Kiri-I 14, Sensei: Kyon Mikawa

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Vaalin
view post Posted on 7/4/2008, 22:58




SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
-Parlato (Altri)-


CITAZIONE
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Sensei: Kyon Mikawa
Età: 29
Sesso: Maschio
Altezza: 174 cm
Peso: 65 Kg
Grado: Jounin
Energia:Blu

 AlunnoEsito 
 Kiyurashi Ryu Rejected
 Minato Namikaze Rejected
 Nuroda Sai Testing
 Kaguya Riccardo Rejected
 Ilya Rhys Rejected
 Mizurai Tekan Testing

Per cominciare, benvenuti nel corso Kiri I 14 ^^! Qui è dove cercherò di insegnarvi a giocare di ruolo in un forum come questo, quindi prestate attenzione ai miei giudizi e consigli ^^
Naturalmente se sapete già giocare di ruolo tanto meglio! Renderete più fluido e piacevole il corso ^^
In ogni caso ricordate che l' Accademia è un momento fondamentale, se fatta bene i suoi frutti vi accompagneranno ogni qualvolta giocherete di ruolo.

Ma bando alle ciance! Iniziamo con un paio di cose che è bene sappiate prima di postare:
-Per quanto sia gentile cercherò di essere molto duro nelle valutazioni, visto che per il vostro bene è meglio un Sensei severo piuttosto che uno indulgente.
-Non accetterò post eccessivamente corti. Altresì non pongo alcun limite minimo di righe, preferisco lasciare il tutto al vostro buonsenso (è sempre meglio postare con il miglior rapporto qualità/lunghezza, preferisco un post sintetico, ma fatto bene ad uno lunghissimo, ma ripetitivo e fatto male).
-Cercate di essere molto descrittivi.
-Abbiate pazienza con me, sono un po' svampito e, spesso, molto lento. Inoltre è il terzo (e il primo si è interrotto al secondo post, mentre il secondo ancora non si è concluso) corso che faccio, quindi se le prove non sono accattivanti abbiate, nuovamente, pazienza.

Regole generali per un sereno proseguimento:
-Mettete, almeno nel primo post, una legenda come quella che ho usato io. Con questo non intendo dire che dobbiate copiare quella, ma che è importante, ogni volta che si interviene in un topic, far sapere agli altri come interpretare i post. Senza legenda è difficile capire se quanto scritto è detto, pensato o narrato...
-Tenete in conto ai fini della narrazione anche i post dei compagni.
-Siate realistici (per quanto si possa esserlo in un mondo fatto di tecniche ninja °°"...).
-NO all' auto-conclusività. Ricordate, NON si possono descrivere al posto di altri le reazioni di un personaggio, quali che siano.
-Generalmente dovete postare entro tre giorni dal momento in cui inizia il vostro turno, ma, con previa richiesta, si può ottenere un periodo di proroga.
-Per postare seguiamo un certo ordine. Il primo turno (dopo il mio, ovviamente) andrà a chi posterà per primo dopo questo mio messaggio, il secondo a chi posterà dopo il primo e così via. A meno che io non lo dica espressamente o non lo lasci intendere l' ordine rimarrà sempre quello.
-Io non ho limite di tempo (bello essere il Sensei XQ____), ma se tardo più di tre giorni potete farmelo notare con Mp o post per uppare la discussione.
-Cercate di evitare il più possibile errori grammaticali e/o di sintassi. Anche perché non faccio l' insegnante di Italiano e non mi va di correggere questo genere di cose...
-Non mandate post di OT né mp se non strettamente necessario. Ma se avete la fortuna di avere già il mio contatto msn potete tartassarmi quanto mi pare (tanto non ce l' avete xD)!

Dopo queste regolucce, posso solo augurarvi buona fortuna e buon divertimento ^^

Ah, la scheda del vostro Sensei sarà preparata quanto prima fra quelle di servizio xP




CITAZIONE
Tutto ciò che sapete è che siete stati ammessi all' Accademia nel corso Kiri-I 14 e che il vostro Sensei sarà un tale Kyon Mikawa. Non mi troverete nella stanza, pertanto regolatevi di conseguenza nel post.
Ricordo che non potete descrivere azioni, parole o anche solo condizioni di personaggi che non siano il vostro ^^ Al massimo potete usare, con parsimonia mi raccomando, dei Png (personaggi non giocanti) ^^

P.S:
Naturalmente il primo post sta a voi xP



Edited by Vaalin - 9/6/2008, 17:44
 
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Tekan
view post Posted on 8/4/2008, 13:03




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato

Tekan cominciò a percorrere quella strada che aveva già percorso molte altre volte, la strada che porta all'accademia. Adora camminare, e quando non sa cosa fare, di solito si mette a girare per Kiri, quindi conosceva bene anche quel posto. Ma non era mai stato dentro l'accademia.
Sentiva solo i suoi passi, e il canto degli uccelli che si nascondevano dietro ai cespugli del giardino, dove scricchiolava un'altalena al vento. Erano all'incirca le otto e mezzo, ma non c'era ancora nessuno. Eppure quello era il giorno in cui avrebbe dovuto iniziare l'accademia. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo. La nebbia si era diradata ulteriormente, e il vento continuava la sua faticosa opera di spostamento. Quel giorno c'era il sole, e agli occhi di Tekan pareva più luminoso del solito.

Un giorno diverso... un giorno diverso dagli altri.

Intanto si avvicinava sempre di più alla porta principale, più tranquillo per mai. Per quel ragazzo, i giorni importanti erano come gli altri. Eppure diventare ninja era la sua strada.
Era impassibile. La porta era già aperta. Forse ho capito male e il corso è già iniziato. Forse era alle otto.
Entrò, dopo aver riflettuto un attimo su cosa era meglio fare. Era la prima volta che entrava in quel grande edifico, ed era curioso di vedere com'era all'interno. C'erano numerose porte sulla parete destra e sinistra di quel corridoio che sembrava non finire mai. Tekan leggeva le scritte, ma nessuna era la sua stanza.
-Ciao! Sei qui per il corso I-14?-
-Finalmente un essere vivente- pensò Tekan.
-Sì. Sono Tekan Mizurai.-
-Bene, da questa parte.- disse il giovane ninja, probabilmente un Chunin, che stava di guardia all'ingresso.
Tekan fu condotto in una stanza sulla parete destra, quasi in fondo a quell'interminabile corridoio.
Il Chunin immediatamente si dileguò, e Tekan fu lasciato da solo.
Ma... ci dev'essere un errore... sono le otto e mezza passate, ma qui non c'è un'anima!
In quello stanzino, non c'era nessuno. Eppure sulla porta c'era il cartellino "Kiri I-14".
Tsk. Non è ancora arrivato...
Poi si udirono dei passi. Tekan si accorse subito che qualcuno stava venendò lì.
Chi sarà? Il sensei o uno dei miei nuovi compagni?
 
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Nagato-Pain
view post Posted on 8/4/2008, 20:21





CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato


Prologo




image

Alunno: Sai Nuroda
Età: 16
Sesso: Maschio
Altezza: 170 cm
Peso: 60 Kg
Grado: Studente
Energia: Bianca

Salve gente, finalmente è cominciato questo corso, non vedevo l'ora d'iniziare un'altro GDR. Spero tanto di divertirmi molto insieme a voi tutti, ora vi lascio al mio post :=) ciau




Prima Fase: The Ninja Academy



La mattina era giunta anche nei cieli di Kiri. Il giovane Sai, ancora assonnato, era steso sul suo letto. Una piccola linea di luce, si affacciava fra le due ante della finestra che era socchiusa. Il rumore della pioggia, rilassava molto il ragazzo che, nonostante ciò, si doveva alzare; era arrivato il giorno della verità, il giorno in cui l'accademia incominciava e con lei tutti gli obbiettivi del Nuroda si diedero appuntamento davanti il grande portone dell'istituto. La sveglia silenziosa, attendeva da anni ormai, la solitudine era padrona nella sua mente e tutto questo, presto sarebbe finito. Se lo continuava a ripetere da anni, da quando si risveglio in quell'ospedale di Kiri, da solo e senza nessuno che lo potesse aiutare a ricordare...

...è finalmente giunto il giorno che aspetto da sempre...non vedo l'ora di cominciare questa mia, nuova, avventura...

La sua casa era composta da tre sole stanze: una cucina, una camera da letto e, logicamente, un bagno. Posta nella perferia di Kiri, era sempre molto silenziosa e tranquilla; rispecchiava in pieno i sentimenti del ragazzo in quel periodo...La colazione, rappresentata da una decina di biscotti ed una tazza di latte, subito si esaurì. Tornato sopra, Sai, si vestì, prese l'equipaggiamento ninja e si diresse fuori casa...le vie, ancora molto silenziose, erano coperte da una sottile nebbia caratteristica del villaggio...I passi del giovane, scorrevano lungo la strada. Mentra camminava, continuava a pensare...

...devo dare il meglio di me all'accademia...se voglio sperare di scoprire cosa successe in quel dannato periodo, devo diventare molto forte ed abile nei Jutsu...devo scoprire...devo scoprire!...come faccio a non ricordare nulla di un intero anno???...maledizione...

Si scosse il capo con la mano....

...ce la devo fare. Ne va della mia vita...

Continuò a camminare. L'edificio dell'accademia, sbucò da dietro la chioma di un grande albero. Alla vista di questo, il cuore del Nuroda, cominciò a battere all'impazzata. Esorcizando i suoi demoni, oltrepassò il portone di questo e si diresse alla bacheca, posta di fronte all'entrata, per cercare il proprio nome. Dopo poco, lo trovò scritto nella lista dei partecipanti al corso accademico n° I-14...

Bene questo deve essere il mio corso, devo trovare solo l'aula dove si terrà...aeh sembra facile...

Passeggiando fra i corridoi dello stabile, leggeva ogni targhetta attaccata vicino alle porte...

...I-12...I-13....I-14!...eccola è questa...

Facendo un lungo respiro, appoggiò la mano sulla maniglia della porta e la aprì...alla sua vista, si presentò una stanza completamente vuota se non per qualche banco, qualche sedia ed un ragazzo seduto su una di queste...cercando di non essere scortese, salutò educatamente...

Salve...buon giorno...

Non dando molta importanza al ricambio del saluto appena fatto, si sedette al 3° banco e poggiò la schiena allo schienale della sedia...

Speriamo non tardi di molto il Sensei, fremo dalla voglia di cominciare il corso...



Edited by Nagato-Pain - 9/4/2008, 00:00
 
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kimimaro94
view post Posted on 8/4/2008, 20:58




SPOILER (click to view)
narrato
parlato
pensato
parlato da altri


Ricky si svegliò presto; oggi sarebbe dovuto andare per la sua prima volta all' accademia ninja, era particolarmente tranquillo nonostante la sua incredibile impazienza di cominciare le lezioni. Ancora non era sorto il sole e lui stava disteso sul letto in quella stanza buia e semivuota e lui era assediato dai pensieri e dai ricordi interrotti da qualche rumore proveniente da fuori la finestra.
Oggi cominciano le lezioni; finalmente non vedo l' ora di cominciare spero di fare buona impressione con il sensei.
D' un tratto un rumore sordo lo risvegliò chissà che cosa era caduto ma non gli andava di andare a controllare era qualcosa che avrebbe fatto forse dopo se ne avesse avuto voglia. Erano passati pochi minuti ma non riusciva a prendere sonno quindi decise di uscire; così tanto per fare una camminata. Si vestiì e usciì fuori; il villaggio era praticamente deserto anche se del resto era naturale considerato l' orario lui era l' unico che non riusciva a dormire. Visto che aveva ancora qualche ora decise di fare una lunga passeggiata tanto non aveva nient' altro da fare. Camminò per ore finchè non arrivò il momento di presentarsi all' accademia e lentamente si avviò verso l' accademia; aveva un passo relativamente lento quasi come sel volesse nascondere l' ansia che lo assaliva, era passata qualche ora quindi c' era un pò di confuzione nel villaggio ma lui continuò ad andare avanti a testa bassa come se non percepisse niente; era praticamente in un altro mondo; arrivato all' accademia si ridestò ed entrato nel corridoio cercò l' aula leggendo nelle targhe accanto a ogni porta; la trovò praticamente subito e considerato che era un pò in ritardo sperava che il sensei non fosse ancora arrivato.
Speriamo che il sensei non sia già in classe non mi va di fare già una brutta figura il primo giorno.
Ricky apriì la porta e vide che c' erano in classe soltanto due ragazzi.
Buongiorno
Ricky andò verso un banco nella seconda fila e li si sedette aspettando con pazienza l' arrivo del sensei.
 
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Tekan
view post Posted on 9/4/2008, 12:47




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato
Parlato altri

La persona di cui Tekan aveva sentito i passi non era il sensei, ma un altro studente.

Mph, lo immaginavo...

L'aula era abbastanza piccola. C'erano quattro file di sei banchi ciascuna, tre sulla parete sinistra, e tre su quella destra. Sulla parete frontale c'era, naturalmente, la cattedra. Al momento che il ragazzo entrò, Tekan si era appena seduto. Si era messo in quarta fila, nel terzo banco a partire da destra. Quando il secondo studente entrò, lo guardò con indifferenza. Lo squadrò dalla testa ai piedi, e gli parve abbastanza tranquillo.
Salve... Buon giorno... disse lui.
Tekan non rispose. Preferiva osservare la sua reazione. Il ragazzo neanche badò se il suo saluto fosse stato ricambiato o meno, e si sedette subito in 3^ fila.
All'apparenza, mi sembra abbastanza sveglio. Non ha l'aria da imbranato, ma saranno i fatti a giudicare.
Tekan lo osservò per un altro po', mentre il suo sguardo era perso nel vuoto della stanza. In quel momento, avrebbe voluto lanciargli un kunai di striscio, per notare come avrebbe reagito. Ma poi lasciò perdere, non voleva creare scompiglio dal primo istante.
Passarono 5 minuti di completo silenzio. Tekan era tranquillissimo. Aveva il braccio destro sul banco, e l'altro appoggiato sulla coscia sinistra. Odiava stare composto. Dopo quel tempo, si udirono di nuovo dei passi: questa volta erano passi veloci, di corsetta. Un altro studente era entrato nell'aula. Salutò immediatamente e andò a sedersi in 2^ fila. Sembrava essersi tolto un peso, Tekan ne dedusse che aveva paura che il maestro fosse già dentro. Il ragazzo che era entrato per secondo sorrise. Anche il terzo studente pareva abbastanza tranquillo, ma non quanto Tekan e l'altro.
Questo non mi sembra un genio...
Il silenzio continuava, e Tekan ne aveva abbastanza.
Per guadagnarsi l'attenzione, il giovane ragazzo estrasse un kunai che teneva nella piccola borsetta sul braccio sinistro, prese la mira, e lo lanciò in un attimo sul bordo legnoso della lavagna.
In quel momento, gli altri due si voltarono prima verso la lavagna, e poi verso di lui.
Il mio nome è Tekan... Tekan Mizurai.
 
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Ilya Rhys
view post Posted on 9/4/2008, 13:04




CITAZIONE
Tekan si fa un post ciascuno,e ti ricordo che devi rispettare i turni.Il tuo prossimo post è dopo il sensei non adesso :ahà_à:

 
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Tekan
view post Posted on 9/4/2008, 16:59




CITAZIONE
lo sapevo. è solo ke avevo sbirciato in altri topic di accademia ed avevo visto ke alcuni scrivevano anke nn rispettando i turni, quindi pensavo ke si potesse fare, tt qua! cmq x questa volta lascia stare, prosegui da lì con la storia!^^

 
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Vaalin
view post Posted on 9/4/2008, 17:03




CITAZIONE
Bé, se contiamo anche il tuo secondo post come valido allora devo segnalarti un errore ^^

CITAZIONE
In quel momento, gli altri due si voltarono prima verso la lavagna, e poi verso di lui.

Come scritto nel post iniziale non puoi descrivere azioni/reazioni di personaggi che non siano il tuo, volendo loro potrebbero benissimo ignorare apertamente quanto da te fatto ^^

Questo tenetelo ben presente di qui innanzi ;)

P.S:
Questa volta per i turni lascio correre, ma senza mie indicazioni precise o implicite evitate di farlo...

 
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Ilya Rhys
view post Posted on 9/4/2008, 20:50




CITAZIONE
Narrato
-Parlato-
"Pensato"

Rumore di coperte,di coperte che si agitano,coperte che vengono maltrattate,coperte che a dosso a una giovane kunoichi,che non riesce a dormire,subiscono vari maltrattamenti causati dai suoi movimenti irrequieti.Quella notte per Ilya era quasi impossibile chiuder occhio,era nervosa per l'imminente inizio di accademia;finalmente aveva l'occasione per diventare una vera ninja.Lei non aveva ambizioni a diventare la più forte,la più importante o altro,voleva semplicemente essere ninja e basta.Almeno per il momento,chissà se in un futuro,vicino o lontano,avrebbe cambiato le sue scelte di vita o quant'altro;questo solo il fato lo sa.

Dopo molte ore passate a prender sonno,Ilya si addormetò verso le 4 del mattino,ma questo era un breve riposo;infatti alle 6 era nuovamente sveglia e,seduta sul letto,mentre si stropicciava gli occhi,decise di alzarsi e vedere l'alba sul tetto prima di andare a fare una passeggiata e poi dirigersi verso l'accademia.Si alzò e si preprarò per bene,infilando il vestito che preferiva,quello che somigliava molto a una divisa di una liceale.Mentre prendeva quel vestito,vide nell'armadio,nel celofan,un vestito e sorrise lievemente;quello era l'abito che avrebbe indossato una volta diventata Genin.

Una volta che fù pronta,aprì la finestra del balcone e salì sul tetto.Rimase lì per tutta la durata dell'alba finchè il sole non fù abbastanza alto nel cielo;erano circa le 7 quando rientrò in casa.La sua casa era un monolocale più bagno.Anche se c'erano solo due stanza non si lamentava,perchè quella dove viveva era una casa molto grande per una sola persona.Era arredata con un letto matrimanoiale,due armadi,una libreria,e un tavolo;alla sinistra della portafinestra del balcone c'era l'angolo cuttura,dopo una finestra e infine la porta del bagno.

Dopo aver fatto colazione,Ilya uscì di casa e fece una passeggiata,ammirando con quei suoi occhi del color del ghiaccio,il villaggio che si risvegliava.Guardava con curiosità tutte le persone che si alzavano la mattina e andavano a lavorare con il sorriso sulla bocca,oppure altre con la faccia un po' arrabbiata per aver preso la solita strigliata dalla moglie.Verso le 8 e 20 decise di dirigersi verso l'accademia,visto che l'inizio delle lezioni era previsto per le 8 e 30 circa.

Entrò dentro l'accademia e si diresse verso la bacheca per controllare dove fosse la sua classe.Si aiutò con il dito,per leggere sul rigo giusto,e trovò la classe: la I 14.Guardò le indicazione che c'erano scritte per trovare la classe e con calma si diresse verso la classe.Quando arrivò lì trovò la porta scorrevole aperta, e vide che c'erano già 3 ragazzi dentro.

Devono essere dei compagni...

-Buongiorno a tutti-

Salutando tutti i suoi compagni,fece un leggero inchino,per essere più educata possibile;poi si girò verso la porta e la chiuse con un gesto dolce e leggero.Infine si andò a sedere nel banco centrale della seconda fila e rimase in conteplazione ad attendere il sensei,con sguardo serio e fisso sulla lavagna.

Chissà che tipo è...
 
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Vaalin
view post Posted on 10/4/2008, 21:19





SPOILER (click to view)
Tekan: Senza lode e senza infamia, un post di apertura che denota la presenza di quelle basi su cui andremo a costruire durante il corso ^^
L' errore da parte tua è nel secondo post e te l' ho già detto ^^

Sai: Lo stesso discorso vale per te, ma con una piccola aggiunta: usa i punti di sospensione con un po' più di parsimonia, solo quando veramente servono a comunicare qualcosa ;)

Ricky: Qualche errore in qua e là. Per esempio all' inizio cominci la narrazione parlando al passato, ma poi scrivi "oggi sarebbe dovuto andare". Non scrivendo al tempo presente, devi cambiare le indicazioni di tempo e luogo, in quanto il contesto in cui si trova il narratore non è quello in cui agisce il personaggio (per cui, per esempio, "quel giorno" al posto "di oggi", "là" al posto di "qui"). Dovresti migliorare anche nell' uso della punteggiatura (es. "così, tanto per fare una camminata" trasmette qualcosa di più, oltre a essere più corretto, di "così tanto per fare una camminata"), una virgola al posto giusto può cambiare tantissime cose ^^
Oltre a ciò alcune incertezze grammaticali come "usciì" e "vestiì", che dovrebbero invece essere "uscì" e "vestì".
Miglioreremo ^^!

Ilya: Anche nel tuo post ci sono tutte le basi per portare avanti serenamente e - me lo auguro xD! - fluidamente il corso. Unico neo che per ora mi è saltato all' occhio è la ripetizione della parola classe nella parte finale del post, per il resto non ho notato altro ^^

Per quanto riguarda i vostri altri due compagni che non hanno postato sono bocciati a meno che non mi comunichino qui con un post o via mp che hanno intenzione di partecipare al corso. In quel caso le modalità della riammissione al corso saranno rese note ai diretti interessati ^^



SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
-Parlato (Altri)-


Chapter 0: 8.00 in the morning

Un rumore, il solito rumore. Fastidioso più del ronzio di una zanzara ogni mattina si ripete, ma questa piccola tortura è indispensabile... Stendo svogliatamente il braccio, facendolo fuoriuscire dalle coperte e lascio cadere con scarsa grazia la mano sul pulsante della sveglia, che smette di suonare.
Mi giro su un fianco, il sinistro, combatto per un po' con il sonno, cercando di tenere aperte quelle palpebre che la stanchezza fa calare come macigni e appena riesco a mettere a fuoco le immagini guardo tristemente l' infernale marchingegno di cui non posso fare a meno.
-Le otto...- biascico stancamente, per poi sollevarmi con il busto. Mi poggio sul gomito sinistro e con le dita della mano destra inizio a stropicciarmi gli occhi con l' intento di scacciare via le ultime tracce di sonnolenza. Faccio scivolare le gambe fuori dalle coperte e infilo i piedi nelle mie ridicole ciabatte di feltro rosso, unica nota di colore in una casa dai colori freddi e spenti, poi mi alzo stancamente e mi dirigo verso il bagno, dove mi libero dei vestiti e mi infilo sotto l' agognato getto d' acqua bollente... a dire il vero, forse, un po' troppo bollente. Lancio un urlo e giro freneticamente la manopola dell' acqua fredda, ottenendo l' abbassamento di temperatura ed il sollievo desiderati -Che idiota...- poggio la testa ed il braccio, diretto verso l' alto, sulla parete davanti a me, poi chiudo gli occhi ed emetto un sospiro. Un' altra piattissima giornata è iniziata.

[...]

Guardo l' immagine che lo specchio riflette, un uomo alle soglie della trentina ricambia il mio malinconico sorriso mentre armeggia con la cravatta per sistemare alla perfezione il nodo ed il colletto della camicia. Indosso anche la mia giacca blu, o meglio, una delle tante giacche blu, tutte uguali, che possiedo. Già, mai avuta una grande fantasia e neanche una grande passione per i negozi, semplicemente una volta trovato un vestito che mi piace ne compro tanti capi identici, così risparmio tempo. E poi in fondo tendo a non rivedere le stesse persone due volte, quindi anche se il mio abbigliamento non varia non c' è nessuno che possa accorgersene...
Esco di casa con malcelata fretta e quasi dimentico il mio mazzo di chiavi, con tanto di ciondolo a forma di kunai in miniatura, infilato nella toppa della massiccia porta di legno che serra e disserra casa mia +A volte mi chiedo chi me lo faccia fare!+
Devo sbrigarmi, sebbene grazie all' autoinganno, banale eppure efficacie (di prima mattina son troppo intontito per ricordarmene ed ignorarlo), della sveglia in avanti di vari minuti io riesca a guadagnare ogni mattina tempo prezioso, non è mai abbastanza, continuo a lottare caparbiamente con i secondi. Ma dopo anni di sveglie mattutine per arrivare all' Accademia in orario ho elaborato una serie di azioni consuetudinarie studiate appositamente per risparmiare il massimo tempo con il minimo sforzo: se da ragazzo mi svegliavo anche un' ora e mezza prima, ora riesco, almeno in teoria e salvo imprevisti, a fare il tutto nella metà del tempo, arrivando per il rotto della cuffia.
In verità devo confessare che potrei metterci decisamente meno se corressi, indifferentemente o per le strade o sui tetti, ma dopo una vita passata di corsa da un paese all' altro, da un combattimento a quello successivo... ho voglia di camminare, di godermi il paesaggio, le persone, il vento che accarezza delicatamente la pelle nei giorni di calma, il rumore dell' acqua che batte sulle fibre dell' ombrello in quelli di pioggia! Il mondo circostante, le sensazioni e le emozioni che questo provoca mi fanno sentire vivo, parte di un tutt' uno, di questo villaggio che ho servito e che continuo a servire in un modo o nell' altro, nonostante i miei innumerevoli difetti e limiti.
Ultimo del mio corso, anzi, ultimo del mio anno accademico... per tre anni di fila. Passato per un soffio e bocciato a sei edizioni consecutive dell' esame Chuunin. Queste le cose rinfacciatemi continuamente dai miei genitori giorno dopo giorno, anno dopo anno, missione dopo missione.
Per quanto facessi non riuscivo ad ottenere mai nulla, solo insuccessi.
Dopo tanti anni però ce l' avevo fatta, mi sentivo finalmente soddisfatto di me stesso! Che le mie missioni andassero a buon fine o meno non me ne importava più niente, ciò che mi stava a cuore, che mi premeva, era fare il mio lavoro sino in fondo, sapendo di agire secondo onestà e dando il massimo. La mia onorabilità, il mio valore, prima che dagli altri doveva essere riconosciuto da me stesso.
Solo con una forte consapevolezza di sé è possibile mantenere la propria serenità d' animo e finalmente l' avevo trovata, l' unica prova da superare ormai era quella... serrare la mano, far scorrere la porta ed infine compiere il proprio dovere, spinto dal solo desiderio di raggiungere quel meraviglioso stato d' animo che solo chi sappia di aver agito nel giusto portando a termine il proprio incarico può provare.
Un sorriso, l' intero volto che assume un' espressione gioiosa quasi patetica, il primo passo all' interno dell' aula, la porta che scorre fluida per pochi interminabili istanti fino alla sua chiusura +E così ha inizio...+
Mi porto al centro della cattedra, poggio la mia valigetta a sinistra della sedia, la sposto un po' per poi potermi sedere agevolmente e, portando la mano destra dietro la nuca, segno di un certo imbarazzo, faccio un piccolo inchino mentre li saluto -Buongiorno a tutti, io sono Kyon Mikawa e vi farò da Sensei per tutta la durata di questo corso; piacere di conoscervi-
Fatto ciò mi siedo e mi sistemo nella posizione più naturale, ma consona possibile, poggio i gomiti sulla bianca superficie del mobile e incrocio le mani, su cui poso, sorridendo con tutto il volto - occhi compresi! - il mento -Per prima cosa che ne direste di rompere il ghiaccio e parlarmi un po' di voi? Sapete, quelle cose come i vostri sogni, ciò che vi piace, ciò che non sopportate... fatemi capire un po' come siete-


SPOILER (click to view)
Mi raccomando siate descrittivi e indagate con la narrazione non solo l' ambiente intorno a voi, ma anche la vita interiore del vostro personaggio.

P.S:
Scusate se come personaggio è un po' patetico, ma non ne interpreto uno buono da tempo immemorabile! Sono abituato ad usare un folle psicopatico che si crede l' Unto del Signore xD

P.P.S:
Sì, esatto per lo stesso motivo, non ero per niente ispirato quando l' ho scritto ù.ù xD

Enjoy!

 
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Tekan
view post Posted on 10/4/2008, 22:34




CITAZIONE
Narrato
Pensato
Parlato
Parlato altri

Dopo quella presentazione memorabile e singolare, Tekan si sentiva molto meglio. Aveva compiuto quel gesto, quello che pochi altri ninja avrebbero fatto, perché non è nella genetica dei comuni ninja dare nell'occhio. Ma lui si sentiva fiero di ciò, proprio perché era diverso. Aveva da sempre avuto quel sentimento irrefrenabile di fare il contrario che gli altri facevano, era una sua caratteristica, ce l'aveva nel sangue. E anche sforzandosi, non avrebbe potuto farne a meno.

Tsk... questo è davvero un giorno diverso dagli altri.

Non so perché, ma mi sento bene, sensazione che ormai è rara per me... ma sento che oggi qualcosa cambierà. La vita che ormai sono abituato a fare da tempo immemore, e alla quale sono affezionato senza motivo, perché non mi ha mai regalato una gioia, si modificherà. Oggi si apre un nuovo paragrafo della mia vita, che sicuramente mi avvicinerà agli avvenimenti del passato, mi renderà più facile capire quei gesti. Sento in me una strana energia sprigionarsi, la sentivo già nel momento in cui ho aperto gli occhi, ma adesso è in quantità molto maggiore... sale progressivamente... e mi carica emotivamente...

tsk... un nuovo giorno... e Tekan comincia la sua strada.


Dopo poco tempo, di nuovo i passi. Il ragazzo era ormai sicuro che il sensei sarebbe arrivato per ultimo. E infatti...
Era un altro studente. O, meglio dire, un'altra. Di lei, a impressionare Tekan fu il modo di vestire. Erano tutti vestiti più o meno da combattimento, ma lei indossava una divisa, e per giunta molto ordinata.
Ma dove pensa di essere? Siamo a una scuola ninja, mica alla corte di un re!
La ragazza salutò educatamente e si mise in seconda fila, la stessa dell'ultimo quasi-shinobi entrato.
Passarono altri cinque minuti, e finalmente, alle 8 e 45, arriva.
E' lui.

Buongiorno a tutti, io sono Kyon Mikawa e vi farò da Sensei per tutta la durata di questo corso; piacere di conoscervi.
Kyon Mikawa, eh? Mai sentito...
Molto calmo, si posiziona subito alla cattedra, e si volta verso di noi con aria confidenziale.

Per prima cosa che ne direste di rompere il ghiaccio e parlarmi un po' di voi? Sapete, quelle cose come i vostri sogni, ciò che vi piace, ciò che non sopportate... fatemi capire un po' come siete.
Eh eh. Non mi sembra neanche un maestro. Ho già capito tutto. E' un mollaccione. A quanto pare, ci hanno assegnato l'ultimo in fondo alla lista. Ma bene, che razza di culo. Questo si è pure messo la cravatta, pensa di essere in un salotto. Secondo me, non ha la minima idea di cosa voglia dire essere ninja, di cosa voglia dire soffrire... ad ogni modo... partirò io con le presentazioni.
Eccomi qua, in quarta ed ultima fila. Sono Tekan Mizurai. Immagino lei non abbia mai sentito questo cognome, o non l'abbia sentito da parecchio tempo, come minimo. Vivo da solo in una casa di pietra, che è abbastanza comoda per una persona, ma era molto piccola quando eravamo in cinque. Ho 16 anni. Desidero diventare ninja per scoprire cosa è realmente successo agli altri membri del mio clan, spariti nel nulla da tempo immemore. Ma non solo. Lo desidero perché è una cosa che mi viene da dentro, lo sento dentro di me. E non potrei essere altro che un ninja. Mi piace mettermi in evidenza, e differenziarmi dagli altri. E mi piace quando la vita si movimenta, quando assume un senso, un significato. La cosa che più odio... sono le persone che vogliono avere tutto facilmente, e che non si sono mai sforzate, o hanno mai sofferto. Penso di aver detto abbastanza.
Finito di parlare, Tekan si rimise a sedere (poiché prima si era alzato), laggiù in fondo.


 
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Nagato-Pain
view post Posted on 11/4/2008, 20:54





Seconda Fase: Hi sensei...



Legend


Narrato
Pensato
Parlato



I minuti trascorrevano vuoti e senza novità, dopo l'arrivo di altri 2 compagni di corso in classe. Sai cominciava ad annoiarsi e, così, alzandosi dal suo banco, si diresse verso la finestra per ammirare un pò l'affaccio. Il grande giardino dell'accademia, a quell'ora, era popolato solo da alcune specie di volatili che preannunciavano l'arrivo della primavera. Il silenzio all'interno della stanza, fù interrotto da un Kunai che, ficcandosi nel bordo legnoso della lavagna, distrasse il Nuroda dalla sua operazione. Il giovane ragazzo che era entrato prima di lui nella camera, aveva lanciato un'arma alla lavagna solo per attirare l'attenzione a se; tentativo piuttosto impertinente ed arrogante. Voltandosi leggermente verso questo, perdendo di vista per un secondo l'esterno della struttura, lo squadrò dalla testa ai piedi e senza fiatare, si rigirò verso la finestra...

Che razza di bambino arrogante...phf...non sopporto gente del genere...

I ragazzi nella stanza, ormai, erano diventati 4 ed alcuni passi più calmi, provenienti dal corridoio adiacente la stanza, preannunciò l'arrivo del Sensei...

Sarà di sicuro il sensei, i suoi passi sono calmi e lenti, non ha fretta di arrivare. Se fosse stato uno studente, a quest'ora, di sicuro avrebbe corso...

L'arrivo di Sai nuovamente al suo banco, coincise con l'entrata nella stanza del maestro...

CITAZIONE
-Buongiorno a tutti, io sono Kyon Mikawa e vi farò da Sensei per tutta la durata di questo corso; piacere di conoscervi-

Dirigendosi versola cattedra e, di seguito, sedendosi, aggiunse...

CITAZIONE
-Per prima cosa che ne direste di rompere il ghiaccio e parlarmi un po' di voi? Sapete, quelle cose come i vostri sogni, ciò che vi piace, ciò che non sopportate... fatemi capire un po' come siete-

Un tipo strano risultava l'uomo: Giacca blu, cravatta e camicia, era sicuramente un'abbigliamento poco consono all'insegnamento in un'accademia ninja...

Come diavolo si è vestito?...non sembra un tipo molto...come dire...affidabile...boh se farà il maestro, di sicuro avrà le sue abilità...

Il primo ragazzo a presentarsi, fù proprio quel simpaticone che, egli, già non sopportava...

CITAZIONE
Eccomi qua, in quarta ed ultima fila. Sono Tekan Mizurai. Immagino lei non abbia mai sentito questo cognome, o non l'abbia sentito da parecchio tempo, come minimo. Vivo da solo in una casa di pietra, che è abbastanza comoda per una persona, ma era molto piccola quando eravamo in cinque. Ho 16 anni. Desidero diventare ninja per scoprire cosa è realmente successo agli altri membri del mio clan, spariti nel nulla da tempo immemore. Ma non solo. Lo desidero perché è una cosa che mi viene da dentro, lo sento dentro di me. E non potrei essere altro che un ninja. Mi piace mettermi in evidenza, e differenziarmi dagli altri. E mi piace quando la vita si movimenta, quando assume un senso, un significato. La cosa che più odio... sono le persone che vogliono avere tutto facilmente, e che non si sono mai sforzate, o hanno mai sofferto. Penso di aver detto abbastanza.

Le ultime parole di quel ragazzo, fecero comparire un sorriso ironico sul volto di Sai...

Che gente...loro soffrono e pensano che tutti debbano soffrire...la sofferenza è parente alla poca abilità o al troppo attaccamento verso altre cose o umani...a guardare questo (tekan) mi sa che le ospita entrambe...

Una volta che questo si risedette, arrivò il turno del Nuroda. Questo si alzò ed esordì...

Buon giorno sensei, il mio nome è Sai Nuroda, sono originario di questo villaggio e vivo non lontano da qui, nel quartiere a nord. Mi sono iscritto all'accademia perchè voglio seguire le orme di tutti i membri della mia famiglia, è una specie di tradizione. Altri motivi invece mi porteranno presto lontano da questo paese. Il mio passato ha da raccontare ben poco e forse quello che dice neanche lo ricordo. I miei genitori sono scomparsi anni orsono ed il bello è che non mi ricordo nulla di quell'anno, la mia è una grave amnesia temporale, ho completamente rimosso un'anno della mia vita dalla memoria. I medici dicono che probabilmente è dovuto ad un grave trauma che ha portato ad un meccanismo di auto-difesa psicolgica che ha agito in modo da non farmi ricordare ciò che sia successo.
Tornando al presente, ciò che più non sopporto è: l'arroganza e l'ignoranza delle persone, mi fa andare in bestia ed ucciderei pur mettervi fine. Le cose che mi piaccioni, invece, sono molte ma non sto qui ad elencarvele tutte. Di certo, visto che mi trovo qui, fare il ninja è una di queste.
Credo sia tutto, cedo la parola al prossimo...


Un piccolo cenno con la mano, accompagnò il suo risedersi sulla sedia. Passandosi una mano nei capelli, se li aggiustò in modo da non farli sembrare squadrati e, di seguito, poggiò i gomiti sul banco, congiungendo le mani...

Speriamo si muovano gli altri, vorrei cominciare subito l'apprendimento...

SPOILER (click to view)
Vaalin, il fatto che metto puntini sospensivi è per evidenziare il passare di un breve lasso di tempo fra un'azione e l'altra. Comunque, adesso, li ho completamente tolti dalla narrazione e dal parlato, li ho rimasti solo nei pensieri, li credo ci stiano bene, il pensiero non è fluido e ritmico come il muoversi o il parlare. (quelli alla fine di ogni strofa li metto per un fatto puramente grafico ;=) )
Saluti :=) ciau

 
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kimimaro94
view post Posted on 12/4/2008, 08:58




SPOILER (click to view)
narrato
parlato
pensato
parlato da altri


Il sensei finalmente arriva, si presenta e poi ci chiede di parlagli un pò di noi. Uffa ma non potevamo cominciare subito le lezioni be che gli dovrei dire della mia vita? e poi che gliene può fregare, va be raccontiamogliela e facciomola finita comuque per fortuna non tocca a me io sono il terzo. Passaronono pochi minuti e intanti già due persone si erano presentate adesso toccava a lui. Sono un ragazzo di questo villaggio e voglio diventare un ninja per farla pagare ad alcuni Mukenin che sono appunto le persone che più detesto poichè hanno sterminato la mia famiglia; non ci sono cose che mi piacciono in particolare anzi odio quasi tutto; eccetto dormire e combattere comunque non sono la persona alla quale piace particolarmente parlare di se quindi se possibile preferirei che durante il mio apprendistato all' accademia evitasse di farmi parlare di me in ogni caso perchè probabilmente lo vorrà sapere l' unico motivo perchè non ce ne sono altri per la quele mi sono venuto quì e per la quale voglio diventare un ninja è la vendetta e basta; spero di essere stato abbastanza esaustivo Mi trovo li avevo appena finito di parlare. Spero di avere fatto una buona impressione comunque non mi è sembrato che coloro che si sono presentati prima di me abbiano detto molto della loro vita apparte il primo che ha lasciato intravedere il suo carattere e in particolare la sua arroganza e l' altro be secondo me non era vero che non si ricordava nulla ma piuttosto diciamo che non ne voleva parlare comunque non sono io a dovere giudicare quello che hanno detto ma piuttosto lo deve fare il sensei quindi è inutile che lo faccia io ora sarà meglio tornare a sedersi. Egli si girò e si torno a sedere ora toccava agli altri parlare di loro.
 
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Vaalin
view post Posted on 18/4/2008, 22:53




CITAZIONE
Per ora i giudizi ed i consigli ^^

Tekan: "Passarono altri cinque minuti, e finalmente, alle 8 e 45, arriva." Da questo punto in poi usi il presente un paio di volte e poi torni al passato. Devi fare attenzione a questo tipo di errori, bisogna sempre essere coerenti con il tempo che si è scelto ^^
Per il resto bene, anche se non hai descritto molto e ti sei incentrato più su pensieri e parlato.

Sai: Pochi errori. Continuo a non gradire l' uso insistito dei punti di sospensione, ma quello è un gusto personale... anche un mio carissimo amico è un po' un fanatico di questo tipo di punteggiatura xD

Riccardo: Uso scorretto della punteggiatura, o meglio non-uso della punteggiatura °w°...
CITAZIONE
"Uffa ma non potevamo cominciare subito le lezioni be che gli dovrei dire della mia vita? e poi che gliene può fregare, va be raccontiamogliela e facciomola finita comuque per fortuna non tocca a me io sono il terzo."

Scritto così questo si legge praticamente tutto con due sole pause: una al punto interrogativo ed una, breve, all' unica virgola. Un esempio di come sarebbe potuto essere è:
"Uffa, ma non potevamo cominciare subito le lezioni? Bè, che gli dovrei dire della mia vita? E poi che gliene può fregare! Vabbè, raccontiamogliela e facciamola finita... comunque per fortuna non tocca a me io sono il terzo."
Questo difetto si nota un po' in tutto il post, così come una certa incoerenza con i tempi verbali. A volte usi tempi passati ed a volte tempi presento... Coerenza innanzi tutto!
In special modo la tua presentazione non è molto corretta: ci sono ripetizioni ed errori di altra natura.
Possiamo migliorare con un po' di impegno ^^!

P.S:
Ricordo a chi non avesse postato che può ancora farlo, rimediando alla sua assenza ^^

 
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Vaalin
view post Posted on 26/4/2008, 10:43




SPOILER (click to view)

Legenda:
Azioni/Narrazione
-Parlato-
+Pensato+
-Parlato (Altri)-


Chapter 1: First Test


Finalmente rompiamo il ghiaccio con le presentazioni ed il primo a presentarsi è Tekan, di cui immediatamente osservo lo sguardo. Le iridi si presentano di un color marrone intenso e catturano la mia attenzione. Mi appare un po' come un esibizionista e inizio a nutrire il "vago" sospetto che il kunai piantato nella lavagna alle mie spalle sia opera sua e prova incontrovertibile dell' opinione che di lui mi son fatto. Al contempo non posso però non guardare con nostalgia alla vitalità di quel ragazzo che mi ricorda tanti miei compagni di corso avuti al tempo dell' Accademia... anche loro sembravano sprizzare energia e vita da tutti i pori e adoravano far notare a tutti la loro esistenza, ma purtroppo la loro stessa voglia di esser notati era quella che in genere finiva per portarli al termine della loro carriera, se non della vita. In battaglia avevo avuto occasione di vedere l' eccessivo ardore di molti giovani venir spezzato da mani impietose di nemici di livello nettamente superiore e per questo motivo ho abbandonato ogni zelo e mi ritrovo in questa stanza: per salvare delle vite e, indirettamente, cercare di mettere a tacere la voce della mia coscienza. Quanti ne ho abbandonati di compagni sul campo di battaglia? Quanti ho permesso che si gettassero contro qualcuno che non avevano speranze di battere? Abbandonare ed essere abbandonati: niente di più comune su un campo di battaglia. Solo e senza rinforzi, in terra nemica, con i kunai che fendono incessantemente l' aria, quando ogni singolo fruscio diventa un nemico, quando la morte può arrivare da qualunque luogo e in qualunque momento. Tanti ricordi suscitati da quell' alunno, da quei suoi occhi carichi di un ardore di cui ormai i miei son stati privati da tempo. Già, quegli occhi che ormai da un tempo incalcolabile ho adornato di falsa serenità... Questo va decisamente a suo vantaggio, ma purtroppo per lui le sue parole non mi trasmettono niente di nuovo e risultano piuttosto banali e prevedibili. +È mai possibile che tutti in questo mondo credano che siano solo loro a soffrire o ad aver sofferto? Possibile che nessuno comprenda che tutti soffrono e che c' è sempre qualcuno che ha provato più dolore? Persino le persone più insospettabili spesso portano dentro di sé i segni di un' antica e a volte profonda sofferenza+ penso con una certa malinconia, sebbene il mio volto continui a mostrare al prossimo quell' irenica espressione sovrabbondante di serenità. Ed è forse questo fatto cifra ultima per la comprensione del mondo umano: la differenza fra essere e apparire e il modo con cui questi due fattori fondamentali si mescolano fra loro, dando vita a quella gamma così vasta di fenomeni di per sé singolari ed irripetibili.
È infine il turno di un altro ragazzo, il cui desiderio di essere ninja non pare assolutamente derivare da quello di esser conosciuti ed apprezzati. +Che lo consideri alla stregua di un qualunque altro lavoro? Se così facesse in effetti non saprei dargli torto...+
Ancora una volta non posso che immancabilmente ricordare me stesso guardando gli altri, anche io in fondo avevo intrapreso la carriera che, tra sofferenze e sforzi atroci, mi aveva portato sino a quel punto per una sorta di tradizione, o, meglio, consuetudine. I miei genitori erano stati ninja, così come i miei nonni prima di loro e i miei bis-nonni ancora prima; era quindi inevitabile che finissi condizionato da tante generazioni devote allo stato, cui avevano reso tutti i servigi possibili. A casa dai riconoscimenti appesi al muro potevano essere delineate intere carriere: chi si era diplomato Genin a nove anni, chi Chuunin a tredici... eppure nessuno era mai arrivato, in vita, oltre quel fatidico grado raggiunto agli esami di selezione. Solo una promozione postuma a Jounin per il nonno, l' unica nota così alta in un mare di effettiva mediocrità. E questo era il tremendo smacco che addolorava i miei genitori, accentuato dalla consapevolezza di non potervi personalmente rimediare. Un brutto infortunio segnò per mio padre la fine della carriera, mentre mia madre non si era mai ripresa veramente da alcune complicazioni post parto. Fu così che tutto il desiderio di dar lustro al nome della famiglia ricadde sulle mie inadatte spalle, schiacciandomi.
Per questo spero che in fondo il ragazzo che ho di fronte sia diverso da me e al tempo stesso desidero che non lo sia affatto. Due contraddittori moti d' animo dettati dall' umana consapevolezza di cercare sé negli altri e nel medesimo istante di voler essere unico.
Non ho però tutto sommato un gran tempo per rifletterci ed un altro alunno parla. A dir il vero, più che parlare sembra emettere miriadi di parole senza nemmeno riprendere fiato. Ciò ovviamente mi stupisce alquanto, come dimostra la mia espressione che muta in favore di una più appropriata all' occasione. Le sopracciglia si sollevano, le palpebre si alzano più del normale e gli occhi guardano il ragazzo come a volerne cavar fuori la risposta ad una domanda: cosa ha detto? Preferisco non curarmene troppo e contentarmi del poco che ho inteso, in fondo non è cosa così fondamentale la presentazione, benché dia agli altri idea di chi e come si sia.

Attendo per interminabili minuti che altri si presentino, ma, con una certa mestizia, sono costretto a realizzare che, almeno per il momento, non si presenterà nessun altro. Rompo quindi gli indugi e decido di sottoporre subito i miei alunni alla prima prova. Per fare ciò poggio le mani sulla cattedra e, sorridente, mi aiuto con queste ad alzarmi. Nel riacquistare la posizione eretta faccio retrocedere la sedia, poi faccio il giro del mobile dietro cui prima ero seduto e mi rivolgo agli alunni -Direi che possiamo cominciare, anche se alcuni vostri compagni sono assenti ed altri non si son presentati... casomai chi volesse potrà sempre aggiungersi dopo- A questo punto non mi resta che spiegare e mostrare loro l' esercizio che desidero svolgano e a tal fine congiungo in una posizione particolare le mani innanzi al mio petto -Questo che vedete è il sigillo della capra, una delle dodici posizioni magiche usate dai ninja per impastare il Chakra ed usarlo in svariati modi. Osservate bene la posizione delle dita, perché per effettuare l' esercizio che sto per spiegarvi ne avrete bisogno- Prendo un profondo respiro, quello che sto per spiegare è un esercizio che mi aveva a suo tempo fatto venir voglia di sbattere la testa contro un muro, un esercizio che non mi era riuscito per quasi tre anni accademici consecutivi... -Una volta eseguito il sigillo dovrete richiamare il Chakra e farne fuoriuscire l' ammontare massimo possibile, così- il frutto dell' unione di energia psichica e fisica inizia a fluire ben visibile all' esterno del mio corpo e aumenta progressivamente, sino a raggiungere il picco massimo -Ora viene la parte forse più difficile, dopo aver mantenuto per un po' il Chakra al massimo dovrete farlo calare in modo progressivo finché non arriverete all' ammontare minimo. Capirete di essere all' ammontare minimo quando di tutta questa energia azzurrina che vi circonderà rimarrà solo un leggero e tremolante alone celeste. Ora ve lo mostro- eseguo l' esercizio, facendo scemare pian piano l' energia e una volta arrivato all' ammontare minimo blocco la digressione, mantenendo quella quantità di Chakra per qualche secondo -È importante che una volta arrivati a questo punto lo manteniate fin quanto siete capaci- dico, sorridendo +Voglio proprio vedere come se la cavano con questa prova, non è per niente semplice+
Poggio le natiche sulla cattedra ed incrocio le braccia davanti al petto, poi con gran serenità do il via alle danze -Su, forza, cominciate pure-

SPOILER (click to view)
Sorry per il post non esaltante e per il ritardo xP

 
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51 replies since 7/4/2008, 22:58   1188 views
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