| Vaalin |
| | Legenda: Azioni/Narrazione -Parlato- +Pensato+ "Parole scritte" -Parlato (PNG)-
Lesson 1, Obedience. "Notte, il momento in cui gran parte degli esseri viventi riposa; eppure, nei meandri della metropoli Konoha, un esercito di silenti figure continua a lavorare. Coordinate dalle migliori menti della città, si muovono con grazia da un vicolo all' altro, da una sezione delle mura a quella dopo, come in una silenziosa danza. Si concedono poche fugaci parole; sanno che i recenti avvenimenti hanno evidenziato delle negligenze e delle brecce nel sistema di sicurezza. Temono di fallire un' altra volta, farlo vorrebbe dire, nel migliore dei casi, scatenare l' ira della più ambiziosa figura di potere Konohiana e, si sa, già di mio non sono certo persona affabile, figuriamoci se irritato... Nel peggiore dei casi significherebbe suscitare la Vostra ira."
Staccai la penna dal foglio, lo sollevai un po' e lo guardai con soddisfazione. Fare rapporto non mi era mai piaciuto, ma, con la giusta dose di inventiva, anche un banale resoconto dell' attività di vigilanza poteva diventare molto più piacevole. -Chissà, magari un giorno potrei scrivere un libro...- dissi, poggiando il tappo della penna alla bocca e rimanendo in equilibrio sulle sole zampe posteriori della sedia. Il mio sguardo scivolò dal foglio alla parete retrostante, su cui avevo fissato delle massime, per tirarmi su o semplicemente per riflettere -Fabrum esse suae quemque fortunae...- Poggiai il foglio sopra alla pila dei rapporti completati, posta nell' angolo sinistro della scrivania, e con la mano armata di penna cominciai a compilare l' ennesimo modulo -Stupidaggini...-
[...]
A illuminare la stanza oramai c' era solo la tremolante luce di una candela e un' altra giornata era andata persa dietro a stupide pratiche burocratiche... Ma, si sa, se si vuol che una cosa sia fatta bene si deve farla personalmente e gli ultimi tempi me lo avevano pienamente dimostrato. Mi fermai un attimo a riflettere, poggiando la guancia sulla mano destra e tenendo la penna con i denti, come sogliono fare i pastori con i fili d' erba. Era veramente così indispensabile stare dietro a quel genere di cose? Moduli su moduli, rapporti su rapporti, richieste di promozione e/o trasferimento... -Una noia mortale- Nel suo ozioso e tediato vagare il mio sguardo passò fugacemente su un foglio vuoto; passò di poco oltre, ma come una calamita attirò la mia attenzione. Un irrefrenabil desiderio colse ogni mia parte, dovevo scrivere, così, di getto, non potevo farne a meno! Serrai e disserrai le dita della mano destra, guidate ormai da incontrollabili spasmi, una nuova sensazione pervase il mio corpo... una sensazione provata prima di allora ma mai così intensa, la stessa di quando pregavo, di quando uccidevo... Ispirazione: questa è la parola giusta. Non una semplice ispirazione però, quella che provai fu un' ispirazione più sublime, più forte... Una sorta di furore profetico pervase e permeò tutta la mia persona, gli occhi ardenti torsi e digrignando i denti presi a scrivere, scrivere, scrivere freneticamente, senza fermarmi nemmeno un attimo. La penna errò da una parte all' altra del foglio, senza posa, senza apparente disegno dietro. Molte linee tracciai, ampi archi col polso disegnai, senza aver consapevolezza alcuna, mettendomi ad arbitrio di fortuna.
Non so dir che ora feci, colto com' ero da quella sorta di sacro furore, so solo che mi ridestai quando il Sole ormai si era levato in cielo. Alzai la testa, portando una mano sul collo dolorante, dovevo aver dormito in una posizione assai scomoda. Mi stiracchiai all' indietro, rimanendo in equilibrio sulle sole zampe posteriori della sedia ed emettendo un sonoro sbadiglio +Che stanchezza, ci mancava solo una dormita sulla scrivania...+ Mi alzai stancamente dalla sedia, tenendomi una mano sulla fronte. Come si sa le disgrazie non vengon mai da sole e a dimostrazione di questo detto quella mattina ero preda di un colossale mal di testa. Mi stropicciai un po' gli occhi, per poi riaprirli e rimanere fermo, con pollice ed indice attorno al punto più alto del setto nasale. Guardai inebetito la parete innanzi a me, cercando di fare il punto della situazione. Che ore erano, che cosa dovevo fare quel giorno? Dovevo fare qualcosa di importante, lo sentivo, eppure non riuscivo a ricordare cosa... Mi voltai e feci per dirigermi verso il letto, ma nel farlo la mano poggiata sul tavolo fece scivolare qualcosa. +E ora questo+ pensai stancamente +cosa diavolo è...?+ Mi chinai e lo raccolsi da terra, facendo scorrere su di esso il mio sguardo pigro, dovevo aver dormito meno del dovuto. Un foglio pieno di un ammasso di scarabocchi incomprensibili si presentò davanti ai miei occhi, avevo fatto io quello scempio? +Che spreco di carta ed inchiostro...+ Mi diressi verso il cestino dei rifiuti e vi lasciai cadere quell' abominio, o, meglio, provai a buttarcelo... La mia mano non voleva gettare quel foglio, le mie dita si rifiutavano di serrarlo con eccessiva forza. Era come se il mio intero corpo volesse preservarlo dalla distruzione. Guardai pensoso la mano che teneva il foglio e notai che le dita lo tenevano con la massima grazia e con la massima cura possibile, come un qualcosa di inestimabile valore. +Che senso abbia tutto ciò non so, ma ben presto lo scoprirò...+ Feci come per sedermi sulla sedia, al fine di esaminare quell' incomprensibile scritto, ma come un lampo un pensiero attraversò la mia mente: era il mio primo giorno come Sensei! +Accidenti!+ pensai, mentre mi battevo la fronte con il palmo della mano +Che idiota!+
Non tutti i mali vengono per nuocere, così è solito dire il volgo e, a volte, non ha proprio tutti i torti... Essermi addormentato, senza neanche sapere quando, sulla scrivania mi aveva causato sì un certo indolenzimento e fastidio, ma aveva il suo lato positivo: non mi ero dovuto cambiare per uscire. A dire il vero rappresentò ben magra consolazione, ma era sempre meglio di niente... Così tutto ciò che dovetti fare fu prendere l' equipaggiamento, sempre pronto di fianco al letto, e dirigermi all' Accademia. Può sembrare poco, ma ogni minuto risparmiato è importante, anche un singolo secondo può risultare fondamentale. Corsi a gran velocità, saltando da un tetto all' altro, come fanno solitamente un po' tutti i ninja quando hanno fretta e vogliono evitar la folla. Guardavo fisso avanti a me, scorgendo l' edificio scolastico via via più vicino +Continuando di questo passo dovrei arrivare in tempo...+ buffa la vita, sono sempre stato in ritardo, o ho rischiato d' esserlo, ad ogni occasione importante... che fosse il primo giorno d' Accademia o la prima missione non faceva differenza, per quanto mi sforzassi avevo un talento naturale per non esser mai puntuale... +Sotto questo punto di vista spero che i miei allievi siano migliori di me...+ quasi risi nel pensarlo, io che auguravo qualcosa di bene a persone che nemmeno conoscevo! Quasi pensai di essere ancora mezzo addormentato!
Saltai giù dall' ultimo tetto con la grazia di chi sa di essere parte di un élite, di un élite guerriera, sulle cui capacità ed incapacità è fondato l' intero sistema. Mi dava un meraviglioso senso di potenza... Non potevo però permettermi di dilungarmi su simili pensieri, avevo un compito e l' avrei portato a termine, in un modo o in un altro... La polvere sollevata dal mio atterraggio nell' area antistante l' Accademia non si era ancora posata che già avevo spiccato un salto verso un albero poco più avanti alla mia sinistra e appena mi trovai all' altezza del robusto ramo che avevo puntato mi girai e mi diedi una spinta all' indietro, verso quella che sarebbe stata la mia aula. Effettuai una capriola a mezz' aria ed entrai senza problema, come avevo chiesto, in previsione di un eventuale ritardo, tutte le finestre erano state lasciate aperte. Arrivai con una certa spinta e con le spalle rivolte alla porta, lasciai che il mio corpo scivolasse tranquillamente sul pavimento per qualche metro e poi ruotai, senza fermarmi, di circa novanta gradi, mentre, al contempo, effettuavo un piccolo balzo. La sedia ruotò un po' verso la porta e poggiai rudemente i piedi sulla cattedra, ma era ciò che volevo. Posi il gomito sul bracciolo della sedia, formando un angolo poco più piccolo di novanta gradi, e poggiai la gota destra sulla mano; un sorriso di malevolo compiacimento si delineò sul mio volto +Just as planned...+
Nonostante tutto l' aula si presentava vuota ai miei occhi, non ero in ritardo. A dir il vero, anche se fossi arrivato dopo i miei alunni non avrei mai ammesso di esserlo, ma questo è tutto un altro par di maniche... Frugai con la mano libera in tasca e ne trassi fuori un foglio tutto stropicciato che, svogliatamente, aprii con la sola mano che lo teneva. A quanto pareva l' istintiva cura che ne avevo fino a poco tempo prima era svanita, eppure sentivo che non sarei mai stato in grado di buttarlo via, non prima di aver capito cosa significasse perlomeno. L' avevo messo frettolosamente in tasca proprio per constatare questo, infatti, come volevasi dimostrare, non fui in grado di lanciarlo nel cestino all' angolo. +Quindi posso maltrattarlo quanto voglio, purché non lo butti o non lo distrugga...+ I miei pensieri furono interrotti da un rumore di passi, troppo pesanti e sicuri per essere quelli dei miei alunni: doveva essere un bidello. La porta si aprì e un ninja di scarso livello, adibito a quel genere di compiti, si esibì in un profondo inchino, probabilmente non aveva mai fatto niente per nessuno di più importante di un Chuunin in vita sua, figuriamoci per un Daimyo... Portava con sé una grossa scatola, da cui facevano capolino tre lucenti lame -Ecco le armi che mi avevate chiesto di portarvi direttamente in classe Nara-Dono- disse, attendendo ulteriori ordini, ma la sua attesa rimase delusa. Spostai semplicemente lo sguardo in un punto vicino a me e capì subito che volevo portasse lì la scatola, poi, allo stesso modo, gli feci capire di doversene andare. A quel punto non mi mancava più niente, anche le armi più ingombranti erano dove dovevano essere, con me. Tornai a concentrare la mia attenzione sull' ormai sgualcito foglio, tentando di decifrarne il contenuto, ma niente da fare, non riuscivo a capirci niente...
Non dovetti attendere molto perché si presentasse il primo dei miei alunni, il primo dei quattro Uchiha, su cinque partecipanti al corso, che mi erano stati assegnati. +Ma quanti diavolo sono questi Uchiha?+ non risposi e non lo guardai nemmeno, sapevo già con chi avevo a che fare, avevo ricevuto i loro fascicoli d' iscrizione e li avevo letti attentamente +Dovremmo fare una campagna di controllo delle nascite...+ Mentre fra me e me facevo questa battutina di scarso rilievo, feci cenno al mio alunno di sedersi. Sarebbe stata la mia unica risposta fino a che non fossero stati tutti presenti. Continuai a occuparmi del foglio che tenevo innanzi a me, con aria annoiata, era più difficile da capire di quanto pensassi... Un altro alunno, l' unico a non essere Uchiha -Tu sia lodato, o Jashin!-, varcò la soglia dell' aula e si presentò con considerevole educazione +Un punto a tuo favore...+ Eppure anche a lui solo un gesto, non di più: non eravamo certo in confidenza e non era mia intenzione essere amichevole con loro, anzi, quasi mi chiedevo perché avessi voluto assumere il ruolo di Sensei. +Perché sei un idiota ed è sempre meglio del consueto lavoro d' ufficio Ryou...+ mi risposi sconsolato +Forse...+ Il terzo dei miei alunni entrò ed andò a sedersi all' ultimo banco, ma non ci feci caso più di tanto... mi era sembrato abbastanza anonimo... Infine giunse il quarto che, dopo aver spalancato la forza con grazia da elefante, si presentò ed andò a sedersi. Mi risparmiai dunque la fatica di compiere un qualunque gesto per invitarlo a sedersi e misi da parte il criptico foglietto che mi ero portato dietro, riponendolo nella tasca da cui lo avevo estratto. Alzai lo sguardo verso di loro; avrei fatto sentire alle loro orecchie per la prima volta, sperando che non mi disgustassero a tal punto da far sì che fosse anche l' ultima, la mia altezzosa voce. Mi alzai in modo volutamente lento e solenne, perché si intimorissero e imprimessero bene nella loro mente le parole che avrei detto subito dopo, perché non le avrei più ripetute. -Spiacere di conoscervi- esordii, senza minimamente cercare di andar loro a genio, semmai di quello si sarebbero dovuti preoccupare loro -Io sono colui che terrà questo corso; non vi è dato sapere altro di me, se non che la mia pazienza è inversamente proporzionale alla mia esigenza e che dunque dovrete regolarvi di conseguenza- Ah che goduria nel troncare subito ogni speranza di indulgenza, di comprensione! O Jashin grazie per avermi fatto il dono della crudeltà! Il suono della mia voce, lo stupore, la paura negli occhi e negli animi mi hanno sempre incantato... Sperai ardentemente che di lì alla fine del corso mi dessero la possibilità di gustarmene appieno e a volontà! Sarà stato mica per questo che ho voluto tenere dei corsi in Accademia? -Sensei e basta per voi, non tollererò altri modi di rivolgersi a me, che siano più o meno formali; ci siamo intesi?- Era importante che apprendessero bene ed in fretta la prima lezione: l' obbedienza ed il rispetto verso i superiori. La forma è importante quanto il contenuto e deve accompagnarlo sempre quando si fa parte di un' organizzazione militare come può essere quella di Konoha. -Prima di tutto sappiate che fra noi non vige un tipo di rapporto paritario, anzi, l' unico rapporto esistente è la vostra posizione subordinata alla mia. Mettetevelo bene in testa. Io non sono qui per fare da balia a dei bambini, quindi non voglio vedere scene di pianto o di confusione eccessive. Se non vi sta bene sapete dov' è la porta- mi fermai un attimo, affinché avessero il tempo di capire e comprendere al meglio le mie parole, ma non attesi risposte, non ne avrei tollerate -L' altro compagno che avrebbe dovuto far parte di questo corso è ufficialmente respinto dall' Accademia ninja di Konoha. Sperate che questo non succeda anche a voi- Un altro attimo di silenzio, un discorso troppo lungo e senza pause non avrebbe mai avuto lo stesso effetto, avrebbe potuto persino distrarli, così invece li mettevo nella condizione di dover pendere dalle mie labbra e di attendere, seppur per un istante, ansiosamente le mie successive parole -Come prima cosa voglio che mi facciate una vera presentazione, per quanto non me ne possa importare è il protocollo e un giorno potrebbe tornare utile, quindi vedete di farla bene. Secondariamente voglio che mi esponiate, il più esaurientemente possibile, il concetto di ninja, cosa rappresenta per voi e cosa siete disposti a fare, a sacrificare, in nome di questo- il secondo punto sarebbe probabilmente stata la parte più ardua per loro: difficilmente mi avrebbero soddisfatto con i loro concetti di ninja. Ne ero quasi matematicamente certo -Come ultimo compito, prima di passare alla parte successiva, desidero che mi esponiate a parole vostre cosa è il Chakra e per cosa può essere usato, poi proseguiremo con altri argomenti- Mi sedetti, con tutta la maestosità che era possibile infondere in quel gesto e portai poco più avanti la sedia. Poggiai i gomiti sulla cattedra e incrociai le dita delle mani all' altezza del mio volto, poggiandovi sopra la parte inferiore dello stesso, che quindi sarebbe risultata invisibile ai loro occhi. Il mio sguardo era severo, le mie aspettative poche, ciò che richiedevo tanto.Hatake Uchiha Obito: Un buon post con veramente pochi errori; continua così e vedrai che migliorerai ulteriormente!
Uchiha Goku: Visti i problemi non ti preoccupare, ma spero tu possa fare di meglio di qui in avanti... Valgono gli stessi consigli dell' altra volta^^ Aggiungo però che mi pare tu ripeta "Goku" troppe volte, quindi ti consiglierei di usare altri modi per indicarlo ^^
Hyuga Jiraiya: Per bere sakè bisogna avere ventun' anni in Giappone xD A parte questo pochi errori e post buono; continua così anche te e vedrai che migliorerai ulteriormente ^^!
Uchiha Anakin: Non è un granché come post ed è abbastanza corto... Puoi fare di meglio ^^ Ti consiglio di soffermarti di più sull' ambiente e le persone circostanti, sulle tue azioni, sulle tue emozioni. Sii descrittivo e fantasioso insomma ^^ Scusate il riciclo del vecchio post del K-14, ma perché buttarlo via xP? Vedete di impegnarvi nel prossimo post e di seguire i consigli che vi ho dato, siate descrittivi e esponete attentamente quanto vi ho chiesto ^^ Enjoy! Edited by Vaalin - 8/2/2008, 17:41
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