| narrato pensato parlato parlato altrui
Dopo aver risposto a quei tre quesiti, il nostro sensei ci spiegò il controllo del chakra, e come utilizzarlo, per poi affidarci l’incarico di salire su un albero. Concentra il chakra sui piedi, e quando fui pronto, corsi in direzione dell’albero. Riuscii a fare ben 4 passi, su di un albero di 15 metri circa. Il primo tentativo fu un fallimento. Dopo aver camminato per circa un metro e mezzo sull’albero, caddi a terra di schiena, e tra qualche imprecazione qua e la, mi rialzai, deciso a riuscirci. Mi preparai. Ci devo riuscire. È un esercizio banale! Se non riesco a fare questo, come posso pretendere di diventare il Kazekage?! Concentrai il chakra nei piedi, e i sassi attorno ai miei piedi volarono via, a causa dell’onda creata dalla concentrazione del chakra nei piedi. Mi rilassai, e poi corsi, con più potenza che potevo, in modo da aver un grosso slancio, per poi correre sulla parete lignea dell’albero. Il mio piede sinistro entrò in contatto con la robusta corteccia, e con mia grande sorpresa riuscii a salire l’albero a metà, poi però, dovetti lanciarmi all’indietro perché avevo esaurito completamente la concentrazione, perché l’emozione mi aveva avvolto completamente. Arrivai a terra eseguendo una piroetta all’indietro. A terra lanciai uno sguardo al mio sensei, e poi ricominciai ad esercitarmi. Pensai fermamente all’albero. Si faceva sempre più grande all’interno della mia mente, poi, urlai e con foga mi lanciai in direzione dell’albero. Lo salii per tre quarti e proprio quando mi mancavano solo meno di 4 metri, utilizzando troppo chakra nei piedi, venni sbalzato via, creando un buco grande come il mio piede e profondo circa 2 centimetri sulla spessa corteccia dell’albero. Adesso basta!!! Mi sono stancato di questa farsa!!! Ora ci riuscirò e lo farò utilizzando tutta la concentrazione che ho in corpo! Waaaaaaaaaaah!!! Presi la rincorsa, e appoggiai con furia il piede sinistro sull’albero, e poi continuai a correre in una disperata corsa, lanciando delle urla per darmi la carica necessaria per arrivare fino alla vetta dell’albero. Mancavano circa 2 metri, poi gli occhi mi si chiusero, e mi ritrovai, felice sulla cima di quel tanto odiato albero. Ed urlai: Yeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!! Ci sono riuscito!!! Per poi svenire per qualche secondo e riprendere conoscenza, sempre sulla cima di quell’albero. Spiccai un salto, e atterrai di fronte al mio sensei, e ridendo e ansimando gli annunciai il superamento della prova. Lui mi consegno dei pesi. Me li attaccai nella schiena. In pratica ora devo risalire l’albero con questi pesi…bene… sarà una bella fatica, ma ci riuscirò. Ritornai davanti a quell’albero, concentrai il chakra nei piedi e cominciai a correre. Non riuscii a fare nemmeno tre passi che i pesi mi trascinarono a terra. Ahhh! Dannazione!! Cadendo mi ero fatto una leggere ferita alla mano per colpa di un sassolino appuntito. Ahia!! Fa male!!! Mi rimisi in piedi, togliendo dalla mia mente la ferita e i pesi. Io dovevo pensare solamente all’albero. Chiusi gli occhi e cominciai a concentrarmi. Il chakra fluiva dentro di me! Lo sentivo molto bene. Era come un grande serpente che si stava agitando all’interno del mio essere, pronto ad uscire fuori. Aprii di colpo gli occhi e cominciai a correre in direzione di quell’albero. Riuscii a percorrere circa un metro, ma poi venni scaraventato a terra per l’ennesima volta. È molto più difficile rispetto alla esercitazione precedente. Qui dobbiamo utilizzare più potenza. Le idee non mi erano molto chiare, ma sapevo solamente che dovevo concentrare più chakra nei piedi. Ok! Adesso ci provo. Mi concentrai per l’ennesima volta e con decisione mi avventai contro l’albero. Non ero mai stato così aggressivo in vita mia. La fatica si stava facendo sentire. Tutto quel chakra costava sudore, come anche la mia promozione a genin. Corsi e cominciai a percorrere quella insidiosa via che era la corteccia. Percorsi circa 5 metri, ma poi venni scaraventato per l’ennesima volta al suolo, però stavolta, dato che avevo già fatto un po’ di “amicizia” coi pesi, roteai su me stesso e riuscii a scampare ad una caduta alquanto violenta, data la potenza dello sbalzo prodotto dall’esplosione improvvisa del chakra sulla parete lignea. Non posso continuare così dannazione!! Ricominciai a concentrare il chakra nella pianta dei piedi, e quando mi sentii pronto mi lanciai in una disperata corsa. Salii i primi 7 metri, ma poi mi lanciai giù. Ero sfinito e le gambe erano indolenzite dalla quantità di chakra che avevo impastato. Mi riposai per circa mezz’ora, ed erano già passate ben due ore da quando avevamo iniziato la prova. Mentre mi riposavo notai che il mio compagno di corso aveva già finito da un pezzo. Kazuma che cavolo stai facendo?? Ti devi impegnare di più! Tu sei in grado di farle queste cose! Tu sei un ninja! Mi rialzai e sussurrai: io non sono un ninja,…io sono IL NINJA!! Mi diressi verso la parete dell’albero, e con una decisione incredibile riuscii a raggiungere l’estremità dell’albero, e mi rimasi la…urlando ancora, felice per essere riuscito a superare quella prova. Prima di lanciarmi giù, scaraventai i pesi, in modo di essere sicuro di non farmi male cadendo. Quando caddero i pesi crearono un gran rumore, e alzarono un polverone, che poi svanirono. Mi lanciai giù e atterrai davanti al mio sensei. Credo di aver superato anche questa prova. Dissi, ridendo.
|