-narrato
parlato
pensato
parlato da altri
Silenzio.
Nell'alula eccheggiava un aria mistica colma di certezze per alcuni e perplessità per altri.
Kyon Mikawa osservò ogni novizio discorrere senza mai accennare alcuna espressione, stranamente inespressivo.
Angoscia.
Il dubbio sul volto di Vitanì diventò piuttosto evidente; non riusciva a scindere espressioni e stati d'animo, ogni gesto, ogni emozione era sempre e comunque visibile agli occhi di un buon osservatore.
Osservò l'uomo che aveva dinanzi con sguardo profondo, come se volesse scrutargli l'animo;
ed una fitta, intensa curiosità iniziò ad emergere accompagnata da brividi intensi lungo la spina dorsale.
Dopo diversi secondi Mikawa riprese la parola.
Vitani notò un palpabile aumento di attenzione da parte degli altri giovani apprendisti, guardò ognuno di loro in per una frazione di pochi secondi, muovendo leggermente le pupille per non dare apparente impressione di disattenzione al sensei.
Sapeva che avrebbe dato il meglio di se, era questo il suo cammino e lei lo avrebbe percorso, senza curarsi del sangue e sudore che avrebbe concesso, seguendo soltanto una morale, quella della sua volontà e forza d'animo.
Strinse i pugni da sotto il banco tantando di scaricare quanto più ansia possibile, aspettando di esser messa alla prova.
-È arrivato però il momento di lasciar da parte i discorsi e passare a fatti più concreti, pertanto ora osservate meglio che potete, ché ciò che sto per mostrarvi sarà materia della prova cui vi sottoporrò subito dopo.-Vitani si sporse con il busto sopra al banco, nonostante si trovasse su uno dei primi.
-Ecco, finalmente...avanti Sensei ci faccia vedere quello che dobbiamo fare! Potrei rischiare un infarto con tutta questa suspance!- MIkawa iniziò a gesticolare abilmente componendo simboli apparentemente complessi e poco riconoscibili.
La giovane tentò di memorizzare il più possibile imitandolo segretamente e con scarzo risultato.
Capra, ratto, tigre, scimmia, dragone, cinghiale... Questi più o meno riesco a formurarli ma per gli altri invece..! Tabula rasa! Come può pretendere che sappiamo già fare i sigilli senza averne mai fatti?! Manco un nija con lo sharingan ci riuscirebbe...!Arresa e imbronciata, Vitani portò le mani, precedentamente nascoste sotto al banco, all'altezza del mento; con sguardo fisso sull'insegnante, continuò a seguire il resto della lezione.
-Per prima cosa dovrete eseguire il sigillo della capra- -grande Sensei! Questo penso di ricordarmelo!- Si morse piano il labbro inferiore mentre ripensava ai vari movimenti che le dita dovevano seguire per quel sigillo.
-successivamente dovrete cercare di far fuoriuscire la maggior quantità possibile di energia. È molto importante che questa fase sia compiuta nel modo più graduale possibile, sia perché l' esercizio si basa proprio sulla capacità di controllo, sia perché altrimenti non sarete in grado di stabilizzare il Chakra una volta giunti al picco massimo- -Non penso che ci riuscirò, non ho mai provato a controllare il chakra. Perchè il Sensei alla prima lezione vuole accertarsi se noi abbiamo il controllo del chakra? Strano...solitamente la prima prova è una lezione offensiva per testare le nostre capacità strategiche. Dove vuole arrivare? Perchè farci fare una prova del genere?- L'uomo continuò a maneggiare il chakra dando sfoggio di una profonda dimestichezza e abiltà, una fluorescenza azzurrina si fece man mano più intenza, ricoprendogli per intero il corpo, facendolo sembrare quasi etereo.
Viatni non riuscì a trattenere un sussulto, ne rimase completamente affascinata. Le pupille iniziarono a rimpicciolirsi dall'intensità della luce, il viso si illuminò di tenua luce azzurrina risaltando il verde dei suoi occhi.
Osservò fino alla fine il processo di -picco massimo e minimo- spiegato nei particolari mentre veniva eseguito.
Il giovane insegnante chiuse gli occhi, probabilmente richiamando un livello più alto di concentrazione per il processo di riassorbimento del chakra; la sicurezza per ogni azione che compiva donava a Vitani un forte senso di protezione e sicurezza.
Non è usuale concedere fiducia ad uno sconosciuto. La maggior parte delle gente era distaccata, aveva timore. Timore di dare anima e corpo a qualcuno diverso da loro stessi. Timore per i legami e ciò che comportano. Timore....troppo. Lei era differente.
Lo scalpitio dei passi del sensei distolsero Vitani da una sorta di trans procuratagli dall esercizio precedente. Lo vide sedersi dietro la scrivania in evidente attesa di qualcuno che si sarebbe fatto avanti.
Guardò distrattamente la lavagna vuota pensando che in fin dei conti non rimpiangeva di non essersi portata carta e penna come l'altra ragazza. I tempi delle lezioni lunghe e inutili era forse finito? Probabilmente aveva trovato chi fosse capace di insegnare veramente e non solo parole e parole ammuffite e completamente inefficaci impresse su carta.
Non notò che Kyon Mikawa inizialmente afferrò il gesso per poi posarlo pochi istanti dopo.
L'attenzione ai particolari era uno degli elementi principali per la buon riuscita del corso e in seguito, questa peculiarità potrebbe anche salvargli la vita.
Ma lei era ancora ingenua.
Stranamente tranquilla si posizionò eretta davanti alla srivania.
-Sensei se non le dispiace vorrei essere io la prima a provarci, non vi garantisco la riuscità dell'esercizio, ma sicuramente tutto l'impegno che posso darvi.-Iniziò a comporre il sigillo della capra, le dita erano rigide ma comunque riuscì a comporlo correttamente.
-Gli esercizi di prova sotto al banco sono stati utili...ocappa, concentrazione massima..- abbassò lentamente le palpebre per richiamare più energia possibile a se; tentò di portare ogni cellula del suo fisico ad un livello di concentrazione massima. Il corpo divenne rigido, un fascio di nervi tesi.
Riaprì gli occhi per alleviare le vertigini che aumentavano sempre più con l'accrescere della fatica; iniziò a fuorioscire dal suo corpo un lieve alone fluorescente; I respiri divennero sempre più pesanti ed il battito cardiaco irregolare.
-Non pensavo sarebbe stato tanto difficile sprigionare tanto chakra... non posso mollare, l'ho promesso a me stessa. Devo resistere.- Il chakra si fece di poco più intenso fino a ricoprire più di metà busto della giovane.
Ansimando richiamò a se le energie per l'ultima fase.
-cazzo è difficile...! come ha fatto il sensei ad emanare e assorbire il chakra con quella faciltà? perchè io non riesco neanke a ricoprire con il chakra tutto il mio corpo?!-Arrivata al limite, Vitani rilasciò l'energia senza riuscire a portarla tutta nuovamente dentro. Cadde sulle ginocchia ansimando con veemenza. Le vertigini erano ancora forti.
-Sono una stupida. Avrei dovuto sforzare il mio corpo ancora di più; ed invece mi ritrovo a terra a suscitare la pietà di tutti. mi dispiace sensei...-