Allenamento settimanale, Nike Kaguya

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Sasshi
view post Posted on 22/6/2008, 18:37




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Legenda
Titolo
Narrato
§ pensiero §
Parlato altrui
Parlato



Capther 1: Allenamento settimanale.

Lunedì
Allenamento di resistenza


Il periodo di accademia era finalmente passato. Dire che era stato duro forse era troppo approssimativo. Sebbene si fosse allenato per tutto l'anno precedente all'accademia, non era riuscito a fare un granché. Probabilmente il sensei lo aveva promosso per puro caso. Magari gli dispiaceva lasciare da parte solo uno studente. Beh, era comunque andato meglio di altre due persone che non avevano nemmeno completato la prova fino in fondo. Guardò il coprifronte e se lo mise in tasca, come sempre. Non gli dava molta importanza. Eppure, appena lo aveva trovato, era stato pieno di gioia. Ora però doveva ammetterlo. Non era altro che un pezzo di latta attaccato ad una fascia blu. Se lo sarebbe potuto costruire anche da solo. Era per questo che non lo teneva in vista. Quella cosa non contava molto, lo potevano avere tutti. E poi lui non era ancora un vero ninja. Era solamente un misero Genin a cui piaceva giocare. Quel mestiere lo aveva scelto proprio per divertirsi. Non si pentiva, però avrebbe voluto avere un motivo più serio per iniziare la carriera. Quella mattina si alzò, abbastanza addormentato. Si diresse a tentoni verso il bagno per gettare la faccia nel lavandino ed aprire l'acqua. Rimase così, per circa cinque minuti, prima di accorgersi che l'acqua era gelata. Si raddrizzò e scosse violentemente i capelli. Se li asciugò e si mise dei vestiti comodi: era ora di allenarsi! Era diventato ninja, ma non poteva smettere di fare degli esercizi o, altrimenti, avrebbe perso tutte le sue capacità, se davvero ne aveva. Uscì di casa mettendo sotto i denti due fette biscottate. Non doveva riempirsi molto lo stomaco o non avrebbe retto per molto al programma che si era predisposto. Arrivò al luogo di allenamento alle due di pomeriggio. Era completamente sgombro. Era una specie di radura tra i pochi alberi che erano rimasti a Kiri. All'interno vi passava un fiumiciattolo di piccole dimensioni. Quel giorno gli sarebbe servito. Cominciò a tirare dei pugni al tronco più vicino. Durante il giorno avrebbe allenato il fisico. Continuò fino a che i lividi delle mani non si furon fatti troppo dolorosi per continuare. Era arrivato a circa centocinquanta pugni e, nel punto dell'albero in cui aveva colpito, si era levata via parte della corteccia. Abbastanza soddisfatto del risultato cadde a terra. Cominciò a guardare il cielo. C'era freddo. A Kiri c'era sempre freddo. Non gradiva quelle temperature così basse, ma ormai doveva abituarsi. In fondo aveva diciannove anni, per diamine! La nebbia cominciò ad abbassarsi. Subito scattò all'erta pensando che un qualche ninja avversario avesse usato la tecnica del velo di nebbia. Si tranquillizzò. La nebbia era poco fitta e non poteva essere opera di una tecnica. Era così che doveva vivere? Nel terrore totale? L'idea lo disgustava, ma in fondo un giorno sarebbe diventato il ninja più forte di tutti...non c'era da preoccuparsi per queste banalità. Dopo quei cinque minuti di riposo, si rialzò. Cominciò a tirare vari calci all'albero che aveva già cominciato a "torturare". Ancora centocinquanta calci. La corteccia dell'albero si era rovinata ancora di più. Anche se ormai le gambe e le braccia gli dolevano non poteva certo arrendersi. E’ quando uno raggiunge il limite che inizia veramente ad allenarsi. Il resto è solo riscaldamento. Prese la corda che si era portato dietro e cominciò a saltarla. Questa volta fece più fatica e riuscì a fare più o meno settantacinque saltelli, poi cadde, con un fastidio tremendo all'addome. L'aria fredda gli perforava i polmoni. Dannazione…e dire che il suo programma non era ancora finito. Doveva iniziare a correre. Ma prima ancora avrebbe dovuto fare delle flessioni. Più facile a dirsi che a farsi! Non arrivò nemmeno alla ventesima che le sue braccia cedettero di botto. Aveva completamente finito le energie. Si rialzò aiutandosi con l'albero. Guardò l'orologio. Erano arrivate le cinque di pomeriggio. Si era allenato tre ore, ma questo non gli bastava. Si distaccò leggermente dall'albero e ricominciò a tirare pugni. Già al secondo pugno le gambe cedettero e dovette smettere. Gli mancava la corsa. Avrebbe corso nel rientro a casa. Non sarebbe riuscito a resistere di più. Prese quindi a correre, ormai sfinito e con l'aria che gli lacerava il petto. Avrebbe fatto il giro lungo. Doveva correre almeno trenta minuti. Ad ogni minuto le gambe facevano sempre più male. In quel momento si stava chiedendo chi glielo aveva fatto fare. Possibile fosse stato così stupido! Accidenti. No, no, no... Che cosa stava pensando?! Doveva farcela. Lui era forte. Lui era l'illustrissimo genio. Con una forza rinnovata aumentò l'andamento della corsa. Ora si che si divertiva! Il dolore che il corpo ormai urlava, non gli importava più. Ora stava correndo tra la gente. Tutte quelle persone avrebbero capito chi era lui! Era un ninja...un ninja di Kiri

§ Prima o poi tutte queste persone sapranno il mio nome. Pensando a ciò, devo dire che sono proprio fico. Mwahahah, povera plebaglia. §

Finalmente era arrivato. Aprì la porta e cadde. Era sfinito. Non aveva la forza di rialzarsi. Non riusciva a capire se era svenuto oppure si era addormentato di sua volontà, fatto sta che ormai il buio aveva invaso i suoi occhi. Chi era lui per sfuggire al buio? . Era così finita la prima giornata. Ora toccava alla seconda giornata della settimana. Il martedì. Ma ormai non ci pensava più. Era immerso nei sogni più profondi, davanti alla porta. Non sentiva nemmeno il freddo della sera.



Martedì
Allenamento Mentale


Si ritrovò tra l'entrata e l'uscita della casa. Il corpo, dalla vita in giù era quasi congelato e i suoi genitori se ne stavano tranquilli a preparare da mangiare, come se nulla fosse. Furioso dalla rabbia si alzò e cominciò ad urlare contro i propri genitori.

Ero lì fuori! Non mi avete visto maledizione ?!? Sono mezzo congelato per colpa vostra! Dannati! Ahhhh ma che genitori che mi sono toccati.

Il padre passò davanti a lui come se nulla fosse, sbadigliando. La madre invece era ancora intenta nella cucina. Una vena di rabbia spuntò dalla fronte. Alzò il pugno, ma il padre lo precedette.

Cos'è quell'aria da superiore eh? Mi devi ancora pagare il prestito che ti ho fatto, ora che hai un lavoro, puoi. Te ne rendi conto? Ti potrei cacciare di casa...

Disse con un sorrisetto beffardo. Nike preso alla sprovvista indietreggiò e prese un’aria di servitù. Si mise sull'attenti e urlò come se avesse davanti un generale.

Si, signore! Farò tutto quello che volete, ma per favore non mi cacciate dalla vostra casa!

Bene bene! E' questo il comportamento che un figlio deve avere verso il padre!

§ Sei solo uno sporco dittatore. Sei ingiusto! Prima o poi chiamerò la ricetrasmittente azzurra. §

Il padre se ne andò a sedersi sulla sua poltrona, abbastanza soddisfatto. In quelle condizioni, Nike, non avrebbe potuto fare dell'allenamento fisico e così decise di studiare un po'. In fondo un ninja doveva avere anche un buon ingegno se voleva cavarsela in un duello. Si mise davanti alla stufa per scaldarsi e prese il primo libro che parlava del chakra.

§ Dunque dunque, il chakra è l'energia fisica e psichica di ogni ninja. Per utilizzarla bisogna concentrarsi sul punto in cui lo si desidera attivare. Bene, non sembra difficile. Queste sono cose elementari in fondo. Io so già usare le tecniche, non c'è bisogno di queste cose inutili. Posso approfondire il mio studio medico però. Si sono sicuro che non mi farebbe male. §

Prese uno dei libri medici di suo padre e cominciò a sfogliarlo. Notò tutti gli innumerevoli condotti di chakra all'interno del corpo e notò come tutti questi erano collegati irrimediabilmente ad un punto vitale del corpo. Ipotizzò quindi che anche la rottura di uno di questi fili potesse rendere l'andamento dell'avversario peggiore rispetto a prima. Guardò poi la struttura ossea del corpo e notò tutte le infinità di ossa che un ninja aveva. Questo erano sicuramente il suo punto forte. Se fosse riuscito, un giorno, ad attivare la sua innata, non avrebbe avuto problemi di questo tipo. Si studiò tutte le ossa del corpo e nel farlo ci mise quasi un'ora. Prese l'ultimo libro di medicina che possedeva il padre. Quest'ultimo parlava delle porte celesti del chakra che, a quanto pareva, erano situate all'interno del corpo. Erano delle specie di limitatori. Questo argomento non gli interessava. Buttò il libro da parte e cominciò a fare dei problemi su un testo.

§ Dunque...calcola la distanza che un kunai può raggiungere a velocità di 30 km/h. Ma ma...che roba è ?!?! E' impossibile! Dannati problemi! §

Chiuse il libro di getto e incrociò le gambe che ormai si erano scaldate abbastanza da poterle piegare normalmente. Cominciò a concentrarsi immagazzinando il chakra in tutto il corpo. Una lieve aura bianca cominciò ad avvolgerlo. Chiuse gli occhi respirando lentamente. Si sentiva bene e in mente non aveva nessun pensiero. Sembravano passati pochi minuti che sua madre lo chiamò per la cena. Aprì gli occhi e si deconcentrò istantaneamente. Il chakra che aveva accumulato si disperse. Si rialzò e andò a cenare. Quel giorno si era riposato e quindi il giorno dopo avrebbe potuto rincominciare gli allenamenti fisici. Andò a mangiare e poi si infilò subito sotto il letto. Cosa avrebbe potuto fare il giorno dopo? Avrebbe potuto esercitarsi sulle tecniche. In fondo nel posto in cui andava non c’era mai nessuno ed era perfetto. Poteva fare tutta la confusione che voleva. Non se ne sarebbe accorto nessuno. Chiuse gli occhi e si rilassò. Dopo 5 minuti si addormentò con un sorrisetto in faccia. Nessuno lo poteva fermare. Più o meno.



Mercoledì

Tecniche



Si svegliò di soprassalto e senza che nessuno lo obbligasse, saltò giù dal letto. Si lavò e si rimise la tuta che usava per allenarsi. Sentiva ancora un po' di dolori in tutto il corpo per via dell'allenamento di Lunedì, ma in fondo stava molto meglio del giorno precedente. Si ricordò i libri che aveva letto e ricordava di aver approfondito due tecniche. Beh, era il momento di provarle. La prima era il muro d'acqua mentre la seconda era l'attacco delle rondini. Andò al solito posto di allenamento. Prese le due corde che si era portato da casa. Erano abbastanza sottili e si sarebbero facilmente tagliate con un kunai. Lego la prima tra due alberi la fece passare nel buco di tre Kunai. Dopo aver controllato che la corda fosse ben salda all'albero, prese l'altra e, con un nodo al centro della prima fune, la legò ad un terzo albero. I tronchi che aveva scelto erano disposti a triangolo. In quel momento, tutte le corde erano molto tese.

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Disegno :

image



Si allontanò circa dieci metri. Cominciò subito a concentrare chakra per tenersi pronto. Lanciò uno shuriken nel nodo tra la seconda e la prima corda. L'arma tagliò in due il nodo e la prima corda, che essendo precedentemente tirata verso la direzione opposta di Nike, fece uno sbalzo verso il Genin facendo partire le armi. I kunai che vi erano attaccati passarono dal punto in cui corda era stata divisa. Non andavano molto veloci, ma in fondo non voleva uccidersi. Concentrò sempre di più il chakra e l'acqua dietro a lui, cioè quella del fiumiciattolo, cominciò a coprirlo davanti a se. I kunai colpirono il muro e lo sorpassarono appena, cadendo inanimati. Bene, ce l'aveva fatta. Aveva fermato le armi. Era riuscito a controllare, bene o male, la prima tecnica che si era prefissato di imparare. Non ci aveva messo molto. Dalle spiegazioni del libro sembrava molto più difficile. Sorrise appena. Non era abituato a consumare chakra per le tecniche. Appoggiò le mani sulle ginocchia e riprese fiato.

CITAZIONE
Chakra: 100-20[medio]=80

Ora mancava da eseguire la seconda tecnica. Nulla di più facile. O almeno credeva. Concentrò ancora una volta il chakra sull'acqua e quest'ultima prese la forma di una rondine. Dal fiume spuntarono tre rondini che, però si accasciarono subito al suolo, senza vita. Crearle non era difficile. La cosa complicata era controllarle in volo. Riprovò e questa volta ci mise tutto il suo impegno. Cinque rondini si vennero a formare dal fiume e cominciarono a prendere quota. Sempre più concentrato, Nike gli fece cambiare direzione e poi, ancora e ancora. Dopo cinque minuti era finalmente riuscito a padroneggiarle perfettamente.

CITAZIONE
Chakra: 80-15[medio-basso]=65[

Cominciò a farle girare intorno a sé e aspettò qualche secondo, prima di indirizzarsele addosso...Ecco, con la sua stessa volontà erano partite contro il proprietario. Rimase concentrato. A cinque metri di distanza si venne a formare un muro d'acqua. Questa volta lo coprì totalmente e le rondini si andarono a schiantare contro quest'ultimo. Un fiatone incontenibile usciva dalla sua bocca. Lasciò andare tutto. Sembrava che i polmoni gli scoppiassero. Questa volta aveva utilizzato poca acqua e aveva dovuto utilizzare più chakra.

CITAZIONE
Chakra: 65-30[alto]= 35

Si buttò a terra senza il controllo del suo corpo. Le braccia gli tremavano e aveva un continuo giramento di testa. Si costrinse ad alzarsi e dirigersi verso casa un po’ trasandato. Continuava a tossire come un dannato. Maledizione, ma chi glielo aveva fatto fare. Ogni volta che si allenava fisicamente si riduceva in quelle condizioni. In fondo però era soddisfatto. Sentiva leggermente i miglioramenti. Quando non era ancora ninja non si sarebbe mai sognato di faticare così tanto per uno stupido mestiere. Salì le scale per tornare in camera sua e si buttò subito nel letto, rubando qualcosa dalla dispensa. Cominciò a sgranocchiare quelle che dovevano essere patatine. Non gli piacevano molto, ma in fondo era tardi e non poteva far svegliare i suoi per preparargli la cena. In più nemmeno lui poteva mettersi ai fornelli visto che come cuoco faceva abbastanza pena… Buttò da parte le patatine e cominciò a dormire, tranquillamente. Nemmeno un cannone avrebbe potuto svegliarlo in quel momento.



Giovedì
Copie


Un altro giorno. Altre sofferenze. Altro allenamento. Le cose sembravano susseguirsi così. Si svegliò usando il tubetto di dentifricio come spazzolino per lavarsi i denti, cercando inutilmente di far venire fuori il dentifricio dallo spazzolino. Dopo due minuti riuscì a capire in cosa stava sbagliando e cercò di sistemarsi il più veloce possibile. Era ora di un altro allenamento. Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto, ma voleva fare qualcosa di esaltante. Prese la bicicletta e cominciò a dirigersi verso il solito posto. Ci mise solo dieci minuti. Mise la bici un po' lontano dal luogo di allenamento, per non danneggiarla. Si sedette e cominciò a pensare.

§ Dunque, dunque... cosa potrei fare? Ho già provato le mie tecniche, ho fatto l'allenamento fisico e mentale...ma sì, ci sono. Affronterò degli avversari. Come sono intelligente. Solo a un illustrissimo genio come me, poteva venire in mente una cosa del genere. §

Andò vicino al fiume e concentrò il chakra. Delle copie cominciarono a formarsi. Erano copie, ma non normali. Erano fatte totalmente d'acqua. Ne aveva create solo due per non faticare troppo. Era convinto che non ne avrebbe rette tre.



CITAZIONE
Chakra 100-10-10[ basso e basso ] = 80

Non avrebbe usato tecniche, dato che nemmeno le sue copie avrebbero potuto usarle. Mettendosi d'accordo con le proprie copie cominciò il duello. Fu proprio Nike ad iniziare cercando un attacco frontale. Caricò un montante alla prima copia, ma questa, senza troppa difficoltà, lo evitò e tirò una ginocchiata allo stomaco dell'originale. Quest'ultimo fece due o tre passi indietro, sentendo il respiro bloccato. Lo aveva colpito proprio nella bocca dello stomaco. Non fece nemmeno in tempo a rialzarsi che la seconda copia gli tirò un calcio in faccia, facendolo cadere a terra. Tsk, così non andava bene. Si rialzò il più in fretta possibile. Tutte e due le copie lo stavano già raggiungendo. Evitò il primo pugno di uno dei cloni e parò il calcio dell'altro. Con un movimento di braccia fece roteare la copia e la buttò a qualche metro di distanza. La copia cadde, ma purtroppo il danno non era stato abbastanza grave da causare lo scioglimento di essa. Ripartì all'attacco, ma la copia che era a terra si rialzò prima di subito. Nike fu costretto a indietreggiare. Si abbassò per evitare un altro calcio e, con estrema agilità, fece una capriola in mezzo alle gambe del primo clone. Si alzò immediatamente e approfittando delle spalle del nemico, saltò circa un metro e mezzo. Fece una capriola in aria e cercò di tirare una tallonata al corpo della copia che gli era di spalle. Ci riuscì quasi, ma la prima copia intervenne, parando il colpo e trattenendo la gamba del diciottenne. Lo lanciò contro l'albero senza troppe esitazioni. Sbatté violentemente la schiena. Trattenne l'urlo. Non voleva attirare l'attenzione della gente. Aprì gli occhi, momentaneamente chiusi per il dolore. Le copie non si erano fermate e tutte e due erano pronte per un pugno in piena faccia. Si spostò leggermente, facendo colpire il tronco su cui era posato. Per diamine, quelle copie erano parecchio resistenti! Approfittò della sua posizione laterale alle copie, per nascondersi dietro ad uno degli innumerevoli alberi.

§ Dunque, ragioniamo. Devo trovare il modo per farle scontrare. Non sono stupide, ma posso togliermi all’ultimo momento per aumentare la possibilità di riuscita. Il problema è come fare. Non deve essere una cosa facile visto che in fondo sono copie dell’illustrissimo genio. Comunque tanto vale muoversi un po' a caso e provare. Se mi muovessi ragionando saprebbero benissimo come intercettarmi...Certo però...che fatica. §

Ansimando leggermente, tornò fuori cominciando a dirigersi verso le copie. Non pensava ad assolutamente nulla. La prima copia cercò di colpirlo, ma Nike scartò di lato e si abbassò, evitando nuovamente il calcio della seconda copia Come sospettava. Loro conoscevano le sue mosse, ma anche lui le loro. Infatti, avevano compiuto lo stesso attacco iniziale. Il ragazzo scartò in avanti, andando in mezzo alle due copie. Una di quelle lo seguì. Si fermò all’improvviso, facendo due o tre passi indietro. La copia, un po’ presa alla sprovvista, si fermò a due o tre metri davanti al vero Nike. Bene. Ora era in mezzo alle due copie. Cominciò a provocarle perché lui odiava essere provocato.

Tsk, d’altronde si sapeva che non valevate nulla. L’originale è sempre il più forte.

Ambedue le copie caricarono il pugno destro. Il ragazzo restò concentrato cercando di approfittare dell’attimo migliore. A cinquanta centimetri di distanza da ognuna, si abbassò e le copie si colpirono da sole, sciogliendosi. Ce l’aveva fatta, forse con un po’ di fortuna, ma in fondo anche la fortuna era una dote ninja. Non ci aveva messo molto. Fortunatamente aveva fatto lavorare il cervello degnamente per una volta. Se avessero continuato ancora un po’, probabilmente si sarebbe arreso per poco fiato. Prese la bici e, lentamente, tornò a casa. Cenò come ogni sera e stanco, se ne tornò a dormire.



Venerdì
"Aiuto" domestico


Come tutte le alte mattine si svegliò, ancora in preda al sonno e non capendo ancora bene perchè il suo corpo non rispondesse bene ai suoi ordini. Si alzò, costringendo tutto se stesso a scendere le scale. Quel giorno si sarebbe sicuramente riposato. Non aveva voglia di allenarsi. Si era già allenato abbastanza. Fin troppo. L'unica cosa che aveva imparato era che non bisognava sforzarsi più di tanto. Ok un po'...ma senza esagerare! Si sedette sulla sedia vicino al tavolo e accese la tv prendendo il telecomando. A quell'ora di mattina non c'era niente di interessante. Solo notizie straordinarie o qualcosa di simile. Beh non facevano sicuramente per lui. Alla fine lui pensava solo a se stesso e ai suoi ideali. Del resto cosa ci si poteva aspettare da uno come lui? Si alzò e cerco di ritornare a letto, ma i suoi genitori gli bloccarono la strada mostrando il calendario. Venerdì...cosa c'era di strano il venerdì. Guardò di striscio i genitori che con un ghigno, se la ridevano fra di loro. E a quel punto capì. Il venerdì toccava a lui controllare la casa e fare tutte le faccende domestiche. Per diamine. Non si sarebbe neppure potuto riposare! Cominciò col preparare la colazione a tutti. Era una scocciatura, ma doveva pur farlo. Fatta la colazione ne approfittò per riposarsi un po' e dopo di che, alle dodici, cominciò a bollire la pasta. Non aveva voglia di fare qualcosa di complicato e quindi si limitò a fare un piatto che aveva imparato per puro caso, nel libro delle ricette. E così passò anche il pranzo. Ed ecco il massacrante pomeriggio. Cominciò a sparecchiare e a lavare tutte le posate, i bicchieri e i piatti. Ci volle almeno un’ora. Prese poi la scopa e iniziò a pulire per terra tutta la casa. Anche questo gli portò via un sacco di tempo. Notò però che le faccende di casa erano diventate molto più semplici. Che il suo allenamento alla fine fosse servito a qualcosa? Beh, tanto meglio. Dopo aver scopato tutto, cominciò a lavare con lo straccio. Poche ore e la casa era praticamente perfetta. Infine pulì il bagno e la sua camera. Preparò la cena e dopo di questa ripulì il tutto.

§ Non ci credo. Finalmente questa giornata massacrante è quasi finita. Ora per un'altra settimana sono libero. Addio scopa, addio straccio, ci risentiamo la settimana prossima... §

Accese la tv e cominciò a mangiarsi un gelato. Erano ormai le undici di sera. Insieme a lui c'erano anche i suoi genitori che sembravano controllarlo. Dopo un po' prese una seconda porzione di gelato, ma il bicchiere cadde. I genitori fecero un nuovo perfido ghigno. Nike guardò l'orario. Era salvo. Era mezzanotte e 10 minuti. Non era più il suo turno. Con aria soddisfatta indicò l'orologio e con tale fierezza andò nella sua camera da letto. Era proprio stanco. Sbadigliò e si addormentò quasi subito. Insomma, alla fine era stato un giorno come un altro.



Sabato
Mira e Controllo sul Chakra



Si svegliò come tutti gli altri giorni. Si lavò, fece colazione e si stiracchiò. Non era stanco. L'"allenamento" di ieri sicuramente non era stata una cosa stancante. Anzi era rilassante al confronto di tutti gli allenamenti che aveva fatto in precedenza. In fondo era diventato forte. Dei lavoretti di casa non potevano certo stendere un ninja. Andò fuori di fretta e furia con le sue armi. Aveva già in mente cosa fare. Con sé portò anche dei fogli di carta e un pennarello. Vi disegnò dei cerchi sempre più piccoli. Aveva riempito circa 10 fogli. Li attaccò tutti un po' distanti tra di loro e in diverse posizioni. Aveva quattro spiedi e dieci kunai. Perfetto. Si posizionò al centro di tutti i bersagli. Facendo un salto in aria per dare movimento all'azione, lanciò due shuriken verso due fogli. Lanciò il terzo nell'ascesa e il quarto appena toccato terra. Era la volta dei Kunai. Fece una specie di piroetta su se stesso e prese tutti e sei i Kunai che aveva a disposizione. Lanciò il primo, mentre piroettava, e il secondo lo lanciò appena si fermò. Fece poi un salto indietro e si voltò lanciando ancora un altro Kunai. Appena messo i piedi per terra lanciò gli altri due. Volle concludere splendidamente. Fece un salto e con una mano stette in verticale per pochissimi secondi. Con la spinta del braccio fece un altro piccolo salto che lo fece tornare a testa in su. Appena appoggiò un piede e un ginocchio a terra conficcò il kunai che gli era rimasto in mano, nel bersaglio più vicino. Bene lo aveva centrato. Si voltò per guardare come erano andati gli altri tiri. Dire uno schifo era poco. Tutte le armi erano conficcate sul limite del foglio. Ci rimase un po' male e per qualche secondo rimase a guardare il suo operato.

§ Certo che faccio proprio pena eh. E dire che mi sono impegnato molto per fare delle scene altamente fiche. Bah, le armi di oggi non capiscono il senso della vita. Comunque probabilmente ho sbagliato perché ho tentato di fare troppo di fretta. E' improbabile che uno senza una particolare dote agli occhi riesca a centrare tutti questi bersagli. Va beh partiamo dalla base. In fondo è giusto così. Eppure mi ero già allenato un anno fa sulla mira. Si vede che ho perso la mano. Accidenti ... §

Raccolse tutte le armi e posizionò uno solo dei tanti fogli che aveva fatto. In fondo uno bastava per un Genin. Al suo rango non avrebbe sicuramente combattuto più di un ninja. O almeno era quello che sperava. Piano piano cominciò ad allenarsi ed ogni minuto che passava prendeva sempre più dimestichezza con la mira. In fondo era una cosa rilassante e che non richiedeva molto esercizio fisico. Ormai erano due ore che si allenava senza sosta. I vari lividi provocato dalle cadute delle varie corse fatte per lanciare con forza un'arma, si facevano vedere anche in viso. Tutte le armi ora, tranne tre o quattro erano nel punto preciso. Sorrise appena. Era migliorato. Mangiò il pranzo al sacco che si era preparato, sebbene fosse ormai passata l'ora di pranzo. Era arrivato il momento di allenarsi di nuovo sul chakra. Doveva cominciare a camminare sui solidi se voleva avere qualche possibilità di fare un duello serio. Iniziò a correre su un albero. La sua concentrazione dopo tutti gli allenamenti era abbastanza buona e non ci mise molto a raggiungere metà dell'albero che stava "scalando". Si riposò ancora un po' prima di continuare. Iniziò di nuovo mezz'ora dopo e dato il dovuto riposo, cominciò a fare sempre meglio. Forse prima arrivava solo a metà perché era stanco o stressato. Ci impiegò dieci minuti a raggiungere la punta. Sorrise. Ce l'aveva fatta. Il problema era che le altezze non gli piacevano più di tanto. Certo le sopportava, ma avrebbe preferito non trovarsi lassù. Scese molto lentamente e appena tornato a terra guardò la cima dell'albero. Era arrivato veramente in alto. Aveva consumato un po' di chakra per arrampicarsi, ma non ne risentì molto.

CITAZIONE
Chakra:100-10=90

§ E anche l'allenamento di oggi è finito. Domani non so proprio cosa fare. Forse mi riposo. Beh speriamo sia pronta la cena che ho fame. Però ripensandoci in questi giorni sono migliorato. Solo un Genio come me poteva fare simili progressi. Bwahaahah. Il mondo si inchinerà ai miei piedi prima o poi. Però magari è meglio poi che ora mi riposo. E poi sai che palle governare il mondo. Ok ho cambiato idea. Meglio essere mantenuto a vita ed essere considerato lo stesso un genio. §

Pensando a queste cose inutili, cenò e se ne andò a dormire presto. Non aveva molta voglia di guardare la tv e nemmeno di parlare. Voleva soltanto dormire.


Domenica
Riposo


E furon le due.
Driiinnn Driiinnnn!!
E furon le due e mezza.
Driiinnn Driiinnnn!!
E furon le tre.
Driiinnn Driiinnnn!!
Nike si alzo e guardò la sveglia. Erano le tre di pomeriggio. Bah, poteva dormire ancora un po'. No, aspetta. Le tre?! Con un balzo scese giù dal letto.
Lui, l'illustre genio, il prima e il poi, il bene e il male, l'immenso e..l'immenso, aveva sprecato una mattinata! Non aveva accolto tutte le richieste della plebe!Va beh, non ce n'erano mai state, ma era un altro giorno, era il giorno in cui la gente andava a messa per pregarlo... ah no, quello era un altro Dio, miscredenti del cazzo. Va beh, si costrinse a scender le scale per notare un foglio sul tavolo. In effetti era strano non esser buttato giù dal letto alla mattina. E se fosse successo qualcosa?! Lesse il biglietto, di fretta.


" Ce ne siamo andati un giorno in vacanza senza di te. ^__^ La cena è in frigo. Visto che ti sei svegliato sicuramente tardi, non c'è bisogno del pranzo ^__^. Sappi che ci divertiremo un sacco anche senza di te. "

§ Aspetta aspetta. Com'era il termine?! Ah, si....stronzi. Quando sarò padrone del mondo saranno i figli a comandare. Sempre ammesso che in quel periodo non abbia fatto un figlio. Diamine, padrone del padrone del mondo. Che cazzata... §

Bah, quel giorno si sarebbe riposato. Andò fuori, indossando il cappello. C'era un sole pazzesco. Strano ? A Kiri poi ?!

§ Tsk, le nuvole devono avermi visto e stanno facendo luce su di me... §

E pioggia fu.

§...§

Si costrinse a togliersi il cappello e a prendere l'ombrello. Anche se stava piovendo, non aveva proprio voglia di starsene tranquillo in casa. Andò in giro, le strade erano deserte. Ecco uno degli altri motivi per cui odiava il tempo di Kiri. Quelle condizioni atmosferiche rendevano il villaggio molto più desolato di quello che era realmente. Non avendo avuto molti amici durante l'infanzia, rimpiangeva un po' la situazione del paese. Non lo dava a vedere, ovvio. Un tipo come Nike non se lo sarebbe mai sognato di far vedere quella parte di lui.

§ Che palle, sta monotonia mi uccide. Quanto ci mette a saltare fuori la torta con la donna nuda che mi incorona padrone del mondo ? §

Pensò, camminando ancora un po' per le strade di Kiri. Con quella pioggia non aveva proprio voglia di allenarsi e, in fondo, era giorno di riposo. Eppure si stava pentendo di perdere quel giorno di esercizio. Che stesse diventando un ninja provetto? No! Sbatté violentemente la testa contro un albero. Le intrecciate vie di Kiri lo avevano portato ad una specie di parchetto. Diamine, lui ninja provetto? Non sia mai. Lui voleva diventare fortissimo senza fatica, per diamine! Sperò che anche nel territorio dei genitori stesse piovendo. Così imparavano a non portarlo con loro. Calciò un sasso buttandolo parecchio lontano e finendo per colpire una signora di fretta. Si nascose dietro l'albero in preda al panico. Mica l'aveva fatta apposta. Ma...che stava facendo ?!Era un fottutissimo ninja! Saltò fuori.

Bwahahaha, io sono il mal...

...
...

Ritornò in casa con cinque dita rosse su tutte e due le guancie. E che cavolo, per un sassolino. Aveva le sue cose ?! Era ora di cena e così prese il cibo che sua madre aveva preparato per lui. Lo mangiò in silenzio, almeno non l'aveva preparato in modo schifoso. Buttò la scodella di riso nel lavandino e si accese la tv.
Telefilm
Telenovela.
Cartone animato.
Porno!
Sentì i passi fuori dalla porta. Spense la tv in un batter d'occhio e si costrinse ad andare in camera da letto. Provò a concentrare il chakra, consapevole di non aver fatto nulla tutto il giorno. Era però troppo stanco e optò quindi per la scelta più ovvia. Si infilò tra le coperte e iniziò a dormire.


 
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Vaalin
view post Posted on 22/6/2008, 18:50




CITAZIONE
Un buon allenamento, che va ad esplorare tematiche normalmente nemmeno accennate. È difatti considerevole ed inusuale la buona riuscita del tono umoristico con cui viene affrontata la psicologia del personaggio.
Ciò denota la presenza di quelle qualità che si ricercano in un Genin che aspiri giustamente all' Energia Verde.
Sono dunque lieto di assegnare l' Energia Verde e quaranta punti esperienza.

 
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1 replies since 22/6/2008, 18:37   116 views
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