La vita scorreva avanti come dei fotogrammi di una noiosa vacanza estiva a cui nessuno voleva partecipare, il temporale si stava acciaiando a grandi balzi portando in poco tempo la pioggia sul campo di battaglia, le gocce d’acqua cadevano giù in picchiata come dei kamikaze giapponesi, urtando con estrema violenza il terreno arido di troppi giorni passati sotto il solo cocente.
Gli shuriken roteavano velocissimi, tagliando le gocce d’acqua perfettamente a metà mentre raggiungevano il loro bersaglio prefissato, l’acqua non le avrebbe fermate, gli shuriken non le avrebbero fermate, erano inarrestabili, entrambe le sayuki fecero dei rapidi movimenti per evitare l’impatto con le due pericolosissime armi, nel frattempo quella centrale era quasi arrivata a colpire il suo avversario quando il ragazzo velocemente ne estrasse un kunai e lo portò verso il sedere della giovane, non vi era possibilità di arresto e l’emorragia che ne poteva scaturire sarebbe stata devastante per chiunque, un segno che il ragazzo non voleva perdere, anche se sapeva improvvisare, poiché si vedeva ad occhio nudo che improvvisava, non aveva poi un grande spirito d’osservazione.
Anche se tutte e tre si erano mosse verso di lui, anche se cercava di colpirle tutte e tre, non poteva sapere chi di loro era la vera sayuki chi la falsa, chiunque sarebbe rimasto sul vago oh almeno avrebbe scagliato il kunai in modo che così potesse controllarle tutte e tre allo stesso tempo, tutti tranne lui, che con l’ultima mossa aveva dichiarato con il suo spirito d’osservazione che la vera era quella dinnanzi a lui.
Pessimo giudizio.
In effetti , nessuna delle tre era riuscita a bloccare l’andamento degli shiriken ne del kunai, ma a discapito di quella centrale che lo aveva preso in pieno , quelle laterali lo avevano preso di sliscio, quella di sinistra sulla spalla e quella di destra sul avan braccio sinistro,poi a dirla tutta bastava osservarle meglio per capire chi fosse la vera, anche se con la tecnica della moltiplicazione del corpo le copie avevano stessa fisionomia del originale, solo all’originale poteva cadere a terra una vera goccia di sangue dalla ferita di prima.
La copie di sinistra svanì in una nuvola di polvere e idem quella centrale fece la stessa medesima fine.
La vera sayuki, ripresasi dopo aver schivato un colpo semi mortale afferrò i suoi spiedi e li scagliò verso gambe e braccia del ragazzo mirando ai muscoli indispensabili per il movimento, tutti e sette glieli scagliò nessuno escluso