| Come già pensato anche la nuova ragazza era di suna, forse anche lei studiava in casa con sua madre severamente , be alla fine non poteva conoscere molto i giovani del villaggio della sabbia visto che non usciva poi molto spesso. Finiti gli esercizi il sensei disse loro i risultati del suo addestramento, anche se apprezzava il grande sforzo del suo esercizio le disse che aveva sbagliato , forse doveva fare alla lettera quello che il maestro le chiedeva ma così se per caso le chiedeva di abbandonare un compagno ferito questo lei non lo poteva di certo fare, fece un leggero inchino con il capo in segno di accettazione delle critiche per poi seguirlo per le strade di konoha, incuriosita dal altra ragazza sayuki , visto che le camminava appresso, si avvicinò di più per parlarle. Sei del villaggio della sabbia anche te, ti alleni in famiglia come ho fatto io ? I miei sono molto severi in fatto di disciplina , da quando ho iniziato a camminare e a parlare mi hanno insegnato tutto sull‘arte ninja, per questo riesco a fare ora tutte quelle flessioni, anche il controllo del chakra lo so usare molto bene, certo per rimanere in piedi su varie superfici come il legno la roccia e l’acqua, non sono un genio ma mela cavo abbastanza bene, ho sentito che vuoi diventare la futura kazekage, quindi dovrò difenderti a costo della mia vita Le disse con un sorriso dolce e sincero. Io invece voglio diventare oh una ninja medica oh una ambu, anche se l‘ambu è la classe che più mi interessa maggiormente, se ti servirà in futuro una guardia del corpo fammi un fischio , sarò sempre pronta a proteggere la mia futura kage . Il maestro si fermò a ridosso della montagna a parlare con un uomo, avvicinandomi leggermente verso di lei con le spalle e la testa le chiesi a bassa voce Secondo te cosa vorrà fare qui? Farci correre su quella parete di roccia oppure combattere? La risposta arrivò presto, ci disse di correre su questa parete rocciosa fino in cima , non voleva scorciatoie, solo una corsa fino in cima e poi ritorno, per l’ora di pranzo doveva essere tutto finito , in poche parole si doveva fare tutto in poco tempo visto che la mattinata ci stava scivolando via dalle mani. Il maestro andò per primo, era velocissimo e la parete di roccia molto alta, non si vedeva la fine e in breve il sensei sparì dalla nostra vista, passarono alcuni secondi per poi rivederlo correre per di fiato sin a toccare terra, a prima vista era molto difficile , sayuki aveva un ottimo controllo del chakra per questi tipi di esercizi ma mai prolungati sino a questo punto, doveva farcela a tutti i costi, forse fermandosi di tanto in tanto per riprendere fiato. Voltatasi verso la nuova amica le disse prima di iniziare <b<vuoi diventare la nostra kage ? Allora superarmi e diventa migliore di me Non era una frase di sfida solo una frase di supporto morale per fare sempre meglio, si può dare il meglio solo avendo affianco qualcuno di superiore oh uguale potenza. Sayuki voltatasi scattò via velocissima, di certo non la velocità del sensei, a dire il vero la sua velocità massima non si avvicinava neanche lontanamente alla metà esatta della velocità del sensei, ma se dava ugualmente da fare. Cominciò a correre sulla parete, ma per quanti metri potesse fare la fine non si vedeva mai, sembrava una montagna infinita, la fatica cominciava a farsi sentire ma almeno il ritorno era molto più veloce . Continuava a correre, qualche goccia di sudore cominciò a fuoriuscire dal suo corpo, la fatica era notevole mai avrebbe pensato ad una cosa così massacrante, stava ringraziando il celo che nel suo villaggio non ci stavano pareti così alte da scalare altrimenti sua madre l’avrebbe costretta notte e giorno a scalarle fino a che il suo tempo non raggiungeva i cinque minuti massimi, mezzora che lei stava scalando e della fine niente, solo alla fine , mentre stava per cedere di brutto , finalmente la fine era arrivata, con un saltello arrivò ad aggrapparsi alla fine del muro per poi mettersi seduta, era sfinita, non ne poteva più, il suo corpo chiedeva una pausa e pietà. Passò li dieci minuti che usò per riprendere fiato per far tornare i battiti del suo cuore regolari e diminuire l’afflusso del suo sangue che stava fluendo troppo in fretta per la fatica fatta. La discesa decise di approcciarla in maniera differente, si lasciò letteralmente cadere in avanti e in pochi secondi si lasciò alle spalle parecchi metri per poi ritornare con i piedi al muro e finire il suo esercizio. La discesa era più veloce ma la fatica altrettanto ardua, poggiò finalmente i suoi piedi sul duro suolo giusto in tempo per cadere a terra stanca morta a respirare affannosamente
|