Narrato
Pensato
Parlato
Parlato altrui
Era mattina, il sole splendeva e tutto procedeva come al solito nel villaggio della foglia... o almeno era quello che molti degli abitanti pensavano. Infatti non sapevano che uno dei sensei della foglia stava mettendo a dura prova alcuni studenti dell'accademia, premio della prova, la promozione a genin.
Dante aveva percorso 50 metri di quell'inferno e non aveva versato nessuna goccia d'olio, ne era sicuro perchè altrimenti il fuoco si sarebbe alzato e Dante lo avrebbe notato,le mani tremavano ma riusciva a controllarsi. Camminava piano cercando di concentrare tutte le se forze nelle braccia, non voleva versare l'olio e inoltre concentrandosi in questo modo eludeva il dolore...o quasi. ma la cosa che non sopportava proprio era il caldo, lo soffriva troppo e la pressione dopo un po' di tempo scendeva. Infatti cominciava a sentirsi svenire ma non voleva arrendersi per nulla al mondo e cosi continuo a camminare, ma tutto d'un tratto cominciò a sentirsi male e dovette tornare indietro fino al punto in cui le fiamme non lo raggiungevano, appoggiò la cassa e si sedette, tutti lo guardano ma lu se ne fregava, stava perdendo le speranze,
"Non posso farcela, il caldo è il mio peggior nemico, inoltre ho bruciato quasi tutta la suola di entrambe le scarpe, dannazione, cosa diranno Hizuke,Rih e Vent? e Zein che cosa penserà di me? lui che è tanto forte e coraggioso,vorrà allenare un molliccio come me?" e dopo ebbe un flashback, e all'improvviso si ritrovò in uno dei suoi ricordi.
Si trovava nel boschetto dove di solito suo nonno andava a raccogliere funghi, o almeno cosi sembrava perchè in quel boschetto, Dante scopri che lui, suo nonno era un ninja, molto dotato tra l'altro e da quel giorno, Dante si allenava tutti i giorni con suo nonno.
Sarebbe stato troppo bello sapere che Dante era un genio, che gli riusciva tutto a primo intento, ma la verità era che era un incapace, non riusciva fare centro con un kunai nammeno dopo 100 tentativi, se ne andava da quel boschetto arrabbiato con se stesso, tutte le volte ma un giorno si arrabbio talmente tanto che tiro un pugno contro una pietra e si fratturo il polso. mentre il nonno lo fasciava Dante gli fece una domanda
<<nonno, ma sei sicuro che io sia tuo nipote?>> e il nonno a lui
"certo che lo sei, capisco perchè mi hai fatto questa domanda e ti svelerò un segreto, alla tua età io ero peggio di te, credimi è cosi, anche dopo la promozione a genin, ero un peso per il mio gruppo, non ne facevo una giusta, e il brutto era che il mio era il miglior gruppo di tutti sulla carta, nonostante io abassassi quese probabilità, mi prendevano in giro perchè gli uchiha, come ti ho già detto, sono ninja d'elite, dicevano che non facevo parte del clan e che mi avevano adottato. Un giorno però il mio maestro mi disse che una persona diventa veramente forte, solo quando vuole proteggere qualcosa d'importante, i miei amici erano importanti e ogni volta che dovevo allenarmi, che dovevo combattere, pensavo a loro e diventavo sempre piu forte, cosi tutti cominciarono a rispettarmi e se oggi sono l'uomo che sono, lo devo a loro e al mio maestro. Ricorda sempre ciò che ti ho detto Dante, il giorno che troverai anche tu degli amici, diventerai forte, piu di quanto immagini".Quelle che sembrarono ore furono solo pochi minuti e ante si risvegliò, era ancora nella camera ardente, si rialzò e improvvisamente qualcosa in lui cambiò, il suo sguardo, non era piu lo sguardo di un bambino, ma quello di un uomo e ignorando gli sguardi degli altri, prese i fili d'acciaio che si portava sempre dietro, spezzò un po' della parete della camera, prese un kunai,comincio a tagliare i pezzi della parete e sistemò i pezzi di parete sotto le suola dei piedi, prese i fili e legò i fili con i pezzi di parete. Prese la cassa e cominciò a camminare, questa volta senza paura ed esitazione, camminava veloce controllando la cassa e l'olio, le mani non tremavano piu, dopo un po' piu di metà del percorso, sentii che i pezzi di parete si erano sciolti del tutto, ecco che ricominciava il dolore ma questa volta, Dante riuscii ad eludere il dolore al 100%, i suoi pensieri erano per i suoi amici e non percepiva il dolore. Terminò il percorso in pochi minuti, appoggiò la cassa a piedi del sensei e in seguito si appoggio sul muro aspettando il risutato della sua prova. Era uno degli ultimi se non l'ultimo, non lo sapeva per certo ma sperava di essere premiato per la sua determinazione, in fondo l'ultima a morire è la speranza.