Akira Uchiha vs Kirashi Hyuga, VI, I fase

« Older   Newer »
  Share  
Afro123
view post Posted on 26/7/2010, 12:44 by: Afro123




Domande e risposte

Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Altrui




Le nuvole andavano pian piano a coprire il disco dorato, quasi ad impedire a quello di osservare lo scontro che sarebbe a poco seguito. O forse era l'impressione che aveva Akira, lo sguardo verso l'alto del cielo in attesa di cominciare la lotta contro lo Hyuga. Non era granché emozionato, tuttavia sentiva l'adrenalina fluirgli in corpo, e provava piacere nell'ascoltare lo scorrere del sangue nelle sue vene. Stava osservando il polso e il palmo della mano destra, gli occhi socchiusi, quasi premonitori di un fascio di luce in arrivo verso il volto candido dell'Uchiha, che contrastava con gli occhi neri e bui. Strinse il pugno delicatamente, tornò a posizionare la mano nella posizione di guardia. Un leggero sorriso si andava formando sul viso di Akira, mentre quest'ultimo osservava lo Hyuga che pareva affrontarlo con lo sguardo e con i palmi distesi in una guardia all'Uchiha sconosciuta. O almeno differente dalla sua, ossia l'unica che conoscesse; e non era neanche chissà cosa. Lo Hyuga aveva risposto rispettosamente al saluto di Akira, ossia il piccolo inchino in sua direzione, la qual cosa non faceva altro che far aumentare la stima che l'Uchiha provava per l'avversario e viceversa, o almeno così Akira sperava. Il rispetto era fondamentale tra i ninja, specie se dello stesso villaggio, e al contempo durante il corso di un esame, e non di una lotta omicida.

Quando vuoi.

Dunque vinca il migliore.

Era una buona occasione per provarlo. Non era da molto tempo che aveva finalmente acquisito lo Sharingan, e ancora faticava nell'utilizzarlo, ma l'avversario sembrava saper il fatto suo. Avrebbe dovuto giocare tutte le sue carte fin da subito, se aveva intenzione di portare a casa una vittoria. Era evidente che lo Hyuga avesse più esperienza dell'Uchiha, lo si poteva facilmente evincere dall'arma che portava al fianco, una spada del quale forse avrebbe presto conosciuto il nome. Doveva dunque chiudere velocemente la partita, usando al massimo le sue potenzialità fisiche e spirituali, per quanto non ne avesse granché voglia. Tuttavia era concentrato, nell'arco di pochissimi fugaci attimi, assaporò il fluire dell'energia pura nei suoi neri globi oculari, che presto cambiarono colore fino a diventare del rosso intenso caratteristico degli occhi degli Uchiha: lo Sharingan appunto. Una tomoa apparve vicino alla pupilla di ogni occhio, e in quel preciso istante Akira si chiese se l'avversario fosse a conoscenza delle peculiarità degli occhi rossi. Ma non c'era tempo per pensare, il combattimento andava ad iniziare. Lo Hyuga scattò avanti, premendo la spada internamente per evitare che quella lo intralciasse inutilmente, poi, sfruttando la velocità di cui disponeva al massimo gli corse incontro, velocissimo. Quella tecnica la conosceva bene anche Akira. Si lasciò sfuggire un'imprecazione, che tuttavia non si concluse del tutto, interrotta dal calcio ascendente portato dall'avversario verso il gracile corpo di Akira, quest'ultimo intento a porre le braccia incrociate verso il basso, a scopo di minima difesa, in realtà quasi del tutto inutile a causa dell'estrema velocità dello Hyuga. Pochi attimi dopo si ritrovò sbalzato in aria, la punta del mento verso il cielo chiaro e grigio ormai. La ferita era leggera e praticamente trascurabile ai fini delle azioni che avrebbe potuto compiere, la complicazione sarebbe sorta nel caso lo Hyuga avesse continuato ad attaccarlo. Cosa che invece non successe. Akira aveva notato come lo Hyuga lo superasse in velocità: non era davvero un buon auspicio, lo scontro era in salita per Akira, che poteva unicamente contare sullo Sharingan e sui suoi riflessi migliorati per mandare in crisi l'avversario. Nella mente del ragazzo vagavano ricordi e situazioni per nulla legati allo scontro in corso. Forse sapeva già cosa fare, forse no. Era come un sogno, il corpo si muoveva da solo, le palpebre erano abbassate, e sapeva che tutto si sarebbe concluso per il meglio. Oppure avrebbe avuto un cattivo risveglio. Le opzioni erano solo due. Akira ricadde al suolo, servendosi unicamente dei suoi nudi piedi per riprendere la posizione senza finire carponi o steso sul fango. Dagli occhi dell'Uchiha non traspariva alcun timore, la sua forza di volontà impediva al cervello si sentire la pressione dovuta allo scontro e il leggero dolore che si insinuava tra i suoi nervi proveniente dal mento, cosa che invece gli provocava un lieve pizzicore che contribuiva a far salire l'adrenalina, senza però velocizzare la sua respirazione. Il ragazzo sorrise di nuovo, poi tornò ad osservare i movimenti dello Hyuga. Si era rapidamente allontanato di qualche metro verso sinistra, grazie all'ausilio di una capriola riuscita. Non aveva ancora finito con il Taijutsu, a quanto pareva. Attaccò subito l'Uchiha con un colpo di ginocchio. Ma il tempo che era intercorso durante l'esecuzione dello scarto e della capovolta non era andato sprecato, Akira aveva al contempo replicato la tecnica dell'avversario, sperando di indurlo così a pensare che lo Sharingan del ragazzo fosse sviluppato già al punto di poter copiare le mosse nemiche, mentre invece così non era. Era un bluff quindi, e Akira contava di mettere in confusione l'avversario facendogli credere di essere ben più forte di quanto era in realtà e di approfittare della confusione psicologica dello Hyuga per chiudere la partita. D'altronde, mentre Akira aveva avuto il tempo di analizzare la vera velocità dell'avversario, e quindi di evincere la vera forza del nemico, l'Uchiha si era limitato subire un colpo, senza tuttavia accusare secondari problemi fisici o psicologici, o almeno così cercava di far credere all'avversario, cercando di renderlo sospettoso riguardo al vero livello di forza del genin della Foglia. Akira ringraziò mentalmente il sensei che gli aveva insegnato l'Alzata della Foglia, garantendo all'Uchiha un piano che poteva funzionare. A supportare l'esecuzione dell'Alzata concorreva l'utilizzo dello Sharingan: Akira avrebbe cercato di individuare e anticipare tutti i movimenti dello Hyuga, cercando di rendergli impossibile, o quantomeno molto difficile, una risposta alla tecnica. Era comunque un piano rischioso, ma per ora nulla garantiva un sicuro fallimento di esso. Sul volto di Akira si dipinse un'espressione di sufficienza mentre eseguiva la tecnica sfruttando la massima velocità di cui disponeva. Era indubbiamente un sentimento falso, ma concorreva alla buona riuscita del piano: l'avversario avrebbe potuto pensare a causa dell'espressione di Akira che quello non usasse la sua piena potenza durante l'esecuzione dell'Alzata. Akira avrebbe mirato al petto dello Hyuga, contando di sfruttare l'angolazione dal basso che la tecnica garantiva mentre l'avversario, impegnato nell'esecuzione della sua tecnica, non potesse rispondere e venisse dunque colpito e sbalzato in alto. Se così fosse stato, l'Uchiha avrebbe martellato il nemico in aria di calci, dal momento che Akira era più abile a usare le gambe piuttosto che le braccia durante un attacco fisico, cercando di sbalzarlo sempre più in alto, poi, dopo tre colpi, si sarebbe ritirato effettuando una capriola all'indietro e afferrando al contempo due kunai, che avrebbe prontamente lanciato verso le gambe dell'avversario sfruttando la maggior precisione che gli era affidata dallo Sharingan. A quel momento, a partire dai calci, l'inganno di Akira si sarebbe probabilmente sciolto, tuttavia il ragazzo avrebbe mantenuto l'espressione di sufficienza ingannatoria, finché non fosse stato certo che lo Hyuga si fosse accorto del deviante stratagemma, semmai se ne fosse accorto, comunque. Se invece l'Alzata non fosse andata a buon fine, si sarebbe posizionato in difesa, cercando contemporaneamente un punto cieco, o comunque un buon momento, per scagliare i kunai verso lo Hyuga, cercando quantomeno di distrarlo o rallentarlo per poi contrattaccare. O la va o la spacca. Akira notò le tempie pulsargli violentemente, e un mal di testa iniziava ad affliggere il cervello dell'Uchiha. Era davvero molto duro, forse troppo utilizzare a pieno effetto lo Sharingan quando ancora non aveva imparato a controllarlo al meglio, ma era comunque una nuova esperienza. Grazie alla concentrazione Akira impedì al suo sistema nervoso di accorgersi del dolore alla testa dovuto agli occhi, mentre il la tecnica andava a compiersi.



~Status

Stato Fisico: Affaticato dallo Sharingan, ferita leggera al mento
Stato Mentale: Concentrato, fiducioso
Grado: Genin
Energia: Verde
Chakra: 175/200
Consumi: -25
Techiche: Attivazione Sharingan, Alzata della Foglia

~Armi ed Equipaggiamento
Kunai [5]
Flash [4]

~Note
Faccio presente che quando scrivo non ho sotto mano il topic, quindi vado un po' a memoria riguardo i precedenti dello scontro. Non posso editare inoltre il mio post precedente, dunque mi limito a postarlo una seconda volta modificato. Se sono presenti errori comunicatemelo, grazie^^

~Off Topic and Other Stuff
Sto ancora imprecando contro la Nokia che da maggio non mi restituisce la chiavetta internet in garanzia. Scusatemi davvero tanto. Penso che comunque Moria vi abbia detto tutto della mia situazione e ciò che intenderei fare. Ringrazio Ita, Vaalin e Kirashi per l'appoggio completo che ancora mi danno. Spero comunque di tornare presto ad-situm, anche se per tutto agosto sarò via (per la precisione dal 3 al 25 circa). Alla prossima.




 
Top
31 replies since 17/6/2010, 13:24   808 views
  Share