali e/o di sintassi. Anche perché non faccio l' insegnante di Italiano e non mi va di correggere questo genere di cose...
-Non mandate post di OT né mp se non strettamente necessario.

Dopo queste regolucce, posso solo augurarvi buona fortuna e buon divertimento ^^

Ah, un avvertimento... Il mio personaggio non è molto affabile e, probabilmente, penserà sovente di uccidervi tutti, ma non lo farà ^^! Spero °°"...




CITAZIONE
Voi non sapete chi vi farà da Sensei né chi io sia, sapete solamente che dovete recarvi in una data aula. Mi troverete nella stanza.
Ricordo che non potete descrivere azioni, parole o anche solo condizioni di personaggi che non siano il vostro ^^

CITAZIONE
Per Uchiha Goku: il corso K-14 è come se non fosse mai esistito, quindi comportati di conseguenza ^^



Edited by Vaalin - 7/4/2008, 22:45
 
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sangue nero
view post Posted on 4/2/2008, 00:05




SPOILER (click to view)
narrato
parlato
pensato
parlato dagli altri


La notte è scura, tutto tace, il silenzio sembra quasi un'entità palpabile.Poi qualcosa cambia:i gufi fanno i loro versi fuori dalle finestre della casa. Dalla foresta, lì vicino, provengono rumori inquietanti, fruscii e rami spezzati, qualcosa si muove. Ora è nel cortile della casa, si sentono i cani del vicinato abbaiare, gli uccelli sul davanzale delle finestre volano via. Accende qualcosa. Mette le mani in una strana posizione. Un getto di fuoco sembra uscire dal suo corpo. Le fiamme circondano la casa, bruciano tutto ciò che incontrano. La figura scura ora è sparita.Sono solo, in casa non c'è nessuno, solo io e le fiamme che ci circondano. Sto per arrivare alla fine della mia giovane vita,lo so,lo sente.Nessuno mi può salvare.I miei parenti sono ancora in missione, e la "tata" è uscita con un signore. Poi qualcosa mi afferra.Vengo trascinato quasi di peso da qualcuno che non credo conoscere,tanto è sfigurato. Mi porta fuori dalla porta, dove i miei genitori mi abbracciano,ma colui che mi ha salvato ora giace a terra: è mio fratello. E stato ucciso,ed ora richiede vendetta, e mi chiama continuamente,ogni notte,affinchè scova ed uccida il suo assassino.Ma non sono abbastanza forte,non sono pronto.Devo diventare un ninja,è la mia unica speranza.

Mi sveglio all'improvviso, la mia fronte è imperlata dal sudore, urlo come non ho mai urlato prima. Un incubo,uno dei tanti.E mia madre se ne accorge, come può non accorgersi? Lei sente tutto.


Obito,che succede,tutto bene? Ti sei fatto male?

Niente mamma, sto bene,sto bene, era solo un brutto sogno,solo un sogno.

Solo un sogno, ma sarà davvero così,può esserci qualcosa dentro? Mi sento stordito, mi sembra quasi di essere dentro un genjutsu senza uscita.Ma io sopporterò, io diventerò un ninja!!

Vabbè, tanto con te è impossibile parlare. Non sai rispondere più normalmente.Mi sembri una sfinge a volte, con la tua espressione enigmatica e le tue parole misteriose.Comunque scendi, è pronta la colazione, ed oggi è il tuo gran giorno, inizi l'addestramento! Non è quello che hai sempre sognato?Su, qui...

Non ha nemmeno il tempo di venire, che sono affianco a lei, lavato,vestito ed equipaggiato come si deve, naturalmente con la mia maschera alzata.Prendo la colazione: un cornetto e del latte, e risalgo in camera. Mentre faccio ciò sul viso di mia madre si presenta un'espressione buffissima, che riesco a vedere appena con la coda dell'occhi,ma che rischia di farmi cadere per le scale.
Mangio in fretta,non c'è tempo,sono in ritardo.Mi devo presentare nella classe puntuale e preciso,devo mostrare il meglio di me, pur mantenendomi me stesso. Corro a perdifiato, non noto nemmeno la gente che mi passa affianco. Quando improvvisamente una signora anziana gira l'angolo.Le vado addoso, la sua spesa, accuratamente riposta nelle buste,vola dappertutto, spargendosi in modo disordinato.Sono terribilmente imbarazzato, so che dovrei correre per non arrivare in ritardo,ma la devo aiutare, è nella mia natura. E poi ho combinato io questo disastro.


Oh mio dio, sono terribilmente spiacente, lasci che la aiuti.

La signora mi guarda in modo severo,poi capisce le mie intenzioni, e si lascia aiutare. Insieme raccogliamo quello che maldestramente ho fatto cadere.

Visto che ti sei offerto di aiutarmi, perchè non mi porti la spesa fino a casa??? Sai, le mie vecchie ossa sono deboli, e non ce la faccio.Non è distante.Queste sono le chiavi, gira alla prossima traversa a destra, è la seconda casa sulla sinistra.

Mentre dice questo mi porge un mazzo di chiavi enorme, più pesante della spesa stessa.Mi giro per andare, ma poi prendo coraggio e le chiedo qual è la chiave.Nessuna risposta,è totalmente sparita. Arrivo alla sua casa. Davanti alla porta c'è la stessa anziana,che sembra dormire appoggiata al portone.Quando mi avvicino per svegliarla mi dice:

Caspita,ce n'hai messo di tempo! Avrei fatto prima ad andare da sola, anzi,ho fatto prima! In mano ha le buste della spesa.Mi guardo sorpreso.Le buste si sono trasformate in dei pesi da palestra,con un sonoro PUFH ed una nuvoletta di fumo.

Vecchie ossa,eh? Lei è un ninja! Comunque immagino che mi abbia voluto impartire un'importante lezione:non giudicare mai la gente da come appare.Allora arrivederci, io vado nella classe, mancano solo cinque minuti all'inizio delle lezioni, e non vorrei fare brutta figura!

Detto questo mi allontano, con il sorriso sulle labra,riconoscibile solo grazie alle pieghe assunte dalla maschera.Corro ancora a perdifiato.Al suono della campanella sono appena entrato in classe. Il mio respiro ora è affannoso.Sono stanco,sudato, ma soprattutto determinato.Mi guardo attorno,penso di aver fatto una figuraccia, ma nella classe c'è solo il sensei!

Caspita che c.. fortuna! Non c'è quasi nessuno.Bene,almeno avrò il tempo di calmarmi e di capire ciò che provo.Per quanto la regola del codice ninja numero 25 dica che un bravo shinobi non deve provare emozioni,noi siamo persone,non solo macchine da guerra.
Lasciando stare la filosofia,chissà come sarà questo sensei! Sarà bravo, sarà gentile, o entrambe, e perchè no, sarà magari crudele? Ci vorrà trasformare in macchine assassine, o avrà il coraggio di opporsi alle leggi,come fanno molti sensei???
Caspita, è il mio primo giorno in accademia. Sono così emozionato! Non riesco a capire cosa mi passa per la testa. Basta,meglio sedersi.


Pensato questo mi siedo, impaziente, stanco e determinato ad essere il migliore,in ogni senso.Mi metto al primo banco, dove è più facile seguire la lezione.Come mi hanno sempre detto, più segui la lezione, meno fatica devi fare.Ma io ho intenzione di fare più attenzione,ed allo stesso tempo di faticare di più,questa è la strada per essere il migliore.Guardo negli occhi il maestro.Avere un buon rapporto sin dall'inizio è importante.





Edited by sangue nero - 4/2/2008, 23:17
 
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goku uchiha
view post Posted on 5/2/2008, 15:12




SPOILER (click to view)
narrato
"parlato"
"pensato"
"parlato da altri"
"ricordo di parlato da altri"





Era notte fonda, goku era nel suo letto, dalla finestra aperta penetrava una lieve brezza, che accarezzava la faccia di goku, come se fosse la mano di sua madre.Era ancora sveglio, perché pensava ai bei giorni passati con il padre, che lo aiutava in ogni situazione difficile, Goku era molto fiero del padre, infatti sognava di diventare come lui.Mancavano un paio d’ore all’inizio del suo sogno, quel mattino iniziava l’academia. Decise di alzarsi, si scoprì, un brivido percorse la sua schiena, allora si alzò e si avvicinò alla porta. Poggiò una mano sulla maniglia, ma si bloccò, dalla finestra, ancora aperta, vide una allegra famigliola, che si divertiva,era così spensierata che a Goku scesero due lacrima dagli occhi "perché proprio a me??????? Perché proprio i miei genitori sono stati uccisi????" Goku si asciugò lentamente le lacrime con il manico della maglietta, e aprì la porta.Goku si svestì e si mese sotto la doccia, per svegliarsi. Appena finì uscì dalla doccia, ma Goku ebbe una sorpresa:una grossa pozzanghera lo circondava.
“cavolo!!! Si è rotta di nuovo!!!! Porca miseria! Va bè, peima di andare all’accademia do le chiavi di casa alla padrona, così la farà riparare." Goku andò in cucina,aprì il frigorifero e….. vuoto totale.
Goku sentì lo stomaco brontolare e disse:
“calmo,metterò qualcosa sotto i denti entro stamattina…. Almeno spero.”. Allora si diresse verso camera sua per prepararsi. La sua stanza era tappezzata da vestiti sparsi dappertutto, in ogni angolo della camera. “prima a poi devo mettere in ordine questa stanza!” Goku si avvicinò verso un grosso baule, dove teneva i ricordi del padre e della madre, l’equipaggiamento ninja di suo padre, e un completo blu e nero che gli regalò il padre quando era più piccolo. “tieni Goku, questa tuta te la metterai quando diventerai un ninja, sento che diventerai molto forte figlio mio…” Goku tirò fuori la tuta e la indossò. Raggiunse il comodino, e prese le chiavi. "ho preso tutto??? Mmmmhh….. ah!!!!! Ecco cosa dimenticavo!!!" Goku scavalcò il letto e raggiunse di nuovo il baule. “il porta kunai di mio padre!!!!” Allora lo prese e se lo posizionò nei pantaloni.Quel porta kunai, era più vecchio di lui, era quasi distrutto da tutte le missioni che svolgeva il padre, ma Goku voleva tenerlo con sé, come testimone quando ucciderà il mukenin assassino.Allora uscì, fece un paio di giri di chiave e si avvicinò dalla padrona dell’appartamento. Bussò, "speriamo si sbrighi!! Uff! non posso perdere tempo così!" Ma non c’era nessuno. "va bè, glielo metto nella cassetta della posta". Goku scrisse in un foglietto l’accaduto, e lo imbucò insieme alle chiavi. Fatto ciò uscì dal palazzo e si avviò camminando all’accademia. Mentre camminava vide la montagna degli Hokage, e pensò: "scolpiti in quella montagna ci sono i più forti nonja di konoha, che hanno amato e amano il villaggio della foglia". Dopo un paio di minuti vide il palazzo dell’Hokage "là risiede il nostro attuale Hokage, chissà cosa stà facendo adesso…. Starà assegnando una missione ad un team??? Oppure stà compilando dei moduli per nuovi esami??? Chissà…"
Goku decise di passare per i tetti delle abitazioni per fare più veloce,allora con un salto arrivò su un tetto e incominciò a correre per i tetti. Dopo un paio di minuti arrivò all’accademia, un palazzo imponente comparì davanti a lui. Goku scese da un tettp e lentamente entrò dentro. Si avvicinò ad un bidello e gli chiese: “io sono Goku Uchiha, sarebbe così gentile da dirmi in quale classe sono stato assegnato?” Il bidello gli rispose “sei nella classe K-16, al secondo piano." “grazie” disse Goku correndo verso le scale.Quando arrivò al secondo piano si guardò bene intorno. "Allora vediamo…. Corso K-15, K-13….. eccolo!! K-16!!" Con uno scatto si diresse alla porta, al spalancò e vide che era un po’ in ritardo. "che figura,sono arrivato in ritardo!!" “buongiorno a tutti, io sono Goku Uchiha, sono felice di essere con voi.” Detto questo si avvicinò ad un banco libero e si sedette lentamente.Si guardò attorno,c’erano già 3 ragazzi, più goku erano 4. "chissà se manca qualcuno o se siamo al completo." Goku si voltò verso il sensei,lo guardò per un po’, gli sembrava simpatico ma allo stesso tempo severo. "chissà cosa ci dirà???? Speriamo non sia severissimo!!!"


SPOILER (click to view)
scusate se non è di 50 righe ma sono fortemente incasinato,stò rischiando la sospensione perchè ho lanciato il mio diario in un occhio al mio compagno.Poi con i compiti non ne parliamo,i miei genitori sono furiosi


Edited by goku uchiha - 7/2/2008, 15:50
 
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.:Jiraiya sama:.
view post Posted on 5/2/2008, 18:07




CITAZIONE
Narrato
±Parlato±
+Pensato+
-Parlato altrui-

<b>+Cavolo, chissà cosa mi aspetta domani, e soprattutto chissà come sarà il Sensei+
Erano circa le 21.30, ero con i nervi a fior di pelle per la giornata che mi avrebbe aspettato domani, primo giorno all'accademia, stavo camminando per strada, con le mani in tasca, avevo una fame come poche altre volte avevo avuto, così mi stavo dirigendo al chiosco del ramen per mettere qualcosa sotto i denti. Quel giorno era stato di una intensità travolgente, mi ero allenato molto, più che altro con esercizi fisici per mantenermi in forma, dovevo fare bella figura all'accademia
+Sono sempre più teso, sono curioso anche di sapere chi saranno i miei compagni+
Mentre ero perso nei miei pensieri arivai senza accorgermene al chiosco del ramen, così entrai e salutai l'uomo dietro al bancone, chiedendo due ciotole di ramen e un bicchierino di sake, ci voleva per rilassarmi un pochino. Circa dopo dieci minuti la mia ordinazione arrivò al tavolo, il ramen aveva un profumo sublime e era molto invitante, ancora bollente finiii la prima ciotola in men che non si dica, rischiando più volte di riportare ustioni gravi al palato e alla lingua
±Lei è veramente il migliore a cucinare il ramen± dissi rivolto al signore del bancone
-Eh si ragazzo mio queste sono tecniche segrete, tecniche segrete eheh- rispose sorridendo il cuoco
Finii ancora più velocemente la seconda ciotola e bevvi in un sorso il bicchierino di sake, lasciai un po di monete sul tavolo e salutai dando la buona notte, così in poco tempo mi ritrovai di nuovo per strada, immerso nel freddo della notte e anche nei miei pensieri. Ero un ragazzo abbastanza timido, e di conseguenza eero sempre teso per qualsiasi tipo di evento mi riguardasse. In effetti era una cosa che odiavo di me, perchè mi portava sempre a sentirmi male, avere fitte allo stomaco, e la notte non riuscivo mai a dormire. Dopo un po arrivai davanti casa e rimasi un po fuori ad ammirare il cielo, cercando qualche risposta tra gli astri che vegliavano su di noi, e successivamente quando cominciai a sentire ancora più freddo decisi di entrare, mi preparai il letto e andai in bagno, riempiendo la vasca con dell'acqua calda
+Un bel bagno rilassante adesso non me lo toglie nessuno, è l'ideale per rilassare i nervi+
Dopo circa una mezz'ora uscii dalla vasca, mi asciugai, mi misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte, sicuro che quella notte non sarei riuscito a prendere sonno, invece dopo pochissimi minuti che avevo poggiato la testa sul cuscino caddi in un sonno profondo. Mi trovavo in un labirinto, fatto da siepi altissime, tanto che non si vedeva la fine, il verde delle foglie si disperdeva nel cielo, a quel punto cominciai a camminare ma la strada non finiva mai, quando stranamente riuscivo a raggiungere una svolta, la strada che mi ritrovavo di fronte era ancora più lunga, fino a quando girato un angolo non vidi la mia famiglia tutta abbracciata, mancavo solo io. All'inizio pensai ad una visione, visto che i miei parenti erano morti da anni, poi dopo essermi stropicciato gli occhi la loro immagine era ancora vivida davanti i miei occhi. Così cominciai a correre verso di loro, ma ogni volta che stavo per prenderli ed unirmi all'abbraccio collettivo loro si allontanavano, non a piedi però, come se levitassero, a pochi millimetri da terra, tanto bastava per non farmici avvicinare. Questo si ripetè molte volte, quando riuscii finalmente a prenderli e quando li abbracciai piangendo loro mi respinsero, e un po incredulo mi riavvicinai e loro mostrarono i loro volti. Erano mostri senza occhi ne anima, i loro volti erano vuoti, un involucro di pelle, ripieno di fiamme e oscurità, e proprio mentre si stavano avvicinando mi svegliai di botto.
+Maledizione....sono riuscito a dormire ma forse era meglio se non l'avessi fatto+
Il ricordo di quel sogno era ancora vivido nella mia testa, così un po sconbussolato scesi dal letto, andai in bagno e dopo aver fatto i miei bisogni andai a prepararmi la colazione. Misi in un pentolino un po di latte per farlo riscaldare e aprendo alcuni sportelli apparecchiai la tavola come se fosse un pranzo di matrimonio, con tutto quel cibo avrebbero potuto sfamarsi circa cinque famiglie, e sentirsi male poi per aver mangiato troppo, ma per me quella era una colazione normale. Quando il latte fu caldo abbastanza e mi sedetti per cominciare a mangiare ecco che qualcuno suonò alla porta. Così un po scocciato andai ad aprire alla porta e comparve la figura di Mizui, il mio miglior amico, un po strano, ma la persona più leale e sincera che avessi mai conosciuto.
-Ehiiiiiiiiiii Jiraiya!! Allora già in piedi? Non sei eccitato per la giornata di oggi? Sei riuscito a dormire? Come ti senti all'idea di iniziare l'accademia?-
±Stop! Stop! Stop! Mizui, mi sono appena alzato, non puoi irrompere qui a casa mia urlando a scuarciagola a quest'ora della mattina e....come facevi a sapere che ero sveglio? Sai cosa ti sarebbe successo se solo mi avessi svegliato? Ti conviene non pensarci. Su rispondi!!±
-Beh ero sicuro che fossi sveglio, visto che io non sono riuscito a dormire e sono venuto qui sotto casa tua, poco fa ho sentito la sveglia, poi sei andato in bagno e hai smanacciato sui fornelli, quindi ero sicuro fossi sveglio-
±Tu sei tutto matto± esclamai tornando in cucina con un sorriso sulle labbra, la porta aperta per lasciarlo entrare. Per un po di tempo continuammo a parlare del più e del meno, tanto era ancora presto per l'accademia, così preparai anche qualcosa per lui per fare colazione, e dopo una grande abbuffata lasciammo il mio alloggio per dirigerci all'accademia. Per strada continuammo a parlare di cosa ci sarebbe capitato durante le nostre lezione, eravamo curiosi con chi saremmo capitati in classe e se ci sarebbero piaciuti i nostri compagni, e parlando parlando, ecco che ci ritrovammo davanti l'enorme edificio che sarebbe stato l'inizio di tutta la nostra futura avventura.
±Beh Mizui, qui le nostre strade si dividono, ci vediamo oggi pomeriggio così poi ci raccontiamo a vicenda di come ci è andata la giornata, spero ti troverai bene nella tua classe, e non farti nemici già al primo giorno mi raccomando±
Dissi ridendo, purtroppo Mizui essendo un po strano spesso era oggetto di prese in giro, io ero l'unico che aveva fatto amicizia con lui e che aveva capito chi era veramente, il suo era il tipo caso di "l'apparenza inganna" infatti nonostante avesse i suoi problemi, era uno dei ninja più abili che io conoscessi, spesso quando combattevamo per divertirci finivo al tappeto. Di conseguenza sapendo di essere abbastanza forte si ritrovava ad azzuffarsi con le altre persone
+Bene, adesso bando alle ciance, è ora di cominciare, da qui si deciderà la mia vita, il mio futuro, tutto quello che sarò o che farò si decide da qui+
Presi un gran respiro ed entrai nell'enorme palazzo. Appena fui dentro rimasi senza fiato, l'edificio da dentro sembrava cento volte più grande, dal di fuori lo sembrava comunque, ma lo si poteva ammirare al 100% solo da dentro. Così cominciai a camminare in cerca della classe e quando la trovai mi bloccai di botto. Il cuore cominciò a battermi, un battito frenetico ma regolare, presi fiato e aprii la porta, una volta dentro la richiusi alle mie spalle e dissi
±Salve a tutti, mi chiamo Jiraiya Hyuga, sono un nuovo studete e seguirò il corso in questa classe, piacere di conoscervi±


Edited by .:Jiraiya sama:. - 24/2/2008, 12:55
 
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Black Naruto
view post Posted on 5/2/2008, 19:30




Narrato
Parlato
Pensiero


Anakin come ogni sera era sdraiato nella foresta,dove una notte di molti anni addietro era riuscito a fuggire dallo sterminio del suo clan,era il suo posto segreto,ERA IL SUO POSTO PERFETTO.
Era stanco a causa del lungo allenamento a cui si era sottoposto,non aveva mangiato e già sentiva il gelido abbraccio della fame,ma non gli importava lui non avrebbe mollato per così poco,lui doveva resistere,doveva essere il migliore.E questo non perchè volesse mostrarsi o per essere acclamato dagli altri abitanti del villaggio,faceva tutto questo solo per uccidere e PURIFICARE il suo clan.Stranamente in quel momento la sua mente che di solito contemplava solo odio stava pensando ad un qualcosa di più umano,ebbene sì all'alba di domani avrebbe fatto il suo ingresso nell'accademia ninja,il tanto atteso giorno era finalmente era arrivato,non era eccitato per i compagni o per il sensei nella sua mente balenava solo una parola
"FINALMENTE"
Finalmente poteva compiere il suo primo passo verso il suo vero scopo,finalmente avrebbe potuto vedere il terrore negli sguardi della gente e non più solo odio.
Continuò ad allenarsi distogliendo la mente da questi pensieri che,secondo lui,lo allontanavano dall'unica strada.
Quando incominciò a farsi giorno si diresse verso la sua casa.
Era grande ma vuota,all'interno vi regnava il più completo silenzio ed anche le pareti silenziose urlavano l'odio che covava all'interno il ragazzo, il suo cuore fornace era abitato ormai da molti anni da un drago che gli sussurrava freddamente che tutto sarebbe finito.
"NON VOGLIO" URLò
Ed il suo grido rimbombò per tutta la gelida casa,quella casa che da quando aveva perso i suoi genitori non era altro che un riparo per l'oscura notte.
Si lavò e si vestì ma suoi abiti non erano quelli caratteristici del suo clan,si era ripromesso di non indossare mai più quei sudici abiti che tempo addietro avevano insanguinato una notte di luna piena,si sarebbe mostrato come un uchiha solo quando avrebbe potuto dominare quei occhi.
S'incamminò per l'accademia e mentre passava sentì i le chiacchiere della gente
"Ma è proprio lui?" chiese un bambino alla nonna
"Sì lascialo stare non avvicinarti non vedi che occhi" gli rispose la nonna
Lui non ci fece caso era abituato questo succedeva da quando aveva quasi ucciso un suo coetaneo,anche lui uchiha.Continuò a camminare e finalmente raggiunse l'accademia.
Appena entrò notò di non essere il primo,ma nemmeno l'ultimo,tra di sè pensò:
"Potevo rimanere ad allenarmi ancora un altro po'"
Si sedette all'ultimo banco per non dare troppo nell'occhio,era un tipo solitario e non voleva farsi notare facilmente(cosa che sarebbe successa invece stando al primo banco),vide il maestro e sperò che potesse insegnargli moltissime arti ninja che gli sarebbero state utili al suo scopo,non voleva un perditempo.
Inizialmente, forse preso anche lui dall'emozione per il suo primo giorno di scuola,non si accorse che quasi tutto il corso era formato da uchiha,non ci poteva credere era un sogno o forse un segno del destino,i suoi compagni sarebbero diventati un giorno le sue vittime.
Un insieme di sentimenti misti fra odio e gioia gli pervasero il corpo,li vedeva lì tutti eccitati per il loro primo giorno di scuola non sapendo che all'interno di quell'aula c'era il loro assassino,si dileguò un attimo da questa sua piccola fantasia e ritornò alla realta si dissè fra di sè:
"è troppo presto,non sono ancora pronto"
Osservando la sua classe capì che questo era solo l'inizio della sua vedetta e sul suo volto comparì una smorfia strana, uno strano misto fra RISO E DOLORE!
 
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Vaalin
view post Posted on 8/2/2008, 17:18




SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
"Parole scritte"
-Parlato (PNG)-


Lesson 1, Obedience.


"Notte, il momento in cui gran parte degli esseri viventi riposa; eppure, nei meandri della metropoli Konoha, un esercito di silenti figure continua a lavorare.
Coordinate dalle migliori menti della città, si muovono con grazia da un vicolo all' altro, da una sezione delle mura a quella dopo, come in una silenziosa danza. Si concedono poche fugaci parole; sanno che i recenti avvenimenti hanno evidenziato delle negligenze e delle brecce nel sistema di sicurezza.
Temono di fallire un' altra volta, farlo vorrebbe dire, nel migliore dei casi, scatenare l' ira della più ambiziosa figura di potere Konohiana e, si sa, già di mio non sono certo persona affabile, figuriamoci se irritato... Nel peggiore dei casi significherebbe suscitare la Vostra ira."


Staccai la penna dal foglio, lo sollevai un po' e lo guardai con soddisfazione. Fare rapporto non mi era mai piaciuto, ma, con la giusta dose di inventiva, anche un banale resoconto dell' attività di vigilanza poteva diventare molto più piacevole.
-Chissà, magari un giorno potrei scrivere un libro...- dissi, poggiando il tappo della penna alla bocca e rimanendo in equilibrio sulle sole zampe posteriori della sedia. Il mio sguardo scivolò dal foglio alla parete retrostante, su cui avevo fissato delle massime, per tirarmi su o semplicemente per riflettere -Fabrum esse suae quemque fortunae...-
Poggiai il foglio sopra alla pila dei rapporti completati, posta nell' angolo sinistro della scrivania, e con la mano armata di penna cominciai a compilare l' ennesimo modulo -Stupidaggini...-

[...]

A illuminare la stanza oramai c' era solo la tremolante luce di una candela e un' altra giornata era andata persa dietro a stupide pratiche burocratiche... Ma, si sa, se si vuol che una cosa sia fatta bene si deve farla personalmente e gli ultimi tempi me lo avevano pienamente dimostrato.
Mi fermai un attimo a riflettere, poggiando la guancia sulla mano destra e tenendo la penna con i denti, come sogliono fare i pastori con i fili d' erba. Era veramente così indispensabile stare dietro a quel genere di cose? Moduli su moduli, rapporti su rapporti, richieste di promozione e/o trasferimento... -Una noia mortale-
Nel suo ozioso e tediato vagare il mio sguardo passò fugacemente su un foglio vuoto; passò di poco oltre, ma come una calamita attirò la mia attenzione.
Un irrefrenabil desiderio colse ogni mia parte, dovevo scrivere, così, di getto, non potevo farne a meno!
Serrai e disserrai le dita della mano destra, guidate ormai da incontrollabili spasmi, una nuova sensazione pervase il mio corpo... una sensazione provata prima di allora ma mai così intensa, la stessa di quando pregavo, di quando uccidevo... Ispirazione: questa è la parola giusta.
Non una semplice ispirazione però, quella che provai fu un' ispirazione più sublime, più forte... Una sorta di furore profetico pervase e permeò tutta la mia persona, gli occhi ardenti torsi e digrignando i denti presi a scrivere, scrivere, scrivere freneticamente, senza fermarmi nemmeno un attimo.
La penna errò da una parte all' altra del foglio, senza posa, senza apparente disegno dietro.
Molte linee tracciai, ampi archi col polso disegnai, senza aver consapevolezza alcuna, mettendomi ad arbitrio di fortuna.

Non so dir che ora feci, colto com' ero da quella sorta di sacro furore, so solo che mi ridestai quando il Sole ormai si era levato in cielo.
Alzai la testa, portando una mano sul collo dolorante, dovevo aver dormito in una posizione assai scomoda.
Mi stiracchiai all' indietro, rimanendo in equilibrio sulle sole zampe posteriori della sedia ed emettendo un sonoro sbadiglio +Che stanchezza, ci mancava solo una dormita sulla scrivania...+
Mi alzai stancamente dalla sedia, tenendomi una mano sulla fronte. Come si sa le disgrazie non vengon mai da sole e a dimostrazione di questo detto quella mattina ero preda di un colossale mal di testa.
Mi stropicciai un po' gli occhi, per poi riaprirli e rimanere fermo, con pollice ed indice attorno al punto più alto del setto nasale.
Guardai inebetito la parete innanzi a me, cercando di fare il punto della situazione. Che ore erano, che cosa dovevo fare quel giorno? Dovevo fare qualcosa di importante, lo sentivo, eppure non riuscivo a ricordare cosa...
Mi voltai e feci per dirigermi verso il letto, ma nel farlo la mano poggiata sul tavolo fece scivolare qualcosa. +E ora questo+ pensai stancamente +cosa diavolo è...?+
Mi chinai e lo raccolsi da terra, facendo scorrere su di esso il mio sguardo pigro, dovevo aver dormito meno del dovuto.
Un foglio pieno di un ammasso di scarabocchi incomprensibili si presentò davanti ai miei occhi, avevo fatto io quello scempio? +Che spreco di carta ed inchiostro...+
Mi diressi verso il cestino dei rifiuti e vi lasciai cadere quell' abominio, o, meglio, provai a buttarcelo... La mia mano non voleva gettare quel foglio, le mie dita si rifiutavano di serrarlo con eccessiva forza. Era come se il mio intero corpo volesse preservarlo dalla distruzione.
Guardai pensoso la mano che teneva il foglio e notai che le dita lo tenevano con la massima grazia e con la massima cura possibile, come un qualcosa di inestimabile valore. +Che senso abbia tutto ciò non so, ma ben presto lo scoprirò...+
Feci come per sedermi sulla sedia, al fine di esaminare quell' incomprensibile scritto, ma come un lampo un pensiero attraversò la mia mente: era il mio primo giorno come Sensei! +Accidenti!+ pensai, mentre mi battevo la fronte con il palmo della mano +Che idiota!+

Non tutti i mali vengono per nuocere, così è solito dire il volgo e, a volte, non ha proprio tutti i torti...
Essermi addormentato, senza neanche sapere quando, sulla scrivania mi aveva causato sì un certo indolenzimento e fastidio, ma aveva il suo lato positivo: non mi ero dovuto cambiare per uscire. A dire il vero rappresentò ben magra consolazione, ma era sempre meglio di niente...
Così tutto ciò che dovetti fare fu prendere l' equipaggiamento, sempre pronto di fianco al letto, e dirigermi all' Accademia. Può sembrare poco, ma ogni minuto risparmiato è importante, anche un singolo secondo può risultare fondamentale.
Corsi a gran velocità, saltando da un tetto all' altro, come fanno solitamente un po' tutti i ninja quando hanno fretta e vogliono evitar la folla.
Guardavo fisso avanti a me, scorgendo l' edificio scolastico via via più vicino +Continuando di questo passo dovrei arrivare in tempo...+ buffa la vita, sono sempre stato in ritardo, o ho rischiato d' esserlo, ad ogni occasione importante... che fosse il primo giorno d' Accademia o la prima missione non faceva differenza, per quanto mi sforzassi avevo un talento naturale per non esser mai puntuale...
+Sotto questo punto di vista spero che i miei allievi siano migliori di me...+ quasi risi nel pensarlo, io che auguravo qualcosa di bene a persone che nemmeno conoscevo! Quasi pensai di essere ancora mezzo addormentato!

Saltai giù dall' ultimo tetto con la grazia di chi sa di essere parte di un élite, di un élite guerriera, sulle cui capacità ed incapacità è fondato l' intero sistema. Mi dava un meraviglioso senso di potenza...
Non potevo però permettermi di dilungarmi su simili pensieri, avevo un compito e l' avrei portato a termine, in un modo o in un altro...
La polvere sollevata dal mio atterraggio nell' area antistante l' Accademia non si era ancora posata che già avevo spiccato un salto verso un albero poco più avanti alla mia sinistra e appena mi trovai all' altezza del robusto ramo che avevo puntato mi girai e mi diedi una spinta all' indietro, verso quella che sarebbe stata la mia aula. Effettuai una capriola a mezz' aria ed entrai senza problema, come avevo chiesto, in previsione di un eventuale ritardo, tutte le finestre erano state lasciate aperte.
Arrivai con una certa spinta e con le spalle rivolte alla porta, lasciai che il mio corpo scivolasse tranquillamente sul pavimento per qualche metro e poi ruotai, senza fermarmi, di circa novanta gradi, mentre, al contempo, effettuavo un piccolo balzo.
La sedia ruotò un po' verso la porta e poggiai rudemente i piedi sulla cattedra, ma era ciò che volevo. Posi il gomito sul bracciolo della sedia, formando un angolo poco più piccolo di novanta gradi, e poggiai la gota destra sulla mano; un sorriso di malevolo compiacimento si delineò sul mio volto +Just as planned...+

Nonostante tutto l' aula si presentava vuota ai miei occhi, non ero in ritardo. A dir il vero, anche se fossi arrivato dopo i miei alunni non avrei mai ammesso di esserlo, ma questo è tutto un altro par di maniche...
Frugai con la mano libera in tasca e ne trassi fuori un foglio tutto stropicciato che, svogliatamente, aprii con la sola mano che lo teneva.
A quanto pareva l' istintiva cura che ne avevo fino a poco tempo prima era svanita, eppure sentivo che non sarei mai stato in grado di buttarlo via, non prima di aver capito cosa significasse perlomeno. L' avevo messo frettolosamente in tasca proprio per constatare questo, infatti, come volevasi dimostrare, non fui in grado di lanciarlo nel cestino all' angolo. +Quindi posso maltrattarlo quanto voglio, purché non lo butti o non lo distrugga...+
I miei pensieri furono interrotti da un rumore di passi, troppo pesanti e sicuri per essere quelli dei miei alunni: doveva essere un bidello.
La porta si aprì e un ninja di scarso livello, adibito a quel genere di compiti, si esibì in un profondo inchino, probabilmente non aveva mai fatto niente per nessuno di più importante di un Chuunin in vita sua, figuriamoci per un Daimyo...
Portava con sé una grossa scatola, da cui facevano capolino tre lucenti lame -Ecco le armi che mi avevate chiesto di portarvi direttamente in classe Nara-Dono- disse, attendendo ulteriori ordini, ma la sua attesa rimase delusa. Spostai semplicemente lo sguardo in un punto vicino a me e capì subito che volevo portasse lì la scatola, poi, allo stesso modo, gli feci capire di doversene andare.
A quel punto non mi mancava più niente, anche le armi più ingombranti erano dove dovevano essere, con me. Tornai a concentrare la mia attenzione sull' ormai sgualcito foglio, tentando di decifrarne il contenuto, ma niente da fare, non riuscivo a capirci niente...

Non dovetti attendere molto perché si presentasse il primo dei miei alunni, il primo dei quattro Uchiha, su cinque partecipanti al corso, che mi erano stati assegnati. +Ma quanti diavolo sono questi Uchiha?+ non risposi e non lo guardai nemmeno, sapevo già con chi avevo a che fare, avevo ricevuto i loro fascicoli d' iscrizione e li avevo letti attentamente +Dovremmo fare una campagna di controllo delle nascite...+
Mentre fra me e me facevo questa battutina di scarso rilievo, feci cenno al mio alunno di sedersi. Sarebbe stata la mia unica risposta fino a che non fossero stati tutti presenti.
Continuai a occuparmi del foglio che tenevo innanzi a me, con aria annoiata, era più difficile da capire di quanto pensassi...
Un altro alunno, l' unico a non essere Uchiha -Tu sia lodato, o Jashin!-, varcò la soglia dell' aula e si presentò con considerevole educazione +Un punto a tuo favore...+
Eppure anche a lui solo un gesto, non di più: non eravamo certo in confidenza e non era mia intenzione essere amichevole con loro, anzi, quasi mi chiedevo perché avessi voluto assumere il ruolo di Sensei.
+Perché sei un idiota ed è sempre meglio del consueto lavoro d' ufficio Ryou...+ mi risposi sconsolato +Forse...+
Il terzo dei miei alunni entrò ed andò a sedersi all' ultimo banco, ma non ci feci caso più di tanto... mi era sembrato abbastanza anonimo...
Infine giunse il quarto che, dopo aver spalancato la forza con grazia da elefante, si presentò ed andò a sedersi.
Mi risparmiai dunque la fatica di compiere un qualunque gesto per invitarlo a sedersi e misi da parte il criptico foglietto che mi ero portato dietro, riponendolo nella tasca da cui lo avevo estratto.
Alzai lo sguardo verso di loro; avrei fatto sentire alle loro orecchie per la prima volta, sperando che non mi disgustassero a tal punto da far sì che fosse anche l' ultima, la mia altezzosa voce. Mi alzai in modo volutamente lento e solenne, perché si intimorissero e imprimessero bene nella loro mente le parole che avrei detto subito dopo, perché non le avrei più ripetute.
-Spiacere di conoscervi- esordii, senza minimamente cercare di andar loro a genio, semmai di quello si sarebbero dovuti preoccupare loro -Io sono colui che terrà questo corso; non vi è dato sapere altro di me, se non che la mia pazienza è inversamente proporzionale alla mia esigenza e che dunque dovrete regolarvi di conseguenza- Ah che goduria nel troncare subito ogni speranza di indulgenza, di comprensione! O Jashin grazie per avermi fatto il dono della crudeltà! Il suono della mia voce, lo stupore, la paura negli occhi e negli animi mi hanno sempre incantato...
Sperai ardentemente che di lì alla fine del corso mi dessero la possibilità di gustarmene appieno e a volontà! Sarà stato mica per questo che ho voluto tenere dei corsi in Accademia? -Sensei e basta per voi, non tollererò altri modi di rivolgersi a me, che siano più o meno formali; ci siamo intesi?-
Era importante che apprendessero bene ed in fretta la prima lezione: l' obbedienza ed il rispetto verso i superiori. La forma è importante quanto il contenuto e deve accompagnarlo sempre quando si fa parte di un' organizzazione militare come può essere quella di Konoha.
-Prima di tutto sappiate che fra noi non vige un tipo di rapporto paritario, anzi, l' unico rapporto esistente è la vostra posizione subordinata alla mia. Mettetevelo bene in testa. Io non sono qui per fare da balia a dei bambini, quindi non voglio vedere scene di pianto o di confusione eccessive. Se non vi sta bene sapete dov' è la porta- mi fermai un attimo, affinché avessero il tempo di capire e comprendere al meglio le mie parole, ma non attesi risposte, non ne avrei tollerate -L' altro compagno che avrebbe dovuto far parte di questo corso è ufficialmente respinto dall' Accademia ninja di Konoha. Sperate che questo non succeda anche a voi-
Un altro attimo di silenzio, un discorso troppo lungo e senza pause non avrebbe mai avuto lo stesso effetto, avrebbe potuto persino distrarli, così invece li mettevo nella condizione di dover pendere dalle mie labbra e di attendere, seppur per un istante, ansiosamente le mie successive parole -Come prima cosa voglio che mi facciate una vera presentazione, per quanto non me ne possa importare è il protocollo e un giorno potrebbe tornare utile, quindi vedete di farla bene. Secondariamente voglio che mi esponiate, il più esaurientemente possibile, il concetto di ninja, cosa rappresenta per voi e cosa siete disposti a fare, a sacrificare, in nome di questo- il secondo punto sarebbe probabilmente stata la parte più ardua per loro: difficilmente mi avrebbero soddisfatto con i loro concetti di ninja. Ne ero quasi matematicamente certo -Come ultimo compito, prima di passare alla parte successiva, desidero che mi esponiate a parole vostre cosa è il Chakra e per cosa può essere usato, poi proseguiremo con altri argomenti-
Mi sedetti, con tutta la maestosità che era possibile infondere in quel gesto e portai poco più avanti la sedia. Poggiai i gomiti sulla cattedra e incrociai le dita delle mani all' altezza del mio volto, poggiandovi sopra la parte inferiore dello stesso, che quindi sarebbe risultata invisibile ai loro occhi.
Il mio sguardo era severo, le mie aspettative poche, ciò che richiedevo tanto.



SPOILER (click to view)
Hatake Uchiha Obito:
Un buon post con veramente pochi errori; continua così e vedrai che migliorerai ulteriormente!

Uchiha Goku:
Visti i problemi non ti preoccupare, ma spero tu possa fare di meglio di qui in avanti... Valgono gli stessi consigli dell' altra volta^^
Aggiungo però che mi pare tu ripeta "Goku" troppe volte, quindi ti consiglierei di usare altri modi per indicarlo ^^

Hyuga Jiraiya:
Per bere sakè bisogna avere ventun' anni in Giappone xD
A parte questo pochi errori e post buono; continua così anche te e vedrai che migliorerai ulteriormente ^^!

Uchiha Anakin:
Non è un granché come post ed è abbastanza corto... Puoi fare di meglio ^^
Ti consiglio di soffermarti di più sull' ambiente e le persone circostanti, sulle tue azioni, sulle tue emozioni. Sii descrittivo e fantasioso insomma ^^

SPOILER (click to view)
Scusate il riciclo del vecchio post del K-14, ma perché buttarlo via xP?
Vedete di impegnarvi nel prossimo post e di seguire i consigli che vi ho dato, siate descrittivi e esponete attentamente quanto vi ho chiesto ^^

Enjoy!



Edited by Vaalin - 8/2/2008, 17:41
 
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sangue nero
view post Posted on 9/2/2008, 23:43




SPOILER (click to view)
narrato
parlato
pensato
parlato dagli altri


Sono arrivato in classe, il sensei non mi degna neanche di uno sguardo.Si limita a fare un gesto con le mani, per dirmi di sedere, ma io sono già al primo banco, e lo guardo e lo osservo. Poco dopo arrivano anche i miei compagni, tra cui riconosco anche Anakin Uchiha, un giovane che ha quasi ucciso un coetaneo. La voce,al tempo, si era sparsa in fretta e anche oggi è ben viva nella mente del clan. In fondo è difficile non ricordarsi di un tentato omicidio.Comunque mi appare come una figura di secondo piano, anonimo, non degno di attenzione.
Poggio il mio sguardo sul banco, pieno di disegni, evidentemente caricature di precedenti sensei; poi lo alzo lentamente e scruto il maestro, fissandolo intensamente negli occhi.Quegli occhi, quel modo strafottente me lo fanno risultare immediatamente antipatico.Mentre lo osservo anche lui alza il guardo verso tutti noi.Poi, lento e solenne, si alza lui stesso.Vuole intimorirci, spingerci ad una sottomissione totalmente devota, ad una devozione assoluta.


Con me non funziona.Il rispetto c'è dove ci deve essere, non si può rispettare una persona se non lo si sente col cuore

Con un tono tutt'altro che rassicurante e amichevole dice:

Spiacere di conoscervi

Simpatico...lo spiacere è tutto mio

Io sono colui che terrà questo corso; non vi è dato sapere altro di me, se non che la mia pazienza è inversamente proporzionale alla mia esigenza e che dunque dovrete regolarvi di conseguenza.

Decisamente deve avere molte esigenze... evidentemente i manicomi di Konoha erano chiusi... peccato, un vero peccato.

Lo fisso intensamente, senza far trasparire alcuna emozione.Che viso arrogante, che faccia arrogante.Semplicemente arrogante.Vorrei seguire l'esempio di Anakin e provare ad ucciderlo, ma lui mi è superiore, mi devo calmare.

Sensei e basta per voi, non tollererò altri modi di rivolgersi a me, che siano più o meno formali; ci siamo intesi?

Tra me e me rido e cerco di delineare il profilo del nuovo insegnante.

Allora, maniaco del controllo, probabilmente con gravi squilibbri mentali... e fisici.Sicuramente avrà dei precedenti comportamentali.Ah, perchè mai ho deciso di fare il ninja, era meglio essere uno psicologo.

Mentre faccio questa battuta ripenso con tristezza a mio fratello, morto per salvare una vita umana,la mia vita... sono in un certo senso io il suo assassino.

Prima di tutto sappiate che fra noi non vige un tipo di rapporto paritario, anzi, l' unico rapporto esistente è la vostra posizione subordinata alla mia. Mettetevelo bene in testa. Io non sono qui per fare da balia a dei bambini, quindi non voglio vedere scene di pianto o di confusione eccessive. Se non vi sta bene sapete dov' è la porta

Però è gentile,si protende verso di noi.Se non ci sta bene possiamo sbatterlo fuori dalla classe.Mitico, dovrei riconsiderare la mia opinione di lui.

L' altro compagno che avrebbe dovuto far parte di questo corso è ufficialmente respinto dall' Accademia ninja di Konoha. Sperate che questo non succeda anche a voi

Un compagno in meno.Sono felice, meno compagni meno concorrenza.Osservo gli altri, sembrano abbastanza abili e preparati, ma io sono spinto da un superiore desiderio di essere il migliore per potermene preoccupare.

Come prima cosa voglio che mi facciate una vera presentazione, per quanto non me ne possa importare è il protocollo e un giorno potrebbe tornare utile, quindi vedete di farla bene. Secondariamente voglio che mi esponiate, il più esaurientemente possibile, il concetto di ninja, cosa rappresenta per voi e cosa siete disposti a fare, a sacrificare, in nome di questo.
Come ultimo compito, prima di passare alla parte successiva, desidero che mi esponiate a parole vostre cosa è il Chakra e per cosa può essere usato, poi proseguiremo con altri argomenti-


Non mi guardo nemmeno intorno, mi alzo, sicuro di me, e pronto ad esprimermi.Fisso intensamente il maestro

Il mio nome è Obito Hatake Uchiha,sensei.Ho molti interessi, come leggere,allenarmi e vendicarmi. Non mi piacciono le persone strafottenti e superbe.. e nemmeno le arroganti... sensei.
Per me essere un ninja vuol dire essere nient'altro che un uomo, al pari di ogni altro.In generale esserlo vuol dire divenire un difensore della propria patria, una persona pronta a sacrificare animo e corpo per proteggere i più deboli e gli indifesi, così come il villaggio.
La mia storia non è particolarmente triste:sono vissuto sempre con i miei genitori e mio fratello, finchè un incendio non infranse la mia vita, come un colpo può infrangere uno specchi.Mio fratello è morto per salvarmi, ed io ora vivo per onorarlo... e vendicarlo.
Ma ora basta parlare di me.Per quanto riguarda il chakra cercherò di essere il più esauriente possibile:
Il chakra è un misto tra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale,che si può rafforzare e raffinare solo con l'allenamento. Esistono vari tipi di chakra, ognuno dei quali permette di usare un determinato tipo di tecniche, quindi più tipologie di chakra si hanno,più tecniche si possono padroneggiare. I tipi di chakra di base sono cinque e sono: fuoco o HO, acqua o MIZU, fulmine o RAI, vento o KAZE, terra o TSUKI. Una cosa interessante è che il nome dei vari kage prende proprio spunto da questi. (HOKAGE =ombra del fuoco).Oltre a questo c'è il chakra dei cercotteri, ovvero dei demoni con le code. Si sa anche che la volpe,il più potente tra i demoni, venne scatenata contro la stessa Konoha, ma che fu fermata grazie all'eroico sacrificio del quarto hokage.
Per quanto riguarda il sistema circolatorio,può essere paragonato alle vene per il sangue: serve appunto a far circolare il chakra in modo più o meno omogeneo nel corpo,in modo da poter raggiungere ogni parte di esso. Per poter incanalare il chakra si usano i 361 punti di fuga,posizionati in ogni parte del corpo.
Ah,sì dimenticavo. Tra i vari tipi di chakra elementale è impossibile stabilire il più potente,in quanto ognuno è più debole e più forte di un altro.
Il chakra può essere sfruttato in vari modi: manipolare gli elementi, camminare sugli alberi o sull'acqua, anche curando,usando il chakra medico.Questo è un tipo particolare, in grado di essere usato per operare, o per ricomporre tessuti, anche se per lo più ferite superficiali;è inoltre molto utile nel corpo a corpo, infatti è in grado di tagliare le vene o di danneggiare gli organi interni, un po' come il chakra tagliente degli Hyuga.Quindi il chakra può essere usato per proteggere,così come può essere usato per distruggere: è uno strumento molto importante, che però va utilizzato con estrema cautela.


Parlo, sicuro di me,con tono carismatico.Devo andare bene, devo essere il migliore.Mi siedo e osservo dritto negli occhi sensei. Non c'è tono di sfida nel mio sguardo solo compiacimento.

Sono andato bene, ne sono certo.

Edited by sangue nero - 11/2/2008, 13:48
 
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.:Jiraiya sama:.
view post Posted on 10/2/2008, 18:33




CITAZIONE
Narrato
±Parlato±
+Pensato+
-Parlato altrui-

Appena entrai in classe mi presentai, e solo dopo mi accorsi di essere il secondo arrivato, infatti oltre a me e al Sensei c'era un altro ragazzo +deve essere un Uchiha, mi hanno detto che sono l'unico del clan Hyuuga ma non mi aspettavo di trovare un membro del mio clan rivale per eccellenza, sarà interessante allenarsi con lui, vedremo quale innata avrà il sopravvento+. Successivamente il mio sguardo tornò sul Sensei, aveva un'aria alquanto scocciata, e si vedeva che non aveva certo voglia di stare appresso ad un branco di studenti e che aveva certo di meglio da fare, ma era proprio quest'aria che lo rendeva speciale, sotto un certo punto di vista.
Infatti era la cosa migliore avere un Sensei arrogante, anche con un pizzico di presuntuosità, era la cosa migliore sia per la nostra formazione come ninja sia per la nostra formazione sul piano caratteriale, ci avrebbe fatto essere più forti e sicuri di noi stessi, almeno questo era come la pensavo +certo qualche strillo e qualche cazzotto in più in allenamento non serviranno con me, non sanno cosa ho passato io, questo non è niente, se ne renderanno conto+
Dopo esser rimasto un po in piedi vicino la cattedra scrutando il Sensei, decisi di andare a sedermi ad un banco e infatti, dopo aver salutato nuovamente il Sensei con un cenno del capo, come un segno di sfida verso i suoi modi bruschi e menefreghisti, mi diressi al banco vicino lo studente del clan Uchiha e cercai di fare amicizia
±Ciao, io mi chiamo Jiraiya, tu invece sei?± e dopo aver parlato un po con il mio vicino di banco attesi l'arrivo degli altri studenti che per fortuna non tardò.
Entrambi erano dgli Uchiha +maledizione tutti e 3, possibile che solo io sono del clan Hyuuga? non sono sicuro di poterlo sopportare+
Dopo aver salutato anche i miei altri due compagni il Sensei con molta calma si alzò dalla sua sedia e cominciò a parlare.
Sin dal primo momento si verificò quello che avevo pensato subito, era molto arrogante, sfogava il suo rango di jonin contro dei poveri studenti, ma con me non funzionava, non era quello che mi preoccupava, bensì la "convivenza con tre Uchiha"...
Dopo averci detto un po di cose, tra le quali che tra studente e maestro non c'è alcun tipo di legame, e che per lui noi non rappresentavamo niente e cose del genere ci fece una domanda, ovvero dovevamo presentarci, parlare un po di noi, e cose era secondo noi il chakra. Soprattutto la prima parte mi lasciò un po a disagio, infatti non avevo mai parlato a nessuno del mio passato, perchè dovevo farlo davanti a tre Uchiha e ad un Sensei che nemmeno mi stava simpatico, ma alla fine acconsentii di farlo e proprio mentre mi stavo per alzare e cominciare il mio discorso, il primo Uchiha, cioè quello con cui avevo parlato per primo, si alzò e cominciò a parlare di lui, e dopo un po di tempo che era in piedi si rimise a sedere, con un sorriso fiero sul viso, convinto di aver fatto bella figura, ma non so perchè, ero convinto che nulla avrebbe soddisfatto quel Sensei.
Così dal momento che ancora nessuno si alzava decisi di farmi avanti io e cominciai a parlare

±Salve, come ho detto prima, io mi chiamo Jiraiya Hyuuga, faccio parte del clan Hyuuga come avrete capito, precisamente della casata cadetta. Il mio passato di certo non è tra i migliori, infatti quando ero ancora piccolo all'età di sette anni, la mia povera sorellina che aveva tre anni in meno di me, è venuta a mancare a causa di una malattia di cui ancora oggi ignoro l'entità, probabilmente una malattia a cui non vi era una cura, perchè non abbiamo potuto fare nulla per lei. Purtroppo però questo non fu tutto, perchè dopo soli tre anni, tutto il resto della mia famiglia, i miei genitori e tutti i miei parenti furono uccisi. Accadde tutto una sera in cui ci eravamo tutti runiti per festeggiare il mio decimo compleanno, era una serata felice, che trascorse normalmente, fino a quando mio padre, pace all'anima sua± dissi guardando il in alto rivolto al cielo, ora coperto da un lugubre soffitto, mentre alcune lacrime erano sul principio di nascere nei miei occhi che piano piano divenirono sempre più rossi ±non avvertì un pericolo, ed ebbe solo il tempo di nascondermi per poi trovarsi di fronte alcuni aggressori, probabilmente dei ladri, che però vennero col preciso scopo di uccidere mio padre e la mia famiglia. Io mi ricordo perfettamente la potenza di quegli assassini, non potevano essere dei normali ladri, ne ero sicuro, e lo sono tutt'ora, erano dei ninja molto esperti incaricati di uccidere tutto il mio albero genealogico ancora vivente. Per primo uccisero mio padre, il che non era da tutti, visto che era l'uomo più importante e potente dell'intero clan Hyuuga. Successivamente fu il turno di mia madre, cercò di scappare, dal momento che neanche suo marito era riuscito a fare nulla contro di loro, ma quei bastardi la uccisero senza ritegno, era come se non avessero capito che si trovavano davanti ad una donna, e dopo lei la stessa sorte toccò a tutti i parenti che erano presenti quella sera, sfortunatamente tutti. In definitiva, io sono l'unico rimasto in vita di tutta la mia famiglia, e da quel triste giorno non ho fatto altro che allenarmi per diventarte un ninja fortissimo, ancora più forte di mio padre, sperando in futuro di poter ritrovare quegli assassini, e avere finalmente la mia vendetta.± feci una piccola pausa e poi continuai ±Ora ho 17 anni, sono un po in ritardo con l'accademia, ma ho passato tutto questo tempo da solo, allenandomi ogni giorno da solo, e ormai vivo con l'unico scopo di potermi vendicare di quegli assassini del suono. Ma la cosa più importante per me è, diventare il membro più potente di tutto il mio clan, lo devo a mio padre, in sua memoria, io alla fine riuscirò a diventare Hokage±
Ancora una volta mi fermai, guardando negli occhi il mio Sensei, e mi asciugai il viso, sentendo una lacrima che mi scivolava sulla guancia

±Bene come vi avevo detto prima, questo è stato un passato difficile, e non lo auguro a nessuno, ma adesso basta parlare di me, se non sbaglio dovrei dire cos'è il chakra, ok± mi fermai 2 secondi e poi ripresi ±Il chakra in poche parole, non è altro che un misto di:
-Energia presente in ogni cellula del corpo
-Energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza.
Una volta impastato, può essere incanalato attraverso in sistema circolatorio del chakra a ognuno dei 361 punti di fuga del chakra presenti sul corpo. Attraverso vari metodi, i più comuni dei quali sono le posizioni delle mani, il chakra può essere allora manipolato consentendo azioni che altrimenti non sarebbero possibili, come camminare sull'acqua oppure camminare su alberi o su dei muri
Ovviamente a seconda della tecnica usata le quantità delle energie necessarie cambiano, in pratica cambia la composizione.
Anche se si riuscisse ad impastare una grossa quantità di Chakra, se non si è capaci di controllarlo bene a seconda della tecnica ne si dimezza la potenza e visto che si spreca energia non si riuscirebbe a combattere a lungo, sarebbe un inutile spreco di energie.
Inoltre vi è il chakra curativo che ha un colore verde chiaro, e ha il potere di curare qualsiasi ferita. Questo tipo di chakra può essere utilizzato con buoni risultati solo se si possiede un grande controllo del chakra. Questo chakra può anche essere utilizzato in battaglia, utilizzandolo per tagliare muscoli o gli organi interni dell'avversario che si sta affrontando.±
Mi fermai un attimo e guardai il compagno che aveva parlato prima di me ±per il resto ha detto tutto lui, quindi penso di aver finito±

Detto questo mi rimisi a sedere, guardando negli occhi il Sensei, e aspettando che anche gli altri due Uchiha parlassero e raccontassero si se

+Qui le cose cominciano a piacermi sempre di meno, non avrei dovuto parlare così tanto di me, ho rivelato troppe cose, cose che non avevo mai detto a nessuno, e poi a chi? A completi sconosciuti+

Stetti un altro po a pensare, e non so per quale motivo la mia mente cominciò a vagare, non sapevo nemmeno se un altro studente avesse preso la parola, ero completamente immerso nei miei pensieri, mi trovavo con la mia famiglia, proprio quella sera maledetta, solo che io non ero piccolo, ero come sono ora, e ridevo tranquillamente con mio padre, quando ad un certo punto arrivarono quei ninja del suono, ma questa volta andò diversamente. Infatti mio padre non mi nascose, bensì mi prese per braccio e mi portò con lui per affrontare quegli assassini, io lo pregavo di no, perchè non ero abbastanza forte, e lui neanche, ma qualcosa era diverso, infatti mio padre con una tecnica di cui ignoravo l'esistenza uccise uno dei ninja e questo mi fece cambiare idea, improvvisamente anche io senza volerlo feci uno tecnica che non conoscevo affatto, eppure scaraventò uno degli assalitori e parecchi metri di distanza, e poi per finire i restanti nemici io e mio padre ci mettemmo spalla a spalla, attivammo il Byakugan e eseguimmo una tecnica combinata, che deve avere per forza due Hyuuga per andare a buon fine, fatto sta che i restanti ninja scomparvero nel nulla, e il silenzio tornò, io e mio padre cademmo per terra, sfiniti dopo quella tecnica stranissima, e ridevamo per la vittoria appena perseguita.

Poco dopo tornammo a mangiare alla nostra tavola, come se nulla fosse successo, io più confuso che mai per l'accaduto, confuso per la mia enorme potenza di cui non ne sapevo nulla +possibile che sono riuscito a cambiare il mio passato?+ mio padre invece tranquillissimo, come se già sapeva che cel'avremmo fatta senza nussun problema. Mi guardai in giro, c'erano tutti, a partire da mia madre, poi i miei zii e i miei nonni, non ero mai stato così felice, soprattutto quando scorsi vicino alle gambe di mia madre una piccola bambina che riconobbi subito come mia sorella, così mi alzai da tavola, le corsi incontro e la abbracciai, e cominciai a piangere.
Mia sorella come se fosse schifata -Ehi Jiraiya, ma che ti prende? Ci vediamo sempre ora perchè fai così?- ±Non mi importa, io non ti vedevo da tanti anni, lasciati abbracciare±
Poi quando mi staccai mi accorsi che tutti mi fissavano preoccupati, e io cominciai a ridere senza controllo, e quando aprii gli occhi i miei genitori non c'erano più, i miei parenti erano spariti e mia sorella con tutti loro, e come rimpiazzo c'erano un paio di cornacchie che svolazzavano qua e la, da albero in albero probabilmente in cerca di un nido, e quando girai la testa, vidi il Sensei, che stava aspettando che qualcun'altro si facesse avanti per parlare

+Mi sono immaginato tutto, l'avrei dovuto capire+ così mi misi a braccia conserte, la testa appoggiata sul banco mentre guardavo di fuori, dal riflesso sul vetro di fronte a me vidi un ragazzo triste, ucciso dal suo passato, e dal suo destino che era stato così tanto crudele con lui, e altre lacrime cominciarono a sgorgarmi dagli occhi, nascondendomi, cercai di soffocare i miei singhiozzi, facendoli scambiare per dei piccoli colpi di tosse


Edited by .:Jiraiya sama:. - 10/2/2008, 18:56
 
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Black Naruto
view post Posted on 11/2/2008, 17:41




narrato
parlato
pensato
parlato degli altri
Era passato qualche minuto dalla mia entrata in classe,dopo il breve momento di eccitazione ero ritornato ai miei pensieri abituali.Notavo che all'interno della classe regnava uno stato di agitazione da parte degli altri studenti,ansiosi di udire per la prima volta le parole del sensei,non parlò subito anzi aspetto qualche minuto per vedere se faceva il suo ingresso l'altro candidato per il corso k-16,Durante questo lasso di tempo mi concentrai nell'osservare la stanza non era molto grande,le sue pareti erano di un rosso molto simile al sangue e le sue finestre si affacciavano sul cortile dell'accademia dove si potevano notare varie scena di vita scolastica quotidiana.Una in particolare catturò la mia attenzione,un bambino (presumibilmente aveva 12 anni)stava giocando con dei suoi amici quando ad un certo punto si fermò si mise in disparte ed incominciò a piangere,la cosa strana era che però nessuno degli altri bambini lo aveva offesocon parole non adatte,anzi stavano lì sbigottiti anche loro da quel comportamento e da quella reazione.Infine distolsi lo sguardo da quella scena,non erano affari miei e soprattutto il sensei si stava preparando a parlare,era un discorso abbastanza scontato,voleva metterci paura,voleva che le persone poco motivate o non abbastanza forti per intraprendere la carriera ninja,Vidi le faccie degli altri miei compagni erano abbastanza irritati dal modo di porsi del sensei,mi sembrò di notare sulle loro faccie anche un lieve sfumatura di rabbia(erano caduti nella sua trappola),per quanto mi riguarda il suo discorso non mi smosse più di tanto,anzi mi fece anche piacere,un sensei che nn si fa trascinare dalle emozioni è di certo una persona che forse mi potrà aiutare maggiormente di altre,anche se devo dire che una parte di me pensava che forse il suo nonnismo e distacco nei confronti dei suoi alunni non fosse altro che un chiaro sintomo di debolezza.Comunque una volta che terminò il suo discorso ci diede un compito da svolgere sul momento
"Come prima cosa voglio che mi facciate una vera presentazione, per quanto non me ne possa importare è il protocollo e un giorno potrebbe tornare utile, quindi vedete di farla bene. Secondariamente voglio che mi esponiate, il più esaurientemente possibile, il concetto di ninja, cosa rappresenta per voi e cosa siete disposti a fare, a sacrificare, in nome di questo"

"Come ultimo compito, prima di passare alla parte successiva, desidero che mi esponiate a parole vostre cosa è il Chakra e per cosa può
essere usato, poi proseguiremo con altri argomenti
"

Vidi i miei compagni che esitarono a rispondere CHE ESIBIZIONISTI il primo a parlare fu proprio l'uchiha si presentò come Obito Hatake Uchiha BENE ORA CONOSCO IL NOME DI UNA DELLE MIE VITTIME,non mi toccarono più di tanto il suo discorso era abbastanza scontato,una cosa però prese la mia attenzione,voleva vendicarsi,
"e così era questo,il suo scopo"
dalle sue parole però capii che forse non sarebbe mai stato capace di portare a termine il compito che si era prefissato,per farlo avrebbe dovuto abbandonare alcuni ideali di giustizia che invece erano radicati nel suo cuore.
Il secondo a parlare fu un certo Jiraiya Hyuuga,il fatto che fosse Hyuuga attirò subito la mia attenzione,avevo sempre pensato che confrontarmi con questo clan avrebbe potuto aiutarmi nei miei allenamenti.
Anche lui fece il suo discorso,ed anche lui,come il suo compagno,fece sfoggià del suo sapere,era interessante soprattutto vedere la loro faccia soddisfatta al termine del loro intervento,sicuri di poter colire il sensei con le loro parole.Di questo Hyuuga mi colpì soprattutto la sua storia,questo non perchè mi commosse o per chissà quali altri sentimenti,ma solo per il fatto che mi sembrava strano che un ragazzo raccontasse ad altri coetanei la storia della sua vita,ma soprattutto che alla fine si mise addirittura piangere.
"Trucchi per colpire il sensei"
Dopo che i 2 compagni finirono i loro discorsi d'apertura venne purtroppo il mio turno,
"Perchè invece di allenarci dobbiamo perdere tempo con questi stupidi discorsi"
mi alzai dalla sedia ed incomincia a pronunciare il mio discorso di presentazione:
"Sono Anakin Uchiha e non credo di dover raccontare a voi la storia della mia vita,soprattutto perchè in fin dei conti il sensei è già a conoscenza del mio passato e non credo che abbia bisogno di ascoltarlo dalla mia bocca.Sul cosa voglia dire essere un ninja non credo che possa o debba dare una risposta generalizzata,ognuno lotta per un motivo ed ognuno quando combatte incarna il suo ideale,quindi non posso dire altro che per me essere un ninja non è altro che essere me stesso.Il chakra è Energia presente in ogni cellula del corpo
Energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza.
Una volta impastato, può essere incanalato attraverso in sistema circolatorio del chakra (che è per il chakra quello che il regolare sistema circolatorio è per il sangue) a ognuno dei 361 punti di fuga del chakra presenti sul corpo. Attraverso vari metodi, i più comuni dei quali sono le posizioni delle mani, il chakra può essere allora manipolato consentendo azioni che altrimenti non sarebbero possibili, come camminare sull'acqua.

In base al rapporto in cui l'energia fisica e spirituale sono impastate possono essere formati diversi tipi di chakra. Il chakra elementale è quello più comune, ed è usato per performare jutsu ( = tecniche) elementali.

I cinque elementi della natura sono terra, acqua, fuoco, vento, fuimine. La maggior parte dei ninja hanno un'affinità naturale con un tipo di chakra, ma hanno la capacità di creare un chakra elementale diverso da quello verso il quale hanno più affinità. Ogni elemento è comtemporaneamente più forte e più debole di un altro. L'ordine è fuoco, vento, fulmine, terra, acqua, ognuno di questi è debole nei confronti di quello che lo precede e più forte nei confronti di quello successivo (l'acqua batte il fuoco ma è battuta dalla terra). Inoltre le tecniche elementali possono essere contrastate da tecniche dello stesso elemento, sempre che la tecnica che viene contratata sia di uguale o minore potenza.Infine possiamo trovare il chakra dei cercoteri,il chakra curativo e il chakra del segno maledetto
."
Mi rimisi al mio posto non credo che il mio discorso potesse o dovesse scuotere il sensei anzi ero quasi sicuro che avrei ricevuto un rimprovero per quello che avevo fatto,ma non potevo farci niente questo ero IO!
Ero tornato seduto al mio posto il mio discorso non avrebbe soddisfatto il sensei lo avrebbe fatto solo arrabbiare,forse non era un granchè come discorso ma io non ero come gli altri alunni,non ero lì per dimostrare a qualcuno quanto fossi in gamba,ero solo non avevo nessuno a cui poter mostrare i miei successi e per questo le mie azioni molte volte potevano sembrare agli occhi normali della gente un po' esagerate o bizzarre,non potevo farci niente,per me era normalità.L'ansia continuava crescere sempre di più,l'aria all'interno incominciò a diventare soffocante,ad ogni sospiro o fiato del sensei si pensava che stesse per pronunciare il suo verdetto,ma niente voleva farci aspettare.Ad un certo punto stanco d'aspettare tornai ai miei pensieri
Se vuole farxi aspettare non ci sono problemi,alla fine non mi interessa il suo verdetto
e così come sempre tornai a covare il mio odio,incurante di quello che il sensei voleva farci provare.
Senza rendermi conto la mia attenzione tornò verso la finestra,non so per quale motivo ma volevo sapere che sorte gli era toccata a quel bambino che avevo visto poco prima,ma niente il cortile in questo momento era vuoto,solo il vento che accarezzava dolcemente l'erba e i fiori regnava in quella desolazione che metteva un po' di malinconia.Non so perchè mi interessavo a quel bambino alla fine era uno sconosciuto per me,però anche se sapevo questo una parte di me era intenzionato a scoprire la fine della sua storia.Ma mentre stavo facedno questi ragionamenti il sensei incominciò a dare i suoi verdetti!

Edited by Black Naruto - 11/2/2008, 19:50
 
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Vaalin
view post Posted on 11/2/2008, 19:26




CITAZIONE
Considerando la narrazione in prima persona certe considerazioni potrebbero essere prese come interpretazioni personali del pg, quindi non potrei, neanche volendolo, rigorosamente affermare che sia scorretto... Basta che le cose non vengano completamente travisate e che non vengano descritte azioni o situazioni che non siano state gestite dall' utente che gestisca il personaggio... in fondo agli occhi del suo personaggio le espressioni dei vostri potrebbero apparire soddisfatte. Poi che sia così o meno andrebbe dedotto dal post in cui il personaggio viene fatto agire dall' utilizzatore.

Ovviamente però sarebbe bene o marcare la soggettività della narrazione o evitare di descrivere situazioni che potrebbero apparire, o essere, in contrasto con quelle che gli altri hanno scritto o vorrebbero scrivere.
Quindi sarebbe il caso di fare una delle due cose ^^

P.S:
La parte, nella sequenza finale del post, sul farvi aspettare da parte del mio pg, per quanto probabile visto il comportamento tenuto sinora, è abbastanza scorretta, visto che potrei decidere di parlare subito.

 
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Vaalin
view post Posted on 14/2/2008, 23:01




SPOILER (click to view)
Scusatemi per il post non proprio esaltante... dal prossimo comunque dovremmo fare prove più interessanti se tutto va bene xP

SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
"Parole scritte"
-Parlato (PNG)-


Lesson 2, Banality


Disappunto, noia, rassegnazione, un pizzico di disgusto e di malinconia... Ecco la ricetta esplosiva per guadagnarsi un posto di tutto riguardo nella lista degli sgraditi. Se poi vi si aggiunge banalità quanto basta si raggiunge a buon diritto la vetta.
+Perché proprio a me, o Jashin?+ mi chiesi, mentre, con la testa piegata all' indietro, fissavo il soffitto con un misto di noia e disperazione +Ho forse mancato a qualche mio dovere? Mi avete per caso fatto nascere in questo pozzo lordo di perbenismo per punirmi di una qualche colpa dei miei antenati?+
Sospirai, chiudendo gli occhi e concentrandomi sul mio respiro, per calmarmi. Per quanto avrei potuto resistere? Altri discorsi come quello e le loro probabilità -non di promozione, ma proprio di sopravvivenza!- avrebbero potuto raggiungere un picco talmente basso da far risultare loro impossibile la risalita.
Ma in fondo era normale che facessero discorsi del genere, facevo il Sensei a Konohagakure non ad Oto... mi sforzai dunque di risultare obbiettivo, senza lasciarmi troppo trasportare da forti convinzioni personali, in fondo io ero lì per insegnare loro le basi per divenire uno shinobi del villaggio, non per far loro lezioni di vita basate sul mio credo. Anche perché, se così non fosse stato, le loro possibilità sarebbero state fin sotto lo zero.
Mi sforzai di ascoltare quei discorsi senza interromperli o far comprendere loro quanto profonda fosse la mia disapprovazione per il contenuto di quanto esponevano, dovevo mantenere il controllo, sebbene il mio cuore reclamasse il loro sangue io, Daimyo di Konohagakure, capitale di uno dei più importanti grandi stati dei ninja, non potevo uccidere i miei alunni dopo i primi minuti di lezione. Almeno non senza dover dare una spiegazione al mio diretto superiore, l' Hokage...
Rabbrividii al pensiero e riaprii gli occhi. Come avrei mai potuto spiegare la scena che si sarebbe presentata agli occhi degli Anbu e dell' Hokage?
Certe cose non fanno bene all' immagine che del governo ha l' opinione pubblica +Specie se le macchie di sangue su pareti, soffitto, pavimento e banchi sono tutto ciò che resta di tre ragazzini...+
Finalmente, grazie a Te, o Jashin, quei miscredenti terminarono le loro presentazioni! Non guardai mai con tanta felicità negli occhi un soffitto...
Riassunsi una posizione composta, guardando, con la mia recuperata aria imperturbabile, gli studenti che Tu, mio Signore, mi avevi fatto toccare in sorte.
-Tu- lanciai un' occhiata priva di emozioni, fredda come le lame della mia falce, all' alunno Uchiha Goku, per poi spostare repentinamente sulla porta il mio sguardo -Fuori dai piedi. Sei respinto dall' Accademia ninja di Konoha-
Già, quel "tre ragazzini" non era casuale...
Non gli avrei detto altro, non lo avrei degnato nemmeno di un altro sguardo, che se ne andasse o meno non mi importava, poteva restare lì quanto voleva: lo avrei ignorato.
Non aveva risposto alle domande, che avesse scelto di sua spontanea volontà di venir bocciato? Magari non gli avevo dato una buona impressione ed aveva deciso di ritentare, chissà... in fondo era una buona scelta, avrebbe potuto trovare un Sensei più paziente e tollerante e impegnarsi più a fondo... e, cosa ancor più importante, forse sarebbe riuscito a sopravvivere.
Mi alzai con la ormai consueta solennità, avevo provato e riprovato per giorni quelle movenze, al fine di trovare le più efficaci, e ci ero riuscito.
Guardai dall' alto in basso i tre allievi rimasti, sebbene provassi forti repulsioni per alcuni loro convincimenti, avevo intenzione di provare a trasmettere loro quanto necessario per distinguersi perlomeno dalla volgare massa che affolla le vie della città, ma non per guadagnarsi un posto di tutto rispetto in Parasiso... nel mio Paradiso.
Potrebbe parer un eccessivo ardire quel che io, che mi arrogo una sorta di possesso sul Paradiso, ostento, ma per chi vive in Jashin è chiaro come il fulgido Sole, emanazione del nostro Signore, che tal luogo non è e non può esser residenza della divinità. Per qual motivo?
CITAZIONE
"Troppo vile è 'l viver coi morti che come rapaci augelli dolorosa arrecarno morte. Cotesto adunque il lor regno e ricompensa pei servigi lor è." 1

Così nel commento alle Tue Scritture ch' i' trovai rivelato è 'l Tuo voler, il Tuo disio. Ma forse troppo vago, del mio Signor pago.
Volgo quindi nuovamente la mia mente al racconto e delle mie digressioni faccio sconto.
-Voi non mi piacete- dissi, rompendo il silenzio che aveva seguito la bocciatura del loro compagno -Per niente-
Volevo che, verosimilmente, il silenzio -eventuali suoni emessi direttamente o indirettamente da Uchiha Goku non li avrei considerati- aleggiasse nella stanza, volevo sentirli deglutire, vedere freddo sudore colare sui loro volti, vedere l' ansia, l' attesa, la paura nei loro occhi! Chissà quali e quante meravigliose emozioni avrebbero rivelato! Ed io ero lì, pronto a carpirle una ad una...
Il battito cardiaco, la sudorazione, movimenti incontrollati ed istintivi... tutti fattori grazie ai quali si può fare una verosimile ricostruzione del mondo emotivo di una persona in un dato momento.
Eppure una sorta di inconscia vocina nella mia mente mi suggeriva di non nutrire troppe speranze al riguardo, già dal primo momento di contatto con loro avevo avuto l' impressione di non aver a che fare con delle persone condizionabili. Così come mi pareva avessero conosciuto il dolore, così mi davano l' impressione di non averlo veramente compreso.
Vendetta: questo era ciò che nelle loro menti aleggiava senza ostacoli. Niente di più devastante può permeare la vita di un uomo... la vendetta, la scusa che chi subisce un torto o una perdita adduce per non continuare a vivere. Ma lasciamo l' universale e torniamo al particolare: ai miei alunni.
Eventuali interruzioni di quel silenzio non le avrei prese in considerazione, non avevo la benché minima intenzione di spiegare perché non mi andassero a genio, sarebbe stato faticoso ed inutile, se non controproducente -Sono io a fare le domande ed io a dare ordini- una volta di più desideravo far capire che loro erano gli alunni ed io l' insegnante e che ci tenevo a mantenere tale distanza -Voi rispondete a quanto vi chiedo e fate ciò che vi dico: risparmieremo tutti un sacco di prezioso tempo, mio e vostro- nel frattanto avevo poggiato la mano destra sulla cattedra e, facendola scorrere sulla levigata superficie di quel simbolo di autorità, camminato sino a portarmi dall' altra parte del mobile. Mi poggiai quindi leggermente ad essa, all' altezza delle natiche, ed incrociai le braccia innanzi al petto -Oggi mi sento buono, se proprio non riuscite a farne a meno potete farmi delle domande inerenti a quanto faremo o a quanto dirò- sapevo che mi sarei molto probabilmente pentito di questa mia concessione, perciò avevo anche pensato ad un modo per limitarne i danni -Ma non è detto che vi risponda...-
Ti ringrazio, o Jashin, per avermi fatto così giustamente cattivo e per non avermi punito col sentimento del rimorso!
-Per quanto concerne le vostre presentazioni... non mi avete soddisfatto, anche se al riguardo non ha senso discutere, ognuno è quel che è ed ha le sue idee- guardai gli alunni, passando lo sguardo prima su uno e poi sull' altro, fino a posarlo una volta su tutti loro, per carpire le loro emozioni anche dagli occhi -Le vostre risposte sono state esaurienti, sebbene abbastanza ripetitive, ma in fin dei conti il Chakra è quello ed essere originali è piuttosto complicato... Comunque quando si parla di tipi di Chakra e tecniche generalmente i nomi sono Katon per il Fuoco, Fuuton per il Vento, Raiton per il Fulmine, Doton per la Terra, Suiton per l' Acqua- alzai nuovamente il capo verso il soffitto, attesi un attimo e poi continuai -Parete tutto sommato ben preparati per essere degli studenti che si presentano qui per la prima volta, quindi presumo abbiate già studiato qualcosa sulle arti ninja per conto vostro, ma non posso neanche escludere la possibilità che abbiate semplicemente imparato meccanicamente la spiegazione di qualche libro...- portai nuovamente lo sguardo sui miei alunni -Pertanto non aspettatevi lodi per la corretta esposizione dell' argomento, perché non ne avrete-
Un attimo di pausa, anche se insufficiente per pronunziare parola, poi ricominciai -Ditemi la verità...- questa sarebbe stata in assoluto la parte concettuale di base più importante -Cosa ne sapete voi del mondo ninja? Cosa pensate sia uno shinobi? Quali i suoi compiti? Credete forse che quella che passa per questa Accademia sia l' unica strada per vivere? Seriamente, pensate che si possa vivere solo per diventare "più forti", per inseguire vani fantasmi del passato? E' vano vivere nell' attesa, è vano vivere per la vendetta. Il dolore non rende più forti, la vendetta non rende felici. L' unica cosa che fanno è trasformare gli uomini in miserabili, in larve incapaci di trovare la via di uscita dall' oscurità. L' unico modo per uscirne, per trovare la luce, è andare avanti, sempre e comunque. "Non importa quante volte cadrò, io mi rialzerò sempre, per dimostrarti che si può continuare a vivere", questo è ciò che mi ha insegnato mio padre, questo è ciò che mi ha insegnato la vita. Fatene tesoro-
Pure la presunzione di dare lezioni di vita mi doveva venire! Spero solo non si sia venuto a sapere in giro...
-Aprite bene le orecchie e prestate massima attenzione, ora cominceremo la lezione teorica vera e propria- dissi, rompendo gli indugi e, come al solito, senza dare il tempo di rispondere: volevo sbrigare la faccenda il più in fretta possibile, senza inutili perdite di tempo e, soprattutto, mi pareva di essermi sbilanciato troppo con la mia arroganza nel cercare di insegnar loro come vivere. Proprio io dicevo loro certe cose? Proprio io, che per vendetta ho compiuto uno degli atti più miserabili della mia vita? Perché questo mio spiraglio di umanità veniva fuori davanti ad estranei, quindi in un momento decisamente inadatto, e proprio in un campo in cui mi sentivo scoperto, vulnerabile? La verità, forse, è che la mia mente li usò come specchi in cui proiettare e rivedere me stesso nel momento di massima sofferenza della mia vita: io con quelle parole non volevo salvare loro, era come se avessi voluto salvare me -Il Chakra, come avete già detto, è composto basicamente da due elementi: l' energia corporea e l' energia psichica. Per eseguire tecniche è necessario riuscire ad "impastare" questi due componenti e farlo correttamente evita sprechi di energia. Infatti se il controllo del Chakra è carente si va incontro ad un indebolimento della tecnica e alla perdita di energia. Non esiste un modo per insegnare come dosarlo e controllarlo al meglio, essenzialmente, a mio parere, è tutta una questione di pratica ed applicazione. Per questo motivo ora vi mostrerò i cosiddetti "sigilli", posizioni delle mani che vengono usate per "impastare" l' energia necessaria per una tecnica. Osservate attentamente, non li eseguirò una seconda volta...-
Mi sporsi in avanti, mettendomi in piedi, ed iniziai a comporre lentamente, affinché si vedessero chiaramente, tutti i dodici sigilli, dicendo il nome di ognuno di essi -Bene, ora voglio che facciate lo stesso- dissi divertito, questo sarebbe stato per loro il primo assaggio dell' arte dell' inganno, che solo più avanti nel corso avrei affrontato apertamente -sempre che ne siate capaci...-


SPOILER (click to view)
1 Ovviamente è citazione inventata a puri fini di gioco.

SPOILER (click to view)
Giudizi:

Hatake Uchiha Obito:
Sebbene non mi paia tu abbia fatto il numero di righe richiesto (anche se ora non ricordo esattamente e non ho voglia di ricontare xD), è un buon post e piacevole, con pochi errori. Ti esorto dunque a continuare così, affinché l' esperienza in questa Accademia sia la più gratificante possibile, e per me e per te e per i tuoi compagni ^^

Hyuga Jiraiya:
Anche tu hai fatto un post piacevole e di buona qualità, con pochi errori. Non posso che dirti, come al tuo compagno, di continuare così ^^!

Uchiha Anakin:
Qualche errore, un uso della punteggiatura a volte non proprio corretto. Per il resto abbastanza bene, anche se la presenza delle parentesi nel parlato sarebbe meglio evitarla...
Possiamo migliorare :win:!


SPOILER (click to view)
Vedete di impegnarvi nel prossimo post e di seguire i consigli che vi ho dato, siate descrittivi e fate quanto vi ho chiesto ^^

Enjoy!



P.S:
Per questioni burocratiche e di comodità invito chi non lo avesse fatto a compilare il modulo di inserimento nella Lista dei partecipanti al Gdr ^^

P.P.S:
Chiunque riesca a capire il vero motivo di questo compito me ne dia prova nel post: guadagnerà qualche punto bonus che potrebbe risultargli utile nel giudizio finale ^^

P.P.P.S:
Lo so, faccio uso eccessivo di spoiler :ph34r:


Edited by Vaalin - 24/2/2008, 22:10
 
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sangue nero
view post Posted on 19/2/2008, 18:24




Silenzio.Questo ciò che c'è nell'aula.Il sensei,un uomo,o quasi,impassibile,malvagio dentro.E questo ciò che sento,ciò che provo nei confronti del nuovo maestro.Sono tentato di alzarmi, di rispondergli, di chiamarlo senpai solo per infastidirlo.Ma non lascio trasparire nulla di tutto ciò.L'autocontrollo.E' questo che mi ha insegnato la morte di mio fratello.La rabbia mi assale,un sentimento d'ira.Non ho mai provato nulla del genere tranne che per... l'Assasino.Per me la raffigurazione del male, come ciò che ha portato,la Morte,il Tristo Mietitore... con la sua lunga falce scura.
Il suo status di insegnante sembra essere un peso per il sensei.Lo sento,glielo leggo negli occhi,anche se forse tenta di nasconderlo,ma io non sono nessuno per giudicare.Finiamo tutti le presentazioni,io sto con il mento poggiato sulle mie braccia conserte.Lo fisso con interesse,cerco di carpirgli informazioni dai gesti,dalle parole,da tutto ciò che fa.Poi,improvvisamente,il sensei cambia la posizione degli occhi..occhi inespressivi,occhi odiosi.Non c'è niente di peggiore di un sensei, o di un nemico, freddo e distaccato.Lui segue certamente il precetto ninja numero 25:
non bisogna mostrare le emozioni, poichè sono qualcosa su cui il nemico può far perno.Niente è più importante della missione,nemmeno la vita dei compagni.
Il riassunto del precetto è questo,ma io,più ci penso, e più lo odio.Parla all'improvviso,proprio come ha spostato gli occhi sul compagno,Goku Uchiha.


Tu,fuori dai piedi. Sei respinto dall' Accademia ninja di Konoha


A quanto pare un allievo in meno.Una liberazione per il sensei.Una liberazione per me.Forse un peso per i compagni.Ma io ho un obbiettivo che mi sono prefisso.Non c'è spazio per sentimenti.Ma così non vado contro il mio stesso credo? Questa è una domanda che mi faccio dal fatidico giorno.Il sensei ci squadra dall'alto in basso,io faccio la stessa cosa,soltanto che dal basso verso l'alto.I nostri sguardi sono costretti ad incrociarci.Uno sguardo freddo e vuoto il suo.Quegli occhi... occhi che odio e che disprezzo profondamente.Il silenzio è di nuovo una costante.Poi il maestro parla.

Voi non mi piacete.Per niente

La cosa è reciproca.Sensei non è un ruolo che ti si addice.Aah,l'Hokage fa troppi errori ultimamente.

Sono io a fare le domande ed io a dare ordini.Voi rispondete a quanto vi chiedo e fate ciò che vi dico: risparmieremo tutti un sacco di prezioso tempo, mio e vostro.

Per poco non scoppio a ridere.Sembra mia madre.Una dittatrice,una persona nata per dominare,in cima alla catena alimentare.Una catena dominata dai più forti e dai più spietati.Proprio come lei.Non aveva versato una lacrima quel giorno,anche se io spesso sognavo fosse così.Ora però non c'è il tempo di sognare.Solo il tempo di ascoltare un altro maniaco che si crede chissà chi! O forse lo è.

Oggi mi sento buono, se proprio non riuscite a farne a meno potete farmi delle domande inerenti a quanto faremo o a quanto dirò.Ma non è detto che vi risponda...


I suoi discorsi sono noiosi.Monotoni,piatti,senza significato.Sto per sbadigliare,ma so anche che devo trattenermi.

Per quanto concerne le vostre presentazioni... non mi avete soddisfatto, anche se al riguardo non ha senso discutere, ognuno è quel che è ed ha le sue idee.

Sposta lo sguardo su di noi,prima come complesso e poi come singolo.

Le vostre risposte sono state esaurienti, sebbene abbastanza ripetitive, ma in fin dei conti il Chakra è quello ed essere originali è piuttosto complicato... Comunque quando si parla di tipi di Chakra e tecniche generalmente i nomi sono Katon per il Fuoco, Fuuton per il Vento, Raiton per il Fulmine, Doton per la Terra, Suiton per l' Acqua.Parete tutto sommato ben preparati per essere degli studenti che si presentano qui per la prima volta, quindi presumo abbiate già studiato qualcosa sulle arti ninja per conto vostro, ma non posso neanche escludere la possibilità che abbiate semplicemente imparato meccanicamente la spiegazione di qualche libro.Pertanto non aspettatevi lodi per la corretta esposizione dell' argomento, perché non ne avrete.
Ditemi la verità...Cosa ne sapete voi del mondo ninja? Cosa pensate sia uno shinobi? Quali i suoi compiti? Credete forse che quella che passa per questa Accademia sia l' unica strada per vivere? Seriamente, pensate che si possa vivere solo per diventare "più forti", per inseguire vani fantasmi del passato? E' vano vivere nell' attesa, è vano vivere per la vendetta. Il dolore non rende più forti, la vendetta non rende felici. L' unica cosa che fanno è trasformare gli uomini in miserabili, in larve incapaci di trovare la via di uscita dall' oscurità. L' unico modo per uscirne, per trovare la luce, è andare avanti, sempre e comunque. "Non importa quante volte cadrò, io mi rialzerò sempre, per dimostrarti che si può continuare a vivere", questo è ciò che mi ha insegnato mio padre, questo è ciò che mi ha insegnato la vita. Fatene tesoro


Ogni tanto sposta lo sguardo su di noi,per carpirne informazioni,sapere i sentimenti.Ma con me non funziona.Devo essere freddo e distaccato.

Aprite bene le orecchie e prestate massima attenzione, ora cominceremo la lezione teorica vera e propria.Il Chakra, come avete già detto, è composto basicamente da due elementi: l' energia corporea e l' energia psichica. Per eseguire tecniche è necessario riuscire ad "impastare" questi due componenti e farlo correttamente evita sprechi di energia. Infatti se il controllo del Chakra è carente si va incontro ad un indebolimento della tecnica e alla perdita di energia. Non esiste un modo per insegnare come dosarlo e controllarlo al meglio, essenzialmente, a mio parere, è tutta una questione di pratica ed applicazione. Per questo motivo ora vi mostrerò i cosiddetti "sigilli", posizioni delle mani che vengono usate per "impastare" l' energia necessaria per una tecnica. Osservate attentamente, non li eseguirò una seconda volta..
Bene, ora voglio che facciate lo stesso.sempre che ne siate capaci..


Sensei.Lei dice che non si può vivere solo pensando alla vendetta o col solo desiderio di diventare i più forti.Eppure,dal suo metodo di insegnare,dalle sue parole scelte probabilmente per farci arrabbiare,dai movimenti esasperatamente lenti,si intuisce che rimugina a qualcosa mentre parla.Forse lei per primo a compiuto atti come questi,sensei?
Nessuno può permettersi di giudicare gli altri se non ha vissuto situazioni analoghe.
Per quanto riguarda la strada dell'accademia,sappia che tutti sanno che non è l'unica strada essere ninja.Inoltre è il sentiero più arduo e pericoloso,quindi non avrebbe senso fare la domanda.Oppure lei stesso dubita della sua scelta?Cadere,rialzarsi.Parole vuote e senza utilità.Ognuno è libero ed indipendente, eppure è schiavo del suo credo, di ciò a cui tiente.Non è forse così?
In qualsiasi caso per me un ninja è colui che ne segue la strada, i concetti.Non c'è onore,non c'è gloria,non ci sono regole.Anche i Mukenin più pericolosi sono ninja.E noi li riconosciamo come tali,solo che li chiamiamo traditori.Tutto questo non perchè hanno abbandonato la via del guerriero ninja,ma perchè hanno tradito il villaggio.Se questo vuol dire tradire, allora la mentalità degli shinobi è ristretta,molto ristretta.Lei ha deciso di farci provare a fare i sigilli e mi limiterò a fare questo,non aspetto nemmeno la sua risposta.


Quindi li faccio,lentamente,dicendo anch'io i nomi.Dopo il discorso,fatto in modo pacato e solenne,non provo niente.Sono abituato a dire ciò che penso e sono consapevole che lui non ci può uccidere.In fondo la Morte potrebbe essere addirittura una liberazione.Dopo aver terminato tutti i seal mi siedo con calma, imitando in un certo senso la lentezza del sensei.Lo voglio infastidire,lo voglio far arrabbiare,voglio fargli mostrare qualche emozione,proprio come lui fa con noi.Il mio respiro è controllato,il mio battito cardiaco è normale e i miei occhi sono totalmente immobili e privi di emozioni, imperscrutabili

Edited by sangue nero - 21/2/2008, 17:31
 
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.:Jiraiya sama:.
view post Posted on 20/2/2008, 12:30




CITAZIONE
Narrato
±Parlato±
+Pensato+
-Parlato altrui-

Si vedeva dalla sua espressione ciò che provava, era palese ciò che sentiva verso di noi, era molto distaccato, arrogante, e non molto eloquente, quando parlava era solo per dirci che ci disprezzava, che noi per lui non rappresentavamo niente, solo un mucchio di marmocchi a chui lui non aveva voglia di badare. Queste emozioni se cosi si potevano chiamare non era riuscito a farle trasparire, ma sicuramente non ero l'unico ad essermene accorto, anche i miei compagni l'avranno capito, non sarà proprio una passeggiata con questo Sensei, ma in fondo era quello che ci serviva, un Sensei severo, solo in questo modo avremmo potuto apprendere sempre di più.
Comunque tutto scorreva al migliore dei modi quando la prima cosa che disse il sensei fu
-Tu- poi dopo una piccola pausa in cui senza parlare fece capire al povero Goku quanto lo disprezzasse riprese -Fuori dai piedi. Sei respinto dall' Accademia ninja di Konoha-
QUesto suop atteggiamento non mi colpì più di tanto, da quel tipo di Sensei c'era da aspettarsi di tutto ma non avrei mai pensato che avesse cacciato un alunno senza motivo, non aveva fatto nulla eppure già era sotto l'occhio del tiranno, un po come tutti in effetti, eravamo tutti odiati allo stesso modo, solo che questa volta il meno fortunato era stato Goku.
Successivamente il Sensei cambiò discorso, cominciando a parlare di chi comandasse in quell'aula, che lui era l'unico che poteva dire ciò che voleva o cose del genere, non ero molto attento alle sue sgridate in effetti, non mi toccavano più di tanto, io ero sempre più convinto che fosse un suo metodo, quello di insultarci oppure demoralizzarci in continuazione, un metodo che mirava al fine di rinforzare il nostro corpo e il nostro spirito, in modo che avremmo potuto affrontare qualsiasi tipo di problema ci sarebbe capitato davanti.
Ad un certo punto però addrizzai le orecchie, cominciai ad ascoltare attentamente le parole del Sensei, perchè poi saremmo dovuti essere noi a rispondere, quindi era meglio avere le cose giuste da dire, o uno di noi sarebbe potuto essere il prossimo a dover abbandonare l'accademia, traguardo tanto desiderato, un sogno che era stato difficile da raggiungere, e con l'opposta difficoltà sarebbe potuto svanire, solo con il pronunciar di alcune parole da parte del Sensei, che invece sembrava quasi divertito all'idea.
Fece un lungo discorso, su vari argomenti su cui sarei potuto stare a parlare per ore, tutto quello che avevo passato poteva fornirmi materiale sufficiente per dare una lezione di vita a tutti i miei compagni, ma sapevo che al Sensei non sarebbe importato niente o magari non avrebbe fatto una piega, mi sarei preso una sgridata e sarebbe finita li, ma sinceramente non mi importava, questa volta cominciai a parlare per primo
±Sa Sensei, avrei una domanda da farle, e spero che a questa potrà rispondere, visto che prima ha detto che non avrebbe risposto a nostre domande. Bene, mi chiedevo se lei nella sua preziosa vita abbia mai perso qualcuno a cui era molto affezionato, o in qualche modo legato, o sentimentalemente oppure con vincoli di sangue, insomma suoi parenti, perchè da come parla non credo lei abbia mai dovuto dover sopportare questa spiacevole sensazione± Cominciavo un po a scaldarmi, le persone che dicevano quelle cose difficilmente mi andavano a genio, e non ero molto capace di controllarmi infatti senza nemmeno accorgermene mi alzai in piedi di botto, fu un gesto incondizionato e proseguii
±Come può dire lei certe cose, che non sa nemmeno cosa vogliono dire, non ha mai provato sofferenza, o se sfortunatamente anche lei ne è stato vittima me ne rammarico, ma non credo lei abbia sofferto quanto ho sofferto io, quindi come si permette lei di dire queste cose dopo aver ascoltato la mia storia, sempre se l'ha sentita naturalemente± Feci una breve pausa e poi continuai, mi sentivo sempre più arrabbiato, arrivati a quel punto sapevo che non sarei stato più capace di fermarmi ±Lei non può capire come io mi sia sentito, nell'arco di 3 anni, ho perso tutto, i miei parenti, tutta la mia famiglia, nessuno è stato risparmiato, ho perso la mia voglia di vivere, di combattere, di esistere, in questo mondo che non ha più regole, non ha più ragionevolezza, non si riesce più ad andare avanti in questo modo, e dopo tutto ciò lei mi viene a dire che è inutile seguire vani fantasmi del passato? Credo sia questo il termine che ha usato. Lei non può neanche immaginare cosa sia significato per me, e significa tutt'ora, seguire questi fantasmi di cui lei parla, è stato proprio questo il motivo che mi ha fatto risalire da un baratro senza fine, e questa la motivazione per cui io sono qui oggi, a discutere con lei su quanto sia ingiusta la vita a volte± Ormai ero arrivato al limite, sapevo che non avrei mai potuto sopportare un Sensei del genere ±Quindi non mi venga a fare la paternale, che la vendetta è inutile, che non serve a nulla, perchè io non ci credo, questi sono i motivi in cui ho creduto fino ad ora, e sono i motivi in cui continuerò a credere, finchè non avrò avuto la mia vendetta, e sono certo che l'accademia non sia l'unica via che si possa percorrere, lo dimostra il fatto che io ho 17 anni, quando invece di solito l'accademia si fa a circa 12 anni se non sbaglio, cosa crede che abbia fatto io tutto questo tempo? Secondo lei io questi 5 anni sono stato a divertirmi con i soldatini o con i miei amici? Ho passato tutto questo tempo ad allenarmi, ad aumentare le mie prestazioni fisiche e mentali, la mia velocità e qualsiasi altra cosa che mi può aiutare nel mio credo, e non saranno certo le sue parole a farmi cambiare idea su ciò che devo fare, ho intrapreso l'accademia solo per essere riconosciuto anche dallo stato, con il titolo che sicuramente un giorno meriterò, non sarò nessuno per sempre, il clan Hyuga risorgerà, più forte che mai, e voglio essere io l'artefice di questo destino. Non mi venga a dire che la vendetta rende ciechi oppure che non porta alla felicità, io mi sentirò finalmente felice solo nel momento in cui avrò avuto la mia vendetta, mi sentirò vivo solo in quel momento, e non permetterò a nessuno di vietarmi questo momento, arriverà sicuramente, visto che è stoto solo questo desiderio che mi ha dato la forza di rialzarmi, non guardare avanti come ha detto lei senza agire o senza ideali, questi sono discorsi in cui non possiamo imbatterci, abbiamo mentalità completamente diverse e così sarà per sempre, nessuno ci farà cambiare idea, almeno in questo siamo sulla stessa lunghezza d'onda± Presi una lunga pausa guardando di fronte a me, dove ci sarebbe dovuto essere il Sensei, ma fissavo il vuoto, mi ero sfogato talmente tanto che non mi accorsi subito di quanto tempo fosse passato da quando avevo smesso di parlare +Non mi è mai capitato di sentirmi così libero, è una bella sensazione infine+ Così subito dopo ricominciai a parlare, per rispondere alle altre domande del Sensei
±Bene Sensei, adesso che mi sono spiegato posso anche continuare, se non sbaglio aveva detto cosa fosse un ninja secondo noi, bene glielo dico subito, secondo me un ninja è colui che riesce a dimostrare pieno amore verso il suo villaggio, che lo protegge e con lui anche tutti i suoi cittadini a costo di rimetterci la sua stessa vita, se un ninja non è in grado di portare a termine questo compito, se così lo vogliamo chiamare, allora non è un ninja, è solo un codardo senza coraggio che si spaccia di essere un ninja, quando invece è tutto l'opposto± Dopo questo breve discorso sull'essere ninja mi imattei nell'ultima domanda del Sensei, anche se non era una vera e propria domanda, dovevamo dimostrare di saper eseguire tutti e 12 i sigilli necessari per utilizzare le varie tecniche, e riuscii ad eseguirli abbastanza facilmente, anche perchè durante il mio allenamento personale li avevo imparati molto bene, era come se fosse un ripasso, che secondo me andò anche a buon fine, infatti cominciai a deseguirli guardando dritto negli occhi il Sensei
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Coniglio image
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Dopo aver terminato la sequenza mi rimisi a sedere, fissando ancora il Sensei, e aspettando che uno dei miei compagni si alzasse per cominciare a parlare. La mia mente cominciò a vagare, su ciò che avevo appena detto, per quale motivo adesso cominciavo ad avere dei dubbi? Perchè riuscivo a farmi abbindolare da alcune parole dette da un Sensei che nemmeno stimo? Non ero me stesso ecco cos'era, non mi rendevo ancora conto di quello che era solo un momento passeggero, poi sarei tornato sulla mia strada, sicuramente avrei ricominciato a credere a ciò in cui avevo creduto fino a quel momento, non avrei certo cambiato idea, era quello che mi aveva fatto viviere fino ad ora e non sarebbe cambiato mai +Forza Jiraiya, non farti venire strane idee in testa, non sarà questo qui a cambiarmi, io mi sentiro me stesso e felice solo quando avrò avuto la mia vendetta, e giuro sulla povera anime di mio padre che ce la farò, vi vendicherò tutti, mamma, papà, sorellina, ucciderò chiunque vi abbia fatto del male, è una promessa che manterrò a costo di rimetterci la pelle+
Così tornai al presente, a ciò che mi si presentava davanti, aspettando che qualcuno parlasse, quel silenzio mi avrebbe distrutto se fosse continuato ancora a lungo

 
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Black Naruto
view post Posted on 21/2/2008, 16:58




Narrato
Parlato
Pensato
Parlato degli altri
Era chiaro che i sensei voleva metterci in difficolta,ma ora avevo capito che noi eravamo per quell'uomo soltanto un gioco che avrebbe giudicato divertente o noioso a seconda delle nostre azioni e emozioni.Voleva cogliere sui nostri volti la paura,il terrore,lo smarrimento così da potersi rallegrare per la sua insensibilità e per il potere che poteva esercitare nei confronti dei suoi studenti.O forse questo suo stupido teatro che stava inscenando davanti ai nostri non era altro che il segno di una sua grande insicurezza e impotenza che doveva colmare con queste sue azioni sadiche.Quali delle teorie fosse vera non mi importava più di tanto perchè non sarebbe bastato così poco per impressionarmi,io non avevo paura,non la sentivo oramai da molti anni,anzi,il terrore negli occhi delle persone mi nutriva,mi rendeva più forte,in fin dei conti il sensei era un uomo e per quanto potesse attaccarmi non avrebbe potuto mai trovare una qualsiasi falla al mio interno,o almeno avrebbe dovuto impegnarsi di più.Il sensei continuò con il suo discorso arrivando al punto di cacciare dal corso un certo Uchiha Goku,ancora che tentava di stupirmi con un azione insensata ed impulsiva.Che sciocco,e questo dovrebbe spaventarmi?Cerca di applicarti di più Mi stavo quasi divertendo,un Uchiha poco preparato sarebbe stata una preda più vulnerabile per il mio piano futuro.Il sensei sembrava non la volesse smettere più di parlare,anche se dal suo modo di approcciarsi sembrava un tipo poco loquace,e tra tutte quelle sue parole vuote decise di toccare un punto che mi poteva interessare:Incominciò a parlare di vendetta.Devo dire che non rimasi molto sorpreso di questo,avevo sempre pensato che il sensei (come ogni uomo al giorno d'oggi)aveva una vaga idea di cosa fosse quel sentimento,ma la cosa che mi stupì furono le sue parole:
-Cosa ne sapete voi del mondo ninja? Cosa pensate sia uno shinobi? Quali i suoi compiti? Credete forse che quella che passa per questa Accademia sia l' unica strada per vivere? Seriamente, pensate che si possa vivere solo per diventare "più forti", per inseguire vani fantasmi del passato? E' vano vivere nell' attesa, è vano vivere per la vendetta. Il dolore non rende più forti, la vendetta non rende felici. L' unica cosa che fanno è trasformare gli uomini in miserabili, in larve incapaci di trovare la via di uscita dall' oscurità. L' unico modo per uscirne, per trovare la luce, è andare avanti, sempre e comunque. "Non importa quante volte cadrò, io mi rialzerò sempre, per dimostrarti che si può continuare a vivere", questo è ciò che mi ha insegnato mio padre, questo è ciò che mi ha insegnato la vita. Fatene tesoro-
MA CHI SI CREDE DI ESSERE PER DARMI DELLE LEZIONI DI VITA
Rimasi per un attimo a riascoltare nella mia mente quelle parole,non solo il sensei voleva distruggere le nostre emozioni,ma voleva anche distruggere le nostre ambizioni.Si vedeva che non aveva ancora capito la mia personalità,io non avevo bisogno di vendetta,io oramai avevo perso tutto ciò che mi era caro,oramai non ero altro che una macchina vuota che avrebbe portato aventi la sua missione,ma non per un sentimento di vendetta,ma solo per poter dare un significato a questa mia vuota esistenza.Infine concluse il suo discorso dandoci un compito da eseguire in classe.
Prima che il sensei potesse compiacersi per quella sua bella messa in scena Jiraiya Hyuga si alzò in piedi e getto contro il sensei tutta la sua rabbia per le parole che poco prima aveva osato pronunciare.Che sciocco è caduto nella sua trappola Le sue parole erano come delle freccie che volevano colpire il sensei per potergli far capire quanto rabbia avevano procurato al suo animo(o almeno così mi sembrava)e si calmò solo quando riuscì a sputargli addosso tutto il suo veleno.Era normale che avrebbe reagito in questo modo, lo Hyuga si era troppo esposto con i suoi sentimenti,ed era diventato oramai un facile bersaglio per il sensei Sei troppo vulnerabile,non avresti dovuto scoprirti in questo modo.Prima di tornare al suo posto svolse il compito assegnatoci dal sensei e così la classe risprofondò nel silenzio.Era strano l'altro uchiha così volenteroso di mostrarsi ancora non parlava,io come al solito atavo seduto al mio banco guardando il resto della classe ed il sensei,il mio sgurdo freddo ed insensibile cercava di catturare un qualsiasi movimento da parte dell'uchiha,ma questo non avvenne.Allora quasi incosciamente mi alzai dal mio banco,guardai con aria altezzosa il sensei e dissi:
Le sue opinioni personali piò benissimo lasciarsele per lei,sensei,a me non interessano,non ho voglia di ascoltare le parole che le sono state pronunciate da suo padre,parole che dal mio punto di vista risultano banali e senza senso.Non è vero che dall'oscurità non c'è scampo,se si ha la forza un uomo può benissimo nutrirsi con l'odio e trarre potere da questo.L'unico modo per riuscirci è grazie alla consapevolezza,tutto finisce alla fine anche le stelle si spengono,e di questo non si deve avere paura anzi se una persona ne è consapevole può diventare molto più forte.Forse suo padre aveva paura di questo e quindi si nascondeva dicendo che l'oscurità è un veleno che distrugge gli uomini,ma sensei non è forse vero che facendo e dicendo questo si scappa soltanto dalla realtà e ci si rifugia in un mondo fatto di futili e fragili certezze?L'oscurità esiste ed è potente e tutti colore che ne hanno paura sono solo dei deboli.Per rispondere ad un altra sua domanda le vorrei dire che l'accademia non è una strada ma solo un mezzo con il quale io potrò portare avanti il mio piano,o forse come la chiama lei,la mia vendetta.E le dico un'altra cosa non esiste il mondo ninja,esiste solo il mio mondo,e se queste 2 realtà si dovessero incrociare non si intaccherebbero l'un altra e non ne rimarrebbero nemmeno influenzate.Prima di concludere il discorso mostrai al sensei i segni che ci aveva detto di fare,per me era un compito banalissimo,sapevo eseguirli alla perfezione:
O-Ushi (Bue):
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Inu (Cane):
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Uma (Cavallo):
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Ousu-buta (Cinghiale):
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Ryu (Drago):
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Tori (Gallo):
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Usagi (Lepre):
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O-hitsuji (Pecora):
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Saru (Scimmia):
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Hebi (Serpente):
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Tora (Tigre):
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Nezumi (Topo):
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Riuscci a farli tutti senza il benchè minimo sforzo,non era di certo questo un esercizio che poteva crearmi delle difficoltà,guardai il sensei con la consapevolezza di non aver potuto intaccare la sua persona con uno stupido e semplice esercizio.Però prima di rimettermi seduto al mio posto decisi di dire un altima cosa al sensei,quindi lo guardai tranquillamente negli occhi,la mia bocca si storse per un attimo,ma i miei occhi erano freddi,non ci sarebbe stata gioia in quelle parole,ma solo un grande dolore che in molti anni si era trasformato in concretezza:
Su una cosa sono d'accordo con lei è inutile inseguire i fantasmi del nostro passato perchè oramai non sono altro che ombre che albergano nei nostri cuori stanchi.
Detto questo ritornai al mio posto,il mio cuore batteva regolarmente,come sempre,ma dentro di me si riaffacciava un grande dolore e con esso una grande domanda............E SE POTESSI FAR TORNARE TUTTO COME PRIMA? ma abbandonai subito questo pensiero,non potevo naufragare in una domanda così infantile,sapevo cosa voleva dire perdere e sapevo anche che non c'era una strada di ritorno.Quindi rivolsi nuovamente la mia mente al presente,ero ansioso di vedere la reazione del sensei,un uomo che cercava in tutti i modi di distruggere la nostra anima ed il nostro corpo,cosa avrebbe potuto fare ora?Forse cercherà di torturarci? Ero divertito da questo mio pensiero,Di certo sarebbe un esercizio utile ma anche se ciò fosse accaduto io non avrei mai chiesto pietà,io non avevo paura del dolore

Edited by Black Naruto - 23/2/2008, 12:39
 
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Vaalin
view post Posted on 24/2/2008, 22:35




CITAZIONE
Consigli e giudizi:

Bene come negli altri post Jiraiya e Obito, anche se il secondo non mi pare abbia propriamente rispettato il limite di righe (non conto le citazioni xP)
Ci sono pochi errori e se continuerete così passerete quasi certamente!

Piccolo consiglio per Jiraya: se narri in prima persona e come se fossero eventi passati, allora devi modificare alcuni tempi verbali o avverbi di luogo e/o tempo di conseguenza. Questo lo dico perché mi pare che da qualche parte di aver letto una piccola imprecisione del genere xP

Anakin, sarebbe meglio se tu separassi la legenda dal resto del post ponendola o come citazione o come Spoiler ^^
Anche tu non mi sembra abbia rispettato il limite di righe...

Per ora non posso notare niente di nuovo, ma nelle prossime prove testerò altre capacità che è necessario avere ^^



Edited by Vaalin - 24/2/2008, 22:58
 
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35 replies since 3/2/2008, 21:25   1576 views
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