Kiri I-15, Sensei Kyon Mikawa - Corso Sperimentale

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Vaalin
view post Posted on 11/5/2008, 20:55




SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
-Parlato (Altri)-


CITAZIONE
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Sensei: Kyon Mikawa
Età: 29
Sesso: Maschio
Altezza: 174 cm
Peso: 65 Kg
Grado: Jounin
Energia:Blu

 AlunnoEsito 
 Inamoto Kempachi Testing
 Ken Kaguya Testing
 Lan Shinretsu Testing
 Shun Testing
 Yamato Hyoton Testing
 Dylan Sprouse Testing


Per cominciare, benvenuti nel corso Kiri I 15 ^^! Qui è dove cercherò di insegnarvi a giocare di ruolo in un forum come questo, quindi prestate attenzione ai miei giudizi e consigli ^^
Naturalmente se sapete già giocare di ruolo tanto meglio! Renderete più fluido e piacevole il corso ^^
In ogni caso ricordate che l' Accademia è un momento fondamentale, se fatta bene i suoi frutti vi accompagneranno ogni qualvolta giocherete di ruolo.

Ma bando alle ciance! Iniziamo con un paio di cose che è bene sappiate prima di postare:
-Per quanto sia gentile cercherò di essere molto duro nelle valutazioni, visto che per il vostro bene è meglio un Sensei severo piuttosto che uno indulgente.
-Non accetterò post eccessivamente corti. Altresì non pongo alcun limite minimo di righe, preferisco lasciare il tutto al vostro buonsenso (è sempre meglio postare con il miglior rapporto qualità/lunghezza, preferisco un post sintetico, ma fatto bene ad uno lunghissimo, ma ripetitivo e fatto male).
-Cercate di essere molto descrittivi.
-Abbiate pazienza con me, sono un po' svampito e, spesso, molto lento. Inoltre proverò con voi un metodo sperimentale, ovvero io posterò Off Gdr, dandovi istruzioni senza ruolare. In questo modo potrò prestare più attenzione ai vostri post (e non ai miei), sveltendo l' intero corso.

Regole generali per un sereno proseguimento:
-Mettete, almeno nel primo post, una legenda come quella che ho usato io. Con questo non intendo dire che dobbiate copiare quella, ma che è importante, ogni volta che si interviene in un topic, far sapere agli altri come interpretare i post. Senza legenda è difficile capire se quanto scritto è detto, pensato o narrato...
-Tenete in conto ai fini della narrazione anche i post dei compagni.
-Siate realistici (per quanto si possa esserlo in un mondo fatto di tecniche ninja °°"...).
-NO all' auto-conclusività. Ricordate, NON si possono descrivere al posto di altri le reazioni di un personaggio, quali che siano.
-Generalmente dovete postare entro tre giorni dal momento in cui inizia il vostro turno, ma, con previa richiesta, si può ottenere un periodo di proroga.
-Per accentuare ulteriormente la celerità del corso potrete postare senza un ordine stabilito, salvo previe mie istruzioni che dicano altrimenti.
-Io non ho limite di tempo (bello essere il Sensei XQ____), ma se tardo più di tre giorni potete farmelo notare con Mp o post per uppare la discussione.
-Cercate di evitare il più possibile errori grammaticali e/o di sintassi. Anche perché non faccio l' insegnante di Italiano e non mi va di correggere questo genere di cose...
-Non mandate post di OT né mp se non strettamente necessario. Ma se avete la fortuna di avere già il mio contatto msn potete tartassarmi quanto mi pare (tanto non ce l' avete xD)!

Dopo queste regolucce, posso solo augurarvi buona fortuna e buon divertimento ^^




CITAZIONE
Tutto ciò che sapete è che siete stati ammessi all' Accademia nel corso Kiri-I 15 e che il vostro Sensei sarà un tale Kyon Mikawa. Mi troverete nella stanza, pertanto regolatevi di conseguenza nel post.
Ricordo che non potete descrivere azioni, parole o anche solo condizioni di personaggi che non siano il vostro ^^



Edited by Vaalin - 13/5/2008, 21:56
 
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.:Giulio'95:.
view post Posted on 11/5/2008, 22:39




Esame Genin
Legenda.

Narrato
Pensato
Parlato
Parlato da altri


Stavo riposando sul mi letto, dopo essermi allenato duramente su alcuni Jutsu che avevo da poco imparato... Sentii bussare la porta in lontananza. Scesi dal letto e mi avviai verso l'ingresso di casa. Vivevo in una casa di legno, senza nessuno, sapevo che i miei genitori erano scomparsi quando ero piccolo e mi avevano lasciato solo quella casa spoglia in mezzo ad un enorme bosco nei pressi di Kiri nel paese della Nebbia. Aprii la porta di legno e vidi un postino che mi affidò una lettera, rimasi sorpreso di quel fatto: non avevo mai ricevuto in vita mia una lettera da qualcuno. Corsi contento in camera mia e mi sdraiai sul letto aprendola con cura.

Speriamo sia la lettera di ammissione all'accademia !!! Ho mandato tempo fa una richiesta.. Non vedo l'ora di iniziare un corso con un vero sensei ! Magari ci sono altri ragazzi come me, pronti ad imparare nuovi Jutsu e a diventare dei veri ninja ! Non vedo l'ora sono troppo impaziente, devo leggere subito.

Avendola aperta, sfogliai il foglio senza vederlo e aprendo gli occhi vidi quello che volevo vedere. Era la lettera di ammissione ! Diceva che ero ammesso in un corso a Kiri. Era il corso I-15, il mio sensei si chiamava Kyon Mikawa. Un nome strano che non avevo mai sentito, ma andavo raramente in città, se non per comprare viveri o cose varie. Vidi che mancavano pochi giorni all'esame. Quindi tutto euforico della notizia, mi vestii in fretta e uscii di casa. Degli uccellini volarono via per il chiasso che stavo facendo, il sole splendeva in alto accecandomi. Mi scostai i capelli e corsi verso il villaggio. Dei ruscelli scorrevano affianco a me, gli enormi alberi delle foreste di Kiri erano sempre verdi e spesso aghifogli. Arrivato al villaggio, corsi in armeria, per comprarmi qualche arma che potessi usare in un corso. Vedendo la mia età il negoziante esitò a farmi entrare, ma dicendo dell'esame in vista, mi fece entrare. Iniziai a vedere le enormi Katane attaccate alle pareti, i tonici, delle maschere anti-gas e cose varie. Non avevo molti soldi e mi comprai solo qualche Shuriken e qualche Kunai. Potevano bastare, così ero leggero e veloce ! Passai il pomeriggio ad allenarmi tagliando rami col kunai, anche se la maggior parte delle volte, i rami più grandi non li tagliavo e cadevo a terra facendomi male. Ero un ragazzino molto attivo, non stavo mai fermo, e agguingendo la nuova notizia ero ancora più contento e pimpante.

Adesso che ho delle vere armi, posso sconfiggere chiunque ! Mi manca solo imparare delle tecniche nuove e potenti, così diventerò un gran ninja e troverò i miei genitori.

I giorni passavano, ed il giovane ragazzo si allenava sempre di più, a volte provava a concentrare il chakra in una parte del corpo, ma non durava più di qualche secondo. In città aveva visto dei ninja camminare sui muri e si era sorpreso di ciò. Non pensava fosse possibile una cosa del genere, ma provava sempre e non riusciva mai. La sera prima del grande giorno, decise di non sforzarsi per dare il meglio all'esame. Andò a dormire presto, mangiando una minestra leggera. Dormiva profondamente nel suo letto caldo... Sognava e si rigirava tra le coperte, sentiva caldo, sudava sempre di più... Sognava i suoi genitori, i pochi ricordi che gli erano rimasti...

La mattina mi svegliai stranamente sudato... Era ancora l'alba, ma avevo un pò di mal di testa.. Andai in bagno a farmi una doccia per svegliarmi meglio... Dopo essermi lavato, tornai in camera per vestirmi, mi misi i migliori vestiti che avevo, presi il mio nuovo porta armi, mettendoci dentro le mie armi nuove di zecca anch'esse, e uscii di casa a digiuno. Volevo mangiare qualcosa in città. Corsi contento nel bosco, saltavo tra gli alberi, mi aggrappavo come una scimmia contento del grande giorno. Arrivai in città, mi aggirai in cerca di un chioschetto.. Ne trovai uno di ramen, mi ci fermai e ordinai una porzione. Mi abbuffai.. Era molto buono, pagai e salutai il proprietario, a cui avevo raccontato della giornata che mi aspettava, un nuovo Genin stava per arrivare al villaggio. Mi incamminai verso l'accademia ninja, era un enorme palazzo eretto al centro della città. Entrai e mi aggirai intorno... Chiesi informazioni in giro e alla fine trovai l'aula. L'aula I-15, quella dove avrei incontrato il mio nuovo sensei. L'emozione era troppa, aspettai un bel pò di tempo, quando aprii la porta e feci i primi passi dicendo:

Buon Giorno, lei dovrebbe essere il Sensei... Io sono Yamato Hyoton, piacere di conoscerla.

Mi sedetti ad un banco e lo osservai intensamente. Era una persona non molto alta, circa su un metro e settanta, aveva i capelli a caschetto... Ma rimasi lì inerte aspettando qualche altro studente che sicuramente sarebbe venuto. Ero tutto rosso dall'emozione, non feci una parola e rimasi fermo.



Edited by .:Giulio'95:. - 13/5/2008, 16:07
 
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seb91
view post Posted on 12/5/2008, 23:03




Parlato
Pensato
Narrato
Parlato da altri



Era pomeriggio inoltrato quando in una casetta nella periferia di Kiri per la prima volta dopo tanto tempo arrivò il postino e consegnò una lettera.Inizialmente Shun,il ragazzino che li abitava, rimase sorpreso erano anni che non riceveva posta,una strana eccitazione lo pervase e,ancora sulla porta, aprì la lettera con mani un poco tremanti...
Non riusciva a credere a ciò che essa conteneva... finalmente era stato ammesso all'accademia dei ninja....Corse di sopra a finire di ripassare gli Tsubo del corpo umano...
Perfetto! finalmente potrò migliorare....Ma ora è tardi appena finisco di ripassare sarà meglio andare a riposare,domani andrò in città e comprerò tutto il necessario...
L'indomani,dopo una colazione consumata alla svelta,andò diretto all'armeria e li comprarò le sue armi preferite,gli spiedi, e per sicurezza prese anche alcuni shuriken dopo aver pagato ringraziò e andò spedito all'accademia per informars sui dove fosse l'aula I-15, la trovò subito ma gli dissero k le lezioni sarebbero iniziate il giono seguente...
Ottimo! ho ancora un pò di tempo per studiare ed allenarmi....Sfruttiamo bene il poco tempo che mi resta
Purtroppo a causa degli allenamenti fatti il giorno prima Shun si sveglio piu tardi del previsto
Maledizione!! Farò tardi il mio primo giorno! saltando la colazione si vesti prese le armi e corse in città..
arrivato davanti alla porta dell'aula si fermò di colpo,fece un grosso respiro per calmarsi ed entrò
Buon giorno Sensei...Il mio nome è Shun Momochi,sono onorato di fare la sua conoscenza
il sensei era alto più o meno un metro e settanta e si chiamava Kyon Mikawa
l'aula era vuota a parte un ragazzo già seduto in un banco...rivoltogli un cenno di saluto col capo Shun andò a sedersi in un banco verso il fondo dell'aula aspettando gli altri

Edited by seb91 - 15/5/2008, 21:01
 
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Dylan Sprouse
view post Posted on 13/5/2008, 13:31




CITAZIONE
Narrato
Parlato
Pensato

Dylan era ancora sul letto che stava dormendo, ad un certo punto suonò la sveglia e tutto ad un tratto si svegliò di scatto.
Ah...uffa è tutta colpa di questa sveglia. Stavo dormendo tranquillo. Bhè tanto vale che mi alzo adesso...
Disse sbadigliando...Si alzò dal letto e si vestì, dopodichè andò verso il frigorifero, bianco come la nebbia del villaggio, lo aprì e prese un pò di latte...Si sedette e fece colazione..
Ad un tratto sentì bussare alla porta...lui vide dalla finestra chi era e si accorse che era un postino che aveva in mano una lettere...
Strano, non ho mai ricevuto una lettera prima d'ora..
Allora per togliersi tutti i suoi dubbi di chi fosse quella lettera e cosa conteneva, andò verso la porta ed aprì al postino il quale gli consegnò la lettera e se ne andò.
Dylan chiuse la porta ed emozionato ad aprirla si mise disteso sul letto e aprì la lettera..dove c'èra scritto che era stato ammesso all'accademia di Kiri corso I-15...
Nuovamente saltò sul letto eccitato di far nuove amicizie ed avere un Sensei...e gridò
Evviva farò nuove amicizie...
Lui non era stato mai amico di qualcuno prima d'ora per questo si sentiva tutto emozionato e contento..
Allora Dylan si mise le scarpe controllò di avere tutto l'occorrente Shuriken e Kunai per l'esattezza in caso il Sensei avrebbe fatto fare qualche prova e si recò in Accademia
Mentre camminava pensava a come sarebbero stati i suoi nuovi amici ed il suo Sensei...
Chissà come saranno i miei amici...ed il mio Sensei...Una cosa e certa, grazie al Sensei allenandomi potrò imparare nuove tecniche e migliorare sempre di più fino a crescere e a diventare sempre più forte...
Almeno questo è quello che pensava non si sapeva mai se qualcosa andasse storto, comunque era arrivato all'ingresso dell'accademia..
Bene ci siamo, e ora di entrare...
Disse ciò e bussò alla porta prima di entrare, un pò di educazione ci voleva, e subitò dopo entrò..Entrando vide che il Sensei era seduto e gli rivolse la parola
Buongiorno Sensei, sono Dylan, Dylan Sprouse felice di fare la vostra conoscienza...
Disse sorridendo in modo garbato al maestro...poi vide che nell'aula c'èrano altre due persone e alzò la mano per salutare anche loro...
Salve piacere di conoscervi...
Dopodichè si sedette aspettando le altre persone che facevano parte al corso
 
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dxxnarutoxxd
view post Posted on 13/5/2008, 14:49




CITAZIONE
narrato
parlato
pensato

erano come al solito le 06:30, ed Inamoto era già sveglio da un pezzo ed era appena uscito dalla doccia dopo un duro allenamento, e stava seduto sul balcone della sua casa questa mattinata è iniziata bene, speriamo che continui meglio, ma intento per ora usciamo e andiamo a farci un giro perla città, del resto è ancora troppo presto per andare all' accademia.

Così dopo essermi preparato adeguadamente per uscire andai a fare un giro e il primo luogo dove andai era il laghetto vicino a casa mia dove viveva una grande quantità di pesci e a volte alcuni animali che andavano ad abbeverarsi e che io usavo come bersagli per i miei allenamenti questo posto mi fa pensare sempre molto e dopo essermi passato un pò di tempo a guardare il cielo mi alzai e andai verso il centro della città.
Dopo passai per vicoli e vicoletti, ma quando guardai l' orologio mi accorsi di essere in ritardo così ritornai sulla via principale e corsi verso l' accademia, quando entrai mi accorsi che le classi erano numerate la mia classe è la I-15, e dato che quella davanti a me è la I-14 e quella alla mia sinistra e la I-13 la mia è sicuramente dopo così avanzai verso il corridoio a destra e infatti in fondo c' era il cartelletto con scritto la I-15, così avanzai e dopo che ebbi aperto la porta vidi che dentro oltre al sensei c' erano tre allievi 'giorno sensei dissi salutando il sensei e mi andai a sedere al mio posto aspettando i restanti allievi che ancora non erano arrivati
 
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.:[Lan Hikari]:.
view post Posted on 14/5/2008, 21:46




CITAZIONE

Narrato
† Parlato †
Pausa [...]


Chapter Two: Beginning




Alba di un nuovo giorno nel Villaggio della Nebbia. Un sorgere del sole, che al contrario di quelli normali, appariva incupito e spento, i raggi del Sole faticavano a trapassare le grigia barriera che era edificata dalle sempre presenti nubi. I bellissimi colori, che solitamente variavano dai gialli più luminosi ai rossi più scuri erano sbiaditi, privi di lucentezza, e donavano all’ambiente un aspetto ancor più malinconico di quello che già possedeva. V’era freddo quella mattina, terribilmente freddo, ero vestito pesantemente per non soffrir pena alcuna. Con i gomiti poggiati sul marmoreo davanzale, sorreggevo la testa con ambo le mani; gli occhi vermigli fissavano il giardino. Ne flora ne opere umane erano visibili, la nebbia che tutto agguanta non permetteva a niente d’esser scorto dal mio sguardo. Solo ed unicamente un grigio chiaro, non sapevo come mai rimasi così a lungo incollato di fronte al vetro appannato a fissare il niente. Pensavo. Pensavo al mio avvenire, a come sarebbe stata la mia vita negli anni venturi, al come e quando sarei divenuto ninja. In particolare meditavo su quest’ultimo punto, da tempo ormai avevo inviato la mia richiesta di ammissione all’Accademia locale, ma non mi era ancora giunta la risposta. Fremevo di riceverla, che fosse positiva o meno. Nel primo caso non avrei fatto nulla, ma se la risposta sarebbe stata negativa avrei nuovamente chiesto la partecipazione ad un corso, e ne frattempo mi sarei allenato per arrivare preparato fisicamente e mentalmente pronto alle prova che avrei dovuto affrontare. Annoiato, dopo una buona mezz’ora passata a perdere tempo, mi coricai nuovamente sul letto, lievemente ancora caldo. Non badai a coprirmi od a sistemarmi, mi lasciai andare e m’addormentai in breve.

Freccia rifulgente scoccò dall’arco della Stella vitale, centrando in pieno con invidiabile mira, le mie palpebre che l’iridi scarlatte proteggevano. Le schiusi pian piano come boccioli di fiori in odor di primavera appena giunta, facendo penetrare lentamente la luce che era comunque ostacolata dalla mia mano mancina che era andata a diminuire il bagliore che m’affliggeva. Con sforzo apparentemente immane, mi posi dapprima seduto sul letto, infine in piedi. Incrociai le mani verso l’alto, stirando le braccia, mentre sbadigliavo e mi dirigevo verso la finestra. Aprii le ante, ma notai che quel flash che mi destò dal sonno era già svanito, per lasciare spazio alla naturale barriera di microscopiche particelle d’acqua disperse nell’atmosfera. Un evento molto più che raro, definibile quasi unico. Strano, ma alquanto piacevole, sembrava quasi avermi messo di buon umore. Lasciai che la fresca aria, la cui temperatura era alzata in confronto al presto orario durante il quale mi svegliai la prima volta, divagasse nella camera d aletto per arieggiare il loco, che spessissimo restava chiuso a causa dello gelido spirar cui il paese era soggetto. Erano le nove circa, un fioco disco tentava vanamente d’oltrepassare la nebbia per irradiar calore e donar a uomo, animale e pianta la luce di cui aveva bisogno. Il velo era impenetrabile ed inamovibile.

In fretta levai il pigiama per indossare i miei vestiti abitudinari, ovvero una maglia bordeaux con un colletto alto e morbido che però tenevo ripiegato disordinato su se stesso, una casacca nera con degli strani simboli marrone chiaro, un paio di pantaloni del medesimo colore della prima citata ed infine i calzari di colore corvino. Non mancava mai la fascia coordinata alle braghe a reggere i lunghi ed appuntiti ciuffi che spuntavano, ma molto presto quella stoffa semplice avrebbe lasciato il posto ad coprifronte con il simbolo di Kiri al centro della lamina ferrea. Come d’abitudine, uscii di casa per controllare se vi erano lettere od altro genere di buste nella cassetta apposita, e con sorpresa notai che a far compagnia ad un paio di bollette c’era una busta dall’indirizzo mai visto prima. Citava: Accademia Ninja del Villaggio della Nebbia. Le pupille mi sentii luccicare alla vista di tali parole, e con largo sorriso mi rintanai nella mia umile abitazione. Feci ritorno nella prima stanza, chiusi entrambi gli sportelli del rettangolo ligneo poiché l’ossigeno aveva rinfrescato a sufficienza l’aria. M’accomodai sul materasso, gettai sul comodino le due richieste di pagamento per concentrarmi sulla finalmente giunta risposta. Strappai uno dei margini laterali dell’involucro cartaceo, che racchiudeva il foglio del responso piegato in tre parti accuratamente.

CITAZIONE
Gentile Sig. Shinretsu
abbiamo accolto positivamente la sua richiesta di partecipazione all’Accademia. Lei è stato collocato nel corso I-15, che partirà il giorno 16 di questo mese. L’orario fissato è alle 08:30 nell’aula 15. Il suo Sensei sarà Kyon Mikawa, che richiede puntualità e vi augura Buona Fortuna.

L’Accademia Ninja di Kiri


Sfoderai un riso leggero degno di nota, ero felice. Interpretai quel fascio dorato che riuscì a perforare la naturale frontiera come una specie di avvertimento. E quel segnale lanciatomi simboleggiò lo sorgere di una nuova stella, che avrebbe fatto breccia spezzando ogni muro gli si parasse d’innanzi: Lan Shinretsu, futuro Genin e manipolatore d’acqua e ghiaccio. Digrignai le arcate dentali, allungando le labbra, disegnando un espressione ricca di gioia, mi sentivo quasi gasato alla sola idea di frequentare altra gente bramante del titolo di Shinobi. Avrei trovato oltre che a probabili nuove amicizie, una vasta gamma di avversari/compagni che avrei tentato di surclassare, impiegando anche tutte le mie capacità se il caso l’avesse richiesto. Posai anche la schiena sul tenero suppellettile, alzai al cielo la carta e vi passai lettura mentale un infinità di volte, non riuscivo a staccar la vista da quei vocaboli d’accetto. In meno di 72 ore, il cammino di un nuovo potente mezzo di distruzione avrebbe avuto il proprio start. Kiri avrebbe avuto una nuova arma con sé.

[]



La danza trillante della sveglia vibrò nell’aria coma tuoni a ciel sereno, il ronzio che ella emetteva ogniqualvolta il suo piedistallo metallico batteva con il legno del piccolo mobile, che giaceva affianco al mio letto, distruggeva quel beato e pacifico silenzio che pareva ovattare ogni rumore. L’atmosfera, da tranquilla e piacevole tramutò in assordante ed odiosa. Il non-suono se ne andò lasciando la scena a frastuono che mi sradicò dal ristoratore riposo. Lentamente la mano destra, che dapprima pendeva, andò a cercar a tentativi l’oggetto rotondeggiante ed una volta afferratolo, le dita premettero il tasto di arresto e l’acuto stridente cessò di disturbare. Ormai Morfeo, colui che divinamente il sonno donava, m’aveva abbandonato. Aprii e serrai le palpebre più volte, attendendo che s’abituassero alla radiazione elettromagnetica, sebbene poca ve ne fosse. Quello era il giorno dell’inizio, nel quale speranze e sogni avrebbero potuto iniziare a concretizzarsi, per realizzarsi un dì. M’alzai, erano già le sette e trenta, mi diressi in bagno ove mi sciacquai la faccia, passai poi alla cucina, nella quale preparai una veloce colazione, caffé ed un paio di biscotti. Ritornai nella stanza precedente per curare l’igiene personale, per finire nuovamente in camera da letto. Indossai gli stessi abiti vestiti il giorno addietro, quello in cui arrivò l’attesa risposta. Essi stavano tutti riposti con ordine nell’armadio, l’avevo sistemati accuratamente per averli disponibili per il grande giorno.
In fretta fui pronto, indi fasciai con delle bende un porta-kunai che tenevo sempre lungo il fianco della coscia destra, difatti in posizione eretta normale, con le braccia penzolanti, mi era di facile uso il suo contenuto. Infine, in vita a mo’ di cintura, allacciai un secondo porta-kunai; esso si trattava di una sacca di modeste dimensioni, nella quale vi riposavano oggetti di vario genere, divisi per tipo.

Lasciai la mia abitazione, un secondo prima adocchiai l’orologio e notai che avevo poco più di mezz’ora per arrivare a destinazione. Avevo tempo a sufficienza, non fui costretto a correre a perdifiato di prima mattina. Posai passo sulle strade desolate, a vederle si poteva dire che Kiri e Suna si somigliavano, sarebbero gemelle se non fosse per il clima praticamente opposto. Cercai di dosar il posare del calzare sui ciottoli per non privar del dormire la povera gente che come me in misere mura risiedeva. Mi guardavo in giro, ma era possibile notar ben poco; tutto era ricoperto da Nebbia fitta, l’unica cosa che riuscivo a scorgere fra l’umidità era il paio di metri di strada che mi precedevano, il resto invisibile completamente. Qualche lampione emanava bagliori, ma le lampadine di probabile scarsa quantità riuscivano a fender appena lo scudo usuale. Percorsi con media velocità il tratto che mi distanziava dall’importante edificio, giunsi in sua prossimità con un po’ d’anticipo. Esso con imponenza rilevante, svettava come un monte sul mare fra le basse abitazioni che caratterizzavano la quasi totale assenza di ricchezza nel paese. Respirai profondamente, e ripresi il moto. Già la tensione iniziava a divorarmi lentamente, come un male che con calma ti fa soffrire, e quando hai patito abbastanza ti stronca la vita. Ma era palese, non sapevo né chi con avrei avuto a che fare né cosa mi sarei trovato costretto ad affrontare per essere promosso e quindi riconosciuto come ninja del BloodyMist Village.

Varcai quella soglia, cercai con tutte le forze di calmarmi, concentrandomi per ricercare l’aula scelta per svolgere il corso. Gettai l’occhio su una bacheca che conteneva svariate informazioni, ed una volta trovata quella che m’interessava. In fondo al corridoio alla sinistra dell’entrata c’era una porta aperta, vidi qualcuno mettervi piede, probabilmente un partecipante. Girai i tacchi e seguii la scia dell’essere appena notato, e dopo aver mosso i piedi per pochi metri, portai la mia figura al centro del rettangolo d’ingresso. Alzai la testa, inspirai ed espirai un’ultima volta, molto lentamente, deglutii talmente tanto da creder di perir strozzato dalla mia saliva. Avanzai ulteriormente, addentrandomi in quelle pareti malmesse, che racchiudevano un ambiente per lo più fatiscente. Nelle pupille color sangue rappreso di disegnarono cinque sagome umane: uno, il Mikawa con aria da veterano sembrava dominare emotivamente la situazione. Gli altri quattro, studenti, piccoli demoni da allevare, sedevano in sedie-merenda dei tarli. Uno di loro in particolare aveva un viso paonazzo, povera bestia emozionata, sembrava fosse pronta a scoppiare in un pianto. Io nulla, ero dominato da un cervello privo di pensieri che mi avrebbero condizionato.

† Buon giorno Kyon-Sensei. Qui è Lan Shinretsu †



M’inchinai in segno di rispetto verso colui che differiva di ben tre gradi da me, portando le mani al petto congiunte come in preghiera, in stile Judoka. Catturai con le pupille una sedia libera, in mezzo all’aula, postazione né da secchione né da casinista. Una via di mezzo insomma. Tirando via la sedia da sotto al banco, creai involontario rumore, che mi parve frantumare la miscela esplosiva di stati d’animo che s’era mescolata, ognuna proveniente da un corpo. M’accomodai senza indugiare, m’inserii un poco con le gambe nell’apposito vuoto lasciato dai ferri delle gambe del tavolino ed incrociai le braccia, in posa d’attesa. Non doveva mancare molto allo scoccare dell’ora prefissata, un paio di minuti al massimo credo. Sapevo che ogni secondo sembrava un’infinità, un lasso di attimi interminabili. Malgrado tutto, fui costretto ad aspettare il loro passaggio. Freddo, privo d’emozioni anche se non era nella mia natura, permasi in quel loco così poco ospitale senza aprire bocca o fulminar con lo sguardo quello altrui. Intimorire non rientrava nel mio stile.
 
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Vaalin
view post Posted on 17/5/2008, 21:24




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Yamato: Il post è complessivamente buono e dimostra il possesso delle basi per superare con successo questo corso, ma puoi migliorare! A tal fine ti suggerisco di prestare attenzione a ripetizioni come queste:

CITAZIONE
tornai in camera per vestirmi, mi misi i migliori vestiti che avevo, presi il mio nuovo porta armi, mettendoci dentro le mie armi

sarebbe suonato decisamente meglio "tornai in camera per vestirmi, mi misi i migliori abiti che avevo, presi il mio nuovo porta-armi, mettendoci dentro il mio equipaggiamento".
Ce la puoi fare ;)

CITAZIONE
Shun: Post non esaltante, usi molto, troppo, i punti di sospensione, che così perdono un po' di valore. Inoltre alcune parti mi paiono abbastanza simili, per non dir copiate, dal post del compagno che ti ha preceduto, quindi d' ora in poi vedi di essere più originale ^^
Preferirei, anzi, voglio, non vedere abbreviazioni o altre cose simili al linguaggio da sms, come l' uso di "k" al posto del gruppo "ch". Semplicemente non lo sopporto e nel Gdr è forse quanto di più brutto possa esserci ò_o
Qualche errore qua e là ed uso non sempre corretto della punteggiatura, come in questa frase:

CITAZIONE
rivoltogli un cenno di saluto col capo Shun andò a sedersi in un banco verso il fondo dell'aula aspettando gli altri

meglio "rivoltogli un cenno di saluto col capo, Shun andò a sedersi in un banco verso il fondo dell' aula, aspettando gli altri".
Mi aspetto miglioramenti da te, se ce ne saranno ce la farai anche tu ^^

CITAZIONE
Dylan: Anche tu eccessivo uso dei punti di sospensione, vedi di ridurli nel prossimo post e di usare un tipo di punteggiatura più adeguata alle varie sequenze narrative. Per esempio:

CITAZIONE
Evviva farò nuove amicizie...

Sarebbe stato meglio "Evviva, farò nuove amicizie!".
Qualche errore qua e là, un paio di ripetizioni e padronanza incompleta della punteggiatura.

CITAZIONE
Allora Dylan si mise le scarpe controllò di avere tutto l'occorrente Shuriken e Kunai per l'esattezza in caso il Sensei avrebbe fatto fare qualche prova e si recò in Accademia

Meglio "Allora Dylan si mise le scarpe, controllò di avere tutto l'occorrente, Shuriken e Kunai per l'esattezza, nel caso in cui il Sensei avesse fatto fare qualche prova e si recò in Accademia"
Puoi migliorare e farcela ^^

CITAZIONE
Inamoto: Qualche errore qua e là, uso non sempre corretto della punteggiatura. All' inizio del post eccedi, a mio parere, con la congiunzione "e".

CITAZIONE
Così dopo essermi preparato adeguadamente per uscire andai a fare un giro e il primo luogo dove andai era il laghetto vicino a casa mia dove viveva una grande quantità di pesci e a volte alcuni animali che andavano ad abbeverarsi e che io usavo come bersagli per i miei allenamenti

Meglio "Così, dopo essermi preparato adeguatamente per uscire, andai a fare un giro e il primo luogo dove mi recai fu il laghetto vicino a casa mia, dove viveva una grande quantità di pesci e dove a volte alcuni animali, che io usavo come bersagli per i miei allenamenti, andavano ad abbeverarsi".
Da questo frammento si nota un altro errore, ovvero il passaggio dalla narrazione in terza persona (prima parte del post) a quella in prima (parte citata). Ci vuole coerenza, simili passaggi ingiustificati non vanno fatti ^^
Anche tu mi pare abbia "preso spunto" dal primo compagno che ha postato...
Dobbiamo migliorare ^^

CITAZIONE
Lan: Ti ho perso di vista come ruolatore da un po' di tempo in qua, ma devo dire che sei decisamente migliorato (o forse io ho, a suo tempo, letto solo post di scarsa importanza e in cui poco ti sei impegnato?). Mi hai piacevolmente impressionato, nonostante già mi avessero detto che sei un buon ruolatore.
Dopo simili melliflue parole, la parte dolorosa: da te mi aspetto un livello decisamente più alto di quanto io normalmente possa anche solo sperare di richiedere in Accademia, ragion per cui da te pretendo precisione in ogni tuo post, anche nelle cose apparentemente insignificanti. Questo perché se, a differenza mia, non fatichi un po' è ingiusto ù.ù xD
Naturalmente non segnalerò eventuali errori di battitura, ma sappi che sarò più pignolo con te ^^
Iniziamo: "né" si scrive con l' accento (a volte lo hai scritto bene a volte no, quindi te lo faccio pesare xD), sarebbe "se la risposta fosse stata negativa" e non "se la risposta sarebbe stata negativa". Poi, "che avrebbe fatto breccia spezzando ogni muro gli si fosse parato d’innanzi" e non "che avrebbe fatto breccia spezzando ogni muro gli si parasse d’innanzi".

CITAZIONE
Ken: Il post sarebbe senza lode e senza infamia, se non fosse per l' uso dell' apostrofo al posto degli accenti e per alcuni errorucci. Per esempio dici che la data del corso non è scritta sulla lettere, ma Lan nel suo post ha, inventando, riportato il testo della missiva, che contiene una data ed un' ora. È importante in Gdr leggere anche i post altrui, quindi non commettiamo più errori simili ;)
Mi raccomando, usa gli accenti. Possiamo farcela ^^

P.S:
Un attimino in ritardo xD


Edited by Vaalin - 18/5/2008, 00:22
 
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Jt_92
view post Posted on 17/5/2008, 22:14




SPOILER (click to view)
Legenda:
Azioni/narrazioni
-parlato-
+pensato+



Era una tranquilla mattina di Dicembre, nel villaggio del Kiri. Il sole stava per sorgere, ed illuminare beatamente tutta la vallata e il mare poco distante.
In un casa, non molto lontana dalla costa, una famiglia so stava svegliando, come sempre per riprendere i lavori di sempre. Il giovane Ken Kaguya, il piu' piccolo della famiglia, questa mattina si era svegliato particolarmente presto, come in attesa di una buona novella.
Mentre si stiracchiava ancora nel suo letto e sbadigliava vistosamente, pensava ad una cosa. In particolare alla sua lettera di ammissione all'accademia per diventare genin. Quella stessa sera fece un sogno riguardante quella lettera, che per lui significava la vita o quasi.
Ancora intontito del lungo sonno, Ken decise di scendere giu' in cucina per fare colazione, poi si sarebbe lavato e vestito, e sarebbe uscito per vedere nella buca delle lettera, se fosse stata recapitata proprio la sua. Scese in cucina la colazione era pronta come sempre, brioche e latte pronti dul tavolo per ogni membro della famiglia. Finita la sua colazione risali' di corsa e lavandosi e vestendosi come un lampo, scese giu nel viottolo antecendente la strada, dove era situata la buca, per vedere se era arrivata quella lettera. Arrivato nei pressi della buca, la apri' e con suo grande stupore al suo interno vi era una sola lettera, riportante il sigillo dell' accademia Kiri.
Si diede alcuni pizzicotti per vedere se era tutto un sogno; poi ad un tratto urlo' dalla felicita'. Era appena arrivata la lettera che desiderava da tempo. Il suo sogno di essere ninja si sarebbe potuto avverare.
Sulla lettera vi era scritto che il novizio Ken Kaguya era stato ammesso all'accademia, nel corso Kiri-I 15, il suo insegnate era un certo Kyon Mikawa; e che il novizio avrebbe dovuto recarsi nella stanza con il nome del corso appeso fuori la porta.
Era una notizia fantastica, straordinaria quasi incredibile per lui. Era stato ammesso all'accademia.
Sulla lettera non c'era scritto la data d'inizio del corso, quindi sarebbe potuto cominciare anche oggi: Pensando cio' Ken corse veloce fino all'accademia, sali' le scale; e davanti a lui gli si paro' la stanza del corso.
Speriamo che il corso non sia gia cominciato, altrimenti saro in ritardo per la prima lezione.
Prese coraggio busso' ed entro'
Buongiorno, signor sensei. Spero di non essere in ritardo.
 
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.:Giulio'95:.
view post Posted on 23/5/2008, 20:28




CITAZIONE
Scusate, ma io lascio il Gdr poichè sono impegnato dallo studio x le ultime verifiche. Ciao !

 
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Vaalin
view post Posted on 30/5/2008, 22:36




SPOILER (click to view)
Scusate il ritardo ^^
Be', che dire... cosa ho scritto ò_o? Non lo so, quindi non chiedetemelo. So unicamente che ho avuto settimane piene di impegni e che è miracoloso che ne sia uscito vivo, quindi non aspettatevi troppo :patpat:

P.S:
Non che sia niente di che, ma la parte in Quote consiglio di non leggerla se non vi piace sentir parlare di sangue a gogò :sisi: È anche un po' ridondante, quindi non vi perdete nulla xD

SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
-Parlato (Altri)-
Suoni onomatopeici


Chapter 0: 8.00 in the morning, Once Again. Maybe, not?

CITAZIONE
Il Sole è sorto ormai da un po' e, sebbene a Kiri, a causa della mesta, onnipresente, opprimente, pesante, nebbia, ciò non si noti molto, lo capisco immediatamente, in un attimo di fulminea intuizione. Come faccio? Elementare...
Plotch.
La mano si posa sulla sveglia e cessa infine il pedante frastuono, ma qualcosa nella mia routine mattutina non quadra, c' è una specie di virgola fuori posto.
"Plotch" non è il rumore che solitamente la mia sgraziata mano provoca nel toccar la sveglia... e poi... cos' è questa sensazione di caldo umido? Per sentirlo come fastidioso io, Kiriano puro, più che umido dev' esser bagnato! E parecchio anche! +Alla mia età e in questa quantità dubito sia incontinenza...+ penso, emettendo al contempo suoni incomprensibili con la bocca, più simili a respiri irregolari che a parole.
Ruoto la testa e, da schiacciata contro il cuscino, la volgo verso la sveglia. Il solo occhio destro, non ostacolato nel suo compito dal cuscino, si apre: sangue. Sangue sulla mia mano, sangue sul mio comodino, sangue sul pavimento, sangue sulle pareti! Le palpebre si aprono all' inverosimile, il mio sguardo si riempie di una irrazionale ed istintiva paura: quel calore, quel bagnato su tutto il mio corpo... è il mio sangue!
Di scatto con un braccio getto lontano le coperte, scalciandole contemporaneamente +Ciò che senti è solo sudore, solo sudore, solo sudore, solo sudore!+ ripeto ossessivamente, in quei pochi istanti che separano i miei occhi dalla vista del corpo, sino a quel momento celato sotto l' invernale manto del mio letto.
Urlo, urlo terrorizzato come non mi accadeva da tanto, come non mi succedeva da quando avevo lasciato per l' ultima volta il campo di battaglia +No+ unico, conciso, chiaro, distinto, pensiero mentre urlo. Puro rumore, nessuna parola in particolare, solo l' intera scala di tonalità terrorizzate che la gola mi concede.
Mi alzo, o meglio, mi butto malamente giù dal letto: la mia mano cerca un appoggio per permettermi di scivolar giù senza problemi, ma la paura muove i miei muscoli e manco clamorosamente qualsivoglia oggetto fisico. La caduta è forse ancor più traumatizzante del risveglio, riverso in una pozza di sangue posso vedere davanti a me, sulla scarlatta superficie, il riflesso della luce del lampadario nella stanza. Se già prima ero cosparso del mio liquido vitale ora ne ho i vestiti completamente impregnati, la parte destra del mio volto poi vi è sommersa dentro. L' unico occhio fuori da quel macabro mare scruta come impazzito la scena: spallato, lucido, quasi tremolante. Cerco di rialzarmi, facendo leva sulle braccia, ma non riesco a far presa sul pavimento con le mani, il sangue ha reso scivolosa ogni cosa e quindi cado nuovamente riverso in quella pozza, battendo il muso contro il suolo.
Incapace di muovermi razionalmente mi dibatto nel vano tentativo di rialzarmi, senza capire che così facendo non faccio che ricoprirmi ancor più di sangue e, quindi, crescere la mia paura.
Infine sono in piedi sul pavimento grigio invaso dal rosso, non so neanche io come ci sia riuscito, so solo che sento un' irrefrenabile desiderio di lavarmi, mi sento sporco, di più, mi sento sudicio, rancido, putrido, marcescente! Corro verso il bagno, o almeno quella è la mia intenzione, durante il tragitto, a seguito di una leggera scivolata, il mio ginocchio va a scontrarsi poco amichevolmente contro un comodino; si ribalta a terra ed io sopra di esso.
Con l' aggiunta di un nuovo dolore, stavolta fisico, mi alzo, tenendo una mano sulla gamba all' altezza della giuntura lesionata, e avanzo poggiando l' altra al muro, per aiutarmi a non scivolare. Percorro affiancato alla parete tutto il tragitto fino al bagno, ricoprendo il muro con una lunga strisciata di sangue ed innumerevoli chiazze a forma di mano. Arrivo davanti alla porta ed entro, gettandomi letteralmente sul lavandino, grazie al quale mi reggo in piedi.
Apro con occhi da folle il rubinetto e mi lavo freneticamente le mani con acqua rigorosamente fredda, voglio togliermi di dosso quella sensazione, non sopporto di sentirla su di me un minuto di più! Il rosso scarlatto del sangue, parzialmente annacquato, risalta sul lucido candore del lavabo, che si tinge di quell' intenso colore. Fisso terrorizzato il liquido che vorticando sparisce nel tubo di scarico, qualcosa continua a non andare in questa dannata casa: perché le mie mani continuano a essere sporche?
Tremanti le alzo verso di me e poi le volto, in modo che invece dei dorsi si mostrino chiaramente a me i polsi. Il respiro diventa, se possibile, ancor più affannoso, accelera e sfocia in uno sregolato deglutire, la bocca si secca, il sudore del volto si mischia al sangue di cui è cosparso: due profondi tagli trasversali versano sangue a fiotti; urlo. +Ma quando me li sono fatti? Prima non c' erano!+
In un crescendo di terrore inizio ad alzare gradualmente lo sguardo verso lo specchio, ho una strana, brutta, sensazione, come se... come se i miei occhi stessero per uscirmi dalle orbite!
Osservo inorridito per l' ultima volta quel macabro spettacolo: laddove il bulbo oculare dovrebbe presentarsi bianco mi appare tinto dell' ormai onnipresente rosso e lacrime di sangue rigano le mie guance, senza apportare però nulla di nuovo alla cromia del mio volto. Poi, cadono. Dritti nel tubo di scarico, lo posso sentire dal rumore che provocano. Rimango paralizzato, cieco, realizzando in un fugace attimo di pura intuizione un' infinità di pensieri, provando un' indefinitezza di sensazioni. +No, non ora...+ penso, stringendo con tutta la mia scemante forza il bianco lavabo, insozzandolo col mio fluido, come il resto della casa +Non è ancora... il momento!+

Un rumore mi riporta alla realtà, facendo svanire dalla mia mente le immagini dell' incubo avuto quella mattina, o meglio del mio personale "memento mori"... L' oscuro destino che pende sul mio capo, inevitabile, imprevedibile nel suo manifestarsi; motivo di incubi, motivo di rinnovato intento didattico.
Voglio lasciare qualcosa in eredità al mondo, un lascito duraturo, una generazione di studenti che possa avere un destino migliore del mio e di quello di tanti altri...
Per questo oggi sono di nuovo dietro ad una cattedra, per questo mi alzo, pronto a svolgere il mio dovere +Questa volta sarà diverso! Io... non fallirò!+ viso che cambia espressione, con la stessa facilità e velocità con cui si indossa una maschera; sfoggio lo smodato sorriso di rito, mi passo una mano fra i capelli e poi la porto dietro la nuca, come segno di imbarazzo, infine eseguo un lieve inchino -Buongiorno a tutti, io sono Kyon Mikawa e vi farò da Sensei per tutta la durata di questo corso; piacere di conoscervi-
Sì, esatto, le stesse, identiche, parole e movenze ancora una volta. Ma in fondo da un uomo che ha il guardaroba fatto da vestiti tutti uguali cosa ci si può aspettare?
Mi volto ed afferro rapidamente un gesso, iniziando a tracciare le prime bianche linee sulla nera superficie della lavagna -Visto quanto siamo numerosi, cercherò d' essere il più conciso possibile e di eliminare eventuali tempi morti, quindi mentre scrivo che ne direste di presentarvi? Le solite cose, chi siete, cosa vi piace, perché volete essere ninja...- porto una mano alla bocca e mordicchio un dito con fare pensieroso -uhm...- cos' altro potrei chiedere loro? Ma ovvio, la domanda più classica di tutte! -Ah, sì, giusto, visto che ci siete ditemi cosa è il Chakra-
Ricomincio a scrivere, attendendo i loro discorsi.
 
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seb91
view post Posted on 1/6/2008, 22:36




Parlato
Pensato
Narrato
Parlato da altri

Alzatosi in piedi e schiaritasi la voceSalve,sono Shun Momochi, mi piacciono poche cose ma ne detesto molte.
Dato che ha chiesto di non perdere tempo non sto ad elencarle tutte...alla sua domande del perchè desidero essere un ninja...
si ferma un attimo a riflettereBeh,lo erano i miei genitori prima di me e mi sembra giusto e doveroso seguire le loro orme.
infine il Chakra è l'energia necessaria,composta da energia fisica e mentale,per utilizzare le tecniche e può essere di diversa natura:
puo essere di fuoco,vento,fulmine,terra e acqua.
Ogni ninja ha una di queste nature.La maggior parte dei ninja hanno un'affinità naturale con un tipo di chakra,ma hanno la capacità di creare un chakra elementale diverso da quello verso il quale hanno più affinità.

Bene mi sempra di aver risposto a tutte le domande in modo conciso...spero che questa noia finisca presto,non mi va di perdere altro tempo
Finita la presentazio Shun si rimise al suo posto e incrociando le braccia attese che i suoi compagni si presentassero.

Edited by seb91 - 3/6/2008, 20:58
 
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.:[Lan Hikari]:.
view post Posted on 8/6/2008, 13:38




CITAZIONE

Narrato
† Parlato †
Pausa [...]


Title: Chakra's Time



Entrò poco prima dello scadere un altro giovane. Salutò con poche parole, augurandosi anche di non essere in ritardo. Non lo era, per sua fortuna. Anche se, a guardar in viso il sensei, non mi dava l’impressione d’esser così duro da cacciar fuori dall’aula l’ultimo arrivato per qualche secondo. Per essere un Jonin di Kiri, mi sembrava un tipo un tantino tranquillo, forse un po’ molle. E mi pareva alquanto strano che un elemento con un carattere così fosse arrivato così in alto da appartenere all’alta classe ninja. Forse nascondeva una maschera forte che magari reprimeva, o forse era dotato di qualche straordinario potere che gli aveva permesso la difficile scalata. Magari l’eredità genetica del clan Mikawa l’aveva supportato a dovere, consentendogli di avanzare. Per un motivo o per l’altro comunque, egli poteva godere della fama e dei benefici che si possono trarre dall’appartenere ad un rango elevato. Se c’è arrivato lui, potevo benissimo farcela anch’io.
Non capii per quale assurdo motivo lo studente da poco giunto non s’accomodò come gli altri fecero, ma rimase in piedi vicino alla porta. Forse la paura l’aveva paralizzato, impedendogli di muover due passi per entrare del tutto nell’aula e di sedersi su una seggiola. Sapevo che in giro si potevano trovare persone pazze, svitate, stupide, e quelle le capisco, ma altre con certi strani comportamenti non m’ero nemmeno immaginato potessero esistere.

Kyon, che dapprima era tranquillamente seduto sulla propria sedia alla cattedra, probabilmente quando scoccò il minuto che segnava la metà esatta di quell’ora, si alzò dalla sua postazione, segnando così l’effettivo inizio del corso. Mentre egli sfoderava un sorriso leggermente eccessivo, si portò indietro i capelli scuri che danzavano mentre le sue dita passavano dividendoli. Come ultimo gesto, si inchinò mantenendo un inclinazione del busto leggermente minore di quella che avevo assunto io dopo essermi presentato. Proferì una corta frase, nominandosi ed illuminandoci sul suo ruolo; cose che, quasi sicuramente, noi tutti già sapevamo. Ci diede le spalle, la mano andò a ghermire un gesso, che riposava nell’apposito contenitore poco sotto il bordo della lavagna, che iniziava ad esser ferita da strisce bianche sottili. Mentre fendeva con la bianca arma la pelle della lastra d’ardesia, esso pronunziava. Ci chiese, come è solito fare all’inizio di un corso accademico, chi fossimo, ed altre varie informazioni, fra le quali spiccava quella a mio parer maggiormente interessante: il motivo della scelta del duro cammino del mestiere del Ninja. Ero curioso di udire le differenti ragioni che caratterizzavano ogni singola inesperta essenza presente tra quelle mura, e le spiegazioni sulla seconda e basilare richiesta.

Primo coraggioso guerriero che intrepido decise di farsi avanti fu un ragazzo, che al momento della mia venuta era già seduto in un banco al centro dell’aula. S’alzò, innalzandosi come una colonna del piatto deserto. La sua stazza eretta svettava fra noi che stavamo accomodati, l’unico con cui il paragone non reggeva era l’Innominato, che ancora si reggeva in piedi. Schiaritosi la voce, iniziò a delucidarci sul suo nome, su ciò che odiava ed amava, non andando per niente nello specifico poiché non voleva perdere tempo. Voleva diventare ninja perché i suoi genitori lo erano stati, ed egli voleva seguire la strada che essi avevano percorso. Non mi trovavo del tutto d’accordo con questa motivazione, avevo sempre pensato che un mestiere doveva essere scelto perché vi si è portati nell’eseguirlo, non perché qualcun altro che ti stava molto a cuore come possono essere i genitori l’aveva intrapreso. Forse non s’era mai chiesto se si sentiva adatto al lavoro di Shinobi, se fosse stato in grado di proteggere il Villaggio e di divenire qualcuno un giorno.
Passò poi ad esporre l’argomento della seconda domanda, ovvero il chakra. La domanda era piuttosto semplice: cos’è il chakra? Ma perché dilungarsi, ramificando il discorso aggiungendo notizie non richieste, per di più spiegate malamente? Avrebbe fatto più bella figura se si fosse degnato di rispondere unicamente al quesito, senza divagare. Ma ognuno è libero di dire quel che vuole, le conseguenza si sarebbero viste più tardi. Sbuffai mentre orava, a metà discorso ero già stufo d’ascoltare quelle parole male legate. Sperai vivamente che quell’agonia poco orecchiabile cessasse al più presto di rumoreggiare nella stanza.

Finalmente s’interruppe, incrociò le braccia mentre adagiava le proprie carni sul legno della sedia. Avevo già deciso che sarei stato io il secondo, nessun altro m’avrebbe preceduto, avevo troppa paura d’udire vocaboli simili a quelli appena ascoltati. Mi guardai in torno, sperando di non scoprire un potenziale successore al di fuori di me. Non potevo permettere che le menti venissero ulteriormente devastate, dovevo ripristinare un po’ d’ordine. Senza indugiare, spostai la sedia indietro e mi alzai, quasi certo che per lo meno il Sensei m’avrebbe ascoltato.

† Vado io per secondo, se non vi dispiace. Come ho detto al mio arrivo mi chiamo Lan Shinretsu, ma lo ripeto per chi è arrivato dopo di me. Mi piace il Sakè, ma non disprezzo nemmeno i soldi e le donne; sebbene questo trio faccia parte dei vizi Ninja, credo che in piccole dosi non siano affatto nocivi. Voglio diventare uno Shinobi di questo Villaggio perché mi sento idoneo per svolgere questo difficile compito, e l’avrei scelto anche se i miei defunti genitori non lo fossero stati. †



M’arrestai un secondo, presi fiato, e ripresi.

† Il chakra è l’energia necessaria per eseguire le jutsu, ma è impiegato anche per altre funzioni. Si tratta dell’unione di energia psichica e corporea. †



Conclusi abbastanza brevemente, il maestro era rimasto abbastanza generico, e lo stesso avevo fatto io, non andando a specificare colori, tipi, affinità ed altri usi. Agguantai il ligneo sedile con entrambe le mani avvicinandomelo. Mi riaccomodai, puntellai ambo i gomiti sul banco, ed unite le mani a coppa, vi appoggiai il mento, sorreggendomi la testa. Ero già stufo di sentir teoria, non contando che sarebbe stata ripetuta probabilmente anche dagli altri studenti. Mi mascherai con un espressione vuota, annoiata. Attendevo fremente di passare alla pratica.

 
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dxxnarutoxxd
view post Posted on 8/6/2008, 14:58




CITAZIONE
narrato
parlato
pensato

Così dopo che la maggior parte della classe si fù presentata decisi che era il mio, mi chiamo Inamoto Kenpachi, dicamo che non sono molto simpatico a molti e c' è più di una persona che mi vorrebbe morto, non sono un tipo particolarmente affidabile a quanto m hanno detto tutti quelli che mi hanno affidato dei compiti, prediligo le maniere forti e che impiegano poco tempo ad essere attuate; e meglio se la sera non mi viene a cercare nessuno perchè potrebbe finirgli male se mi interrompe mentre mi intrattengo e voglio diventare uno Shinobi perchè ritengo che le mie capacità siano più idonee allo svolgimento di questa attività che di altre; bene, sono riuscito a spiegare concisamente le cose che mi piacciono di più senza andare troppo a fondo e sbilanciarmi su argomenti che sarebbe meglio non affrontare davanti ad un sensei che potrebbe volere indagare più affondo; tanto appena ne avrò l' occasione me ne andrò da questo villaggio dove a pioggia non finisce mai; ora è meglio se rispondo alla domanda del sensei che a giudicare da come era in faccia quando l' ho visto non sembra che abbia passato una buona nottata, dissi ridendo fra me e me pensando a quali incubi avesse avuto il sensei durante la notte, così mi affrettai a rispondere alla domanda del sensei, il Chakra è composto dall' unione dell' energia fisica e di quella mentale e viene utilizzato per effettuare le tecniche ninja e si suddivide in cinque categorie che prendono il nume degli elementi, quindi il fuoco, il vento, il fulmine, la terra e l' acqua, sono composti da essi e più un ninja è bravo maggiore è la sua capacità di controllare l' elemento di cui è composto il suo Chakra, ed esistono anche delle tecniche effetuabili solo con un tipo di Chakra in particolare bene, ache se forse mi sono dilungato un pò troppo nella spiegazione del Chakra dovrei aver risposto in maniera corretta così mi misi in una pozione più comoda sulla sedia sulla quale ero seduto, questa teoria mi sta cominciano a d annoiare non vedo l' ora di passare alla pratica in cui riesco molto meglio, così aspettai che che i restani presenti che no l' avevano fatto si presentassero.
 
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Vaalin
view post Posted on 13/6/2008, 00:44




Citando un post di TheFizs, vi presento la nuova modalità sperimentale per accelerare i corsi in Accademia:

CITAZIONE (TheFizs @ 3/6/2008, 19:52)
CITAZIONE
Modalità per sensei (Rivoluzionamento)

1- Esisteranno 2 modalità di intervento da parte del sensei che potrà scegliere di usare come e quando desidera:

Modalità On-Gdr
Quella tradizionale, nella quale si potrà essere di esempio per gli studenti. Bisognerà garantire un livello elevato di ruolata, possibilmente senza inserire "scuse" sulla schifezza del proprio post.

Modalità Off-Gdr
Si scriverà tutto in QUOTE, casomai indicando sempre un titolo universale che tutti i sensei dovranno seguire. Il sensei sarà l'unico a poter usare questa modalità e in essa avrà il potere di:

- Bocciare e promuovere direttamente.
- Dare giudizi e consigli sui post.
- Linkare nel forum altri post utili per migliorare le spiegazione.
- Narrare brevemente le azioni del suo PG.
- Dare dei compiti a ciascuno studente.
- Modificare l'ambiente, l'ora, la posizione e qualsiasi condizione dei PG degli studenti e del suo, e quant'altro possa servire per massimizzare l'approccio alle lacune degli studenti. Il sensei sarà quindi Dio ò_ò. Non dovrà necessariamente esistere un filo logico e una storia, e il corso sarà completamente senza Bg se il sensei lo desidera. In questo modo si perderanno totalmente le relazioni tra gli studenti e la "purezza" della storia di ognuno di loro, ma aumenteranno esponenzialmente le possibilità di insegnamento.




Questa è la nuova sperimentazione dell'accademia che sostanzialmente servirà per evitare a noi sensei di ruolare, e quindi di far perdere molto meno tempo agli studenti qualora i sensei siano impegnati per esempio anche con altri corsi accedemici. Noi sensei avremo la possibilità di gestire più corsi insieme e per ciascun corso si prospetta una riduzione esponenziale dei tempi di chiusura.

Proverò ad usarla con voi, quindi se notate qualcosa che proprio non vi va a genio potete comunicarmela via mp (NON INTASATE IL CORSO CON OT :) ).

A breve posterò.

CITAZIONE
Modalità Off-Gdr

Giudizi:
CITAZIONE
Shun: Prendi esempio da Lan. Nel tuo post c' è praticamente solo il parlato, non ci sono emozioni, descrizioni... non c' è niente! Se continui su questa via, non posso non bocciarti.

Lan: Ho corretto abbastanza cose altrove oggi... per fortuna tu non commetti quasi nessun errore. Ti segnalo però un pezzo in cui pecchi un poco di ripetitività:

CITAZIONE
E mi pareva alquanto strano che un elemento con un carattere così fosse arrivato così in alto da appartenere all’alta classe ninja.

E poi "in torno" è di uso abbastanza antiquato, a meno che tu non stia usando uno stile alto ti consiglio di scrivere il più comune "intorno".

Inamoto: Per te vale lo stesso discorso di Shun.

Incarichi:
CITAZIONE
Fate conto che il mio png vi abbia sorriso (tanto fa sempre e solo quello), vi abbia detto che siete andati bene e che poi vi abbia illustrato ciò che ha scritto alla lavagna (i tipi di Chakra e le relazioni fra di loro).
Dopodiché vi fa una richiesta di tipo teorico:

Shun e Inamoto, i vostri pg dovranno dire cosa farebbero nella seguente situazione:

Facevate parte di un team di quattro ninja, ma il leader del gruppo è stato eliminato e siete rimasti solo in tre, senza supporto e senza alcun medico. Pattuglie nemiche vi cercano, ma non siete sicuri che siano composte da altri ninja né, in caso lo fossero, di che livello siano.
Dovete necessariamente accamparvi per la notte, al fine di recuperare le forze; come fate per ridurre al minimo i rischi?
L' ambiente in cui potete agire è il seguente:
Una collina dai pendii abbastanza erti (quindi difficilmente scalabile, se non in pochi punti) si erge sulla zona circostante, costituita da una vasta pianura che si estende a vista d' occhio. Quest' ultima presenta arbusti e alberi in quantità considerevole, ma non tale da non lasciare ampie aree scoperte. In cima all' altura succitata vi è un analogo tipo di vegetazione, che, in questo caso, copre perfettamente.
In caso di notte passata con successo, cosa fareste: vi ritirereste o continuereste la missione? Motivate la risposta e spiegate come fareste.
La missione, in principio di livello D, consisteva nel recuperare il diario, di non grande importanza, di uno studioso, attualmente degente in un ospedale, dimenticato in un sito archeologico. Sfortunatamente, il sito è divenuto il covo di un gruppo di briganti o mukenin (non sapete quale delle due), che hanno deciso di eliminarvi prima che lo possiate raccontare in giro.
Supponete di esser neo-Genin e di non aver ancora acquisito quanto è caratteristico di quel grado (tecniche, abilità, capacità e armi); in pratica supponete che i pg siano come sono attualmente.

Lan: Per te qualcosa di più difficile (credo :blink:).

Ti sei introdotto all' interno della proprietà di un qualche signorotto locale di poco conto. Il tuo compito è quello di trafugare una pergamena, di cui ignori il contenuto, ma della quale ti è noto un metodo di riconoscimento. L' hai appena trafugata e stai uscendo dalla stanza in cui era custodita, ma un leggero rumore di passi proveniente dal corridoio ti avverte dell' arrivo di due individui da direzioni opposte, che convergono proprio all' entrata della stanza. Non hai alcun modo di evitare l' incontro. Da alcuni altri rumori ti pare che indossino la protezione simile ad un' armatura delle guardie del signorotto, ma non puoi essere certo che non siano alcuni dei ninja, superiori a te di un livello, che fanno parte del seguito dello stesso. La stanza presenta evidenti i segni del trafugamento. Hai poco tempo per agire prima che raggiungano la stanza.
È una casa giapponese all' antica, con le tipiche pareti e porte; davanti all' unica uscita della stanza si trova un corridoio coperto, che percorre l' abitazione lungo tutto il perimetro e dà direttamente sul cortile. A quindici metri circa dalla porta si trova il muro che delimita il giardino. A ridosso della suddetta parete ci sono degli alberi e dei cespugli, fra cui dorme beatamente una guardia che hai fatto svenire e che non si riprenderà sino all' indomani.
Come fai per andartene con la pergamena, attualmente nella tue mani?
Supponi di esser neo-Genin e di non aver ancora acquisito quanto è caratteristico di quel grado (tecniche, abilità, capacità e armi); in pratica supponi che il pg sia come è attualmente. La missione non ha tale importanza da far apparire saggia la scelta di perder la vita, o quasi, per portarla a termine.
Non disponi di supporto di alcun genere: i tuoi compagni ti aspettano in un determinato punto di raduno per fuggire all' indomani, ma non possono giungere in tuo soccorso.

Enjoy!


 
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seb91
view post Posted on 13/6/2008, 22:06




Parlato
Pensato
Narrato
Parlato da altri
Il Sensei chiese cosa avreppe fatto Shun in questa situazione:
CITAZIONE
Facevate parte di un team di quattro ninja, ma il leader del gruppo è stato eliminato e siete rimasti solo in tre, senza supporto e senza alcun medico. Pattuglie nemiche vi cercano, ma non siete sicuri che siano composte da altri ninja né, in caso lo fossero, di che livello siano.
Dovete necessariamente accamparvi per la notte, al fine di recuperare le forze; come fate per ridurre al minimo i rischi?
L' ambiente in cui potete agire è il seguente:
Una collina dai pendii abbastanza erti (quindi difficilmente scalabile, se non in pochi punti) si erge sulla zona circostante, costituita da una vasta pianura che si estende a vista d' occhio. Quest' ultima presenta arbusti e alberi in quantità considerevole, ma non tale da non lasciare ampie aree scoperte. In cima all' altura succitata vi è un analogo tipo di vegetazione, che, in questo caso, copre perfettamente.
In caso di notte passata con successo, cosa fareste: vi ritirereste o continuereste la missione? Motivate la risposta e spiegate come fareste.
La missione, in principio di livello D, consisteva nel recuperare il diario, di non grande importanza, di uno studioso, attualmente degente in un ospedale, dimenticato in un sito archeologico. Sfortunatamente, il sito è divenuto il covo di un gruppo di briganti o mukenin (non sapete quale delle due), che hanno deciso di eliminarvi prima che lo possiate raccontare in giro.

Inizialmente Shun fu sorpreso dalla domanda
Ma è una situazione veramente estrema!!! e comunque non credo possa capitare a noi studenti.
Ma comunque dato che il Sensei l'ha domandato vediamo di rispondere,devo immedesimarmi.Che farei in quella situazione?

Dopo di essa Shun si prese del tempo per riflettere ed elaborare una strategia che avesse almeno qualche possibilità di successo poi,dopo alcuni minuti passati in silenzio,disse:
Per essere sicuri di passare la notte,metterei tre fila di trappole,tutte diverse e via via più complesse,a difesa del punto in cui ci fermeremo a riposare.
Per sicurezza farò la guardia utilizzando la tecnica dell'occultamento.
Ed il punto prefissato per accamparci sarà tra il pendio, troppo ripido da scalare, e il bosco,così saremo più riparati.Vicino al pendio però deve esserci uno dei pochi punti agibili,per una eventuale fuga.
Sul sentiero piazzeremo piu trappole,per precauzione e cosi pure sul limitare del bosco.
Il mattino seguente,partiremo all'alba.
Per sviare gli inseguitori e confondere le nostre tracce,userò, e se un altro del gruppo la possiede la usera pure lui,la tecnica della moltiplicazione acquatica,anche se servirà a poco farà perdere tempo,a noi prezioso.
Personalmente continuerei la missione,ma dato che non sono solo, e non intendo mettere a rischio la vita di due miei compagni penso sia meglio tornare al villaggio per ulteriori istruzioni.
Durante la fuga verso il nostro villaggio,faremo delle piccole soste minime ,di pochissimo tempo,per riprendere fiato e ogni volta faremo due copie a testa,tramite la moltiplicazione acquatica.A meno che non fossimo a corto di chakra,ovviamente.Con lo scopo di continuare a confondere e se sono più inseguitori di dividerli.Appena raggiunta una zona a noi nota cominceremo ad avanzare più rapidamente,passando per scorcociatoie.
Dopo tutto questo parlare a Shun si era seccata la gola e quindi degluti diverse volte.
Ma mentre parlava si era talmente immedisimato nella vicenda che si potevano notare,sotto i vestiti, tutti i muscoli tesi ed allerta,pronti a scattare in qualsiasi istante.
Se mi fossi trovato nella stessa situazione ma fossi stato da solo,probabilmente sarei morto...Ma non sarei morto da solo,mi sarei portato dietro alcuni di loro,certamente!!!
Per portarmeli dietro avrei fatto delle imboscate e li avrei presi singolarmente.
è un'ottima strategia,anche se, purtroppo indica come finale la mia dipartita.é l'unico inconveniente a fare delle missioni da solo!

Dopo aver pensato a ciò che aveva detto fece un gran respiro per calmare i nervi e rilassare i muscoli,poi si risedette nel proprio posto curioso di sentire il parere del sensei sulla strategia da lui appena esposta.
 
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27 replies since 11/5/2008, 20:55   1155 views
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