KIRI I-8, Sensei: Zed

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god of war
view post Posted on 19/11/2007, 21:59




CITAZIONE
anke ale ha deciso di ritirarsi quindi è inutile continuare in due contro di me se volete facciamo uno scontro veloce fra voi due o continuiamo?

 
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|SaSuKe|>
view post Posted on 19/11/2007, 22:43




boh....XD
 
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god of war
view post Posted on 19/11/2007, 23:19




CITAZIONE
ah ma posti anche tu allora possiamo continuare se siete in tre si può continuare cmq uno faccia un post comune dove vi ritrovate vicini e riorganizzate una strategia

 
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Reyl
view post Posted on 5/12/2007, 16:22




C
hapter Sixteen ~ Congratulations.
Be Carefull.
Passi svelti e silenziosi, esperienti di certo, echeggiavano nell'aere soprastante quella cupa ma tersa distesa d'acqua.
I leggeri stivali candidi legati con un paio di lacci intrecciati sulla coscia, lo sguardo ardente e fiero avanti a sè non poi così attento: La vista era un supplemento.

Feroce e leggiadro a velocità inaudite avevo dunque mangiato la distanza tra kiri ed il laghetto in non più di un paio di minuti, il rumore di un combattimento; lo starnazzare delle reclute erano suoni che non lasciavano spazio a dubbi, sapevo dove andare prima ancora che avessi deciso di farlo.

Caddi con leggerezza in mezzo ai due gruppi - di cui uno unitario - avversi. Lasciai che il mio bianco sorriso risaltasse nell'ombra uggiosa della giornata mentre ancora il mio capo chino guardava terra, i capelli puntavano morbidamente la roccia nascondendomi lo sguardo.

Issandomi in posizione eretta con un movimento disinvolto guardai il maestro di quel capannello di inesperienza, lo special jonin che a quanto pareva non aveva ben in mente la cognizione del tempo, il sorriso non mi scomparve dal volto per neanche un attimo, il fervore nei miei occhi non accennò a spegnersi neanche per un secondo.
L'eccitazione di poter incorrere in un ammutinamento, nel poter infrangere regole ferree dettate da qualcuno con più alto grado... era una sensazione viva.
Il mio sguardo parve addolcirsi per un istante quando labbra lingua e fiato si mossero all'unisono. Se m'avesse guardato probabilmente non avrebbe neanche capito in quale pericolo avrebbe potuto incorrere. I miei gesti più naturali, le mie occhiate più innocenti potevano essere la più cruenta delle esperienze. Fortunato fù che non era attiva la mia gekkai genkai.

« Credo proprio che è tempo di lasciarmi spazio. Qualcuno reclama la vostra presenza al Villaggio.
L'aria è in tumulto, non lo sente anche lei? »

Sprezzante, nonostante gli dessi del Lei per prassi non c'era ombra di rispetto nel mio verbo.

Or solo, allo svanire del precedente despota, avrei degnato di uno sguardo - non letale - i tre inetti.
L'età che avevo non dimostrava la mia esperienza, non mi faceva sicuramente onore... ma molto spesso era un vantaggio.
Non possedevo una cicatrice da mostrare o una qualsiasi ferita che potevo usare come vanto. Dunque, era il momento delle presentazioni.

« Voltroy Reyl. »

Attesi un secondo in modo che ognuno ricevesse correttamente il mio nome e lo registrasse.

« Jonin. »


Un altro attimo per permettergli di assimilare anche questa seconda informazione - li stavo trattando da cerebrolesi.

« Prometto che questa tortura finirà prima di quanto speriate. »

Dalla tasca posteriore cacciai tre sfavillanti coprifronte, similissimi a quello che io avevo attorno alla coscia.
Il sorriso divenne un ghigno, allargandosi malvagiamente.

La mano in un movimento discendente ma non perpendicolare al terreno avrebbe disegnato quel che in termine specifico - qual'ora fossi stato armato - viene chiamato sgualembro diritto, mollando la presa sulle tre lastre metalliche in tre momenti differenti.
I tre coprifronti si conficcarono senza difficoltà nel terriccio umido davanti al terzetto, dinnanzi ai loro piedi quasi fosse un invito.

« La prossima volta che ci vedremo, Se ci vedremo, non sarà così facile, e la posta in gioco sarà probabilmente più un coprifronte. Le responsabilità ed il rischio crescono ad ogni passaggio di grado, tenetelo a mente.
Da ora e per sempre la vostra vita è in pericolo, Neo Genin.
Addio. »

Scandii bene quelle ultime tre parole, divertito ma impassibile.
Probabilmente mi avrebbero preso per folle ma si sarebbero guardati bene dal dirlo o sarebbero stati estirpati senza difficoltà dalle mie mani gentili.

CITAZIONE
I Studenti:
- Rauros(aeshma-daeva)
- Wolf(RED_WOLF)
- Kuyt Kaguya(|SaSuKe|>)

Guadagnano il meritaissimo titolo di Genin, trenta punti esperienza e le mie felicitazioni.
[OT] Avrei voluto anche promuovere Alettina K. Perchè sono un suo fan, ma purtroppo le circostanze me lo hanno impedito. NON MOLLARE MAI! [/OT]

Ok, ultimo giro di post e poi tutti a casa a mostrare i nuovi gingilli che solo i ninja a tutti gli effetti posseggono.

 
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Aeshma-daeva
view post Posted on 8/12/2007, 19:19




C
hapter four
.: The end?

Il mio cervello stava andando in sovraccarico. Qualsiasi strategia che mi venisse in mente non mi appagava in alcun modo. Trovavo sempre delle falle da qualche parte che mi portavano ad abbandonare tutto, o quasi.
Ero a conoscenza che se non avrei trovato una strada da percorrere non sarei andato molto avanti, ma questo non mi portava da nessuna parte. Era inutile pensare a futili cose, ovviamente.

Tutti erano fermi, ai loro posti, come sentinelle in attesa di qualche avvenimento. Il sensei ci aspettava, gli altri facevano lo stesso, ma probabilmente la loro era una voglia di non fare il primo passo, e credo anche la mia lo fosse. Avrei potuto dire la prima cosa mi fosse passata per la testa in modo da sbloccare la situazione, ma non lo feci. Forse avevo paura di commettere qualche altra cavolata, come la precedente, che mi era quasi costata la vita. Non avevo certamente intenzione di rischiare di nuovo.

Dopo forse troppo tempo ecco che la quiete viene interrotta. Un uomo, un ragazzo arrivò in mezzo a noi senza preavviso. Il suo volto mi era nuovo e non sapevo neanche se era un nemico. La sua presenza non mi allarmò.
Lo sguardo del ragazzo si diresse verso il maestro. Delle parole si liberarono dalla sua bocca e spiccarono il volo verso Zed. Gli stava chiedendo di cedergli il posto e di andare in villaggio, dove qualcuno lo cercava, forse. Probabilmente si conoscevano già.

Si girò ora verso noi, i tre alunni. Riuscivo a vedere il suo volto, candido e fiero di se stesso. Iniziò a parlare anche con noi e ci svelò finalmente il suo nome: Reyl Voltroy. Era un jonin. Con una mano sfilò da qualche parte tre coprifronte e con un movimento obliquo dall'esterno verso l'interno li lanciò dinanzi i nostri piedi.
Non un passo, non una parola. Rimasi immobile a guardarlo mentre lui finiva di parlare. Ci avvertì di essere sempre più attenti durante la nostra carriera e di non farci ammazzare se ciò fosse stato possibile. Dopo un veloce addio se ne andò ed io lo guardai mentre lo faceva. Dopo pochi secondi scomparve dalla mia vista.

Mi chinai e raccolsi il coprifronte a me più vicino. Lo sgrullai leggermente facendo cadere la poca fanghiglia che ci si era posata sopra. Lo tenevo in mano come se non sapessi dove legarmelo.

Grazie Sensei per tutto quello che mi ha insegnato. Ci vediamo.

Con espressione impassibile mi voltai dando le spalle a tutti ed iniziai ad incamminarmi verso casa. Il passo era blando, la mente offuscata da qualche pensiero.

Edited by Aeshma-daeva - 9/12/2007, 19:54
 
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49 replies since 23/9/2007, 17:43   964 views
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