Alexander si trovava in aria. Il piano stava funzionando e una sottile ombra di speranza crebbe nella mente del giovane che ora, forse, vedeva che il loro avversario non era infallibile. I cloni, come previsto, vennero sbaragliati velocemente, tanto velocemente quanta era la velocità del loro avversario. Decisamente superiore alla sua. Un kunai, lanciato con tutta la forza che Alex poteva avere, era riuscito a passare la difesa dell’avversario e l’aveva ferito ad una spalla. L’altro kunai, invece, aveva mancato il bersaglio, sbaglio causato dall’inesperienza dello studente che aveva ancora molto da imparare.
Ma di tempo per imparare non c’era. L’avversario, evidentemente infastidito dal taglio subito, saltò verso il giovane studente che, trovandosi in aria, non aveva modo di spostarsi. La faccia di Alexander era una maschera inespressiva ma il suo animo era in tumulto. Paura, preoccupazione e dubbio affollavano la mente di Alexander che non aveva idea di come difendersi dal chunnin.
Fortunatamente per Alexander il chunnin era ancora rallentato dalla tecnica di Sayuki e quindi Alexander ebbe un attimo per vedere l’aikuchi che il chunnin estrasse per colpirlo allo stomaco. Ormai era troppo vicino, troppo tardi per parare un attacco così vicino. Ora il volto di Alex era tranquillo, passivo, sapeva ciò che doveva fare e sapeva che non avrebbe potuto fare altro. Una serena rassegnazione palesava sul volto di Alexander che aveva colto dove il destino lo stava conducendo.
Ormai il chunnin era ad una distanza minima e poté attuare il suo fendente che, con la precisione acquisita dall’esperienza, aprì un taglio lungo 15 cm sulla pancia di Alexander. Il dolore era allucinante, il ferro che mordeva la carne era implacabile e il sangue avrebbe presto incominciato a sgorgare da quella ferita. Era inevitabile. Ma forse, con le poche forze che potevano rimanergli, avrebbe potuto fare qualcosa per i suoi compagni. Il suo pensiero andò a Shizue, che già era stata colpita, e a Sayuki, che presto sarebbe toccato anche a lei. Forse avrebbe potuto fare qualcosa per dar loro tempo, per dar loro speranza.
Lo sguardo di Alexander era vacuo, perso nel vuoto e nei ricordi della sua infanzia. Bugie, gioie, amori, litigate, tutto questo si mescolava e si librava nelle mente di Alexander mentre lentamente il dolore si faceva sempre più intenso e la ferita perdeva sangue.
Chissà come finirà questa giornata. Riuscirò a rivedere i miei? O l’ultima litigata che abbiamo avuto sarà il ricordo che conserveranno di me? Ma non era il tempo per divagare, doveva ancora fare qualcosa prima di cadere e se le sue ultime mosse avessero dato una speranza alle sue due compagne, allora sarebbe stato il meglio che avesse potuto fare.
Quindi quando Alexander venne colpito dal fendente, usò la sua mano armata di kunai, la destra, per cercare di colpire la mano del chunnin che teneva la carta-bomba. Era vicinissima visto che cercava di toccare il corpo dello studente e quindi Alexander era abbastanza convinto di riuscire a colpirlo. Inoltre, avrebbe cercato di effettuare un calcio dal basso verso l’alto contro l’inguine del suo avversario (XD). Una mossa che non sapeva se fosse riuscita ma probabilmente l’avrebbe distratto. Per tenerlo vicino a se, inoltre, avrebbe afferrato con la mano sinistra, quella disarmata, la mano avversaria che impugnava l’aikuchi subito dopo che il fendente avversario avesse raggiunto la carne di Alex. Ormai non poteva più fare molto e colpirlo e tenerlo impegnato era l’unica cosa utile, inoltre la ferita presto, molto presto, gli avrebbe impedito di muoversi tranquillamente. Si sarebbe mosso con molta difficoltà. Quello poteva essere il suo ultimo attacco.
Nel frattempo Sayuki aveva lanciato i suoi spiedi ma Alexander non aveva potuto vederli bene, solo di sfuggita mentre veniva colpito.
Alexander non sapeva come sarebbe finita questa mossa. Anche fosse tornato a terra senza ulteriori danni non avrebbe potuto spostarsi molto velocemente ma avrebbe comunque tentato di allontanarsi dall’avversario di 2 mt saltando all’indietro.
Ho fatto tutto ciò che potevo, speriamo che basti.A quel punto Alexander non avrebbe avuto più modo di sfuggire al suo avversario se questi avesse deciso di fare sul serio quindi avrebbe dato tutto se stesso in quell’attacco.
CITAZIONE
stato fisico: ferita media allo stomaco
Stato mentale: rassegnato all'inevitabile
Chakra: 50/100
Armi: Kunai x 5 (1 kunai nella mano destra; 1nella manica sx della camicia) ; un panno conduttore di chackra