Corso S-17, Sensei: Deidara

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» Kyubi ~
view post Posted on 17/1/2009, 22:09







.:Corso Accademico Suna-17:.





∞ Partecipanti ∞

Imoku Rai - [Testing]
Gabrisame Milezuka - [Testing]
Sabazu no gaara - [Testing]
Zumari Sukura - [Testing]
Akira Okita - [Testing]
Sakumo Khayne - [Testing]
Mamya Iga - [Testing]
Aky Kuroshi - [Testing]
Frakkia - [Testing]




∞ Sensei ∞

Deidara [» Kyubi ~]







Salve e benvenuti nell'Accademia del NSF. Il corso è lo stesso di tutti gli altri quelli che ho aperto e sostenuto finora, quindi potete fare riferimento agli altri presenti in questa sezione come in altri villaggi.

Se volete partecipare al corso e siete ovviamente di Suna, regolarmente accettati ed iscritti alla Lista GDR, mandatemi un MP con il modulo che avete presentato (se non l'avete fatto non serve farlo, e quindi mandatelo direttamente a me) in Iscrizioni all'Accademia, naturalmente compilato bene se non son cavoli è_é.


Queste sono le regole da rispettare:

1. Leggete, prima di postare o prima di chiedere qualsiasi cosa agli Staffer, i Regolamenti del Gdr. Li potete trovare tutti nei Rotoli del Cielo. Consiglio la "Guida al Gdr", "Livelli del chakra", "Gradi Ninja & Consumi", "Combattimenti".
2. L'autoconclusività è il peggiore errore che potreste fare. Consiste nel manovrare tramite una "ruolata" Pg altrui, e non è possibile farlo in alcun modo, neanche descrivendo gli effetti verificatesi di un vostro attacco. Avete la possibilità di gestire e descrivere altri personaggi inventati da voi, ma mai PG di altri utenti.
3. Scrivete sempre in italiano corretto, vi consiglio di utilizzare un editor di testo come word in cui poter usare il controllo ortografico e grammaticale.
4. Ogni post non potrà essere inferiore ai 2500 caratteri senza spazi (corrispondenti a circa 30 righe di word), conteggiabili con word oppure con addon dei browser scaricabili dalla rete.
5. Inserite sempre, all'inizio di ogni vostro post, una legenda in cui indicate il modo in cui scrivete il narrato, il pensato, il parlato, etc. messa come citazione o spoiler.
6. Il limite temporale per poter rispondere dopo un mio post è di 3 giorni, passati i quali avrò la possibilità di postare e di eliminare dal corso chi non ha risposto prima. Non sarò sempre puntuale, ma vi prego di considerare che sono un povero universitario senza rete propria e che a parte questo cerco d'esser presente per quanto mi è possibile.


Questo è il regolamento della Modalità che sarà usata SOLO DA ME:

Modalità Off-Gdr

Si scriverà tutto in QUOTE. Il sensei sarà l'unico a poter usare questa modalità e in essa avrà il potere di:

- Bocciare e promuovere direttamente.
- Dare giudizi e consigli sui post.
- Linkare nel forum altri post utili per migliorare le spiegazione.
- Narrare brevemente le azioni del suo PG.
- Dare dei compiti a ciascuno studente.
- Modificare l'ambiente, l'ora, la posizione e qualsiasi condizione dei PG degli studenti e del suo, e quant'altro possa servire per massimizzare l'approccio alle lacune degli studenti. Il sensei sarà quindi Dio ò_ò. Non dovrà necessariamente esistere un filo logico e una storia, e il corso sarà completamente senza Bg se il sensei lo desidera. In questo modo si perderanno totalmente le relazioni tra gli studenti e la "purezza" della storia di ognuno di loro, ma aumenteranno esponenzialmente le possibilità di insegnamento.


L'ordine da rispettare, se non preventivamente specificato, non esisterà, ed ognuno potrà postare quando lo desidera.

Il primo post spetta a voi, l'appuntamento per il corso è nel campo di allenamento n. 6 di Suna, nei pressi dell'Accademia. Il vostro primo post non dovrà soltanto narrare gli eventi accaduti nella mattinata del giorno di inizio delle lezioni, ma soprattutto dovrà esprimere una vostra vera e propria presentazione, e ricordate che la prima impressione conta non poco. Descrivete quindi la vita la vostro PG e necessariamente quella vissuta dall'arrivo della lettera di avvenuta iscrizione. Ricevete la lettera tutti una settimana prima dell'incontro. Esso sarà di lunedì, alle 7:30. Il mio PG vi aspetterà vicino ad un albero al centro di una zona pianeggiante, con poca vegetazione ed erba alta 8-10 cm, con un piccolo laghetto a circa 100 metri più avanti.

Good luck.




 
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Alexander Black
view post Posted on 17/1/2009, 22:41




SPOILER (click to view)
Legenda:
Azioni/Narrazione
“Parlato”
“Pensato”
-Parlato (Altri)-


image
Gaara si stava incamminando verso l'edificio dell'accademia,sentiva il caldo cocente sulla pelle e mentre guardava le nuvole bianche e candide come lana scorrere sopra di se ripensò a quando gli era arrivata la lettera di ammissione.
Ormai aveva 14 anni e desiderava da moltissimo tempo iniziare l'accademia, poiché uno dei suoi più grandi sogni era quello di diventare un grande ninja come lo era stato suo padre prima di lui. Sua madre era morta quando lui aveva appena 5 anni e pertanto non ne aveva sofferto moltissimo ma la scomparsa prematura di sua madre aveva lasciato una ferita indelebile che lo aveva provato moltissimo. Ormai non era più il grande ninja di un tempo, un jonin importante a Suna e Gaara sperava che un giorno avrebbe eguagliato la fama di suo padre e lo avrebbe superato.
Ormai era nel centro di Suna e vedeva le persone intorno a lui correre ed affrettarsi nelle proprie mansioni. Gaara non veniva spesso in città essendo stato cresciuto in un villaggio distante. E guardando la folla che a lui sembrava impazzita pensò che assomigliava proprio ad un enorme gruppo di formiche, separati ,sì, ma tutti lavoravano per un'unica entità: il villaggio della Sabbia
All’improvviso si rese conto di essersi perso.
E tra sé e sé si disse:
“Accidenti, ma perché capitano tutte a me?! Proprio oggi, che inizio l’accademia! Se non mi sbrigo perderò la lezione e sarò direttamente buttato fuori dal corso!“Alzò il viso per osservare il sole, dal quale poteva capire con esattezza che ore fossero, e si accorse che era in anticipo di 15 dall'inizio della lezione.
Per avere una migliore visuale della città e scoprire così dove era situata l’accademia con alcuni salti raggiunse il tetto della casa più alta nelle vicinanze e mentre si copriva con la mano la fronte per diminuire il riverbero del sole scorse l’accademia. Era un grande edificio verde,come tutte le case a Suna ma sulla facciata principale era incisa una enorme I simbolo del villaggio della Sabbia.
Mentre la osservava ripesò alla mattina quando aveva trovato davanti a casa sua la lettera di ammissione all’accademia, che gioia era stato quel momento per lui che tanto aveva agoniato entrare nell’accademia e diventare un grande ninja.
“Chissà”pensò “Magari un giorni diventerò il nuovo Kazekage!”. Gaara stimava moltissimo il Kazekage per il suo grande potere e della sua autorevolezza grazie alla quale si riusciva ad imporre su tutti gli abitanti del villaggio della sabbia.
Ora che osservava la città dall’alto si accorse con grande stupore che in realtà il villaggio di Suna aveva una forma strana: tutte le strade convergevano in linee rette al palazzo del Hokage.
“Strano, molto strano” disse fra sé e sé “che una città sorta in mezzo alla collina abbia una conformazione geometrica così strana”Come risvegliato da un sogno Gaara si rese conto che doveva assolutamente affrettarsi o avrebbe perso la lezione. Così con varie scorciatoie tra i tetti raggiunse l’accademia, per un attimo rimase ad osservarla come incantato
Gaara allora cerco il suo campo era il numero 6,appena lo trovò vide un paesaggio molto strano c’era poca vegetazione,un piccolo laghetto e alcuni alberi,tra cui in uno c’era appoggiato il sensei,Gaara gli si avvicinò e si presentò:
“Piacere sensei io sono Sabazu no Gaara,discendente del Clan del controllo della sabbia,oggi sarò un suo allievo,ancora,molto piacere”disse Gaara poggiandosi in un albero e aspettando i suoi compagni.
 
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lovelypatty
view post Posted on 18/1/2009, 13:29




SPOILER (click to view)
Parlato
§pensato§
parlato da altri



È assurdo come il tempo sembri rallentare, quando speri che corra più veloce e ti porti lì dove desideri. Quella notte pareva non finire mai e nonostante mi sforzassi di restar calma, l’attesa logorava lentamente la mia mente conducendomi ad un stato di odiosa insofferenza.
Fissavo il villaggio ancora assopito in un sonno tranquillo, seduta sul davanzale della finestra con le gambe penzoloni e pensavo alla settimana appena trascorsa e al giorno che stava per iniziare.
Stringevo tra le mani quello che a prima vista poteva sembrare un insignificante pezzo di carta ma che in verità segnava l’inizio della mia nuova vita.
Sette giorni prima, Ryo era entrato nella mia stanza, silenziosamente, come soleva fare per non svegliarmi e aveva posato una banale busta da lettere sul mio comodino per poi uscire senza proferir parola. Al mio risveglio la lettera aveva subito catturato la mia attenzione ma per una serie di interminabili istanti non avevo trovato il coraggio di leggerne il contenuto, giungendo addirittura a pensare di aspettare il ritorno di Ryo perché fosse lui ad aprirla al mio posto. Poi abbandonando ogni indecisione avevo rotto il sigillo della busta e letto frettolosamente il contenuto, trattenendo il respiro, quasi ad attendere il rivelarsi di chissà quale verità sconcertante.
Incredula e al contempo mossa da un sottile timore avevo ripiegato il foglietto più volte e lo avevo infilato tra le pieghe del kimono. Il mio cuore aveva preso a battere a mille e la mia mente era stata subito invasa da mille dubbi e dai tanti ricordi che quella comunicazione richiamava alla mente.
Mi ero lasciata scivolare sulla poltroncina nell’angolo col respiro mozzato, fissando la foto dei miei genitori poggiata sul tavolino all’altro capo della stanza.

§ Mamma… papà…quanto vorrei avervi qui con me ora...§

Una triste lacrima era scesa lungo la mia guancia e con essa tante altre erano confluite in un pianto silenzioso.
Non feci parola con Ryo della comunicazione di inizio corso perché di certo lui già sapeva e parlarne sarebbe stato parecchio doloroso.
Avevo trascorso la settimana studiando i libri sulle arti ninja di papà e sfogliando, per quanto mi sembrassero incomprensibili, i libri sulle abilità mediche della mamma. Il tenermi affaccendata serviva sopratutto per smorzare il peso di quell’attesa e tenere la mente occupata.
Ora il giorno tanto atteso era arrivato e tutto mi pareva così irreale da minare la mia determinazione con subdoli dubbi.
Dovevano essere circa le cinque del mattino quando la fusuma della mia stanza si dischiuse con un fruscio timido e impercettibile. Voltai il busto e il capo. Ryo era sulla soglia e mi fissava con aria assorta. Indossava ancora il pigiama e i capelli chiari gli incorniciavano il volto in maniera disordinata. Si chiuse la porta alle spalle e attraversò la stanza senza aprir bocca per poi scavalcare il davanzale e sedersi al mio fianco. Fissò per lunghi istanti il vuoto dinanzi a se e un silenzio gravoso risucchiò la stanza, testimoniando ancora una volta la nostra difficoltà nel comunicare.

-Sembra che nessuno dei due stanotte riesca a chiudere occhio…-disse accompagnando le sue parole con una risatina ironica.

Già.. risposi con voce atona.

-Sei nervosa?-

Sì.

Era sempre stato troppo difficile per entrambi parlare di quello che sentivamo, del dolore, delle nostre paure, della sofferenza che in maniera diversa avevamo affrontato dopo la scomparsa dei nostri genitori.
Il rimanere orfani in età così tenera e l’aver dovuto affrontare difficoltà indubbiamente troppo grandi ci aveva temprati nel corpo e nello spirito e al contempo ci aveva uniti indissolubilmente. Tuttavia troppe erano state la lacrime, troppa la sofferenza e inevitabilmente entrambi avevamo smesso di piangere e soprattutto di condividere tutto questo l’uno con l’altra preferendo nascondere i nostri sentimenti.
Ed anche in quell’occasione non eravamo capaci di dirci nulla. Sapevo che per lui era difficile accettare il fatto ch’io stessi per intraprendere la carriera ninja ma che al contempo la sua ragione lo inducesse a pensare che sarei diventata un abile shinobi, fedele al nostro villaggio. E perciò preda anche lui dei dubbi, preferiva rifugiarsi nel silenzio.
Inaspettatamente però dopo alcuni istanti passò un braccio dietro la mia spalla e mi strinse un poco senza aggiungere niente. Quel gesto valse più di qualsiasi altra parola a tranquillizzarmi e a rianimare la fiducia in me stessa.
L’alba giunse rapida e il sole svegliò il villaggio con l’intensità dei suoi raggi luminosi. Fissai l’orizzonte che si andava tingendo delle varie tonalità del rosso e dell’arancio e con rinnovato buon umore rientrai in camera pronta per affrontare quel nuovo giorno .Sorrisi a mio fratello che nel frattempo era uscito nel corridoio ed ei mi sorrise a sua volta dicendo:

-Buona fortuna sorellina..-

Mi vestii in fretta prendendo con me tutto l’occorrente e senza attendere oltre scesi in strada passando per la finestra. Suna era già in fermento, il tempo era splendido e la gente già affaccendata in innumerevoli mansioni. Camminai a passo svelto, sorridendo di quando in quando a qualche passante e raggiunsi per l’ora prestabilita il campo d’addestramento n- 6 nei pressi dell’accademia.
Poco distante dall’entrata notai due individui sostare sotto un albero centrale. Mi avvicinai scrutandoli con aria incuriosita abbastanza per sentire le parole di uno dei due:

“Piacere sensei io sono Sabazu no Gaara,discendente del Clan del controllo della sabbia,oggi sarò un suo allievo,ancora,molto piacere”

Potei subito dedurre che l’altro era il sensei Deidara,colui che avrebbe presieduto il corso. Così passando di fianco all’altro tipo, che invece doveva essere anche lui un esaminando, mi presentai con un rapido inchino:

Buon giorno sensei, lieta di conoscervi. Il mio nome è Mamya Iga, anch’io partecipo al corso.

Detto ciò mi feci da parte nell’attesa di cominciare.

Edited by lovelypatty - 18/1/2009, 16:16
 
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view post Posted on 18/1/2009, 13:36
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Bijuu 6 Code: Raijuu

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Narrato
Parlato
§Pensato§
Parlato altrui


Erano passati velocemente come il flash di un lampo. Diciassette lunghi e interminabili anni, un' eternità per il mio cuore. Non riuscivo ancora a dimenticare le vecchie vicende che avevano caratterizzato la mia vita modificandola totalmente. Lasciato dai miei veri genitori per convenienza, abbandonato come un pacco regalo in mezzo alla spazzatura, venduto ad un mukenin per denaro. Ma, l’unico ricordo dolce e felice che nella mia testa emergeva riguardava proprio quel uomo.

Va via Aky. È divenuto tutto troppo pericoloso, gli anbu ormai sono sulle mie tracce. Devi andartene via.

Mah...

Non disubbidirmi. Ti ho amato e voluto bene come un figlio ma ora devi scomparire di qui, e mantenere il tuo passato rilegato in te stesso. E ora va Aky, va e vivi la tua vita. Non prendere la via imboccata da me, ricordalo. Forse ci rivedremo o forse no.

E-e va bene...

Scappai via con un dolore che ancora non scompare.
Appoggiato ad un albero ammiravo l’alba, con i suoi infuocanti colori e i mille contrasti. Il caldo era ancora debole, il vento soffiava incostantemente recando ancora per pocoun po' di refrigerio. Ora, l’afa sarebbe giunta con il sorger del sole, e quelle lame di aria si sarebbero trasformate in dardim ardenti.
All’improvviso qualcosa ruppe il silenzio, distraendo la mia attenzione da quello che era per me un piacevole passatempo. Sul pavimento della mia umile dimora legnosa, una semplice lettera con sopra impresso un sigillo dalla provenienza sconosciuta. Lo composi, rompendo quella protezione e iniziai a leggere le parole tutto d’un fiato, sperando che quei termini così semplici avessero potuto risvegliare, il ragazzo spensierato che ero un tempo.

Change

Quella lettera mi avvisava dell'apertura diun corso all'accademia ninja, per cercare di ottenere una promozione e diventare un vero shinobi.
Perchè fino a quel momento ero stato così stupido? Avevo tralasciato uno dei miei veri obiettivi, rimuginando sul doloroso passato.
Il desiderio di diventare shinobi era nato in contemporanea con l’inizio dell’addestramento da parte di Sakotsu. Era quello il mio obiettivo, diventare un bravo shinobi per proteggere le poche persone che avrei incontrato nella mia vita.
Forse sarei riuscito a portare in salvo anche lui, oppure no.
L’esame per diventare genin mi attendeva, ma solo un altro lasso di tempo, pari ad una settimana mi separava da quella che sarebbe stata la giornata, che avrebbe cambiato la mia vita.
I giorni passavano velocemente, l’alternarsi del giorno e della notte caratterizzava l’arrivo imminente dell’esame. La settima alba era finalmente nata, il dì si era aperto con un cielo piuttosto limpido, senza una nuvola a coprirne le meraviglie.
Dopo essermi svegliato e preparato al meglio decisi di scendere giù dalla mia dimora, dirigendomi a piccoli passi verso il luogo prestabilito, e per scacciare i cattivi pensieri ed allentare la tensione, iniziai a far roteare nell’indice della mano destra un kunai.

Finally

Ero giunto in breve tempo nel luogo dell’esame. Girai e rigirai il capo in cerca di qualcuno che potesse cogliere la mia attenzione e dopo qualche attimo, la mia attenzione si posò su tre persone tutte e tre intente in un’amichevole conversazione.
Mi diressi vero le tre figure, scrutando i loro visi e presentandomi:

Salve a tutti, il mio nome è Aky Kuroshi e appartengo al clan delle sabbie magnetiche. Sono qui per fare l’esame per il passaggio di grado.

Imminente fu il ricordo recente di una delle persone del gruppo, presenti quel giorno. Una ragazza dai capelli corvini, e dallo sguardo infelice: Mamya Iga.

Edited by Ryu Kumagai - 18/1/2009, 15:58
 
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Frakkia_92
view post Posted on 18/1/2009, 19:09




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Narrato
Parlato
Parlato da altri
Pensato



Frakkia si svegliò molto presto quella mattina. Si vestì in tutta fretta, stando però attento a non dimenticare nulla:

Allora...la tuta...dove ho messo la tuta? Ah, eccola. Poi i kunai, gli shuriken...sì, penso ci sia tutto.

Era agitato. Quello era il suo primo giorno all’Accademia di Suna. Da quando aveva ricevuto la lettera d'iscrizione, la settimana prima, fremeva di impazienza e ogni secondo che passava pareva lento, come se quel giorno non dovesse mai arrivare. Finalmente il giorno era arrivato. Scese di sotto, fece una colazione veloce e, dopo aver salutato la madre, si diresse velocemente al campo di allenamento n°6, dove avrebbe finalmente iniziato il suo corso.

Cerca di dare il meglio di te!! lo incitò da lontano la madre.

Erano quasi le 7:00 quando uscì di casa e il luogo da raggiungere non era molto lontano:

Sarà meglio arrivare prima per dare subito una buona impressione.

Era teso ma allo stesso momento eccitato all’idea di poter cominciare il corso.

Dopotutto il primo giorno di Accademia deve essere stato così anche per mio padre pensò mentre si incamminava.

Già, mio padre…chissà se sarebbe fiero di me. Dopotutto ho deciso di intraprendere la via del ninja per seguire le sue orme e diventare abile come lui.

Dopo la morte del patrigno, un importante politico giustiziato per aver tentato di ucciderlo e soprattutto per aver ordito un complotto ai danni del Kazekage, la vita di Frakkia era cambiata. Desiderava ardentemente diventare un vero ninja, come il padre, morto da eroe, e desiderava poter difendere i suoi amici più cari ma soprattutto voleva impegnarsi a costruire un futuro sereno anche per la madre. Lei gestiva un piccolo negozio nella periferia del Villaggio e Frakkia la aiutava spesso ma negli ultimi tempi gli affari non andavano troppo bene e il ragazzo faceva diversi lavoretti per racimolare denaro. Ma ora le cose stavano per cambiare e quando sarebbe diventato ninja avrebbe potuto finalmente soddisfare i suoi desideri.
Completamente assorto nei suoi pensieri, non si era accorto che nel frattempo era finito in uno dei quartieri residenziali del Villaggio. Non era molto pratico della zona e chiese indicazioni ad un signore che passava da quelle parti.

Sapete dove si trova il campo d’Allenamento n°6? Come lo posso raggiungere da qui?

Egli gli spiegò la strada e Frakkia si accorse che si trovava da tutt’altra parte.
Temendo di arrivare in ritardo accelerò la sua andatura e in una decina di minuti arrivò a destinazione.

Però! E’ proprio un bel posticino.

Una distesa pianeggiante si estendeva per un centinaio di metri e a poca distanza si intravedeva un laghetto. Subito, Frakkia si accorse di non essere solo poiché scorse vicino ad un albero quattro individui:

Spero di non essere in ritardo all’appuntamento.

Il più alto del gruppo era appoggiato all’albero al centro della piana:

Deve essere sicuramente il sensei mentre gli altri saranno i miei compagni durante il corso.

Si avvicinò al gruppo e potè udire da lontano la voce di uno dei ragazzi:

Salve a tutti, il mio nome è Aky Kuroshi e appartengo al clan delle sabbie magnetiche. Sono qui per fare l’esame per il passaggio di grado.

Poco dopo arrivò e, dopo un leggero e cortese inchino, si presentò:

Buongiorno sensei. Il mio nome è Frakkia e sono qui per partecipare al suo corso. Ecco la mia lettera d’iscrizione.

Terminato il mio saluto mi feci da parte e rimasi in attesa di cominciare.
 
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Luffy 96
view post Posted on 19/1/2009, 16:50




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Narrato
Pensato
Parlato
Parlato da altri


Ed ecco qui, il giorno tanto aspettato era finalmente arrivato. Il futuro ninjia si era appena svegliato per colpa di sua madre: aveva rotto una tazza. Gabrisame poteva rimanere a letto fino alle 12, ma per sua fortuna la madre lo ha svegliato involontariamente. Erano esattamente le 6:07. La mamma non sapeva che lui fosse sveglio, ma dalla camera da letto uscì un urlo: Mamma!. Era molto stanco per la giornata di ieri, si era allenato grandemente con il suo albero secolare impiantato nel giardino di casa. Calci e pugni sferrava all' albero, pensava ad un futuro avversario, forte come lui, abile e capace con cui combattere in uno scontro epico. Sperava veramente in una promozione a genin per poi diventare chunin, jonin e sperare nel diventare kazekage. Ieri Gabrisame era veramente eccitato dall' idea di una nuova vita. Gabrisame si alzò dal letto, e rifatto esso si avviava verso la cucina dove gli aspettava una colazione fornitisima, preparata dalla madre: latte e biscotti. Mentre inzuppava il suo biscotto, ripensava a quel lunedì mattina; Gabrisame appena ritornato dalla spesa aveva trovato una carta tutta accartociata. Lasciata la spesa, aveva preso la carta: era una lettera. Lui non aspettava lettere, pensava fosse della madre; ma curioso com' era l'aveva aperta e fortunatamente la sua richiesta di iscrizione all'accademia era stata accettata. Gioioso corse per la casa urlando “evviva”; era molto esuberante. La madre stava cucendo; ascoltata la notizia nascose con un sorriso quello che per lei era una brutta notizia. La madre infatti non voleva che il figlio andasse all'accademia perchè le ricordava il padre morto in battaglia. Gabrisame lavatosi iniziava ad essere impaziente a causa del tempo che non scorreva mai. Lui stava cercando la sua tuta per il primo giorno, l'aveva preparata con così tanta premura e adesso non la trovava più. Ma la tuta apparve poco dopo, era sotto al letto.
Era una tuta molto semplice. Aveva una maglia a maniche corte, pantaloni larghi alla coscia ed una specie di sciarpa al collo che copriva il braccio destro. Finalmente pronto e salutata la madre si avviava verso lo stimato edificio. Il villaggio di Gabrisame era poco lontano da Suna.
L'appuntamento era alle 7:30 al campo n.6 di Suna. Mentre camminava si accorse che se avesse continuato per quella strada sarabbe arrivato tardi. Così accelerò il passo, ciò lo aiutò notevolmente infatti con una corsetta lo avrebbe riscaldato. Era arrivato così alla periferia di Suna; parecchie volte era entrato al villaggio ma non era mai entrato nel vero centro della città. La città si era appena svegliata. I primi mercati si aprivano. Gabrisame garbatamente li salutava, erano signori gentili. Era arrivato; l' accademia era veramente gigantesca. Entro subito, pieno di energie, e arrivato al campo n.6 iniziarono le presentazioni. C'erano già quattro alunni e il maestro; lui si avvicino e con gran ammirazione verso il sensei lo salutò:
Salve sensei, sono Gabrisame Milezuka e sono venuto per entrare nella gerarchia di ninja di Suna. Le porgo i miei più sentiti saluti.

Edited by Luffy 96 - 29/1/2009, 16:03
 
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Hitachi86
view post Posted on 19/1/2009, 17:34




CITAZIONE

Dopo la morte dei miei genitori sono andato a vivere da degli amici di famiglia, sempre a suna. Con loro mi sono trovato bene. Hanno anche una figlia della mia età di nome Akira. Siamo molto amici. Lei non vuole, come me diventare un grande ninja, e vorrebbe che anch’io stessi a casa. Il mio desiderio di vendetta è però troppo forte, e neanche le sue dolci parole riusciranno mai a farmi cambiare idea. Oggi ho ricevuto la tanto attesa lettera. Entrare in accademia è solo il primo passo. Non avrò pace fino a quando i due assassini dei miei genitori saranno in vita. Prendo la busta con la lettera e vado alla tomba dei miei.
<<padre, madre, questa lettera mi consentirà di rendere giustizia alla vostra morte. Tra una settimana inizierò l’allenamento. Appena sarò abbastanza forte cercherò i vostri assassini e li ucciderò. Lo giuro>>
Dico ancora qualche preghiera, cambio loro i fiori e torno in città. Mi fermo davanti a quella che un tempo era stata casa mia. La nostalgia mi avvolse nelle sue spire. Non sono più entrato lì dentro da quel nefasto giorno. Mi manca la forza. Preso dal dolore inizio a piangere e a correre per le strade di Suna. Mi sento come in un sogno. Non sento più rumori intorno a me. Le persone del villaggio mi appaiono come fantasmi. Mentre corro senza meta il mondo reale è come svanito. Esisto solo io. Non so esattamente quanto tempo sono rimasto in quello stato di trans, ma quando mi riprendo sono in un violetto e il sole sta ormai tramontando. Torno a casa di Akira. La sua faccia è preoccupata. Devo avere un aspetto orribile. Le do un bacio sulla fronte:
<<tranquilla, sto bene. Mi hanno accettato in accademia. Inizio tra una settimana. Sono stato alla tomba dei miei per dirlo anche a loro>> Akira non è affatto contenta, ma sulla sua faccia si legge chiara la sua rassegnazione. Sa che non cambierò idea. Lascio la lettera sul tavolo in cucina e poi vado a dormire. Il giorno dell’inizio dell’accademia arrivo con un’ora di anticipo. Ho bisogno di meditare e rilassarmi prima dell’inizio degli allenamenti. Mi metto all’ombra di uno dei pochi alberi e aspetto. Quando arriva il Sensei lo saluto distrattamente. Anche lui sembra accorgersi appena di me. Mi sembra molto concentrato. Ispira fiducia. La mia voglia di cominciare è più forte che mai
 
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» Kyubi ~
view post Posted on 24/1/2009, 16:02




CITAZIONE

Giudizi:

Subazu no Gaara: Post sotto la media, la punteggiatura la maggior parte delle volte non si vede proprio. I caratteri che avevo chiesto non sono stati raggiunti, confuso e sconclusionato in certe frasi. Mi spiace dirlo, ma un altro post del genere e dovrò bocciarti. Cerca di migliorare giovane. Intanto ti faccio presente un errore di distrazione molto grave. :addit:

CITAZIONE
Ora che osservava la città dall’alto si accorse con grande stupore che in realtà il villaggio di Suna aveva una forma strana: tutte le strade convergevano in linee rette al palazzo del Hokage.

Qui dovevi dire Kazekage e non Hokage, lo considero come una svista grave, perchè ho visto che la parola più avanti viene usata nel contesto :qwe:

Mamya Iga: Molto bene, devo dire che il post è scorrevole e facile da leggere. Non ho notato nessun errore come nel ragazzo precedente, tranne i caratteri chiesti, ma vedo che nessuno ha raggiunto tali parametri, quindi non è un errore in se per se. xD Comunque, molto bene. Ti do solo un consiglio, in modo che i prossimi post siano più corposi e pieni di dettagli, cerca di esprimere più emozioni, pensieri etc. del tuo pg Per il resto Ok. Complimenti :sese:

Aky Kuroshi : Accettabile. Come Mamya, anche tu cerca di scrivere qualcosa in più, nel tuo post ho visto solo errori di distrazione. La maggior parte di essi riguardava parole sbagliate, prima di postare ti consiglio di guardare almeno una volta in più il tuo lavoro.

Frakkia: Post misero sotto l’aspetto dei caratteri, gli errori di punteggiatura non sono molti, ma comunque ci sono, fa più attenzione. Poi, ho visto che usi molte volte il tuo nome nei post, cerca di utilizzare sinonimi più avanti nel corso. Giovane, sei a rischio come Subazu no Gaara.

Gabrisame: Tu sei un miscuglio tra Frakkia e Sabazu no Gaara. Il post non è buono, sbagli di scrivere parole più volte e usi il nome del tuo pg troppo spesso, non va bene. Inoltre, anche tu mi dici che vuoi diventare Hokage, diavolo, ma siamo a Suna, se non vuoi dire Kazekage di almeno Kage :noh:

Akira Okita: Post medio basso, hai scritto poco, come del resto tutti quanti quindi è passabile. Il consiglio è uguale a Mamya ed Aky, cerca di scrivere di più. La punteggiatura è sotto la media, rivedila prima di postare il tuo operato.

CITAZIONE
Incarichi:

Il sensei si presenta a voi serio e con voce autorevole dice:

Studenti di Sunagakure, io sono il sensei del corso S.17, mi chiamo Deidara e vi esaminerò in questa difficile prova per diventare genin della sabbia. Prima di passare al test vero e proprio vi vorrei conoscere, niente di eclatante sia chiaro, non voglio sapere tutta la vostra vita. Uno alla volta potete iniziare a raccontare il perchè di questa vostra decisione.

Good Job ù_ù


 
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Alexander Black
view post Posted on 25/1/2009, 22:57




Appena entrato in classe notò un tizio che dormiva, decise di lasciarlo in pace, ma poi entrò una persona.

Goooood morning guys !

Poi il sensei si andò a sedere, mentre Gaara, continuava a rimanere in piedi, era paralizzato da un misto di paura ed emozione. Fissava con occhi sgranati il sensei, come se fosse un essere mostruoso o qualche cosa di simile.

Nomi, cognomi e tutte le cose che si è soliti dire in classe.

Immediatamente il dormiente scattò in piedi farfugliò qualche cosa e si rimise a sedere, tirando una craniata al tavolo.
Il suo compagno di classe lo incuriosì, e non poco. Un tizio buffo, con i capelli bianchi e dei vestiti strani. La cosa che più lo colpì fu uno dei suoi occhi, più esattamente quello sinistro. Era rosso, rosso come l’occhio che aveva anche lui.
Poi Gaara si girò verso il sensei, prese un respiro, come se dovesse andare sott’acqua e disse tutto d’un fiato.

Il mio nome è Sabazu no Gaara ,moltopiacere.

Poi si accorse di aver parlato troppo velocemente, e ripeté con calma.

Il mio nome è Sabazu No Gaara, molto piacere…lei come si chiama?

Poi con un aria preoccupata si girò verso i suoi compagni è aspetto la loro presentazione
 
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Hitachi86
view post Posted on 26/1/2009, 12:00




CITAZIONE

Appena entrato in classe mi sento impaziente e inquieto. Non riesco a capire se è più forte la voglia d’iniziare l’allenamento o la paura di non superare l’esame. Mi siedo in ultima fila, nel banco vicino al muro. Spero di essere notato il meno possibile. Appena siamo tutti presenti in aula, il Sensei ci chiede di presentarci. L’idea di parlare della mia vita e di spiegare la ragione che mi ha spinto a entrare in accademia, davanti a tutti, non mi aiuta a controllare la tensione che piano piano si sta impadronendo di me. Mi sento molto imbarazzato. Il mio viso è tempestato da vampate di calore che non riesco a controllare. Aspetto che tutti i miei compagni di classe abbiano finito di parlare poi, con voce tremante, comincio anch’io:

-Mmmi chi…amo A…kira O…kita. So…so…no di Suna.-

Bene, ho rotto il ghiaccio. Mi sento meglio. Il resto del discorso lo pronuncio con più sicurezza:

-Mi sono iscritto in accademia per diventare un grande ninja. Se un giorno ci riuscirò, potrò cercare gli assassini dei miei genitori e vendicare la loro morte.-

Ce l’ho fatta. Sono riuscito a finire la mia presentazione. Fatico a crederci. Mi sento alleggerito di un grosso peso. I miei muscoli sembrano improvvisamente essere fatti di burro. Mi lascio andare contro lo schienale della sedia e tiro un lungo sospiro di sollievo. Con mio grande stupore, mi accorgo che non sono più interessato a quello che possono pensare il Sensei e i miei compagni di me. In fondo non devo essere né il primo né tanto meno sarò l’ultimo studente in cerca di vendetta. E poi perché la ragione che mi ha spinto ad entrare in accademia deve essere meno nobile di quella di altri studenti? E soprattutto, le mie motivazioni devono essere per forza banali? Non ho bisogno di pensarci troppo, e tanto meno di aspettare la reazione del Sensei e degli altri studenti, per sapere che la risposta a entrambe le domande è no. Se qualcuno si azzardasse a ridere, o a prendermi in giro, gli farò una sola domanda: se assistessi impotente alla morte dei tuoi genitori, che sentimenti proveresti?
Credo che risponderebbe rabbia e dolore, è giusto e soprattutto umano. Sarebbe più strano il contrario. Se non si avesse voglia di sapere chi è stato a porre fine, in modo così crudele, alle persone che ti hanno messo al mondo, ci sarebbe da chiedersi se sotto il proprio petto sinistro batte qualcosa. Sì, penso che le mie motivazioni siano valide, almeno quanto quelle di qualunque altro ninja, e che alla fine sarò accettato così come sono. Osservo in silenzio il Sensei, aspettando i suoi giudizi su quanto abbiamo appena detto. Vorrei che i convenevoli fossero finiti così, non mi và di avere un altro attacco di panico. Riflettendo un attimo sui miei sentimenti, capisco che la timidezza non ha spento la mia voglia di allenarmi. Anzi, sembra averla rafforzata. Mi rimetto seduto correttamente e aspetto le istruzioni del Sensei.
 
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lovelypatty
view post Posted on 26/1/2009, 15:04




SPOILER (click to view)
parlato
parlato da altri
§pensato§
ricordi


Passò una buona mezz’ora prima che il gruppo fosse al completo. Mi guardai attorno cercando un volto che mi fosse almeno un po’ familiare. Non era mai stato facile per me fare nuove amicizie e per di più in quel momento l’importanza di quella prova che mi accingevo a compiere mi pareva quasi enorme tanto da spingermi ad averne un assurdo timore.
D’un tratto incrociai lo sguardo di un ragazzo che quasi in contemporanea con i miei movimenti aveva voltato il capo in mia direzione.

Salve a tutti, il mio nome è Aky Kuroshi e appartengo al clan delle sabbie magnetiche. Sono qui per fare l’esame per il passaggio di grado.

§ Aky! Anche lui è qui per l’esame! §

Lo riconobbi subito. Capelli e occhi di un incredibile color amaranto. Quell’aria da cattivo ragazzo, lo sguardo freddo e distante.
Sorrisi quasi di riflesso e lo salutai con un cenno della mano. Una strana sensazione, quasi simile a quella che si prova in caso di pericolo scampato, mi pervase totalmente. In un istante sentii i muscoli della schiena, fino ad allora inverosimilmente contratti per la tensione, rilassarsi all’unisono.

§ Non lo conosco abbastanza bene da considerarlo mio amico ma almeno sarà più facile affrontare questa prova sapendo di non essere fra persone completamente estranee..§

Ero felice di poter affrontare quella prova con Aky. C’eravamo conosciuti in occasione di un banale allenamento nel deserto ma in fondo lui aveva significato molto per me, soprattutto perché era stato il primo individuo, ad esclusione di mio fratello, contro cui avessi combattuto sul serio.
Sgattaiolai con movimenti rapidi e quasi del tutto impercettibili al suo fianco e gli sorrisi nuovamente senza tuttavia rivolgergli la parola.
Quando altri tre ragazzi si furono aggiunti la gruppo il sensei prese la parola:

Studenti di Sunagakure, io sono il sensei del corso S.17, mi chiamo Deidara e vi esaminerò in questa difficile prova per diventare genin della sabbia. Prima di passare al test vero e proprio vi vorrei conoscere, niente di eclatante sia chiaro, non voglio sapere tutta la vostra vita. Uno alla volta potete iniziare a raccontare il perchè di questa vostra decisione.

§ Oddio… Ma come faccio a parlare della mia vita davanti ad un gruppo di perfetti sconosciuti !? e poi cosa dovrei dire!?…§

Panico. Non ero mai stata brava a parlare in pubblico e tantomeno ad esprimere le motivazioni che mi avevano spinta ad iscrivermi all’accademia. Iniziai a sudare freddo. La gola secca, le mani umidicce. Rimasi in silenzio attendendo che fosse qualcun altro a parlare per primo, cercando disperatamente di organizzare nella testa un discorso che avesse senso.

§ Ma perché sono così agitata? Infondo si tratta solo di una banale presentazione…Odio i convenevoli!§

Tentai di tornar calma mentre, come al solito, non mi accorgevo di essere già intenta a mordere il mio povero labbro inferiore che nei momenti di agitazione subiva parecchie percosse.
Il ragazzo che era giunto nel luogo di incontro prima di me e che pareva anch’egli parecchio agitato rispose per primo alla richiesta del sensei.

Il mio nome è Sabazu no Gaara ,moltopiacere.

Trattenni a stento una risata.

§ Ma che razza di presentazione !? non ha fatto altro che ripetere il suo nome!§

Lo guardai per un istante con aria divertita e al contempo con la coda dell’occhio fissai il sensei per avvedermi della sua possibile reazione. Quella piccola distrazione servì a smorzare la tensione e sopratutto mi diede la possibilità di ripensare più lucidamente alla richiesta del maestro.

§ Perché avete deciso di intraprendere questa carriera?§

Mi tornarono in mente tanti , piccoli frammenti del mio passato e come in una dimensione surreale dovetti rivivere quel tragico giorno.
Erano circa le due,quando una notte di undici anni prima, uno shinobi aveva bussato alla nostra porta con un messaggio per Kazuma e Naomi Iga , dal kazekage in persona. Fuori imperversava una tremenda bufera di sabbia. Tutti gli accessi al villaggio erano bloccati e a tutti gli abitanti era stato vietato di uscire di casa se non per ragioni di massima importanza.
Il tremendo ululato del vento mi aveva tenuta sveglia fino a quell’ora e al bussare del messaggero ero subito sgattaiolata fuori dal futon seguendo la mamma e il papà nel corridoio.
Il contenuto del foglio non ci fu rivelato ma la loro espressione si era fatta così evidentemente preoccupata da indurre me e mio fratello a supplicarli di non partire.
L’indomani, senza attendere che la furia del deserto si placasse, entrambi varcarono la soglia di casa sapendo forse che non avrebbero più fatto ritorno.
Prima di scomparire tra il turbinio di sabbia ci abbracciarono entrambi, con un’espressione apparentemente tranquilla.

Ryo mi raccomando prenditi cura di Mamya. Se vi serve qualcosa chiedetela alla vicina d’accordo?
Su non piangere piccola torneremo presto, te lo prometto.


-Papà ma dovete partire per forza? Non potete aspettare che la tempesta finisca?

No figliolo. Il kazekage ha bisogno di noi adesso.

-Ma…ma…

Per uno shinobi quello di proteggere il proprio villaggio è un dovere inderogabile…un giorno lo capirete…


Se fossi stata più attenta forse avrei notato gli occhi gonfi della mamma e i muscoli del viso del papà forzatamente contratti.

Sollevai lo sguardo verso il sensei che in silenzio aspettava di sentire coloro i quali ancora non avevano proferito parola.

-Signore, come le ho già detto il mio nome è Mamya e appartengo al clan Iga. Mio padre e mia madre erano entrambi shinobi della sabbia e mio fratello riveste tutt’ora la carica di jounin.
Il motivo per cui voglio intraprendere la carriera ninja è la mia devozione illimitata verso la figura del kazekage e il desiderio di mettere le mie abilità al suo servizio al fine di proteggere Sunagakure così come hanno fatto i miei genitori…..anche a costo della vita…..-


Edited by lovelypatty - 27/1/2009, 12:54
 
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view post Posted on 26/1/2009, 20:29
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Bijuu 6 Code: Raijuu

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Parlato
§Pensato§
Parlato altrui


Il cielo quel giorno, era puro e limpido, senza nemmeno una nuvola a sporcarne la bellezza. Le nuvole per me erano una seconda famiglia, ma odiavo quando proprio loro, mi impedivano di osservare gli accesi colori del cielo.
Mamya, la ragazza che prima di quell’esame avevo affrontato in un banale incontro, ora era accanto a me, per cercare di dare un senso alla sua esistenza, e sperare di poter ottenere il titolo per il quale tutti, in quel gruppo aspiravamo: diventare genin.
Il sensei ci scrutò uno ad uno, con sguardo apparentemente indifferente. In seguito, accompagnato dalla sinfonia melodiosa emessa dalle cicale, iniziò a parlarci, chiedendo ad ognuno di presentarsi:

Studenti di Sunagakure, io sono il sensei del corso S.17, mi chiamo Deidara e vi esaminerò in questa difficile prova per diventare genin della sabbia. Prima di passare al test vero e proprio vi vorrei conoscere, niente di eclatante sia chiaro, non voglio sapere tutta la vostra vita. Uno alla volta potete iniziare a raccontare il perchè di questa vostra decisione.

Il primo a parlare fu uno dei ragazzi. Un’aria alquanto strampalata, con la solita timidezza da sfigato.

Il mio nome è Sabazu no Gaara, molto piacere.

Credevo avesse terminato, ma dopo alcuni secondi si ripresentò..

Il mio nome è Sabazu No Gaara, molto piacere…lei come si chiama?

§ Che tipo strano.. ma d’altronde non è l’unico in questo gruppo ad esserlo..§

Indifferenza, pura indifferenza.. quello era il sentimento che in quei momenti inutili provavo. Non mi interessavano i momenti delle presentazioni, soprattutto perché la mia storia non poteva essere raccontata. Anzi, non doveva essere rivelata ad altrui.
Dopo il primo tizio, arrivò il momento dell’altro ragazzo. Anche lui aveva un’aria strana, era molto timido, data la sua timorosa presentazione.

-Mmmi chi…amo A…kira O…kita. So…so…no di Suna. -Mi sono iscritto in accademia per diventare un grande ninja. Se un giorno ci riuscirò, potrò cercare gli assassini dei miei genitori e vendicare la loro morte.-

§ Tutti la solita zolfa. Non esiste nessun’alta motivazione oltre a quella della vendetta? §

Mentre il soffio del vento si intensificava, e la sabbia iniziava ad innalzarsi più velocemente, le voci degli studenti diventavano sempre più fioche scomparendo, sotto il grande concerto delle cicale animate da un senso di allegria.
Ora, era il turno di Mamya. Dalle sue parole scaturivano sentimenti diversi da quelli che aveva mostrato fino a quel momento. Sentimenti profondi, dolci ma nello stesso tempo indescrivibili. Pian piano si era avvicinata a me, cercando di non farsi notare dai miei occhi che costantemente la fissavano, come un predatore fa con la sua preda.

-Signore, come le ho già detto il mio nome è Mamya e appartengo al clan Iga. Mio padre e mia madre erano entrambi shinobi della sabbia e mio fratello riveste tutt’ora la carica di jounin.
Il motivo per cui voglio intraprendere la carriera ninja è la mia devozione illimitata verso la figura del kazekage e il desiderio di mettere le mie abilità al suo servizio al fine di proteggere Sunagakure così come hanno fatto i miei genitori…..anche a costo della vita…..-


Le sue parole furono diverse da quelle pronunciate fino ad’esso dagli altri ragazzi. Fu una presentazione breve ma che racchiudeva in sé molta parte della vita della ragazza. Un’esistenza trascorsa nel dolore, proprio come era la mia.
Attesi che Mamya finisse la sua presentazione, per poi passare alla mia. Fui schivo come sempre, e ancora una volta dovetti mentire sul mio passato dato che, la mia storia non poteva essere rivelata a nessuno. Dovevo tenermi tutto dentro, per riuscire a proteggere colui che, fino a poco tempo fa, mi aveva allevato come se il nostro legame fosse avvolto dal vincolo di amore genitore-figlio.

Mi chiamo Aky Kuroshi, discendente del clan del controllo delle sabbie magnetiche. Non conosco le mie vere origini, ma posso dirle qualcos’altro. Sono stato abbandonato dalla nascita da un gruppo di shinobi di questo villaggio. Non so per quale motivo, forse perché per loro ero un impiccio o semplicemente perché non possedevano beni economici.
Barattato in cambio di una pecora.. Che schifo..
Bene, il vecchio che mi ha adottato, ha avuto cura di me e mi ha addestrato alle arti ninja, insegnandomi quelle poche tecniche che conosceva.
Alla fine è morto, cedendo alle fiamme dell’inferno, anche se lui meritava il calore del paradiso.
Così, mi sono trasferito a suna, intraprendendo la carriera dello shinobi.


Tirai un sospiro molto profondo, e in seguito terminai di raccontare la mia struggente vita fasulla che, infondo racchiudeva molta della mia verità.

Non so per quale motivo desidero diventare shinobi, forse per riscattarmi da un passato vissuto nella miseria, o semplicemente per dare un significato alla mia esistenza.
 
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Frakkia_92
view post Posted on 26/1/2009, 21:55




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Narrato
Parlato
Parlato da altri
Pensato



Stavo aspettando l’arrivo di nuovi studenti e osservavo stupito il paesaggio che si estendeva dinanzi a me. Una leggera brezza mi attraversava tutto il corpo e la sensazione era davvero piacevole, tanto piacevole che mi sarebbe piaciuto rimanere lì ancora per un po’ e lasciar perdere l’Accademia e tutto il resto. Mentre mi godevo quell’attimo di pace, quasi mi dimenticai l’imminente inizio del corso, i miei compagni,il sensei e rimasi come assopito. In quel temporaneo stato di trans ritrovai la calma e scacciai tutti i cattivi pensieri che mi tormentavano. Ero pronto ad affrontare questa nuova sfida.
Intanto era già passato un po’ di tempo e il sensei, vedendo che non arrivava più nessuno, cominciò a presentarsi:

Studenti di Sunagakure, io sono il sensei del corso S.17, mi chiamo Deidara e vi esaminerò in questa difficile prova per diventare genin della sabbia. Prima di passare al test vero e proprio vi vorrei conoscere, niente di eclatante sia chiaro, non voglio sapere tutta la vostra vita. Uno alla volta potete iniziare a raccontare il perché di questa vostra decisione.

Decisi di aspettare a presentarmi. In questo modo avrei ascoltato prima i miei compagni e mi sarei posto un’opinione su loro.
Si fece avanti uno strano ragazzo che, molto probabilmente, non riusciva a reggere la tensione. Era così agitato che pronunciò il suo nome così velocemente che non lo capii nemmeno:

Il mio nome è Sabazu no Gaara, moltopiacere.

Poi, accortosi della figuraccia ripeté il suo nome più lentamente:

Il mio nome è Sabazu No Gaara, molto piacere...lei come si chiama?

Mi sembrava un po’ sfacciato chiedere al sensei come si chiamava, soprattutto dopo che quest’ultimo si era già presentato. Terminata la sua presentazione, si girò e aspettò quella dei suoi compagni.
Anche il secondo studente non fece una bella figura davanti al sensei. Pure lui era molto teso e balbettò la sua presentazione:

Mmmi chi...amo A...kira O...kita. So...so...no di Suna.

Pronunciò poi il resto del discorso con più calma e una certa convinzione.
I due studenti che si presentarono dopo lo fecero con i dovuti modi e con una piena sicurezza di sé. Non sembravano per niente nervosi ma forse cercavano di nascondere la loro preoccupazione.
La prima era una giovane ragazza. Mi apparve piuttosto determinata ma il suo volto allo stesso tempo pareva segnato dalla sofferenza, come se portasse un pesante fardello sulle spalle.

-Signore, come le ho già detto il mio nome è Mamya e appartengo al clan Iga. Mio padre e mia madre erano entrambi shinobi della sabbia e mio fratello riveste tutt’ora la carica di jounin.
Il motivo per cui voglio intraprendere la carriera ninja è la mia devozione illimitata verso la figura del kazekage e il desiderio di mettere le mie abilità al suo servizio al fine di proteggere Sunagakure così come hanno fatto i miei genitori.....anche a costo della vita.....-


Il secondo studente, invece, era un ragazzo, all’apparenza svogliato e indifferente ai problemi degli altri, ma anche lui con una certa determinazione:

Mi chiamo Aky Kuroshi, discendente del clan del controllo delle sabbie magnetiche. Non conosco le mie vere origini, ma posso dirle qualcos’altro. Sono stato abbandonato dalla nascita da un gruppo di shinobi di questo villaggio. Non so per quale motivo, forse perché per loro ero un impiccio o semplicemente perché non possedevano beni economici.
Barattato in cambio di una pecora.. Che schifo..
Bene, il vecchio che mi ha adottato, ha avuto cura di me e mi ha addestrato alle arti ninja, insegnandomi quelle poche tecniche che conosceva.
Alla fine è morto, cedendo alle fiamme dell’inferno, anche se lui meritava il calore del paradiso.
Così, mi sono trasferito a suna, intraprendendo la carriera dello shinobi.
Non so per quale motivo desidero diventare shinobi, forse per riscattarmi da un passato vissuto nella miseria, o semplicemente per dare un significato alla mia esistenza.


Quando ebbe terminato decisi di presentarmi, dato che non aveva senso aspettare ancora.
Invocai l’aiuto di mio padre e cominciai.

Padre, da adesso comincia il mio cammino per diventare ninja, dammi tutto il tuo sostegno e ti prometto che non fallirò.

Il mio nome, come le ho già detto, è Frakkia. Ho sedici anni, vivo a Suna e c’è un solo motivo per cui io voglia iscrivermi all’ Accademia. Mio padre era un Jonin molto abile e venne ucciso a tradimento da quello che sarebbe poi diventato il mio patrigno. Io non l’ho mai conosciuto ma mia madre mi ha sempre raccontato molto di lui. Ha sempre esaltato il suo coraggio e la sua gentilezza nei suoi confronti e degli altri ed è diventato come un obiettivo per me, una meta da raggiungere.
Il mio unico sogno è diventare uno shinobi esperto come mio padre.


Ultimata la mia premessa mi feci da parte per ascoltare l’ultimo studente rimasto.
 
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Luffy 96
view post Posted on 26/1/2009, 22:44




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Narrato
Pensato
Parlato
Parlato da altri


Erano tutti seduti in attesa di un ordine preciso dal sensei. Il maestro era appoggiato su un albero al centro di una vasta zona pianeggiante con erba molto presente. Gabrisame aspettava pazientemente seduto; era veramente emozionato si chiedeva cosa avrebbe chiesto il maestro, cosa gli avrebbe fatto, cosa avrebbe imparato da lui. Erano tutte emozioni positive: gioia, felicità e furore, pensava solo a questo incontro che pareva il primo. Non era abituato a questo genere di cose. Era solito rimanere a casa per aiutare la madre per sbrigare le faccende di casa. Non aveva mai provato emozioni simili, non sapeva come desciverle; la sua vita non era da invidiare, al contrario era da evitare. Intorno c'erano altri ragazzi; desiderava veramente conoscerli. Voleva sapere i loro nomi, voleva andare in missione con loro, aiutarli. Passati circa dieci minuti arrivò un altro ragazzo che si presentò al sensei distrattamente. Finalmente il gruppetto di neo-ninja sembrava essere al completo. Era bramoso di cominciare, così tanto che iniziò a strappare l'erba. Mentre era preso da questa operazione il sensei si decise a parlare: Studenti di Sunagakure, io sono il sensei del corso S.17, mi chiamo Deidara e vi esaminerò in questa difficile prova per diventare genin della sabbia. Prima di passare al test vero e proprio vi vorrei conoscere, niente di eclatante sia chiaro, non voglio sapere tutta la vostra vita. Uno alla volta potete iniziare a raccontare il perchè di questa vostra decisione. Come per la prima presentazione esitò un attimo per non fare figuracce, era troppo imbarazzato. Il cuore batteva a mille. Scambiò delle occhiate per vedere se qualcuno si facesse avanti. Ed ecco che un ragazzo si fece avanti. Quelle facce non le aveva mai viste. Era un ragazzino un po' strambo e questo si capi subito dalla sua presentazione: Salve signore Il mio nome è Sabazu no Gaara ,molto piacere. Aspettò un attimo e ripete la stessa frase. Gabrisame era stupito, imbarazzato e dispiaciuto. Non aveva fatto una buonissima figura. Un po' vicino a lui c'era una ragazza che non riuscì a trattenere una risata. Arrivò un secondo: Mmmi chi…amo A…kira O…kita. So…so…no di Suna. -Mi sono iscritto in accademia per diventare un grande ninja. Se un giorno ci riuscirò, potrò cercare gli assassini dei miei genitori e vendicare la loro morte.- Si stava preparando per il discorso, non sapeva se dire veramente il motivo di questa iscrizione. Ma ecco che una ragazza lo assicurò: Signore, come le ho già detto il mio nome è Mamya e appartengo al clan Iga. Mio padre e mia madre erano entrambi shinobi della sabbia e mio fratello riveste tutt’ora la carica di jounin.
Il motivo per cui voglio intraprendere la carriera ninja è la mia devozione illimitata verso la figura del kazekage e il desiderio di mettere le mie abilità al suo servizio al fine di proteggere Sunagakure così come hanno fatto i miei genitori…..anche a costo della vita…..-
Era decisa. La invidiava. Come aveva fatto. E così arrivo il quarto che si presentò: Mi chiamo Aky Kuroshi, discendente del clan del controllo delle sabbie magnetiche. Non conosco le mie vere origini, ma posso dirle qualcos’altro. Sono stato abbandonato dalla nascita da un gruppo di shinobi di questo villaggio. Non so per quale motivo, forse perché per loro ero un impiccio o semplicemente perché non possedevano beni economici.
Barattato in cambio di una pecora.. Che schifo..
Bene, il vecchio che mi ha adottato, ha avuto cura di me e mi ha addestrato alle arti ninja, insegnandomi quelle poche tecniche che conosceva.
Alla fine è morto, cedendo alle fiamme dell’inferno, anche se lui meritava il calore del paradiso.
Così, mi sono trasferito a suna, intraprendendo la carriera dello shinobi. Non so per quale motivo desidero diventare shinobi, forse per riscattarmi da un passato vissuto nella miseria, o semplicemente per dare un significato alla mia esistenza.
Parole molto significative. Ma ecco che con molto coraggio si alzò ripassando velocemente al discorso: Salve Sono Gabrisame Milezuka del clan Milezuka. Mi sono iscritto a questa accademia di Sunagakure per un motivo preciso: voglio proteggere fino alla morte questo paese. Lo apprezzo per tutto. Ma ammirò sopratutto l'organizzazione di questo villaggio che è veramente lodevole. Perciò spero di essere promosso a genin anche perchè voglio scoprire nuove emozioni. L'ultima frase non era da dire ad un corso accademico ma se la sentiva dentro. E così, fiero di questo discorso si mise a sedere. Era contento di aver superato questa fase che era molto difficile.

Edited by Luffy 96 - 27/1/2009, 16:26
 
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...ItachI...
view post Posted on 28/1/2009, 14:13




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Parlato
Pensato
Parlato Altrui
Narrato..





Il ninja Sunese si alzò ad un ora normale, di solito si sveglià nel cuore della notte disturbato dal caldo torrido che vi è nella sua stanza..Anche per colpa dei suoi genitori che ogni notte gli compaiono davanti alla mente e che urlano in cerca di un aiuto..Si alzò e mentre fece questa mossa il letto scricchiolò, aveva l'età della pietra quel mucchio di assi e ferro...
Aprì la finestra per vedere Suna il suo amato villaggio e per vedere se il chiosco sotto la sua casa era aperto per un bel spuntino mattutino..Alzato prese tutto il suo equipaggiamento richiuse la finetsra ancora per ilcaldo torrido e pensò:

Allora, cosa devo fare che non mi ricordo...Ah so devp andare a dare dei soldi, ho un debito con il mercante dietro l'angolo...Quindi gli do quei spiccioli che gli devo e vado a fare un abbondante colazione....Andiamo!

Il ninja uscì di casa e andò dal mercante, tutto felice perchè stava ricevendo i soldi e disse:

Mercante!!Tieni ecco i soldi che ti dovevo..

Rispose:

Grazie giovane, grazie per rispettare i debiti..Se un bravo ragazzo..Farai molta strada...Ora visto che seibravo ti pago anche la colazione...

Il ninja fece un cenno di ringraziamento, prese i soldi e andò da Kamushi che era il nome del piccolo chioschetto..Arrivato prese subitò una bella sedia comoda e disse alla cameriera:

Mi scusi Sinogrina, una bella porzione di Ramen...Grazie

La Signorina annuì e andò nella cucina e diede l'ordine del ninja sunese al cuoco..In circa 15 minuti la cameriera arrivò davanti al ragazzo e disse:

Tieni ragazzo..Per il pagamento devi prestarti ad andare alla cassa..Proprio li..Buon appetito

Il ninja ringraziò e prese le posate per mangiare quel bel piatto fumante di Ramen.. Le piccole sciee di fumo gli si andavano a infilare nel suo naso, provocando un esplosione di gusto..Finito in circa 10 minuti, andò alla cassa e pagò...
Tornato a casa stava per aprire l posrta quando con la coda dell'occhio vide una picola letterina, come una cartolina..
Incuriosito andò verso la cassetta, la aprì, prese la cartolina e lesse:

Salve Ninja di Suna la preghiamo di andare all'accademia nell'aula S-17 per tenere la sua 1 lezione....

Il ninja era tutto eccitato e preoccupato allo stesso tempo...Non aveva mai ricevuto degli insegnamenti da un vero e Sano Sensei..Il quella lettera piccola e fredda vi erano quelle parole che avevano reso la vita del ninja una cosa nuova....
Nella lettera non vi era una data quindi il ninja decise di andarci subito senza aspettare un momento però prima entrò in casa e si diede una sistemata..Mentre chiuse la porta vide tutta la sua vita corrergli nella sua mente, ogni istante della sua vita..Quello era un nuovo passo verso la vita del ninja, ma in fondo era quello che voleva il ninja sunese...
Mentre camminava pensava:

Non riesco proprio a pensare ad altro sono eccitatissimo..Spero che il mio nuovo sensei sia buono ma allo stesso tempo severo ed esigiente..Volgio imparare tutto quello che sa lui...Però anche io mi dovrò impegnare dovrò dare sempre il massimo al cento per cento

Il ninja si ripeteva queste parole nella mente...
Era arrivato all'accademia..La sua maso si mosse da sola e stava per aprire quella porta, La posta del ninja..Non stava più nella pelle però la vita del nija era proprio quella.
Era arrivato all'accademia era rigido come un tronco però prima decise di andare in bagno per vedersi negli occhi..Arrivato aprì la posrta e mentre si fissava disse:

Eccoci cui caro mio..Questo è il momento della verità o la và o la spacca..Cui devi dimostrare di che pasta sei fatto..Ok pronto???!!!Andiamo a cercare quell'aula S-17...!!

Il nija si era convinto.. Uscì dal bagno e disse:

Oh mio Dio!!

Davanti alla sua faccia gli comparve l'aula...il corso S-17..Il ninja doveva solo aprore quella maniglia..E la aprì senza troppe storia..Dentro vi trovò 8 alunni e lui era il 9...Si girò dalla parte del Sensei e disse:

Salve io mi chiamo Zumari Sukura e vengo dal villaggio di Suna..Scusate il ritardo ho trovato la lettera un pò in ritardo..Sperò che mi accettiate comunque Sensei...

Aveva pronunciato la parola Sensei ed era stato contento di dirlo ora aspettava solo una risposta....







SPOILER (click to view)
1) Scusate è che ho avuto dei problemi in famiglia
2) Volevo chiedervi il turno dei post
3) Ho scritto con la scrittura in piccola, sembra poco, ma se lo mettete in normale è molto di più ^^...
 
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65 replies since 17/1/2009, 22:09   1592 views
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