Giochiamo a nascondino!!, Corso per diventare genin

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Fryese39
view post Posted on 13/6/2010, 20:28 by: Fryese39

Capitano Anbu

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Parlato
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La prima prova era terminata. Il Senpai aveva un sorriso stampato sul viso. Sembrava felice, o forse era solo divertito? Questo non aveva importanza. Bisognava concentrarsi su quella che sarebbe stata la “seconda prova”.
Speriamo che non mi bagni di nuovo. Mentre si stava alzando, per non far capire che era stanco dopo quell’esercizio e per riprendere fiato, si sentì toccare la spalla. Era il suo maestro, che gli chiese, ironicamente, se l’acqua fosse calda.
Fryese non rispose, ovviamente. Si limitò a sorridere.
Bravi ragazzi,il risultato è sempre lo stesso,come nel precedente corso c'è sempre qualcuno che preferisce farsi un bagno invece di lavorare.
Finì di parlare e lo guardò, sorridendo ancora. Subito dopo, però, cercò di assumere un tono più serio e tolse la mano dalla spalla dell’allievo.
Mi congratulo con voi per l'esercizio appena terminato,questa era la parte del controllo del chakra,ora voglio illustrarvi un esercizio mai adoperato prima,quindi voi sarete prima a partecipare a questo grandissimo evento.
Il ragazzo cercò di non distrarsi per poter ascoltare le parole del maestro, e ci riuscì.
Ho nascosto 3 armi ninja in 3 zone differenti del campo,una è dall'altra parte della cascata,una è nel laghetto e l'ultima e dentro la foresta,visto che la foresta è cosi grande vi indicherò la zona in cui si può trovare.
Decidete voi dove vi volete recare.

Fryese, però, si chiese subito come chi avesse scelto il laghetto doveva cercare il Kunai; respirare a lungo è un esercizio difficile.
La risposta gli venne data dall’estrazione dalla sacca, da parte del maestro, di un particolare oggetto, definito strano proprio da quest’ultimo. Era un respiratore. Ci spiegò che questo oggetto è usato dai ninja di Kiri e serve per poter respirare tranquillamente sott’acqua.
Bene che aspettate vogliamo partire?
Dopo questo invito, la tensione di Fryese salì a mille e non riuscì a resistere nel fiatare:
A me piacerebbe inoltrarmi nella foresta! Mentre parlava chiudeva gli occhi, mantenendoli chiusi per molti secondi, e sorrideva sempre ogni frase che finiva. Forse l’ansia di un’altra prova come questa lo rendeva felice. Ma questo non potremo mai saperlo.
La foresta è piena di pericoli. E voglio rischiare. Va bene per voi?
All’ultima frase non fece nessun cenno di sorriso. Si rivolse verso i suoi compagni, anch’essi bagnati, che si trovavano alle sue spalle.
[……………………………………………………..]
Dopo le loro risposte affermative, il ragazzo assunse un aspetto più serio, cercando di non sorridere e di non pensare ai momenti divertenti di prima.
Il maestro ha detto che la cascata è a est… - mentre pensò a ciò che aveva detto il Senpai, rivolse lo sguardo e gli occhi verso la cascata. Mmmh, sono le 11 e 3 minuti. In base alla posizione del sole… - rivolse gli occhi in alto, cercando di guardare il Sole che quella mattina era più accecante del solito. – …quello dovrebbe essere proprio l’est. Quindi, se quello è l’est… - indicò con gli occhi una parte della foresta – quello è il sud! E’ lì che devo cercare il Kunai.
Mentre pensava a quello che avrebbe dovuto fare, assunse un’espressione facciale di malavoglia, come se fosse scritto sul suo viso: <questo esercizio non mi piace.>
Perché? Si era già stancato? Voleva riposarsi? Forse avrebbe preferito già combattere, cosa che desiderava già da prima. Ma gli ordini del maestro sono pur sempre ordini!
Con poca voglia di correre e di cercare un oggetto che non era neanche suo, incominciò a camminare verso la foresta a sud, senza dire una parola a nessuno, con lo sguardo perso verso l’erba ancora soffice, su cui cadevano le gocce d’acqua dai vestiti e dai capelli ancora bagnati. Arrivato di fronte all’inizio della foresta, segnata dalla presenza di un grande albero, decise di concentrare un po’ il Chakra nei piedi per poter effettuare un buon salto. Solo 2 secondi separarono l’istante in cui Fryese aveva i piedi per terra e il momento in cui arrivò sul grande ramo dell’albero, con le spalle verso i compagni e lo sguardo verso la foresta buia e fitta.
Non voleva lasciare però i suoi compagni, anche se per qualche mezz’ora, senza salutarli. Si girò e notò di essere lontano dagli altri. Anche se avesse parlato, nessuno lo avrebbe ascoltato. Decise, perciò, si salutare con un gesto da lui usato spesso. Indicò con l’indice e il medio della mano destra il cielo e effettuò un piccolo movimento che portò le due dita ad indicare proprio loro: i suoi compagni. Sentiva già la loro mancanza, anche se poteva ancora guardarli. In un attimo affiorarono nella mente di Fryese quei ricordi, seppure pochi, passati assieme a loro. Li avrebbe rivisti, e di questo ne era consapevole, ma quella mezz’ora, seppure formata da soli 30 minuti, lo avrebbe fatto sentire solo, e questa, purtroppo, era la sua paura più grande. Dopo la morte dei genitori è riuscito a riprendersi subito, ma a lungo andare sente la loro mancanza, e di amici, a Konoha, ne ha pochi. Quella piccola parte riguarda le persone del suo Clan che lo hanno aiutato e gli sono state vicine in questi anni. Il corso a cui stava partecipando non era solo un modo per diventare Genin, ma anche per conoscere altri amici, e questo lo rendeva ancora più felice.
Era il momento di andare e non di stare a pensare alle proprie paure. Paure che non riguardavano assolutamente la prova che stava per affrontare: non aveva il timore di incontrare qualche strano animale o qualche ninja pericoloso nella foresta, non aveva paura di perdersi o di fallire la prova, perché sapeva di poterci riuscire, credeva in sé stesso, e poteva usare quest’aspetto positivo del suo carattere a suo favore.
Prima di rigirarsi per “partire”, sorrise e diede un ultimo sguardo al cielo e al sole, che per mezz’ora non sarebbe riuscito più a vedere a causa delle alte fronde. Infine respirò quell’aria pulita e fresca che il ragazzo sentiva bene sul proprio corpo a causa dell’acqua. Era il momento della ricerca, e non esitò a girarsi per poter iniziare la “seconda prova”.


Concentrandosi di nuovo, stavolta per più tempo, fece incanalare del Chakra nei piedi per poter effettuare grandi salti da un ramo all’altro. Compì il primo salto, poi un altro e un altro ancora. Durante il volo aguzzò bene la vista per la ricerca. L’aria pian piano si fece sempre più soffocante. L’umidità cresceva sempre più e il ragazzo faceva sempre più fatica a respirare. La ricerca non andava bene. Il Sole era nascosto. Era come se non ci fosse più. Il Kunai era fatto di metallo. Sicuramente avrebbe luccicato se ci fosse stata qualche fonte di luce. Ma il Sole era coperto completamente.
Si fermò un attimo. Aveva comunque due occhi e non sarebbe riuscito a vedere niente in movimento. Pertanto rimase fermo sul ramo di un albero per tanto tempo. Alcuni alberi erano di un colore rossastro, altri invece, presentavano la tipica struttura marrone scuro del legno. Le cortecce erano resistentissime e dure. Anche un Kunai potenziato col Chakra avrebbe fatto fatica a scalfirle. Di animali nessuna presenza, per adesso. La cosa che più odiava erano gli insetti. Quelli, per sua sfortuna girovagavano sempre attorno alle foglie e anche al legno degli alberi. Forse le termiti avevano causato quei raschi sul tronco. La luminosità era pochissima: se si guardava in profondità si poteva notare chiaramente che non si riusciva a vedere nulla. La foresta era fitta e buia e, a causa dell’uguaglianza degli alberi, alti e maestosi, ci si poteva perdere facilmente. Di acqua o di qualche sorgente d’acqua neanche a vedersi.
Girava la testa pian piano, al contrario delle pupille degli occhi che invece si muovevano in continuazione. Non trovava quello che cercava. Allora scese dal ramo, sperando di poter trovare qualcosa tra i cespugli o di veder meglio. Il fiato era ancora affannoso, e Fryese sperava di poter respirare e sentirsi meglio. Decise di non correre per non sprecare quel poco fiato che aveva. Sguardi veloci a sinistra, a destra, in alto, in basso, sotto le fronde degli alberi, in qualsiasi direzione. Niente. Doveva, però, trovare una soluzione sia per il fiato e sia per quel Kunai che stava diventando per Fryese un maledetto Kunai.
L’acqua si era un po’ asciugata dai vestiti, ma l’aria era sempre asfissiante e quasi irrespirabile, forse ancor di più di prima. Per fortuna Fryese ebbe un’idea che gli passò velocemente nella mente. Pensò bene di arrampicarsi sull’albero e di infilare la testa e il resto del corpo tra le fronde, in modo da poter respirare aria più pulita. Avrebbe dovuto distrarsi dall’obiettivo della prova, ma era l’unica soluzione per poter continuare.
Impastò una buona quantità di Chakra nei piedi e si arrampicò sull’albero più vicino. Sperava che l’esercizio di prima gli avesse fatto capire qualcosa sul controllo del Chakra. E così fu. Il ragazzo camminò sul tronco dell’albero molto più facilmente rispetto a prima, ma questo non significa che ci riuscì. Arrivato quasi a metà, infatti, si rese conto di aver usato tanto Chakra, come nella prima prova. Vicino ai suoi piedi c’era un ramo dell’albero enorme. Poteva appoggiarsi un attimo lì, concentrarsi e ripartire per uscire da quell’incubo buio. Ma non lo fece. Volle mettere alla prova le sue capacità, testando fino a che punto poteva arrivare. Stava quasi per cadere, ma con la sua forza di volontà resistette ancora un po’, diminuì il Chakra che fluiva nei piedi e ripartì. Era riuscito a dominare il controllo del Chakra. Arrivò a tutti quei rami sempre più piccoli su cui erano posate le foglie.
Fece sbucare solo la testa dalle foglie e una folata di vento gli scompigliò i capelli bagnati e gli provocò un brivido che viaggiò sul tutto il corpo. Finalmente poteva scorgere di nuovo il sole. Finalmente poteva respirare aria decente. Finalmente poteva “godere” del calore procurato dal sole. Finalmente …
Le foglie enormi che poteva toccare con mano erano fresche e bagnate (a causa dell’umidità) dalla parte inferiore, bollenti e più verdi dalla parte superiore, quella rivolta al cielo.
Cercò di respirare più aria possibile. Si sentiva già meglio. Sperava che la ricerca sarebbe stata più facile. Ancora una folata di vento, stavolta più potente, sconvolse i suoi capelli e anche le foglie. Capì che doveva riscendere per continuare la prova.
Saltò dal ramo e, dopo aver ammorbidito la caduta ammortizzando le gambe e usando anche le mani, si ritrovò coi piedi per terra e poté percepire di nuovo l’aria soffocante.
Maledetto Kunai…
Sempre a passo lento, proseguì la via che lo avrebbe fatto addentrare di più nella foresta fitta.
Passò molto tempo. Gli istanti diventavano secondi, i secondi diventavano minuti e i minuti diventavano sempre più lunghi. Del Kunai ancora niente, ma nella mente di Fryese venne un colpo di genio. Pensò di dover illuminare la zona per poter avvistare l’oggetto. Il sole non poteva aiutarlo, perciò decise di utilizzare la tecnica della palla di fuoco suprema, senza creare una fiamma dalle dimensioni originali, cioè grande. Cercò solo di far uscire dalla sua bocca una piccola fiamma.
Prima di eseguire la tecnica prese un ramo di buone dimensione, né troppo grande né troppo piccolo, e lo lasciò davanti ai suoi piedi. Compose i sigilli: serpente, tigre, cinghiale, cavallo e tigre e cercò di concentrarsi su poco Chakra. Inspirò l’aria circostante, anche se soffocante, e sentì il fuoco attraversarlo nelle vie respiratorie durante l’espirazione. Aprì un po’ la bocca e soffiò poco, in modo da far uscire solo una piccola fiamma che illuminasse la zona; mentre la fiamma era viva davanti ai suoi occhi, si abbassò lentamente per poter prendere il ramo e ci soffiò sopra, solo sulla parte superiore però. Ricreò così una piccola torcia, come se fosse in una caverna, in cui la luce è quasi assente. In questo modo poteva vedere se qualcosa luccicasse per terra. Sempre con la “torcia” in mano, continuò a camminare pian piano, sperando che la sua idea andasse a buon fine. Mentre guardava attentamente tutto quello che lo circondava, muoveva anche la fonte di luce in base a dove stesse osservando. Ad un certo punto un qualcosa luccica, seppellito da un ammasso di foglie e erba. Si avvicina pian piano e con la cautela di uno che ama la natura, cerca di non far cadere né di far avvicinare troppo la fiamma a qualcosa che avrebbe potuto incendiarsi. Avrebbe provocato un incendio di grandi dimensioni! Cercò con l’altra mano, perciò, di spostare le foglie. Abbassò subito lo sguardo a terra e continuava a muovere la mano sinistra per muovere le foglie. Un oggetto di metallo… Era il Kunai! Finalmente lo aveva trovato e ora doveva tornare indietro per raggiungere gli altri. Lo prese con la mano sinistra e con la faccia contentissima si girò e incominciò a correre velocemente. Non occorreva più camminare come dei bradipi. Fryese è un ragazzo che ama la natura e questo si è capito. Pertanto non lasciò il ramo acceso per terra, ma lo portò con sé impugnandolo nell’altra mano, quella di destra. Salì velocemente su di un ramo usando il Chakra e si diresse verso la via di ritorno compiendo salti da un albero all’altro. Pose il Kunai nella tasca destra.
Il tempo passò velocemente, forse a causa della sua contentezza. Pian piano riusciva ad intravedere una luce. Era il sole! L’aria continuava ad essere soffocante e umida, ma ormai il ragazzo poteva uscire dalla foresta e respirare la buon aria fresca. Era riuscito ad orientarsi facilmente poiché aveva percorso una via lineare e gli fu facile tornare indietro seguendo sempre questa linea dritta immaginaria. Aveva in mente di usare, come fatto prima, il sole per poter capire quale fosse il nord e il sud, ma non gli servì. Ancora qualche salto e sarebbe arrivato. Alle spalle lasciò quegli alberi enormi, gli insetti e tutto il resto.


Chissà se i compagni hanno finito… - si chiedeva mentre pian piano poteva scorgere sempre più la luce del sole. L’ultimo salto fu quello per cui Fryese usò molto più Chakra: voleva uscire da quella foresta buia immediatamente.
Subito una boccata d’aria fresca e … Siii!!! Sono fuori!!!! – gridò di felicità, era riuscito a completare la prova. Mentre pronunciò queste parole, alzò le braccia verso il cielo e incurvò la spalla. Guardò l’orologio una volta estratto dalla tasca e vide velocemente che ci aveva impiegato un’ora e 13 minuti. Tutto questo mentre si trovava ancora in aria. Ma non vide che stava scendendo a terra velocemente e così cadde, andando a battere le ginocchia, tuttavia non si fece male.
Che scemo …
Aveva la testa rivolta verso il basso e si alzò pian piano forse a causa della brusca caduta. Alzò la testa e con essa lo sguardo e si accorse che Shinici aveva finito la prova. Della ragazza Elektra, però, ancora niente. Si avvicinò camminando, mentre cercava con la mano il Kunai che aveva messo in tasca. E la torcia? Che fine aveva fatto?
Queste domande sorsero nella mente solo due secondi dopo dall’estrazione dell’oggetto di metallo dalla tasca. Beh, quello era andato a finire in aria quando era uscito dalla foresta e aveva tutta la felicità in corpo. Con lo sguardo pensieroso di chi si sta chiedendo dove è andato a finire qualcosa, “trova” la torcia. Come ha fatto? Non l’ha né vista (non poteva, aveva lo sguardo diretto verso il Senpai, la cui espressione del viso non poteva essere vista a quella distanza), né odorata (come avrebbe potuto riuscirci?), né assaggiata (?), né toccata. L’ha sentita. Sì, l’ha sentita, e faceva molto male un ramo che cadeva dall’alto a quella velocità proprio sulla sua testa. Si toccò il capo grattandoselo, mentre il ramo cadeva per terra. La fiamma era ancora accesa.

Che scemo … x2 …

Si apprestò velocemente a spegnere la fiamma e con la faccia da vergogna si avvicinò al Senpai e a Shinici.
Ce l’ho fatta........ Ahahah!!! – e subito dopo si mise a ridere. Ma il ramo proprio sulla mia testa doveva cadere?



• Stato Fisico: Illeso.

• Stato Mentale: Contento.

• Chakra: 80(100-20)/100

• Consumi: ///

• Tecniche:
SPOILER (click to view)
Palla di Fuoco Suprema - Katon:Goukakyuu no Jutsu Posizioni Magiche: Serpente, Tigre, Cinghiale, Cavallo, Tigre Villaggio: Foglia Descrizione: Questa arte magica è la base per quasi tutte le tecniche di fuoco del villaggio della foglia. Impastando una discreta quantità di chakra nella bocca, è possibile emettere un getto di fiamme che arriva anche a sei metri dall'utilizzatore, e raggiunge una larghezza non inferiore ai tre. Chi è colpito da questo jutsu riporta ustioni medio-gravi su tutte le parti interessate. All'inizio il difetto di questa tecnica è che ci vuole molto tempo per impastare il chakra da utilizzare e che il ninja deve rimanere fermo mentre la esegue, ma dal grado di chunin in poi questa carenza viene a cadere, compensata dall'esperienza dello shinobi. Tipo: Ninjutsu (Livello: 4 / Consumo: Medio)


• Armi:
Kunai {4}
Shuriken {3}
Flash {3}

• Note: In questi giorni posterò tardi... va bene?
 
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19 replies since 29/5/2010, 16:45   401 views
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