Kaguya's Dance., Allenamento.

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Sasshi
view post Posted on 19/9/2008, 15:09




CITAZIONE

Legenda
Narrato
Parlato


~» Special Training ~ Kaguya's Dance.


Ah, che diamine. Che giorni monotoni. Gli allenamenti giornalieri, costantemente uguali, non facevano che annoiare la mia mente. Non riuscivo a migliorarmi ed ero quindi in uno stato di blocco. Eppure ogni giorno la fatica si faceva sentire, ma forse bisognava impegnarsi di più di quel che normalmente facevo io. Eh si, lo so. Ero considerato un tipo svogliato dalla maggior parte della gente che conoscevo e, detto sinceramente, non potevo certo dargli torto. Infatti, oltre agli allenamenti fisici, non facevo nient'altro. Non avevo ancora partecipato a nessuna missione e non mi ero nemmeno scontrato con una qualsivoglia persona. Possibile che i poteri di un Dio come me non arrivassero a pompare il fisico senza l'ausilio di inutili sforzi? Dannazione, appena avessi potuto, sarei andato in giro per Kiri a sfoggiare il mio fisico scolpito. Beh, magari con una felpa trasparente... si sa... Kiri, freddo, brr e cavolate varie. Mentre la noia intaccava ogni mio pensiero, uscii di casa. Era sicuramente meglio di restare rinchiuso in quella stanza. La porta si chiuse. Merda, la chiave. Merda, avevo addosso una maglietta a maniche corte. Si ghiacciava. Va beh... chissà quando sarebbero tornati dal lavoro i miei. Beh, forse l'aura divina mi avrebbe protetto da quel freddo, ma era inutile sprecare in quel modo il mio sacro potere. Ma perché poi questa ferma convinzione nel credersi Dio? Bah, mi era nata così. Quindi lo ero e basta. Nessuna spiegazione agli infedeli. Prima o poi mi sarei fatto venerare da tutti. Ma basta pensare a queste certezze, che diamine! Bisogna distrarsi pensando anche a qualcosa di irreale, irrealizzabile! Ma cosa potrebbe essere per un super ninja come me? Troppe domande. Me ne sbarazzai quasi subito, facendo tornare la mia mente vuota. Era rilassante, ma il freddo mi impediva la completa beatitudine nel luogo. Ero seduto sopra ad un legno tagliato, davanti alla mia casa. Abitavo lontano dalla città, se così si poteva definire. Questa situazione era sia rilassante, che stressante. In fondo nessuno mi disturbava, ma forse era quel disturbo che mi mancava. Avrei preferito litigare, piuttosto di stare da solo. Certo, potevo andare nel centro di Kiri... ma la strada era troppo lunga per uno svogliato come me. Mi feci girare tra le dita un bastoncino, raccolto precedentemente da terra. Si spezzò. anche i bastoncini erano noiosi. Erano troppo fragili. Il contrario di quello che volevo diventare. Mi alzai e presi una via. Non sapevo dove mi avrebbe portato, ma anche per uno scansafatiche come me stare troppo fermo rendeva nervoso. Cominciai a pensare che cosa potesse rendermi più forte di quel che ero, oltre agli allenamenti fisici ovviamente. Bah, eppure ero sicuro di avere un asso nella manica. Un qualcosa di unico. Ma certo! Kaguya! Il mio cognome. Era uno dei motivi per cui mi ero iscritto all'accademia. Conoscevo teoricamente le capacità del mio clan, ma per una cosa o per l'altra, non avevo mai provato ad utilizzare le mie ossa. Forse uno dei motivi era l'ilarità della cosa. Sembrava impossibile poter estrarre le propria ossa a piacimento. Eppure alcuni manoscritti di mio padre, dicevano il contrario. Non che fossero libri con la massima attendibilità, visto che non riguardavano la mia innata, ma ne parlavano e da quanto scritto la mia era una delle capacità più straordinarie al mondo. Che fosse vero, non ne ero certo, ma la mia beata ingenuità mi faceva credere alle parole dei testi che avevo sfogliato. Mi bloccai, in mezzo alla strada. A quanto pare non c'era nessuno nelle vicinanze. Ma si, perché non provare? In fondo il terreno e gli alberi intorno a me, non erano ancora in grado di prendermi in giro. Con la mano sinistra mi tenni l'avambraccio destro. Cominciai ad infondere il chakra nelle braccia e provai a controllare le ossa all'interno dell'arto che tenevo... niente. Assolutamente niente. Forse non ero destinato ad avere quell'innata. In fondo, non tutti gli appartenenti del mio Clan sapevano come sviluppare la capacità di manipolare le ossa. Mi rassegnai, almeno per quel giorno. Mi misi le mani dietro la nuca e cominciai a camminare, guardando le impetuose nuvole grigie che dominavano il cielo di Kiri.

Giuriamo far libero, il suolo natio, uniti per Nike, chi vincer ci può? Ahh, dove avevo sentito questa musichetta?

Cantai a bassa voce, così, giusto per passare quei dieci secondi di noia. Il mio sognare a occhi aperti non mi permise di notare una specie di legnetto che spuntava fuori dal terreno. Ci inciampai e, per riflesso condizionato, misi la mano davanti a me. Diciamo pure che feci una cazzata. Il mio braccio, messo male, si inclinò in un modo innaturale, cioè, invece di piegarsi verso l'interno, si girò verso l'esterno. Naturalmente, non si piegò formando un angolo di 90 gradi, ma la piccola inclinazione bastò per rompere l'omero. Cazzo, che male! Concentrai il chakra nuovamente, nel punto dove sentivo il dolore. Non sapevo per quale motivo, forse speravo che il dolore passasse e che la mia energia funzionasse a mo' di morfina. Funzionò. O meglio, il mio chakra non aveva funzionato come volevo, ma molto meglio! Avevo aggiustato l'osso rotto. Ero, involontariamente, riuscito ad usare la mia innata?!

Yo. Ce l'ho fatta.

Provai ad estrarre l'osso dall'avambraccio, per vedere se ero realmente riuscito ad impadronirmi di quell'abilità. Niente. Forse il pericolo e il dolore mi avevano aiutato a sbloccare quel qualcosa che separava me dall'innata. Come potevo fare? Mi guardai la mano. Scelsi l'opzione più dolorosa visto che non me ne venivano in mente altre. Mi spaccai l'indice della mano sinistra. Ora dovevo capire il meccanismo. Concentrai nuovamente il chakra in quella parte del corpo. Facendo ciò, riuscii a immagazzinare quest'ultimo nel dito e a metterlo a posto. Era semplice, avevo capito finalmente! Non dovevo immagazzinare il chakra nel braccio, ma all'interno dell'osso. Beh, era una cosa che non potevano fare tutti, il mio particolare DNA mi stava aiutando, probabilmente. Mi diressi in un posto dove non passasse gente. Non avevo voglia di mostrare le mia abilità a tutti. Sarebbe stata una sorpresa. Concentrai e riconcentrai il chakra su tutto il mio sistema osseo, per prendere la manualità giusta e potere usare il mio potere dove e quando volessi, anche nelle situazioni più critiche. Dopo circa due ore riuscii ad avere il controllo delle mie ossa in neanche cinque secondi. Non riuscivo a fare gran cose, ma c'era da accontentarsi. In fondo era il primo giorno che mi riusciva una cosa del genere. Ovviamente, come giusto che sia, mi ero già montato la testa.

Bwahahah, il Genio dei Kaguya alla riscossa.

La mia voce aveva assunto un tono in falsetto abbastanza ridicolo. Mi sdraiai a terra, per riposarmi per qualche minuto, visto che ero stanco morto. Dopo mi sarei allenato sulle tecniche.

[...]

Mi rialzai, un'ora più tardi. A quanto pare mi ero appisolato. Bah, tanto meglio. In questo modo avevo recuperato il chakra e le energie perdute. Sbadigliai e mi stiracchiai, senza complimenti. Ci sarebbe voluto qualcosa da mettere sotto i denti, ma, ahimè, non avevo portato nulla da casa, visto che non sapevo come sarebbero finite le cose. Per sgranchirmi le ossa pensai di far stretching... no, un momento. A che sarebbe servito? Tanto potevo muovere le mie ossa quanto volevo. Ma si, perché no? Esercizi da freddo. Un bel modo per prendersi qualche crampo qua e là. Con un’agile mossa, girai la mano in modo rapido e feci uscire delle falangi. Lo avevo visto fare in un film di fantascienza, ma a quanto pare funzionava. Grazie al movimento rotatorio del polso e alla pressione del chakra sulle dita, riuscii a sparare le piccole ossa dalle dita. Erano come cinque proiettili. Che dire se non...fico! [ Attivazione innata: -5 Chakra. Hessendan: -10 Chakra ]

Mah, oh mio Nike, quanto stai diventando potente!

Dissi, sbalordito da me stesso. Che fare ora? Avevo provato a sparare. Cosa altro potevo provare? Non era affatto divertente rompersi le ossa per poi riaggiustarle. Dopo un po' la cosa diventava monotona e decisi quindi di imparare ad estrarre le ossa, in modo decente. Concentrai nuovamente l'energia nello scheletro. Era una strana sensazione. Era come se le mie ossa si duplicavano in qualche maniera. La mia impressione si rivelò giusta e, dalle braccia e dalle gambe, cominciarono a formarsi delle sporgenze ossee. Diamine, mi facevo schifo da solo. In poco tempo, i miei arti erano diventati una specie di cactus. Le spine però erano di un materiale leggermente diverso. [ Ballo del Salice: -5 Chakra ] Cominciai a muovermi e, stranamente, le ossa non erano d'impiccio. Anzi, davano una certa fluidità ai movimenti, trasformando i pugni e i calci, in una specie di danza. Calcio, pugno, calcio e ancora calcio. Non riuscivo a capire ancora come e perché, ma i miei attacchi si erano leggermente velocizzati. Appoggiai la mano a terra e, roteando il busto e il bacino, tirai un calcio. Misi l'altra mano sul terreno e la sequenza di colpi continuò. Le mie gambe formavano un angolazione di 130° più o meno. Con una spinta delle braccia tornai coi piedi per terra e cominciai a tirare i pugni all'aria. Feci una specie di giravolta e, piegando leggermente il corpo, lasciai andare le braccia. I miei arti superiori tagliarono l'aria, come se fossero dei fendenti leggermente piegati. Se non altro, con questa nuova arma, avevo un raggio di azione più ampio, oltre ad avere una resistenza spropositata. Mi fermai un attimo, con un po' di fiatone. Non me la sentivo di fare commenti stupidi. Sorrisi e basta, compiaciuto del risultato. Presi fiato e ripartii. Una nuova sequenza di calci sul posto, cominciarono a colpire l'aria. Feci un'altra giravolta e, nel mentre, mi appoggiai ad una mano sollevando il mio corpo. Le mie gambe scattarono in aria e, facendo un tentativo, provai a muovere velocemente la caviglia. Partirono altre falangi che si andarono a piantare nell'albero di fronte a me. Caddi a terra, mi ero sbilanciato troppo. Con un piccolo sforzo, mi tirai su.

Anf Anf...

Il mio fisico cominciava risentire di questo nuovo esercizio. Non c'ero abituato e sforzare troppo il mio apparato osseo. E' come quando uno comincia a fare un qualcosa di completamente diverso da quel che abitualmente fa. Ci si deve abituare. Mi asciugai la fronte. Per oggi era finita lì.

Bene, ora devo appendere i volantini. Così tutti sapranno della mia potenza. A casa dovrei avere una macchina fotografica. Mi metterò in una posizione fica, estrarrò le ossa, e mi farò scattare la foto da mia madre.

Guardai i vestiti. Erano a brandelli.

Ma non prima di essermi preso una punizione esemplare.

Dissi, tornandomene, rassegnato, a casa.



CITAZIONE

Note: Non ho messo la tabella perché bene o male, avrò speso 30 di chakra, se non di meno.




Edited by Sasshi - 19/9/2008, 16:26
 
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Vaalin
view post Posted on 15/10/2008, 22:30




CITAZIONE
Come sempre il tuo stile riesce a intrecciare discretamente il motivo comico e quello serio, per quanto siano in verità scarsamente fusi - cosa abbastanza normale vista la naturale antitesi che li contraddistingue.
Tuttavia il prodotto è un post scorrevole, a tratti parodico e irriverente nei confronti del convenzionale messaggio di Gdr, che tende ad omettere le debolezze - oserei dire l' umanità - del personaggio in favore di un maggior vantaggio nei combattimenti, che paiono spesso svolti da automi infallibili.
La forma non è sempre corretta, purtroppo, e questo mi limita discretamente nell' assegnazione dei punti esperienza.

Sono comunque orgoglioso di assegnarti trenta punti esperienza.

 
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1 replies since 19/9/2008, 15:09   141 views
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