Corso U-1

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• iriDessaH •
view post Posted on 25/9/2009, 13:30 by: • iriDessaH •




CITAZIONE
Narrato.
Pensato.
Parlato

Un'accecante luce bianca avvolgeva il corpo della ragazza disteso, inerte, su una soffice superfice. Piacevole al tatto, davvero comda. Non sapeva, esattamente, dove si trovava ma era quasi certa di essere sveglia. Si, quasi. Non ne era del tutto sicura, c'era qualcosa che non la convinceva, forse la stanchezza della prima mattina, il suo corpo ancora intorpidito dal sonno, gli arti che non rispondevano alla sua volontà. No, probabilmente non era affatto sveglia. Stava ancora dormendo, e per giunta profondamente. Non immaginava che giorno era quello, o forse non lo ricordava. Eppure quella sera...si era addormentata con quell'idea che le martellava il cervello, possibile che se ne era già dimenticata del tutto. Si, è incorreggibile Asami. Ma ecco che par cominciare a destarsi, un rumore comincia a pulsarle nel cervello, qualcosa di simile ad un martello che batte violentemente su un'incudine, forgiando una spada, o un qualsiasi utensile. Quasi di scatto i suoi occhi si aprono e si mette seduta sul letto con la schiena ben eretta. Si guarda attorno, la finestra era spalancata e la stanza era inondata di luce, forse per quello stava sognando di trovarsi in un posto completamente bianco. I suoi occhi scorrono su tutto ciò che la circonda, per un attimo le sue sopracciglia si corrugano. Non è la sua stanza quella! Il cuore le accelera i battiti, ma subito si tranquillizza. Non si è ricordata di essersi trasferita dalla nonna, che abita fuori Kiri, per seguire i corsi dell'Accademia esterna. Aperta agli studenti di tutti i Villaggi. Un suono insistente aveva trocanto il suo sonno tranquillo. Gli occhi si voltano verso il comodino, li, al centro, troneggiava un piccolo orologetto bianco le cui lancette segnavano ormai un'ora abbastanza tarda. Proprio da questo proveniva quel suono insistente. Sospira, Asami, e la destrorsa viene allungata per far tacere l'aggeggio urlante, istintivamente gli occhi si soffermano sul quadrante, ed ecco che sul volto della piccoletta si dipinge un'espressione terrorizzata, al posto di quella pacifica che si poteva leggere prima.

Oh no!

Le labbra di Asami si aprono e dalla sua gola fuoriesce un urlo straziato, come se le stessero staccando entrambe le braccia. Proprio quest'ultime ora vengono alzate e le mani vengono intrecciate tra i capelli. Lo stato di Asami è a dir poco pietoso. Non avrebbe fatto mai in tempo, neanche se avesse evitato di mangiare e di pettinarsi. Fa volare di scatto il lenzuolo che, fino a pochi attimi prima, aveva dolcemente avvolto il corpo della ragazza. Questo si accascia ai piedi del letto con un leggero fruscio, praticamente impercettibile.

Nonna! Perchè non mi hai svegliato?!

E' decisamente in preda al panico, non sa da cosa cominciare, si fionda in bagno. La nonna non le risponde.

E ora dove si è cacciata? Speriamo almeno che la colazione sia pronta, non ce la faccio ad uscire senza prima mettere qualcosa nello stomaco.

A quel pensiero la sua pancia inizia a lagnarsi.

Oh, non mettertici anche tu eh, stamattina non so davvero come fare!

La porta del piccolo bagno viene chiusa, riesce a lavarsi in fretta e furia anche se i capelli non ne vogliono proprio sapere di stare al loro posto. E va bene, ci avrebbe pensato per strada. Di corsa arriva in cucina, la nonna non è neanche li e sul tavolo...non c'è nulla di pronto! Gli occhi di Asami si socchiudono in un'espressione arrabbiata. Non ha il tempo materiale per mettersi addirittura a preparare la colazione. Sarebbe uscita a stomaco vuoto. Corre per i viottoli del paesino e dopo qualche minuto cominciano a delinearsi i piacevoli contorni dell'Accademia ninja. Sospira, e solo quando arriva davanti al cancello d'ingresso della scuola si ferma cercando di riprendere fiato. Le brucia la gola per il fiatone e i muscoli delle gambe, per aver corso a freddo, le prudono.

Che sensazione...

Fa una smorfia di disgusto e le mani cercano di sistemare alcune ciocche ribelli che le sono ricadute davanti ai profondi occhi bluastri. Oltrepassa il cancello ed entra nell'Accademia, incrocia subito lo sguardo con la giusta classe. Sorride tra se ed apre silenziosa la porta. Ad una prima occhiata vede già alcuni ragazzi all'interno, ma non sa specificarne esattamente il numero. Subito i suoi occhi vanno al Sensei. Entra e parla a voce bassa scusandosi per il ritardo e presentandosi alla classe.

Salve Sensei, mi scusi per il ritardo...ma...

Breve pausa durante la quale prende fiato, prima di ricominciare a parlare. Le braccia si stringono al petto, incrociandole.

...si sembra banale come scusa, ma non ho sentito la sveglia suonare...

La sua espressione e scocciata e la sua voce è in perfetta sintonia con essa. Mai incoerente, la piccoletta.

Io sono Asami, Asami Normalce.

Si preseta, avrebbe dovuto dire altro? Forse, ma sicuramente non era quello il momento. Doveva prima accertarsi che il Sensei la facesse entrare in classe, e poi, il suo passato, non era certamente una cosa di dominio pubblico. Probabilmente, se ce ne fosse stato stretto bisogno, avrebbe detto una marea di fandonie. Facendosi grande. Rimane immobile, davanti alla porta dell'aula, rischiando di cadere a terra se qualcuno l'avesse aperta all'improvviso.

Edited by • iriDessaH • - 25/9/2009, 19:24
 
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