Akira Uchiha vs Kirashi Hyuga, VI, I fase

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Bardal
view post Posted on 21/6/2010, 14:41 by: Bardal




Chapter I: Enemy?

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Parlato Altrui




Quel giorno il sole era già sorto a Konoha. Ad oriente s'apprestava a scalare il muro del cielo, mentre, intorpidito, emanava luce e calore, nonostante le nuvole che ostacolavano il suo percorso. Akira trovava rilassante osservare come il sole ogni giorno ripetesse il solito infinito giro, regolando la vita e le esperienze degli uomini. Ma quel giorno il sole era sorto anche per coloro che, esausti, persistevano nel difendere la propria casa e i propri beni e amori, negli altri villaggi. Non si prospettava una buona giornata.
Akira era steso a letto, incapace di alcuna azione che non fosse tenere gli occhi fissi sul soffitto bianco della sua camera, quell'ambiente restrittivo che non lasciava spazio ai suoi pensieri più astrusi e che necessitavano dell'aria aperta per essere sviscerati. Ma l'Uchiha pensava, eccome se pensava. E ne aveva il tempo; in effetti il sole aveva da poco mostrato il suo volto dorato. Era piuttosto interessante osservare come quella minuscola crepa nell'angolino a destra si allargasse impercettibilmente di giorno in giorno. Con un veloce gesto Akira si scostò i neri capelli dalla fronte. La sua attenzione venne richiamata dal coprifronte recentemente ottenuto qualche settimana prima, a seguito di una esperienza a dir poco raccapricciante: avrebbe voluto evitare di ripeterla nuovamente, ma era ben conscio della situazione attuale del mondo dei ninja, e sapeva che di speranze ce n'erano ben poche, in fin dei conti. L'oggetto che lo riconosceva come ninja della foglia non albergava presso la sua fronte, ancora dormiva saporitamente appoggiato ad una sedia, unico esponente del mobilio nella stanza di Akira. L'occhio del giovane si abbassò fino a incrociare il metaforico sguardo del simbolo del proprio paese, una delle estremità della sua bocca si atteggiò ad un sorriso. Akira non ricordava cosa dovesse fare quel giorno, ancora in stato quasi di dormiveglia, ma intuiva sarebbe stato qualcosa di relativamente importante. Relativamente. Quando, qualche minuto dopo, tornò lucido, ricordò dell'esame chuunin. Ancora non sapeva perché lui, nominato genin da poco, avesse deciso di iscriversi all'esame. Se non altro avrebbe fatto nuove esperienze e conoscenze. La mente tornò ad ascoltare le parole di coloro che forse avrebbe potuto chiamare amici, o perlomeno compagni: proprio i suoi compagni di corso. Ricordò che anche loro avevano deciso di iscriversi all'esame, forse in cerca di gloria e potere, forse per aver qualcosa da fare tra le mani ma prendendolo ugualmente con svogliatezza, come stava facendo lui. A tale constatazione una seconda volta la bocca dell'Uchiha si atteggiò a sorriso, mentre la mente ricordava tale Rastark Kaguya, gli sarebbe piaciuto combattere contro di lui. O forse no. In effetti, Akira non aveva alcun motivo per cercare nell'odio e nel combattimento una fonte di soddisfazione o divertimento. Però quel giorno avrebbe dovuto combattere, volente o nolente. Si domandò se l'avversario bruciasse d'impazienza. Pensiero idiota. Ma Akira si rallegrava dei suoi pensieri, qualsiasi essi fossero. Forse era ora di alzarsi. Forse no. In effetti la mente di Akira era per metà in uno stato confusionale, ma non ne sapeva la ragione, forse la pressione dell'evento, forse la notte passata seduto al termine del letto a pensare. Ma d'altronde l'Uchiha non possedeva né un orologio né una sveglia, e avrebbe dovuto passare per la cucina per conoscere l'effettiva ora. Era decisamente presto, l'incontro si sarebbe svolto in un paio d'ore. Akira ne uscì rallegrato, aveva il tempo a sua completa disposizione per uscire e fare due passi per il villaggio o per stendersi in pace e solitudine su quel prato che lo accompagnava da anni in quella grande avventura che è la vita. Tornò a stendersi meditando sul da farsi sul tiepido letto portatore di oblio, poco dopo gli occhi lucidi del giovane si chiusero e lentamente Akira scivolò tra le braccia di Morfeo. Un'altra volta.
Venne svegliato dai genitori ancora assonnati alla vigilia dell'esame. Anzi, leggermente in ritardo. Akira schiuse lentamente gli occhi, e passarono ancora alcuni minuti prima che fu effettivamente in grado di alzarsi dal letto. Le palpebre ancora abbassate per metà, indossò una leggera maglietta nera assieme a un paio di larghi pantaloni bianchi e uscì. I piedi nudi calpestavano il terreno morbido e al contempo resistente e mentre si avviava senza fretta verso il luogo dell'appuntamento, l'attenzione del giovane venne richiamata dalle pozzanghere sparse per il terreno, in prossimità delle estremità laterali delle strade del villaggio. Il giorno prima aveva piovuto, e ancora il giorno stesso a tratti soffiava il vento freddo caratteristico delle giornate post-pioggia. Il sole tuttavia aveva finalmente incominciato la sua lunga scalata, e già aveva raggiunto un punto sufficientemente in alto per irradiare il villaggio e riscaldare i corpi dei suoi abitanti. Incluso Akira, che letteralmente godeva della sensazione benefica dovuta all'ineluttabile compito del disco giallo. Konoha era ancora immersa nel silenzio. A giudicare dalla posizione della stella di fuoco, doveva essere ancora piuttosto presto, e probabilmente non erano poche le persone che ancora dormivano nei loro caldi letti, ignorando quale magnifico spettacolo si stavano perdendo. Osservare la città svegliarsi era davvero sublime, e Akira se ne compiaceva, mentre camminava lento e distratto per le vie del villaggio. Inspirò a fondo, e sentì i polmoni riempirsi di aria fresca e pura. Si accorse di essere arrivato al luogo dell'appuntamento con colui che sarebbe diventato il suo avversario. Il più meritevole avrebbe avuto maggiori possibilità di essere promosso e di avanzare nell'esame. Uno di loro avrebbe terminato il suddetto esame in quella pianura. Non che ad Akira premesse troppo il titolo di chuunin, unicamente lo avrebbe reso parte della società ninja ancora più profondamente. Ma Akira non era il tipo da combattere fino alla morte per una cosa sciocca come un titolo; nonostante nell'incontro che sarebbe seguito la morte fosse una cosa permessa. D'altro canto Akira non sarebbe riuscito nella situazione attuale a soggiogare i propri sentimenti e ad uccidere l'avversario, gli sembrava una cosa disumana concedersi il lusso di uccidere durante un esame, lo spegnere una vita era una cosa su cui bisognava pensarci bene prima di agire.
Akira si risvegliò dal momentaneo torpore in cui era inevitabilmente caduto, e si rallegrò di avere ancora il tempo per pensare in pace. Ancora poco tempo, ormai. Avanzò lentamente nella pianura dedicata al futuro combattimento, e notò come i suoi piedi affondassero in minima parte nella fanghiglia scura e densa che si era creata a causa della pioggia del giorno prima. Non se ne occupò più di tanto e rivolse l'attenzione all'avversario, appoggiato ad un albero secco al centro della pianura. Non appena quest'ultimo notò il ragazzo si avvicinò a lui e gli tese la mano destra, in segno di saluto e presentazione.

Sono Kirashi Hyuga, piacere di conoscerti. Il tuo nome?

Akira lo osservò con calma, soffermandosi in particolare sugli occhi, cercando di leggere qualcosa della persona contro cui avrebbe presto combattuto. Lo fissò profondamente senza muovere un muscolo. Era conscio che tale azione avrebbe potuto infastidire la persona che gli stava di fronte. Qualche attimo dopo si degnò di rispondere al ninja.

Il mio nome...

Con la mano sinistra si grattò dietro l'orecchio e distolse lo sguardo, poi tornò a puntarlo negli occhi dell'altro.

Sono Akira Uchiha. Piacere mio.

Dunque strinse la mano di Kirashi. Sorrise amichevolmente. I rapporti con gli estranei erano decisamente migliorati da quando era diventato genin e più abituato a comunicare con altre persone. Sempre sorridendo ricordò di come fosse impacciato e timido al momento di presentarsi al senpai e agli altri compagni.

Spero di poter partecipare ad un buon combattimento.

Detto ciò chiuse gli occhi e chinò per un momento la testa in direzione del futuro avversario. Sperava che lo Hyuga fosse una buona persona e di lui per il momento nulla dava un'impressione divergente. Kirashi si allontanò di una manciata di passi e si mise in guardia, invitando l'Uchiha a fare lo stesso.

Cominciamo?

Solo allora il ragazzo notò la spada che l'altro portava al fianco. Non aveva visto molti ninja farne uso, quando preferivano kunai, spiedi o shuriken. Doveva essere piuttosto abile.

Quando vuoi.

Akira sorrise ancora. Si posizionò. Era pronto a dare il meglio di sé.
No, non è vero.



~Status

Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Rilassato
Grado: Genin
Energia: Verde
Chakra: 200/200
Consumi: //
Techiche: //

~Armi ed Equipaggiamento
Kunai [5]
Flash [4]

~Note
Il testo mi pare chiaro^^
Alla fine quando dico "si posiziona" si mette in guardia con la mano sinistra pronta a prendere un kunai dalla custodia attaccata alla gamba sinistra. Il mio pg è mancino.

~Off Topic and Other Stuff
Ciao, che vinca il migliore xD
Vediamo cosa mi combina Akira^^
Tra l'altro ti avviso che ho una connessione davvero pessima al momento e, complice il mio scrivere abbastanza e lentamente, ci metterò abbastanza ad inviare il post. Spero non me ne vorrai male xD



 
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31 replies since 17/6/2010, 13:24   808 views
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