CITAZIONE
narrato
parlato
pensato
parlato altri
Tutti i miei compagni oramai avevano consegnato il compito al sensei, il quale svegliandosi diede un parere su ognuno dei nostri elaborati. Tutto sembrava silenzioso,nell'ambiente a me circostante c'era un tale silenzio che ricopriva l'aula, che sembrava di essere in preghiera.
Purtroppo il mio compito non era piaciuto molto:
<<scrittura non molto accettabile con evidente povertà descrizionale. La narrazione è infantile, molto semplice e scontata, cerca di scrivere con convinzione >> mi disse.
Sinceramente c'ero un pò rimasto male, perchè pensavo che fosse un compito degno di nota, ma nonostante il dispiacere non ero stato bocciato il che significa che il sensei mi aveva dato un'altra possibilità . Il mio stato d'animo in quel momento era a metà tra il dispiacere e la voglia di andare avanti e dimostrare che ce la avrei fatta, volevo già essere genin,o forse di più, ma per ottenere quel grado bisognava comunque cercare di impegnarsi a fare ciò che ci era stato detto, poichè un vero ninja deve saper obbedire ai propri superiori e dimostrare di lottare per ottenersi un titolo.
Dunque "Deidara"ci diede dei compiti differenti da svolgere e a me e a Rival citò questo quesito:
<<avete di fronte a voi 3 shinobi in fila indiana. I due davanti sono rivolti verso di voi e quello dietro invece tenta di scappare della direzione opposta. I 3 sono distanziati tra loro circa 1.5m, e il primo ha la metà della vostra forza, mentre il secondo ha invece metà della vostra velocità. Quello che corre è il vostro obiettivo primario e dovrete cercare di ucciderlo. Siete distanti dal primo circa 6 metri. Il primo esegue il Soffio di Vento contro di voi, mentre l'altro lancia 3 pacchi di makibishi a destra, sinistra ed avanti al primo (quindi tra voi e il primo).>>Era senza ombra di dubbio una prova ardua, anche perchè ci trovavamo ad affrontare 3 shinobi tra cui due molto intelligenti.
<<di certo questa volta cercherò di fare una bella figura>>.
Dettomi ciò, cominciai con calma a ragionare su quello che avrei potuto fare in una situazione del genere: l'aula era molto silenziosa come alla consegna dei compiti e c'era una tale concentrazione che era quasi impossibile non riuscire a meditare. Prima di iniziare guardai il sensei per vedere cosa stesse facendo, poichè mi incuriosiva il suo comportamento. Era strano, e quel suo modo di apparire era ambiguo. Probabilmete era molto stanco e lo si capiva bene data la missione che aveva affrontato.
Rivolgendo nuovamente l'attenzione al mio compito, decisi di cominciare a fare uno schizzo su un foglio per disegnare la situazione(solitamente era un modo per concentrarmi meglio). Cominciai cercando di immaginarmi la disposizione dei 3 shinobi, in modo da avere più possibilità di chiarirmi le idee, quindi li disegnai sul mio foglio di carta:la mano mi tremava, ero sicuramente molto emozionato; in seguito mi immaginai globalmente la situazione riflettendo sulla mossa da fare.
<<bè sicuramente non potrò mai ne spostarmi a destra e ne a sinistra, poichè il secondo shinobi ha sparso in quelle direzioni dei makibishi,il che significa che se voglio scansare il soffio del vento verrei preso dai makibishi, che mi ferirebbero anche se lievemente; inoltre darei troppa tregua al nemico, che avrebbe tutto il tempo per scappare>>.In quel momento mi sentivo un pò spaesato, perchè non riuscivo a trovare una contromossa: cominciavo a sudare freddo, il che è segno di agitazione. Presi dunque tra le mie mani la foto del mio cagnolino, che fin dalla nascita è sempre stato il mio compagno di allenamenti:è un cane bianco a chiazze nere,con uno sguardo simpatico e particolare, lui per me è la mia sola ragione di vita, oltre a quella di diventare un ottimo ninja, e per questo guardandolo fu colui che mi diede la forza di calmarmi e di trovare anche la soluzione all'enigma:
<<a destra i makibishhi, a sinistra anche, e dinnanzi a me anche, l'unica soluzione è farsi ferire lievemente e successivamente attaccare anche se sopportando il dolore!>>Detto ciò, facendomi un idea di come avrei scritto il mio elaborato, presi un foglio protocollo e cominciai a scrivere:
"Dinnanzi a Fabius e al suo compagno Rival c'erano tre shinobi molto potenti, tra cui uno di loro cercava di fuggire: codesto era il loro obbiettivo. Fabius inizialmente cercò immediatamente di avanzare pensando di andare incontro al fuggitivo, ma i due shinobi si esibirono con una mossa combinata per fermarlo:inizialmente lo shinobi davanti a Fabius (che distava 6 metri da lui) concentrò il chakra nei palmi delle mani e con grinta compose i seal necessari ed eseguì il soffio del vento , seguito dal secondo shinobi che cosparse dalle tre direzioni i makebishi in maniera del tutto normale, come se fosse già scontata la loro vittoria.
Il loro piano era sicuramente premeditato,ma molto probabilmente sottovalutavano il nostro potenziale. Fabius non si fece prendere dal panico, e dopo essersi fatto colpire dal soffio del vento , anche se ferito,faticando moltissimo compose i seal necessari ed eseguì la tecnica della moltiplicazione del corpo, in modo che avrebbe così confuso gli avversari. Evocò con fatica tre copie, ma subitò dopo si sentì cadere e notò che la sua ferita riportata alla spalla destra lo stava indebolendlo
<< accidenti! La ferita mi ha danneggiato parecchio, ma devo comunque proseguire secondo quanto mi sono promesso>>.Fabius stava male dunque ma nello stesso tempo i suoi pensieri erano positivi e la sua voglia di farcela era più grande del dolore. Così con una mano si tennè la spalla che gli faceva molto male e con l'altra aprì il porta oggetti e lanciò tre kunai in modo diretto: uno mirato al primo shinobi, che era impegnato a ricaricare il suo chackra ,probabilmente per eseguire su Fabius un altro dei suoi potentissimi soffi,questo non significa che Fabius lo avrebbe sicuramente colpito, ma lo avrebbe perlomeno distratto. Il secondo kunai venne indirizzato all'altro shinobi, impegnato a scrutare i movimenti di Rival, e uno al terzo di loro impegnato a fuggire e che era l'obbiettivo di Fabius. Ovviamente non poteva sicuramente uccidere lo shinobi lanciando un solo kunai anche se ben mirato, infatti il lancio dei kunai era un diversivo del quale fabius avrebbe potuto approfittare per correre in prossimità del nemico distraendo anche gli avversari. Il lancio dei kunai fu molto veloce, sembravano saette, ma purtroppo,come d'altronde ci si aspettava da shinobi della loro portata, con improvviso tempore I kunai furono facilmente evitati .
Successivamente, le tre copie comandate da Fabius, decisero di prendere del tempo dato che i kunai fallirono: dunque fecero un salto per confondere nuovamente gli avversari, mentre Fabius, anche se ferito e sanguinante raggiunse velocemente e con fatica lo shinobi fuggitivo (evitando i makebishi) e con uno scatto dato dalla sua forza emotiva e dalla stanchezza gli si trovò davanti. Il terreno su cui si trovavano era morbido, con un odore di umido che ricopriva l'olfatto , ma soprattutto privo di trappole il che era un particolare importante: dunque immediatamente dinnanzi alllo shinobi Fabius decise di concludere la missione un pò per la stanchezza dovuta alla sya spalla destra e unpà perchè voleva chiudere la partita con gli avvesari:lo guardò inizialmente in faccia, per vedere se lo conosceva e prima di colpirlo gli chiese:
<<come mai volevi scappare?un vero ninja non scappa mai difrote ai suoi nemici!>> ,ma vedendo che lo shinobi non dava risposta lo attaccò con un pugno , mentre gli altri 2 ninja(che erano stati distratti dalle copie )non si erano accorti di tutto ciò per cui Fabius era pronto al colpo di grazia. Successivamente raccolse il kunai precedentemento lanciato allo shinobii , l'ansia lo assaliva, poichè prima d'ora non aveva mai ucciso una persona, e questo lo metteva in soggezione sia dal punto di vista personale che di un vero ninja. Gli obbiettivi di Fabius non prevedevano nel suo cammino di uccidere della gente. Dunque ci pensò un attimo prima di finirlo, ma arrivò alla conclusione che essendo un ninja doveva rispettare le decisioni prese dai suoi superiori e così lo piantò il kunai alla gola dello shinobi, e immediatamente dopo, inaspettatamente, cadde a terra svenuto e soprattutto sfinito a causa della ferita riportata, ma perlomeno così concluse la sua missione."
Scritto e soprattutto riletto l'elaborato, posai la penna, riposi nella mia tasca la foto del mio cane (che avevo lasciato a casa) e riposandomi cominciai a pensare a come sarebbe stata la mia vita da vero ninja una volta uscito dall'accademia.
<<duellare? Si mi intriga abbastanza, ma il mio obbiettivo è un altro:la forza,io miro al potere! >> e detto ciò cominciai a ricordare i bei momenti quanto mi allenavo con il mio aka( il cagnetto), pensai a quante volte insieme faticammo per riuscire ad imarare nuove tecniche e ad esibirci insieme per ottenere l'affinità che cercavamo.
Questa era la vita che volevo , dura, dove per vivere bisogna guadagnarsi le vittorie con le proprie fatiche e i propri sforzi;
<<e chissà che un giorno possa diventare kazekage?>>.
In un battibaleno mi ripresi dai miei pensieri, e guardando l'ambiente circostante, silenzioso e rilassante, presi in mano il foglio protocollo, andai verso la cattedra e dissi:
<<tenga sensei,questo è stato frutto di tutto il mio impegno, e spero di attirare la sua attenzione>>, e detto ciò mi risiedetti in attesa di un giudizio.
CITAZIONE
tecniche utilizzate:moltiplicazione del corpo
kunai:5-3=2
chackra:100-80=20
ferita riportata: media
Edited by dragonbest - 20/6/2008, 12:58