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Narrato Parlato Pensato Esterno "Tecniche"
Una Settimana Fa Pioggia, Pioggia e Nebbia. A Kiri ormai non si vedeva altro, erano molto rare legiornate serene, anche con un solo raggio di Sole, ma ormai i suoi cittadini erano abituati a quste intemperie, e non ci facevano più caso, si erano attrezzati a riguardo, e se ne fregavano altamente se un po' d'acqua bagnava le strade davanti a casa o le finestre. L'unico lato negativo della pioggia è che i giochi che sono soliti fare i bambini per passare il tempo, non si possono fare, non tutti almeno, ma non è comunque il momento di parlare di come passassero il tempo i cittadini del villaggio Ninja. Passiamo a tutt'altra parte del villaggio, vicino ai confini est, dove c'è una casa che, a giudicare dall'aspetto esteriore, non è molto curata, in alcuni punti infatti, la vernice si era staccata, mettendo in mostra il cemento che l'ha costruita, inoltre il giardino, per quanto piccolo, non è curato bene, l'erba è infatti abbastanza alta, circa 10 Cm, e non ci sono fiori, soltanto erbacce. Tutta questa non-curanza, era spiegata dal fatto che il proprietario dell'abitazione era un ragazzino di 18 anni, un "moccioso" svogliato, che se respirare era facoltativo, non faceva nemmeno quello, per mancanza di voglia, quel ragazzo amava soltanto starsene per i fatti suoi, possibilmente fare conoscenze con altre persone della sua età, e diventare uno shinobi, tutto qua, pochi obbiettivi, per una lunga e prosperosa vita, o almeno si spera che sia così. In quel momento, Natsu, così si chiamava la svogliatezza in persona, se ne stava nel suo letto a poltrire, dormiva beatamente, con la classica bolla di muco che si formava dal naso, questa bolla però, si scoppiò quando suonarono alla porta principale, il ragazzo sobbalzò svegliandosi, spaventato dal rumore venuto all'improvviso. Eh? Chi? Cosa? Come? Ah la porta... L'aspirante Shinobi quindi si girò, e si alzò dal suo letto, per andare ad aprire la porta, la sua era una casa abbastanza piccola, quindi non impiegò molto tempo per percorrere la strada che portava dalla sua stanza a quella con l'ingresso, l'abitazione comprendeva infatti 4 stanze, e un solo piano, una cucina, l'ingresso, dove c'era un piccolo salotto, un bagno, e la camera da letto, come detto era piccola, ma aveva tutto il necessario per una modestra sopravvivenza. Una volta nel salotto, aprì la porta che dava al cortile, e con sua sorpresa, vide che era un postino ninja, uno speciale Consegna-Lettere, che non ha timore di morire per consegnare i messaggi. Natsu Dragonil Giusto? Chiese l'uomo, per essere sicuro di avere di fronte a se, la persona corretta. Si sono io, ha forse una lettera per me? Rispose il ragazzino, scaccolandosi, il tempo di guardalo un po' storto, e quella specie di ninja, estrasse una lettera dalla sua grande tasca grigia, porgendola poi al destinatario, quel foglio era racchiuso in una busta bianca, chiusa con un timbro a cera, con il simbolo di Kiri. Bene, quindi questa è per te, buon divertimento, e buona fortuna ragazzino! Evidentemente il postino aveva intuito, dal timbro, che Natsu si era candidato alla'Accademia per diventare Shinobi, per quello gli aveva augurato "Buona Fortuna", comunque sia, il ragazzo non si interessò molto a questo particolare e, sempre scaccolandosi, rispose all'uomo e poi ritornò in casa, salutando il postino con la stessa mano, che aveva precedentemente "esplorato" il suo naso. Grazie, divertiti anche te, Arrivederci! Il Consegna-Lettere quindi effettuò un grande salto, e continuò la consegna delle sue lettere, doveva rispettare la sua tabella di marcia. L'aspirante Shinobi quindi, una volta chiusa la porta, si sedette in una poltrona e aprì la busta che conteneva la tanto ambita lettera, che era aspettata da tempo, una volta aperta, buttò, come se niente fosse, il contenitore del foglio, e aprì quest'uiltimo, per cominciare a leggerlo.
Natsu, Abbiamo accettato la tua richiesta di ammissione ai corsi per apprendere le basi di uno Shinobi, e diventare uno di loro, per questo, tra una settimana, presentati all'Accademia Ninja, al terzo piano, nell'aula I-16.
In fede, il tuo Sensei, Kyon Mikawa Il primo pensiero del ragazzo fu al quanto intuitivo. Certo che qualche parola in più potevano sprecarla, comunque sia, non mi interessa molto, a me basta passare il corso e diventare a tutti gli effetti un Genin, ormai, da quando sono venuto qua a Kiri, non ho visto altro che Forti Shinobi, voglio diventare come loro, e andare a fare missioni, per incontrare altri Ninja, anche più forti di me, a me basta divertirmi e migliorare man mano che il tempo passerà. Natsu quindi tornò a poltrire in camera sua, cinque minuti dopo, si era già addormentato, dimenticandosi tutte le eventuali preoccupazioni riguardo all'entrata in accademia o altre cazzatine del genere, si addormentò con sorriso sulla faccia, e il giorno dopo, si sveglio giù dal letto, evidentemente, durante la notte, era caduto.
Oggi Ore 7:30, il sole era salito su nel cielo già da un po' di tempo, ma la maggior parte delle persone, continuava a dormire, tra queste c'era anche Natsu, un giovane ragazzo che una settimana fa aveva ricevuto la lettera di ammissione per l'accademia, di sicuro tra pochi minuti si sarebbe svegliato, non amava fare tardi, anche se spesso, accadeva. Dopo circa mezzora, alle 8:00, il ragazzo era ancora per terra, evidentemente caduro durante il sonno, e continuava a dormire come se niente fosse, con la sua classica bolla di muco che gli spuntava dal naso, questa si ritirava e cresceva a ogni respiro, restando grossomodo immutata nelle dimensioni, e quindi, senza scoppiare. All'improvviso però, senza nessuna ragione, l'Aspirante Shinobi si svegliò di colpo, come se avesse appena fatto un incubo, anche se non lo aveva per niente avuto. Si scaccolò come di consueto, scrutò la sua sporca stanza, tutta disordinata come sempre, e cominciò, con la mani libera, a grattarsi dietro la nuca, provando a ricordarsi cosa si era scordato. All'improvviso, un Flash! Natsu si ricordò dell'accademia e del corso che sarebbe cominciato a momenti, per questo corse in bagno, si diede una veloce sciaquata al viso, e cominciò a correre all'impazzata per la casa, faceva avanti e indietro, senza capire nemmeno lui, quello che faceva. Poi, si fermò, si riguardò intorno, e puntò dritto alla porta d'ingresso, corse verso di essa, e uscì da casa, sbattendo fortemente il portone d'entrata, e il piccolo cancelletto che permetteva di entrare nel minuscolo e maltrattato giardino. Forza! Forza! Forza! Forza! Forza! Forza! Forza! Natsu non aveva alcuna intenzione di arrivare in ritardo al primo giorno d'accademia, anche se, era sicuro che sarebbe accaduto, come ogni volta che aveva un'appuntamento importante, per questo correva per le strade di Kiri in cerca dell'edificio dove avrebbe svolto il corso, per la fretta, si era dimenticato di dove fosse situato, e per questo dovette cercalo con la vista. Ogni volta che passava vicino a delle bancarelle, o alle persone che giravano per il Villaggio, faceva cadere qualcosa, o qualcuno, ricevendo delle bestemmie da parte di quest'ultimi. Dopo una vagata per il villaggio, di circa 10 minuti, ritrovò l'accademia, buttandocisi dentro a capofitto, fece le scale sino al terzo piano, come descritto nella lettera, e raggiunge poi, con un po' di fatica, in quanto non la trovava, la classe I-16, aprì la sua porta, pronto a scusarsi per il ritardo, ma quando lo fece, vide che era il primo, con sua grande sorpresa, non c'era nemmeno il Sensei, per la prima volta, era arivato in orario, se non in anticipo. Dato che avrebbe dovuto aspettare del tempo perché arrivassero i suoi compagni e il suo Maestro, decise di sedersi nell'ultimo banco della fila centrare, mise i piedi sul tavolo, poggiò la testa nello schienale della sedia, e si addormentò come se niente fosse.
Solo una cosa, ti consiglio di usare i caratteri invece delle righe, sono molto più sicuri [ +] P.S. Ti ho rubato il Font, spero non ti dispiaccia P.P.S. Ok finito, scusate se ho fatto il post in due parti, e se nell'ultima, mi sono lasciato andare, scrivendo poco, ma non avevo idee Edited by » Ghost - 19/6/2008, 21:51
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